RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CENTOTRENTASEIESIMA PARTE

17/06/2023

Elena  Mi hai chiesto la spiegazione di “cariocinesi”,  eccola.

La cariocinesi è la divisione cellulare indiretta,  mediante la quale i cromatidi (ciascuna delle due subunità di cui  risulta costituito un cromosoma) gemelli derivati dalla suddivisione lungitudinale di ciascun cromosoma di una cellula,  si distribuiscono nelle due cellule figlie di quest’ultima in modo che ciascun cromosoma  venga rappresentato in esse una sola volta.  La cariocinesi assicura quindi un corredo cromosomico costante,  tipico della specie  a cui l’organismo appartiene.  Nella cariocinesi si distinguono quattro stadi fondamentali:  profase,  matafase,  anafase telofase.  In profase i cromosomi appaiono come filamenti lunghi e sottili,  più o meno avvolti e intrecciati,  che vanno via via ingrossandosi e spiralizzandosi fino a raggiungere 1/10 della lunghezza iniziale.  In ognuno di essi si evidenzia sempre più chiaro il centro motore,  detto centrometro.  Membrana nucleare e nucleo vanno sparendo,  mentre dai centrioli,  migrati ai poli opposti  della cellula,  si organizza il fuso acromatico,  costituito da fibre continue che vanno da un polo all’altro,  e fibre crosomomiali che prendono contatto con i centromeri  (In metafase i cromosomi si muovono e si dispongono a formare una piastra equatoriale del fuso ripiegandosi a V,  con le braccia che sporgono nel citoplasma e con i centromeri interni,  formando così una tipica figura stellata.  Segue la scissione sincrona di ogni centromero in due granuli,  ognuno dei quali trascina il cromatidio cui è collegato migrando ai due poli cellulari.  Segue l’anafase,  in cui si formano due gruppi di cromatidi che si possono ormai chiamare cromosomi figli.  In telofase la separazione dei cromosomi è completa, si ricostituiscono due membrane nucleari attorno ai nuovi nuclei,  i cromosomi appaiono nuovamente distesi a forma di spirale.  Contemporaneamente avviene la citodieresi,  cioè la divisione del citoplasma nelle due cellule figlie.  Il nucleo assume poi la morfologia tipica della fase di riposo o fase intercinetica.

Marco  Grazie! Così è concisa,  riduttiva ma efficace.

19/06/2023

Marco di Patty   Perché nei nostri vasi ci sono arterie più importanti di altre?  Ma le arterie non sono tutte importanti?

Elena  Certo che le arterie sono tutte importanti,   ma alcune sono più importanti perché da esse nascono altre arterie e via via così.  Ad esempio l’arteria aorta è l’arteria più importante e principale della nostra grande circolazione. Sorge dal ventricolo sinistro si dirige in alto viene chiamata “aorta ascendente”,  descrivendo un arco dall’avanti all’indietro e da destra verso sinistra  Arco aortico,  poi si pone davanti alla colonna dei corpi vertebrali,  discendendo poi nel torace “aorta discendente”,  poi attraversa il diaframma,  va nell’addome e termina all’altezza della quarta vertebra lombare con la divisione nelle due arterie iliache comuni.

  Dal tratto iniziale dell’aorta nascono le due arterie coronarie che irrorano il cuore,  a livello dell’arco si staccano una dopo l’altra,  l’arteria anonima che si dividerà ben presto in succlavia destra e carotide comune destra,  l’arteria carotide comune sinistra e la succlavia sinistra.  Le carotidi sono destinate all’irrorazione della testa,  mentre la succlavia a quella dell’arto superiore.  Nel tratto toracico l’aorta emette dieci arterie intercostali per la vascolarizzazione delle pareti toraciche,  dallo stesso tratto nascono rami per i bronchi,  l’esofago,  il pericardio e i linfonodi mediastinci. Sotto il diaframma dall’aorta nascono il tronco celiaco,  l’arteria mesenterica superiore,  le arterie surrenali medie,  l’arteria renale,  l’arteria genitale e l’arteria mesenterica inferiore.  Per ultimo nel punto in cui l’aorta si divide nelle due iliache,  nasce un altro ramo impari e mediano,  l’arteria sacrale media,  che sembra un ramo terminale dell’aorta.

20/06/2023

Abbiamo l’arteria anonima,  si origina dall’aorta e si divide dopo circa due cm in a. succlavia destra e a. carotide comune destra.  Arteria succlavia: si origina a destra dall’anonima e a sinistra dall’ aorta.  I suoi rami collaterali e cioè le arterie che si dipartono dal suo tronco,  sono:  L’arteria tiroidea inferiore,  la mammaria interna,  l’intercostale suprema,  la trasversa del collo, la trasversa della scapola,  la cervicale profonda, e la vertebrale;  la tiroidea inferiore,  la trasversa del collo, e la cervicale profonda nascono spesso da un tronco  tireocervicale comune.  L’arteria vertebrale raggiunge il rachide,  attraversa le ipofisi traverse delle vertebre cervicale e penetra  nel cranio per contribuire all’irrorazione dell’encefalo.   L’arteria succlavia si continua con l’arteria ascellare.  Arteria carotide comune:  nasce a destra dall’anonima e a sinistra dall’arco aortico;  dopo un percorso ascendente si divide in arteria carotide interna ed arteria carotide esterna.  L’arteria carotide interna:  è il ramo terminale della carotide comune,  penetra nel cranio attraverso un canale posto all’apice della rocca petrosa;  rami collaterali:  arteria caroticotimpanica,  arteria oftalmica.  Rami terminali,  gli ultimi rami in cui un’arteria si divide perdendo la sua individualità,  sono:  l’arteria cerebrale anteriore,  la cerebrale media,  la comunicante posteriore e la corioidea.  Le prime tre concorrono anastomizzandositra loro e con la cerebrale posteriore,  a formare  il cosiddetto poligono di Willis,  da cui dipende quasi tutta la circolazione cerebrale.

Arteria carotide esterna: ramo terminale della carotide comune;  rami collaterali:  arteria tiroidea superiore,  arteria facciale,  arteria linguale,  arteria occipitale,  arteria auricolare posteriore,  e arteria faringea inferiore.  Essa termina dividendosi in due rami:  arteria mascellare interna e l’arteria temporale superficiale,  l a prima si distribuisce alla cassa del timpano,  al muscolo temporale,  alle arcate dentarie, ai muscoli della faccia e conta fra i suoi rami più importanti l’arteria meningea media. L’arteria temporale superficiale irrora la parotide,  i muscoli della guancia,  il muscolo temporale,  i tegumenti della regione parietale e il padiglione auricolare.

Arteria ascellare:  è la denominazione di un tratto del tronco arterioso destinato all’arto superiore;  e infatti il proseguimento della succlavia e si continua con l’arteria bronchiale,  i suoi rami collaterali sono l’arteria aeromiotoracica, la mammaria esterna,  la sottoscapolare,  le arterie circonflesse omerali.  Arteria bronchiale od omerale,  è la continuazione dell’arteria precedente,  il limite tra le due,  essendo convenzionalmente stabilito a livello del margine inferiore del muscolo pettorale,  cede un’arteria nutritizia per l’omero,  rami per la cute ed i muscoli circostanti, l’arteria omerale profonda e le cosiddette collaterali ulnari superiore ed inferiore che partecipano alla vascolarizzazione del gomito,  termina dividendosi nell’arteria ulnare e nella radiale.

L’arteria ulnare,  ramo terminale dell’arteria brachiale;  rami collaterali: arterie ricorrenti ulnari per la circolazione del gomito,  arteria interossea comune,   arteria trasversa superiore del carpo,  arterie ulnodorsale e .  Arteria ulnopalmare.  Termina anastomizzandosi con l’arteria radiopalmare per formare l’arcata palmare superficiale.  Arteria radiale:  altro ramo terminale dell’arteria brachiale;  rami collaterali:  arteria ricorrente radiale,  rami per i muscoli dell’avanbraccio,  arteria trsversa radialeanteriore del carpo,  arteria radiopalmare,  arteria dorsale del pollice,  arteria dorsale del carpo,  arterie metacarpee ,  termina anastomizzandosi con l’arteria ulnopalmare  per formare l’arcata palmare profonda.  E’ sull’arteria radiale che il medico valuta abitualmente il polso.  Dalle arcate arteriose palmari,  della cui formazione si è detto a proposito delle arterie ulnare e radiale,  che nascono i rami metacarpei palmari e le arterie digitali.

21/06/2023

Elena  E adesso si continua con l’ultima parte,  questo ti servirà ad imparare per  conoscere il nome e la funzione di tutte le arterie di cui è composto il nostro corpo.

Riprendiamo dall’arteria celiaca:  impari,  si stacca dall’aorta addominale e si divide quasi subito in tre rami:  arteria epatica,  la gastrica sinistra e la splenica.  L’arteria epatica provvede alla nutrizione del fegato.

L’arteria gastrica sinistra dà rami per lo stomaco,  per l’esofago e per l’epiploon gastroepatico, termina anastomizzandosi con l’arteria gastrica destra,  ramo dell’epatica.  L’arteria splenica irrora la milza dopo aver dato rami per lo stomaco arteria gastroepiploica sinistra,  arterie gastriche brevi e arteria gastrica posteriore e per il pancreas.  Ed ora veniamo all’arteria renale:  pari,  sorge dall’aorta addominale e si distribusce alla ghiandola surrenale ed al rene.

Arteria mesenterica superiore:  impari,  nasce dall’aorta addominale;  cede rami al pancreas e al duodeno,  l’arteria pancreatico-duodenale inferiore,  l’arteria colica destra e alcune arterie per l’intestino;  si anastomizza con le arterie ileo-colica e colica media, suoi stessi rami.  Arteria genitale:  pari,  nasce dall’aorta addominale e scende ad irrora  la gonade omolaterale; prende il nome di spermatica interna nell’uomo e di ovarica nella donna.

Arteria mesenterica inferiore:  impari,  dall’aorta addominale,  si distribuisce al colon trasverso,  al colon discendente,  al sigma ed al retto;  termina cn le arterie emorroidarie superiori.

Arteria iliaca comune:  pari,  si forma dalla devisione terminale dell’aorta,  si divide a sua volta in due rami,  l’arteria iliaca interna e l’arteria iliaca esterna.

Arteria iliaca interna:  pari,  si distribuisce agli organi pelvici,  alle regioni glutee ed al pudendo,  i suoi rami collaterali sono:  arteria iliolombare,  l’arteria glutea superiore, le arterie sacrali laterali,  l’arteria otturatoria con rami per alcuni muscoli pelvici,  per la vescica,  la prostata, ed imuscoli mediali della coscia,  l’arteria ombelicale che nel feto riporta il sangue alla placenta mentre nel neonato si atrofizza in un legamento,  le arterie vescicali inferiori, l’arteria emorroidaria media e nella donna le arterie uterina e vaginale;  termina con le arterie glutea inferiore e pudenda interna. La prima destinata ai muscoli della regione glutea e ad alcuni muscoli della coscia,  la seconda diretta ad altri muscoli regionale ed ai genitali esterni.  L’ultimo capitolo continua  nell’articolo:  “risposte ai lettori quarantadue centotrentasettesima parte”.

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSETTANTACINQUESIMA PARTE

16/06/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Oggi ho la ricetta di un pesto nuovo,  l’ho realizzato con i pisellini e i loro baccelli,  il basilico fresco,  il limone per dare acidità:  un pesto squisito,  saporito e leggero.

Ingredienti:  pisellini freschi,  molto giovani con il loro baccello,  basilico fresco,  succo di limone, parmigiano reggiano,  emmental,  olio extra vergine d’oliva,  un cipollotto bianco,  sale,  pepe,  peperoncino,  spaghettoni.

Esecuzione:  Lavare bene i baccelli dei piselli,  poi sgranarli lavare accuratamente anche le foglie di basilico,  tagliare a pezzetti i due formaggi,  e il cipollotto,  aggiungere l’olio,  il sale,  il succo di un limone, pepe e peperoncino.  Mettere il tutto nel mixer e macinare fino ad ottenere una crema verde e profumata.  Ora caliamo gli spaghetti,  li scoliamo al dente e li condiamo con il pesto nuovo.

Federica  Delizioso!

17/06/2023

Elena  Prima che finiscano i piselli freschi ho voluto realizzare una torta salata di sfoglia fresca,  è risultata molto gustosa e leggera.

TORTA SALATA AI

PISELLI FRESCHI

Ingredienti:  pasta sfoglia fresca,  piselli freschi,  salsa di pomodoro fatta in casa,  sale,  pepe,  basilico,  timo,  salsiccia,  cipollotti,  olio extra vergine d’oliva,  pecorino grattugiato,  ciodi di garofano,  porro,  mezzo bicchiere di vino bianco,  cipollotti,  aceto,  un cucchiaio di miele,  sale.

Esecuzione:  per prima cosa facciamo la pasta sfoglia nel solito metodo mio.  Poi stufiamo i piselli  dopo averli sgusciati li mettiamo in casseruola con il soffritto di porro,  chiodo di garofano,  sale,  pepe,  sfumiamo col vino e poi aggiungeremo la salsa di pomodoro,  il timo e qualche foglia di basilico.  Adesso mettiamo la pasta sfoglia in una teglia di ceramica,  la stendiamo bene,  togliamo l’eccesso e la inforniamo a 200 °  per 15 minuti.  La togliamo dal forno e ancora calda metteremo i piselli stufati,  la salsiccia grigliata a pezzetti e i cipollotti in agrodolce,  una spolverata di pecorino grattugiato.  Inforniamo ancore per 3- 4 minuti e la torta di piselli è pronta da servire, fragrante e leggera.

Federica   Che bontà!

19/06/2023

Elena  La ricetta di oggi è il pollo fatto in maniera sempre diversa,  con salsa di composta di albicocche.  Squisito davvero.

POLLO IN SALSA DI

ALBICOCCHE

Ingredienti:  un pollo,  sale,  pepe,  concia per arrosti fatta con sale,  erbe aromatiche,  pepe.  Vino bianco delle nostre zone,  menta,  lardo a fettine,  composta di albicocche.

Esecuzione:   Togliamo tutta la pelle al pollo,  lo tagliamo a pezzi,  lo mettiamo a marinare nel vino,  sale,  pepe in grani,  concia di erbe aromatiche  fatta in casa;  lo lasciamo a marinare per tutta la notte.  Il mattino seguente facciamo la composta di albicocche (devono essere ben mature),  lavandole,  tagliandole a pezzi e togliendo i noccioli,  le mettiamo in una casseruola senza alcun grasso né zucchero,  così al naturale.  Le lasciamo cuocere per pochi minuti,  in modo che rilascino una crema naturale.  Adesso mettiamo a cuocere il pollo,  lo avvolgiamo pezzo per pezzo in una fettina di grasso sottile,  lo facciamo rosolare da tutte le parti senza nient’altro che un po0 di sale,  sfumiamo col vino,  lasciamo cuocere aggiungendo ncora del vino.  A cottura ultimata il pollo avrà rilasciato il suo succo mescolato ai sapori e al vino.  Lo lasciamo immerso lì fino al tempo di impiattare.  Impiattiamo ogni piatto come questo che vediamo nella foto.

Federica  Buono,  buono ,  buonissimo,  delicato,  saporito e  nuovo.

Elena  Grazie!

20/06/2023

Elena  La ricetta di oggi?  Sono le tortine ripiene per Marco e Patty.  Una buona frolla col ripieno di mele caramellate e crema di limone;  io  le ho assaggiate appena,  ma proprio appena per la mia dieta,  però  erano squsitissime.  Sia io che i miei amici,  quasi tutti,  non siamo capaci di staccarci dalle mele,  la settimana prossima farò l’ultimo dolce con le mele per Federica,   poi ritorneremo alla frutta estiva.

FROLLA COL RIPIENO DI MELE

E CREMA AL LIMONE

Ingredienti:  farina doppio zero,  zucchero,  burro,  uova,  tre limoni dolci non trattati,  tre mele,  due bacche di vaniglia,  zucchero a velo,  amido di mais,  limoncello.

Esecuzione:  incominciamo dalle mele:  le sbucciamo,  le tagliamo a dadini,  poi aggiungiamo un po’ di limoncello e zucchero e le facciamo caramellare.  Adesso facciamo la crema al limone,  prendendo il succo di tre limoni e la buccia  (solo la parte gialla) bollita in acqua e zucchero e lasciata raffreddare,  poi metteremo l’amido di mais,  un tuorlo,  la vaniglia e l’addensiamo fino a portarla ad ebollizione per qualche secondo.  Lasciamo raffreddare il tutto e incominciamo a fare la frolla lavorando il  burro con lo zucchero,  incorporare tre tuorli uno ad uno,  infine la farina e l’altra vaniglia;  formare un panetto profumato e morbido,  lo lasciamo riposare per 30 minuti al freddo.  Adesso ungiamo la teglia grande,  tiriamo la frolla come se dovessimo fare dei ravioloni a cerchio,  mettiamo il ripieno e chiudiamo con un altro cerchio,   togliamo l’eccesso di frolla e faremo le altre tre tortine;  inforniamo a 185 ° per 25 minuti.  Le frolle sono ben cotte,  fragranti,  si sciolgono in bocca.

Marco e Patty  Sono buonissime mille volte!  Grazie!

Elena  Questo è quello che mi hanno detto Marco e Patty.

22/06/2023

Elena  Una signora mi ha domandato se per fare la marmellata di albicocche è la stessa ricetta che si usa per la marmellata di fragole.  Sì,  si può benissimo mettere l’addensante oppure solo lo zucchero e procedere nell’altra maniera.  Te la riscrivo qui.

MARMELLATA DI ALBICOCCHE

Ingredienti per la prima ricetta:  per un kg di albicocche 3 hg di zucchero e l’addensante.  Per la seconda ricetta:  per un kg di albicocche usiamo 500 g di zucchero,  mezzo limone.

Esecuzione  della prima ricetta:  laviamo bene le albicocche,  poi le tagliamo a pezzetti,  uniamo lo zucchero all’addensante,  lo versiamo nella frutta e mescoliamo per amalgamare bene il tutto.  Mettiamo sul fuoco vivace la casseruola del composto e la portiamo ad ebollizione;  da quel momento possiamo macinare le albicocche con il passaverdure,  poi  mettiamo ancora il tutto sul fuoco vivace e lasciamo bollire a fiamma alta la marmellata per tre minuti e procediamo per  l’ invasatura mentre la marmellata è ancora bollente  nei vasi prima sterilizzati.

Esecuzione della seconda ricetta:  laviamo bene le albicocche,  le tagliamo a pezzetti,  poi uniamo lo zucchero e incominciamo a cuocerla in una padella larga e bassa,  spremiamo mezzo limone e procediamo per almeno un’ora e mezza a fuoco lento.  Una volta cotta la maciniamo e la invasiamo ancora bollente nei vasi sterilizzati.

N.B.  Tutte le marmellate appena invasate calde devono avere i vasetti  e i coperchi sterilizzati;  una volta invasata la marmellata o la confettura,  si capovolgono i vasetti per almeno mezz’ora.

Federica  Che bel colore che ha!  Avrà anche un sapore strepitoso.

Elena  Quella eseguita con la prima ricetta assume un colore più chiaro,  mentre la seconda ha un colore leggermente più intenso.

23/06/2023

Elena   Ho pensato ad una ricetta coi fiori di zucca ma non la solite ricette con basi salate che ho fatto durante il mio percorso;  questa è dolce:  miele,  vaniglia  arancia e  una punta di peperoncino,  buonissima.

FIORI D ZUCCA DOLCI

Ingredienti:  fiori di zucca,  ricotta,  miele,  la buccia di un’arancia  grattugiata,  na stecca di vaniglia per ogni quattro etti di ricotta,  un pizzico di sale,  peperoncino,   olio per friggere,  per la pastella:  farina tipo “0” ,  acqua frizzante,  sale,  cannella;  per la decorazione:  zucchero a velo con vaniglia,  oppure misto a cacao dolce,  ecc.

Esecuzione:  laviamo bene delicatamente i fiori di zucca,  poi li asciughiamo con salviette di carta;  li puliamo dal fiore interno,  poi li adagiamo capovolti sopra l’asse di lavoro.  Intanto setacciamola ricotta insieme al miele,  aggiungiamo la bacca di vaniglia,  un pizzico di sale,  l’arancia grattugiata, il peperoncino e incominciamo a mettere il ripieno nei fiori.  Ora facciamo la pastella,  caliamo i fiori nella pastella e poi nell’olio bollente.  Li togliamo quando i fori sono ben dorati e non mollicci,  poi possiamo spolverarli con quello che ci piace di più oppure lasciarli anche così come i miei.

Federica  Sai che a me piacciono di più così che con altri ripieni salati?

24/06/2023

Elena  Un altro risotto di casa mia:  questa volta è stato eseguito con il prosciutto arrosto;  squisitissimo!

RISOTTO ALL’ARROSTO DI

PROSCIUTTO

Ingredienti:  riso per risotti,  latte,  brodo di carne,  sale,  pepe,  chiodi di garofano,  cipolla rosata,  basilico,  origano,  arrosto di prosciutto, olio extra vergine d’oliva,  vino bianco,  parmigiano reggiano,  salvia,  alloro,  salsa di pomodoro fatta in casa.

Esecuzione:  tostare il riso senza alcun grasso,  in un’altra casseruola facciamo dorare la cipolla,  sfumiamo col vino e mettiamo anche delle striscioline di arrosto;  aggiungiamo i chiodi di garofano e tutte le altre erbe,  la salsa di pomodoro,  infine il brodo che servirà per la cottura del riso,  aggiustiamo di sale e pepe.  Lasciamo cuocere il riso lentamente e a cottura ultimata incorporiamo anche la crema di parmigiano,  un po’ di latte,  decoriamo i piatti con pezzetti di arrosto di prosciutto e salvia.

Federica  Che buono questo riso!

DIALOGANDO CON VOI

12/06/2023

Marco di Patty   Il professore mi ha consigliato la poesia del Pascoli “La picozza”  l’ho letta ma secondo me è difficile,  forse perché è metà dialettale,  ti chiedo aiuto.  Grazie!

Elena  La picozza è una poesia simbolica,  in cui la picozza rappresenta l’arte,  la poesia,  per mezzo del quale il Poeta è potuto salire sempre più in alto,  dove si respirano le auree vitali,  vicino al cielo e agli orizzonti infiniti.  È stata dura la difficoltà dell’ascesa, ma grande è ora la commozione che il Poeta prova nel riguardare il cammino percorso e si augura che altri possano salire ancora più in alto seguendo il suo esempio.  Il Poeta con la brevità che si addice alla poesia lirica,  descrive la miseria,  il pianto e l’abbandono tra cui incomincia la sua via,  che poi prosegue con coraggio e con ardore incontrando le più grandi difficoltà e i più gravi pericoli. La via sale,  va per il monte,  solo senza aiuto, e senza una guida,  solo con la picozza con la quale si scava man mano il passo nel ghiaccio.  Ma non sale per discendere,  per avere applausi e onori.  Egli vorrebbe poi se arriva in cima restare a morire  tra le aquile  (tra gli spiriti dei grandi poeti),  augurandosi che dietro di lui qualcun altro arrivi,  e guidato dalla rilucente picozza che a lui sarà scivolata di mano,  ma che sarà poco lontano,  la trovi tra l’alga rossa.  L’alga rossa che si vede a volte su altri monti e che fa sembrare la neve tutta insanguinata.  (Si sente sempre in tutte le sue poesie il dolore del poeta per la sua giovinezza perduta,  ossia per avere perduto presto le persone che lui amava,  e nella poesia fa capire quanta vergogna ha provato per la sua miseria che lo costringeva a tenere sempre gli occhi bassi,  e nessuno si accorgeva di quello che stava vivendo,  detestava l’indifferenza della gente.  Quanto pianto  faceva da solo e si paragonava ad una pioggia violenta che copre il pianto della natura e copriva anche il suo pianto impercettibile perché tutto si confondeva nel dolore universale).  Per questo aveva raggiunto il punto più alto,  dove sarebbe bene fermarsi, ma restando umile senza superbia.  Il merito di essere così in alto dice che non è suo,  ma del monte;  perché la poesia eleva l’uomo spogliandolo di ogni meschinità.

Marco  Io non sarei stato capace.

Elena  Se dici così  sei una personcina onesta e capace di cose belle,  vedrai. Rileggi la poesia e adesso che hai la mia spiegazione,  prova a farla,  sono certa che uscirà qualcosa di bello.

13/06/2023

Elena  Oggi ti farò conoscere un altro poeta romagnolo,  si chiama Marino Moretti,  nacque a Cesenatico.  A quei tempi era uno scrittore e poeta molto apprezzato tra gli scrittori italiani contemporanei.  La sua poesia è vera,  semplice,  velata da dolce malinconia;  questa si chiama ” Prime tristezze”.  Cercala o chiedila al tuo prof. di italiano,  Io nel frattempo ti lascio la spiegazione o prosa.

Si può essere felici quando si ha la coscienza di non aver compiuto il proprio dovere,  anzi di essersi volontariamente sottratto ad esso?

Il Poeta era un fanciullo e andava a scuola.  Un giorno marinò le lezioni e se ne andò a passeggio in attesa che scoccasse mezzogiorno.  Egli aveva creduto in questo modo di conquistare la libertà,  mentre invece il suo cuore era stretto dall’ angoscia.  Aveva anche timore di essere veduto da qualcuno che conosceva e che potesse riferire ai suoi la marachella,  e perciò cercava i luoghi più solitari,  dove fosse meno grande il pericolo d’incontrare volti conosciuti.  Inoltre il suo pensiero non faceva che correre alla scuola;  pensava al suo posto vuoto,  ai suoi compagni,  alle lezioni studiate.  E il tempo non passava mai e ogni tanto chiedeva l’ora a qualche passante nella speranza che fosse giunto il momento di tornare a casa.  Con quanta paura e con quanta angoscia si accorse di avere pagato quella vacanza arbitraria.  La vera libertà non dà angoscia e da quel giorno decise che sarebbe sempre stato leale con tutti e  che aveva capito quale fosse  la vera libertà.

Marco di Patty   È proprio vero che signori e intelligenti si nasce!  Oggi c’è gente che ruba,  che ammazza e non fanno nemmeno una piega!  Ma di cosa sono fatti?  Certo non sono degli A. Einstein.  Grazie!

15/06/2023

Marco di Patty  Siccome nelle altre classi non ho fatto mai “La leggenda di Malaspina” il mio prof.  d’italiano me l’ha consigliata;  è una poesia che dice che ogni adolescente e, o maggiorenne, dovrebbe  conoscere.

Elena   Io ho quella che scrisse  Diego Valeri.  Era padovano,  professore di letteratura francese all’università di Padova.  La sua poesia risente gli influssi Carducciani e  crepuscolari.  Il suo è un mondo sereno,  nel quale poeticamente si trasfigurano le cose di ogni giorno e i sentimenti semplici degli uomini.  Scrisse molte poesie ed è autore di molto saggi critici.

Con la leggenda del Malaspina  riemerge la sua vocazione religiosa e  rivela come nella bibbia:  “Ama il prossimo tuo come te stesso” che è il precetto fondamentale del Cristianesimo.  Bisognerebbe perciò amare il prossimo e aiutarlo nelle sue necessità,  dimostrare in ogni occasione quello spirito di carità che contraddistingue i veri cristiani.  Ovviamente dobbiamo capire chi invece vuole essere aiutato e non ne ha bisogno,  anzi l’egoista prende ai poveri per il solo scopo di arricchire se stesso.  Così facendo saremo sempre in grado di leggere nella nostra anima e di non attirare il malaugurio che ci viene dal cielo:  quello della giustizia divina.  Il Malaspina non credeva a nulla,  quindi diventò sempre più avaro e egoista.

Cosi che quell’anno il raccolto era stato insufficiente per tutti,  si parla del grano e del vino;  ma Malaspina aveva il granaio e le botti piene.  L’autunno stava per finire e i poveri non sapevano di che tirare avanti, così  pensarono di bussare alla porta del Malaspina  e chiesero in nome di Dio un po’ di carità,  solo quel poco per non morire di fame soprattutto per i loro bambini.  Ma il vecchio avaro non volle sentir ragione,  non ascoltava nessuno e fece cacciare via la gente povera dai suoi cani.  Un giorno passò da quelle parti un povero,  più di quelli che l’avevano preceduto;  era tutto stracciato con i piedi e le ferite sulla mani,  ma aveva uno sguardo dolcissimo.  Quella persona era Gesù,  sceso sulla terra per affrontare le persone come il Malaspina.  Ma anche a lui gli fu negato anche un bicchiere di acqua,  con parole sgarbate e cattive;  Gesù se ne andò ancora più sconsolato e triste per il comportamento di quell’uomo:  una durezza di cuore e una crudeltà da bestie.  Passò l’inverno e a primavera ripresero i lavori nei campi.  Malaspina in persona sorvegliava il lavoro dei servi,  ma quando fu il momento del raccolto,  le spighe si trasformarono in spine dalla punta dura,  e i bei grappoli d’uva in stecchi,  da cui sgorgava il sangue che andava a colmare le botti.  Così fu punito Malaspina e dalla sua terra non si raccolse più nulla,  né  fiori,  né frutti,  ma solo spine,  la sua terra divenne così arida come il cuore del Malaspina.

Marco   Bellissima!  Sì,  però oggi bisogna stare attenti prima di aprire la porta e il portafogli a qualcuno.  Non trovi?

Elena  Anche a quei tempi,  ma oggi come dici tu ci sono molte più persone che non hanno voglia di lavorare e vorrebbero rubare a chi lavora e a chi ha lavorato sodo;  e pensare che il lavoro c’è! Pensa a me è capitata una donna che voleva denaro per la sua madre malata,  io le dissi di ritornare domani,  nel frattempo m’informai chi fosse veramente e scoprii che quella donna non solo aveva il lavoro ma era una benestante.  Vedi?  Bisogna stare attenti anche a queste trappole;  una persona grande di cuore potrebbe essere derubata.

16/06/2023

Marco di Patty   Mi ero dimenticato,  il prof. mi aveva suggerito anche “Lamento del Sud ”  un’altra di salvatore Quasimodo.  Ce la fai per oggi?

Elena  Certo!  In questa poesia il Poeta non sa nascondere la nostalgia struggente per la sua terra:  la Sicilia,   e trova la capacità di vedere e di sintetizzare felicemente la storia intima,  che è quella più vera  della Sicilia, e più in generale,  del Sud d’Italia.  In questo lamento la pianura lombarda,  tanto diversa dalla solare e barbarica terra di Sicilia,  costituisce il naturale contrasto fisico che è il segno esteriore di un altro ben più grave e ben più profondo contrasto spirituale, ma anche la condizione prima per intendere e compiangere la sorte di tante generazioni che l’ignoranza,  l’oppressione,  la natura stessa sembrano aver condannato a trascinare i morti in riva alle paludidi di malaria ed a urlare impotenti bestemmie con l’eco dei suoi pozzi.  Il  motivo della nostalgia poi si fa disperato per la certezza dell’impossibilità del ritorno,  per la fatalità che sembra aver condannato anche lui il Poeta,  come nel corso dei secoli e dei millenni ha condannato la gente che nel  Sud hanno avuto la odiosa e amata loro patria.  Così il canto assume forme nuove e apparentemente contradditorie,  diviene assurdo contrappunto di dolcezze e di furori,  protesta e atto d’amore che,  particolarmente in certi momenti,  tocca punte sublimi:  come quello dei fanciulli che tornano sui monti e costringono i cavalli sotto coltri di stelle.

Marco  anche questa è bellissima!

Elena  Certo che S.  Quasimodo era un dei grandi poeti di quei tempi.

Marco   Domani mi parleresti della cariocinesi?  Ne vorrei capire qualcosa anch’io.  Grazie!

19/06/2023

Marco di Patty   Senti ma la parola “Okinawa”  quella che significa “anima in volo”,  perché si chiama Okinawa?  Esiste questa parola,  e che cosa significa diversamente?

Elena  Siccome che ad Okinawa  (isola dell’arcipelago delle Ryukyu,  nel mar cinese) tanto tempo fa ci fu una battaglia,  una delle più sanguinose dell’ultima guerra.  Per ben 52 giorni le truppe della 10ª armata americana lottarono per la conquista dell’isola contro i giapponesi che per la prima volta impiegarono i Kamikaze.  Lo stesso comandante della  10ª armata il generale Buckner,  morì in combattimento.  La battaglia infuriò anche nelle acque attorno all’ isola,  e i giapponesi perdettero la corazzata”Yamato” e con essa fu eliminata anche la flotta nipponica nel pacifico.  I giapponesi tra caduti in battaglia e suicidi,  perdettero oltre 100.000 uomini.  Io ho sempre pensato che la correlazione con Okinawa o anima in volo fosse dovuta proprio alle tante anime cadute sul posto.

Marco  Può essere,  anzi sicuramente è così.

21/06/2023

Dott. Robert e Linda   Una persona ci ha domandato se Marco e Patty abitano lì vicino a te;  io ovviamente ho risposto la verità e che lì vicino a te anche se ci fossero una Patty e un Marco non sarebbero loro.  Era una persona mandata da uno del gruppo dei corrotti e corruttori.

Elena  Avete fatto bene,  anche perché qui non ci sono delle Patty e dei Marco,  e poi che cosa interessa a loro?  Ma non hanno niente da fare che perseguitare le persone?

Dott.  Robert   Non puoi immaginare quanto questi soggetti siano subdoli,  e quelli che riescono a corrompere sono delle persone invidiose;  lasciatelo dire da me che ormai li conosco e conosco anche le loro menzogne.

Elena  Vi ringrazio!

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSETTANTAQUATTRESIMA PARTE

08/06/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Iniziamo questo articolo con una ricetta di pasta ripiena:  ancora dei ravioli,  con il polpo e il pecorino,  conditi con crema di zucchine trifolate.  Buonissimi!

RAVIOLI AL POLPO IN CREMA

DI ZUCCHINE TRIFOLATE

Ingredienti:  polpo,  pecorino,  sale,  pepe,  limone,  zucchine,  salvia,  aglio fresco,  parmigiano reggiano,  uova,  farina per pasta fresca, panco q.b.  zenzero,  noce moscata.

Esecuzione:  facciamo il pesto macinando il polpo già cotto,  unendo il pecorino,  sale,  pepe,  la scorza grattugiata del limone,  un po’ di panco e noce moscata.  Poi passiamo alle zucchine trifolate:  le raschiamo,  le tagliamo per il lungo formando dei bastoncini che andremo a ridurre in dadini.  Li mettiamo in casseruola aggiungiamo il sale,  la salvia,  l’aglio,  un po’ di zenzero;  li lasciamo cuocere lentamente senza l’aggiunta di acqua o di olio.  Quando avranno raggiunto la cottura giusta aggiungeremo il parmigiano e una noce di burro.  Ora che abbiamo tutto pronto non ci resta che realizzare i ravioli,  impastando un uovo per ogni 100-110 g di farina,  poi tiriamo la sfoglia e mettiamo il ripieno che andremo a coprire e a tagliare per dare forma ai ravioli.  Caliamo i ravioli in acqua che bolle,  li scoliamo e li condiremo nella casseruola delle zucchine che abbiamo per metà ridotto in crema;  aggiungiamo una manciata di parmigiano e il piatto è pronto da servire.

Federica  Che buoni!

09/06/2023

Elena  Oggi ho un altro primo piatto,  gli gnocchetti piccoli caratteristici del T. Alto Adige sono gli spatzle.  Anche questi buonissimi.

GLI SPATZLE  DI SEDANO RAPA

Ingredienti:  sedano rapa,  aglio fresco,  basilico, parmigiano, scamorza affumicata,  sale,  pepe,  olio extra vergine d’oliva,  pomodoro fresco,  origano,  chiodo di garofano,  vino bianco per sfumare,  macis,  scalogno,  farina tipo “0” q.b. brodo vegetale.  L’impasto non deve risultare troppo consistente.

Esecuzione:  Laviamo e raschiamo bene il sedano rapa,  poi lo cuoceremo in forno,  lo lasciamo raffreddare,  lo maciniamo e aggiungeremo il parmigiano,   la scamorza affumicata,  sale,  pepe, macis,  un trito di aglio fresco e la farina q. b. per ottenere un impasto liscio e scorrevole.  Facciamo bollire il brodo vegetale,  poi trasferiamo il contenuto nell’apposito attrezzo per gli spatzle e incominciamo a calarli nel brodo;  li tiriamo su con un mestolo coi buchi e mettiamo gli spatzle nella casseruola del sugo fatto con pomodoro, fresco,  scalogno,  basilico e olio extra vergine d’oliva,  alla fine li mantechiamo avendo cura di girarli garbatamente e cospargeremo una manciata di parmigiano.

Federica  A me questi spatzle piacciono moltissimo,  hanno un sapore golosissimo!

10/06/2023

Elena  Un altro piatto fatto col pesce:   sono le orate in pastella,  buonissime,  croccanti e saporite.

ORATE IN PASTELLA

Ingredienti: orate,  olio di arachidi,  sale, pepe,  pastella con acqua frizzante e farina doppio zero,  rosmarino,  prezzemolo,  basilico erba cipollina,  succo di agrumi  (arancia e limone).

Esecuzione:  puliamo bene le orate dalle squame,  le tagliamo a tranci,  poi le mettiamo a marinare nel succo di agrumi,  sale,  pepe e un giro di olio. Facciamo la pastella con un trito di erbe (quelle elencate sopra)sale,  pepe,  acqua e farina q.b. per ottenere un impasto scorrevole ma non troppo.  Mettiamo l’olio a scaldare a temperatura giusta,  e friggiamo il pesce da ambedue le parti,  in modo che resti croccante;  lo tagliamo e lo mettiamo sulla carta assorbente e poi in tavola da condividere,  magari con patatine al forno oppure un’insalata mista di verdure fresche.

Federica Mi piace molto anche così

12/06/2023

Elena  Questa volta la ricetta sarà di un dolce che ho già fatto qualche anno fa,  oggi lo ripresento alla moda mia,  come piace di più ai miei amici:  sono i cannoli.  Anche la prima volta che li realizzai ne feci anche di giganti,  mi hanno detto che erano squisiti.

CANNOLI ALLA CREMA DI

RICOTTA E ZABAIONE

Ingredienti della prima ricetta:  farina tipo “00”,  zucchero,  liquore al caffè,  un uovo,  30 g di burro chiarificato,  un cucchiaino di cacao amaro,  vaniglia.  Per la farcitura:  crema di ricotta,  zabaione,  arancia candita,  vaniglia,  zucchero a velo e cannella.  Seconda versione dei cannoli:  farina “00”,  un cucchiaio di zucchero,  marsala all’uovo,  burro chiarificato,  cannella, olio di arachidi per la frittura. La farcitura è come la prima versione,  soltanto ho sostituito l’arancia candita con scaglie di cioccolato fondente..  ma sono entrambi buonissimi!

Esecuzione:  impastiamo il tutto,  dobbiamo ottenere un impasto omogeneo che non attacchi alle dita;  poi tiriamo la sfoglia e tracciamo dei cerchi dal diametro come gli stampi.  Arrotoliamo i cerchi agli stampi per cannoli,  li sigilliamo bene e li caliamo in olio bollente  a circa 170°  non di più.  Li togliamo e li adagiamo sopra la carta paglia o carta assorbente.  Si possono conservare in barattoli di latta per almeno una settimana;  li troveremo ancora fragranti e croccanti.  Li farciremo solo al momento di consumarli. La farcia è stata realizzata setacciando la ricotta con lo zucchero,  abbiamo aggiunto la vaniglia,  e lo zabaione fatto precedentemente con uova zucchero e marsala oppure amaretto. Le arance candite le abbiamo realizzate il giorno prima del pranzo.

Federica  Mamma mia che golosità!

13/06/2023

Elena  Ed ecco il mio filone di pane a mo’ di pizza,  morbido dentro e croccante fuori,  buonissimo!  Si possono congelare e scaldarli al momento del consumo che resteranno come appena fatti.

FILONE DI PANE FARCITO

COME LA PIZZA

Ingredienti:  farina tipo “0”,  farina di semola di grano duro,  lievito madre,  sale,  miele,  latte,  olio extra vergine d’oliva.  per la farcitura:  salsa di pomodoro fatta in casa,  mozzarella di bufala,  origano,  olive verdi,  acciughe e ancora olio.

Esecuzione:  facciamo il nostro impasto con acqua,  le due farine miscelate insieme,  il latte,  il lievito madre,  il miele (un cucchiaino) ,  mescoliamo bene e aggiungiamo l’olio e il sale.  Ottenuto un impasto omogeneo che non attacchi alle dita,  lo lasciamo riposare per tutta la nottata,  il giorno successivo lo alimentiamo con altra farina,  acqua e  olio,  aggiustiamo di sale e lo lasciamo riposare per almeno tre ore.  Poi prendiamo l’impasto e lo dividiamo in quattro panetti,  li lavoriamo un po’,  diamo forma e li stendiamo divisi nella teglia;  li lasciamo riposare mezz’oretta e poi in forno a 270° per 15 minuti.  Li togliamo dal forno e ancora caldi li farciamo,  poi li rimettiamo ancora in forno per tre minuti.  Una delizia leggera e gustosa per il palato e per lo stomaco.

Federica  Mi sa che li dovrò fare anch’io sono troppo buoni:  li terrò pronti per l’evenienza.

14/06/2023

Elena  Oggi invece presento delle fettine di vitello arrosto con salsa maionese alle erbe fatta in casa;  una delizia.

VITELLO ARROSTO IN SALSA

Ingredienti:  700 g di carne di vitello,  erbe che preferiamo,  brodo vegetale,  vino bianco delle nostre zone,  sale,  pepe,  due uova. Per la marinatura:  rosmarino,  succo di limone,  sale,  pepe,  aglio fresco e salvia.

Esecuzione:  Mettiamo la carne a marinare per qualche ora,  poi la rosoliamo bene anche sui lati,   sfumiamo col vino e lasciamo evaporare;  aggiungiamo un trito di erbe quelle che amiamo di più,  aggiustiamo di sale, pepe in grani,  e brodo vegetale.  Lasciamo cuocere a calore moderato,  portiamo a cottura,  lasciamo raffreddare la carne e poi la taglieremo a fettine.  Nel frattempo facciamo la maionese con un trito di erbe aromatiche,  la spalmiamo sulla carne e aggiungiamo anche un poco del suo sugo.  Impiattiamo e serviamo la carne di vitello con zucchine fritte o trifolate,  oppure con patate spadellate o fagiolini ecc.

Federica  A me il vitello piace solo così,  ho provato a fare le scaloppine,  poi  tante altre versioni, ma così è squisito e leggero.

15/06/2023

Elena  Anche le zucchine si possono cucinare il tantissimi modi,  sono così versatili che vorrei cucinarle sempre.  Oggi le propongo fritte,  metà in pastella e metà infarinate,  ma comunque squisite.

ZUCCHINE FRITTE

Ingredienti:  zucchine fresche piccole,  e zucchine fresche grandi ( quelle lasciate per più tempo attaccate alla pianta perché ingrossino,  proprio per friggerle). Farina tipo “0”,  e pastella con acqua e farina,  sale e pepe,  olio di arachidi per la frittura.

Esecuzione:  incominciamo dalle zucchine più grandi:  le peliamo leggermente,  poi le tagliamo a metà e ancora a metà,  facciamo dei bastoncelli che andremo a tagliarli a dadi;  poi raschiamo le zucchine giovani,  le tagliamo a rondelle dello spessore di quache millimetro.  Ora saliamo tutte le zucchine e le lasciamo riposare per almenno 90 minuti,  poi quelle giovani le immergeremo nella pastella e le friggeremo da sole in olio bollente,  una volta che abbiamo levato le zucchine perché dorate,  le metteremo sulla carta assorbente.  Adesso immergiamo le altre zucchine quelle tagliate a dadi e infarinate soltanto,  le lasciamo cuocere e dorare bene poi anche loro le scoleremo e le stenderemo sulla carta assorbente.  Poi le trasportiamo in un piatto da portata e le serviremo in tavola.

Federica  Se mi chiedessero qual è il mio fritto preferito io direi loro che sono proprio le zucchine.

DIALOGANDO CON VOI

03/06/2023

Marco di Patty   Sai che al mio prof. d’italiano  piacciono molto le tue prose?  Dice che sono tutte belle e azzeccate,  ma quelle che preferisce sono:  ” La casa dei doganieri”  Di E. Montale e “Lettera alla madre” di S. Quasimodo,  dice che sono bellissime!  Ah,  dimenticavo a lui piace moltissimo anche un’altra poesia breve di S.  Quasimodo “Ed è subito sera” In cui tu hai fatto una bellissima prosa.

Elena  Grazie!

Marco  Lui mi ha chiesto come mai non abbiamo fatto “Rio Salto di Pascoli?  Tu la conosci?

Elena  Certo!  Ma ne ho altre di G. Pascoli,  le faremo anche quelle. Ecco la prosa di Rio Salto.

Rio Salto era un ruscello che scorreva poco lontano dalla casa del poeta in Romagna.  Il temporale è finito e la sua è stata solo una fantasia,  la realtà è diversa;  praticamente è un sogno ad occhi aperti.  Piove a dirotto e il ritmo uguale e monotono dell’acqua che batte con forza  sulla grondaia suscita nella fantasia del Poeta la visione di cavalieri chiusi nelle corazze luccicanti,  che si allontanano al galoppo verso la valle fonda,  lungo le rive del Rio Salto.  Sente i palafreni andanti,  nobili cavalli, di pregio in corsa.  I palafreni erano cavalli da parata,  riccamente bardati, che venivano usati dai cavalieri nei loro lunghi viaggi oppure nelle cerimonie.  Ma cessati i rumori del temporale,  anche le immagini fantastiche dileguano e con la realtà riemergono i soliti rumori:  si presenta al Poeta la realtà,  e pensa che è bella anch’essa non meno di un sogno,  perché quella è la sua terra natia con i pioppi che stormiscono lungo le sponde amiche del fiume.

Marco    È  stupenda.

06/06/2023

Marco di Patty   Di G. Pascoli ho scelto “Le  Ciaramelle”,  è un po’ triste anche questa ma è bella.  Grazie!

Elena  Le Ciaramelle,  sono degli strumenti a fiato, come le cornamuse,  anzi sono proprio le cornamuse.  Tempo fa a Messina,  nella novena del Natale,  si sentivano,  tutte le mattine prima dell’alba.  È un’usanza antichissima,  chissà se ci sarà ancora.  Io credo di sì,  perché in certi paesi nascosti di molte ragioni d’Italia ci sono delle usanze che non tramontano mai.  Questo quello delle ciaramelle è un uso antichissimo pieno di poesia.  I ciaramellari sono quasi tutti vecchi pastori che vengono dai monti;  il suono è dolce e un po’ malinconico.  “Là sbocciò questo fiore che chiede alla rugiada del nostro pianto”.  Così scrisse Maria Pascoli,  la sorella del Poeta un nostalgico desiderio della sua infanzia lontana,  quando gli affetti familiari gli riscaldavano il cuore e i sogni sembrava si svelassero felici.  Allora anche il pianto era dolce per il fanciullo dall’animo sereno e sgombro di preoccupazioni.  Ora che è adulto,  il Poeta si commuove alle naturali melodie delle ciaramelle e il pianto,  dolce come quello di un tempo,  dona pace e serenità alla sua anima tormentata da tutti gli affanni del quotidiano.

Marco  Bellissima anche questa;  ma perché parla di Messina se il Poeta è romagnolo?  Per domani ho scelto “La voce”  sempre del Pascoli.  Grazie!

07/06/2023

Elena  Sono qui Marco,  ho la prosa della poesia “La Voce ”  sempre di G.  Pascoli.  Nelle Ciaramelle il Pascoli parla di Messina perché in quella città è stato insegnante di letteratura latina all’università.

Questa è una delle liriche più tristi e suggestive, ma anche molto bella.

Molte sono state le volte che in momenti di solitudine,  di abbandono e di miseria,  il Poeta fu preso dalla disperazione,  quasi tentato di uccidersi per togliersi una volta per sempre dalla sua insopportabile infelicità.  Ma ogni volta egli fu trattenuto dalla forza di una voce,  una voce ridotta così flebile come un soffio,  ma viva nelle sue orecchie e radicata nel suo cuore,  con quel diminutivo”Zvanì” espressione di un tenerissimo affetto (è una forma dialettale del diminutivo di Giovannino,  dialetto romagnolo,  è assai più efficace del nome intero detto in italiano).  Il ricordo di quella voce,  così intenso da riportare dinnanzi al Poeta la figura stessa della madre,  lo aiutò ad accettare la vita con pacata rassegnazione e a confidare nell’aiuto della provvidenza.  Tutta la poesia si svolge in quel contrasto di intimo tra dolore disperato nel figlio,  e l’ansia accorrente della madre e il lento accorato placarsi del dolore per la muta preghiera materna.  La poesia si compone di sette periodi ritmici,  ciascuno dei quali è formato di tre strofe e si conclude con l’invocazione Zvanì.  Idealmente però tali periodi si riducono a quattro:  il primo dà il motivo ispiratore della poesia,  il secondo e il terzo accennano ai due episodi disperati in cui più quella voce si fa sentire,  mentre il quarto richiama il primo per darne la liberazione.

Elena  Cerca la poesia “L’ aquilone,  sempre di G. Pascoli,  è molto bella,   guarda se ti piace,  poi mi saprai dire.  Ciao.

08/06/2023

Elena  Sapevo che ti sarebbe piaciuta la poesia “L’aquilone”.  Ho  la prosa anche di questa,  vediamo se ti piace.

Il sentimento dominante di questa poesia è la nostalgia dei ricordi lontani di quando lui era un fanciullo.  In quel periodo il Poeta si trovava ancora a Messina,  come insegnante di letteratura latina all’università.  In un mattino di febbraio con il sole, una giornata primaverile,  dall’aria mite,   il biancospino in fiore,  vede il pettirosso che si appresta a partire per raggiungere i paesi del Nord,  tutto questo gli riporta alla mente una giornata di primavera ai tempi della sua fanciullezza. Rivede i suoi compagni di scuola,  quando andarono nel punto più alto dei colli per lanciare i loro aquiloni;  il Poeta li vede nella sua mente come fossero comete.   Quel mattino tutti hanno gli aquiloni che volano,  ma il poeta ne segue uno,  quello che sale nel punto più alto del cielo poi lo vede oscillare verso il basso,  quasi sembra cadere; risale e finalmente riprende quota,  prende il vento favorevole,  lo fa andare avanti sempre più in alto,   e gli schamazzi dei fanciuli che lo stanno seguendo con gioia con lo sguardo verso il cielo.  Ad un tratto l’aquilone sembra che voglia portare via il filo dalla mano del fanciullo, e la violenza del vento ruba il filo dalla sua mano,   l’aquilone è portato lontano come un fiore dal suo esile stelo.  A queste immagini si associa al suo compagno rapito dalla morte e i ragazzi si perdono nel cielo infinito e vedono l’aquilone come un piccolo punto che brilla lassù.  Ad un tratto una ventata di sbieco fa scendere l’aquilone,  qualcuno strilla per la paura dello schianto;  in realtà questo strillo non è altro che nella mente del Poeta che ritorna alla realtà.  La sua memoria gli riporta davanti una voce velata del suo compagno di allora malaticcio, strappato bruscamente alla vita come l’aquilone e il fiore alla pianta.  Rivolgendosi al compagno morto dice: beato te che hai visto cadere soltanto gli aquiloni,  e non hai avuto il tempo di vedere come quelli che continuano la vita:  le speranze,  le illusioni perdute della gioventù.  E continuando sempre rivolgendosi al suo compagno morto dice:  meglio trovare la morte quando si è giovani come hai fatto tu,  mentre eri roseo con i capelli biondi,   dopo una gioiosa corsa con gli aquiloni e con tua madre che ti pettinava con dolcezza per non farti male!  Che non con i capelli bianchi per portarsi con sé tutte le sofferenze della vita…

Marco  di Patty  Stupenda!  Grazie!

10/06/2023

Dott.  Robert e Linda   Cosa ne pensi di tutti questi femminicidi,  riusciranno a fermarli con le nuove leggi?

Elena   Sapete meglio di me che la pazzia non si ferma se non con delle cure appropriate come quelle che si usano per la schizzofrenia.  Né tantomeno si fermerà l’idiozia associata alla delinquenza.  Purtroppo quelle persone hanno imboccato la strada della delinquenza:  all’inizio sembrano le più brave persone che esistono su questa terra,  ma  è la tattica che usano gli psicopatici per imbrogliare le loro prede.  C’è gente che dice che questi criminali dovrebbero essere uccisi!  Ma come si fa ad uccidere delle persone così come fossero zanzare;  secondo me sia il delinquente che lo psicopatico andrebbero curati,  non dico capiti perché certe cose non si possono concepire nemmeno se fossero nostri figli,  ma se venissero uccisi ci si metterebbe al loro stesso livello.

10/06/2023

Marco e Patty  Come si arriva a questi livelli di criminalità,  perché si fa del male agli altri e si diventa delinquenti?

Elena  Per molti individui forse la cosa ha origini lontane e cioè da quando erano piccoli;  forse non hanno avuto l’educazione giusta,  oppure non sono stati amati con la giusta misura d’amore.  Ma poi ho cambiato idea,  ho conosciuto persone che non sono stati amati,  hanno lavorato sodo fin da piccoli,  non hanno conosciuto i giochi,  gli schiamazzi per la gioia che si prova a  quell’età,  eppure hanno aiutato la famiglia a crescere i loro fratelli,  per vivere con più dignità.  Mentre altri hanno avuto tutto l’affetto e tutto l’amore possibile sia spirituale che materiale,  e da grandi non hanno più voluto   saperne dei loro genitori e della loro famiglia;  sono diventati dei delinquenti incalliti,  ingiusti,  e crudeli.  Ora,  dopo tutto quello che ho visto io credo che certe persone sia uomini che donne siano già tarate dalla nascita:  hanno un qualcosa che si diversifica nel male,  oppure chamiamola una questione caratteriale,  quindi la colpa non è sempre e solo dei genitori o della società.  Ognuno di noi quando diventa adulto potrebbe farsi un esame di coscienza:  se la persona è normale  cercherà di approcciarsi al mondo in maniera corretta.  Tutti abbiamo un’anima,  bisognerebbe saperla ascoltare e scacciare l’invidia,  la gelosia,  l’egoismo, e tutto ciò che fa diventare una persona senza scrupoli,  disposta a tutto,  di rubare,  anche ad uccidere una persona cara  per l’eredità.  Altre persone uccidono per un colpo di pazzia e sono sempre state persone per bene,  poi si pentiranno finché avranno vita.  Ed è così in tutte le cose,  tutti possiamo sbagliare,  ma l’importante è essere intelligenti da non ripetere i soliti errori.

RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CENTOTRENTACINQUESIMA PARTE

30/05/2023

Marco di Patty   Il rallentamento del ritmo cardiaco è dovuto solo a malattie cardiovascolari?  Grazie!

Elena  No,   ci sono altri disturbi o patologie che conducono a questa disfunzione.  A volte potrebbe essere una predominanza  della funzione vagale, dovuta a fattori costituzionali,  a lesioni irritative dei centri encefalici e midollari,  dei gangli,  delle fibre del vago,  a stimolazione da parte di sostanze vagotrope,  a inibizione del simpatico per azione di farmaci simpaticolitici.  A caratterizzare questa patologia è proprio anche il rallentamento del rirmo cardiaco,  con aumento della secrezione sudorale,  salivare,  lacrimale, bronchiale,  gastrointestinale,  biliare. La muscolatura liscia dell’apparato digerente,  della cistifellea,  della vescica,  dei condotti deferenti,  risulta ipertonica con aumento della forza e della frequenza delle contrazioni;  la pressione arteriosa,  invece per effetto della vasodilatazionee dell’azione cronotropa negativa, esercita sul vago,  sul cuore tende a valori bassi.  A livello dei bronchi l’ipertono dei muscoli bronchiali,   determinano una restrizione del lume,  costituisce un terreno di predisposizione all’asma bronchiale;  gli atti respiratori di solito sono accelerati;  il ricambio è ritardato e la pupilla sembra midriatica. Questi sono disturbi legati a questa patologia,  compresi anche  gastrite ipertonica-ipersecretiva la colite spastica,  e gli sti infiammatori dell’intestino. Ti ho mostrato tutto questo per farti capire quanti sono i disturbi che possono portare ad una diagnosi invece che un’altra.  L’importante è saper distinguere il tutto per non sbagliare mai.

31/05/2023

Marco di Patty   Vorrei sapere: quella neoplasia originata dagli epiteli di rivestimento della cute e delle mucose,  quali organi colpisce?   Grazie!

Elena  Rispetto alla morfologia istologica si distinguono una neoplasia a cellule squamose o spinocellulari,  e una neoplasia a cellule cilindriche o basocellulare.  La prima trae origine dagli epiteli piatti stratificati della cute:  viso,  collo,  arti superiori,  genitali esterni,  di alcune mucose come bocca, faringe,  esofago, corde vocali,  vagina,  uretra,  portio  ,  e da quelli di transizione delle vie  urinarie:  bacinetto renale,  ureteri,  vescica.  Si sviluppa da isole metastatiche di epitelio piatto della cistifellea,  dei bronchi e dello stomaco.  Può assumere un aspetto nodulare:  placca dura con precoci ulcerazioni;  papillare: rilievi moriformi con ulcerazioni superficiali;  scirroso:  consistenza dura e andamento infiltrante.   Le metastasi più frequenti sono a livello delle linfoghiandole regionali,  rara è la diffusione per via ematica.  Spesso questa neoplasia insorge su focolai di radiodermite o nella zona d’impianto di un precedente papilloma.

Le neoplasie a cellule cilindriche traggono origine dagli epiteli cilindrici di rivestimentodi alcune mucose, quali quella gastrica,  intestinale,  uterina,  nasale,  tubarica,  laringea,  tracheale,  bronchiale e salpingea.  La neoformazione può assumere un aspetto infiltrante ulcerato,  oppure papillare o villoso.  Le ulcerazioni si compllicano sovente per la sovrapposizione di fenomeni infettivi,  necrotici ed emorragici.  Quasi sempre si ha la precoce invasione dei vasi sanguigni e linfatici regionali da parte di zaffi neoplastici. La neoplasia bronchiale è tra i più frequenti di questi tumori; colpisce di preferenza il sesso maschile tra i 40 e i 60 anni e può presentarsi macroscopicamente con caratteri assai vari.  La diagnosi delle noplasie si basa esclusivamente sull’esame istologico.

01/06/2023

Marco di Patty  Vorrei sapere se quel siero che produce la ghiandola mammaria a partire dall’ultimo periodo della gravidanza,  che precede la secrezione lattea,  è dannoso per il bambino?  Grazie?

 Elena   No,  non è dannoso,  anzi… Si tratta di un liquido denso,  giallastro,  che ha reazione debolmente alcalina,  rispetto al latte è più ricco di albumine,  di enzimi e di sali minerali,  mentre è quasi privo di caseina e di grassi.  A differenza del latte coagula in seguito al riscaldamento.  Ha una debole azione lassativa, per cui si ritiene che favorisca nel neonato l’eliminazione del meconio,  accumulatosi nell’intestino nel corso della vita fetale.  Attraverso questo siero vengono escrete alcune proteine anticorpali: antitossine difterica, tetanica,  stafilococcica,  il che permette un’immunizzazione attiva antinfettiva del neonato.

05/06/2023

Marco   Esiste una condizione o più  condizioni in cui una persona riceve una quantità di stimoli inferiori alla norma per motivi naturali o artificiali?

Elena   Certo che sì,  è il deficit sensoriale e percettivo,  in cui il paziente non è sottoposto ad una riduzione quantitativa ma qualitativa della stimolazione, che perde in tutto o in parte il suo significato.  Vicino al deficit sensoriale percettivo vi è la condizione di monotonia pecettiva,  in cui il soggetto è sottoposto per un certo periodo sempre agli stessi stimoli.  Si distingue un deficit cronico,  della durata di alcuni anni,  da uno acuto,  dalla durata di alcune ore a qualche settimana. Nel deficit sensoriale,  l’eliminazione di ogni stimolo non è mai possibile,  se non per le modalità visiva e acustica.  Sia il defit sensoriale sia quello percettivo provocano una grave disorganizzazione del comportamento,  i cui primi effetti sono rilevabili dopo circa 3 ore e di massima sono di tanto più gravi quanto è più lungo il periodo di deficit,  pur esistendo una variabilità interindividuale.  Tali effetti vengono distinti clinici e cognitivi.  I primi che presentano una certa somiglianza con gli effetti prodotti da sostanze allucinogene quali L’SD, sia pure in forma più blanda,  consistono in: allucinazioni frequenti,  che possono interessare tutte le modalità sensoriali  e presentano diversi livelli di strutturazione,  da lampi di luce,  o ronzii o sensazioni di dondolamento, alla visione di vere o proprie scene strutturate.  Alterazioni dello schema corporeo,  anch’esse frequenti,  che consistono nella sensazione di allungamento o di accorciamento delle membra, mancanza di arti,  e così via. Deliri più rari di solito accompagnati da allucinazioni e che possono presentare i caratteri e i contenuti più vari.  Tra gli effetti cognitivi,  sono state studiate alterazioni della memoria e dei processi di pensiero,  ma l’attenzione degli studiosi si è concentrata soprattutto sulle alterazioni percettive.  Queste sono riassumibili sostanzialmente in una frammentazione del campo percettivo,  con una relativa incapacità a percepire forme globali.  Particolari interessi rivestono gli studi,  compiuti su animali,  dagli effetti  del deficit sensoriale dalla nascita.  Si è potuto constatare come le alterazioni percettive,  a carico soprattutto dei processi di costanza,  che s’instaurano negli animali così trattati diventano ben presto irreversibili.  Nell’essere umano,  ovviamente la povertà di stimolazione culturale,  può provocare gravi ritardi di sviluppo sul piano cognitivo.

09/06/2023

Marco di Patty  Vorrei sapere se l’infiammazione acuta e cronica dell’uretra può portare a gravi conseguenze come il cancro e alla terapia chirurgica?  Grazie!

L’infiammazione dell’uretra, a decorso acuto o cronico dovuta a vari agenti patogeni come gonococco e virus erpetico,  virus della malattia di Nicolas e Favre, ecc. anche se di rado di riscontrano forme del tutto asettiche.   I germi si localizzano nell’uretra sia per via ascendente,  dall’esterno sia discendente dalla vescica nel corso di cistiti acute o croniche.  Le forme cliniche più importanti vengono classificate secondo il criterio eziologico.

L’infiammazione dell’uretra gonococcica è sostenuta dal gonococco:  si manifesta con prurito,  dolore,  bruciore alla minzione,  secrezione uretrale siero-purulenta;  dopo qualche settimana l’infezione si propaga all’uretra posteriore e alla vescica, provocando un’uretrocistite e cronicizzandosi.  Possibili complicazioni nell’uomo sono prostatiti, epididimiti e orchiepididimiti;  nella donna vulviti,  vaginiti,  cerviciti,  endometriti,  salpingiti,  ovariti,  bartoliniti,  proctiti ecc.

L’infiammazione all’uretra di tipo sifilitico rappresenta la localizzazione uretrale di una lesione luetica.  Mentre l’infiammazione di tipo tubercolare è quasi sempre secondaria a forme tubercolari della prostata e delle vescichette seminali e si manifesta con lesioni nodulari o ulcerative.  C’è anche l’infiammazione di tipo erpetico da virus erpetico,  si accompagna di solito all’erpes genitalis.  E l’infiammazione traumatica viene determinata da traumi locali o si manifesta con dolori e fuoriuscita di sangue; può complicarsi per infezione da parte di germi locali,  esita spesso in cicatrici  retraenti con stenosi del canale uretrale. Mentre le infiammazioni asettiche dell’uretra sono caratterizzate dall’assenza di germi patogeni e da secrezione mucosa.

14/06/2023

Marco e Patty    L’acido citrico,  che ruolo svolge nel nostro organismo?  È vero che potrebbe essere nocivo?  Grazie!

Elena  Nella maggior parte degli organismi sia animali che vegetali lo contengono,  sia libero o come sale di calcio e di potassio.  Questo acido ha un ruolo importante nel metabolismo cellulare,  essendo un prodotto intermedio del ciclo di Krebs,  da cui l’acido citrico prende il nome.  Esso si forma nei tessuti per condensazione dell’acido ossalacetico con l’acetil-C ºA in presenza dell’enzima citrato-sintetasi.  Ha grande importanza la sua biosintesi per degradazione fermentativa del glucosio a opera di diversi microrganismi tra cui l’Aspergillus niger.  Tale processo viene infatti sfruttato per la produzione industriale dell’acido. L’acido citrico viene largamente adoperato come additivo alimentare per le sue proprietà antifermentative e viene usato in tintoria come mordente.  Inoltre ha molteplici appicazioni nella chimica analitica e preparativa.  In farmacia è usato per la preparazione di polveri effervescenti;  queste sono composte da carbonato di magnesio e acido citrico,  dotati di proprietà purgative,  o da bicarbonato sodico e acido citrico che in soluzione reagisce liberando anidride carbonica,  con formazione di citrato di sodio, dotato di proprietà antiacide.  In medicina il citrato di sodio è adoperato come anticoagulante,  sia nella pratica trasfusionale, in soluzione del 4%, 02 sia per rendere incoagulabile il sangue conservato.  Ovviamente l’eccesso di questo acido porta a scompensi e a disfunzioni gravi.

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSETTANTATREESIMA PARTE

29/05/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Anche la carne di manzo se è ben fatta,  risulta molto golosa;  come questo stracotto con la malvasia piacentina,  è squisito!

STRACOTTO DI MANZO ALLA

MALVASIA PIACENTINA

ingredienti:  sette etti di carne per brasato,  una cipolla rosata,  uno scalogno,  una carota,  una stecca di sedano,  sale,  una patata,  peperoncino,  un bicchiere di malvasia,  brodo vegetale,  alloro,  ginepro,  cumino,  due chiodi di garofano,  olio extra vergine d’oliva,  due cucchiai di salsa di pomodoro. Polenta fatta in casa.

Esecuzione:  Per prima cosa rosoliamo la carne in poco olio,  poi in un’altra casseruola facciamo il soffritto con la cipolla e lo scalogno,  mettiamo dentro la carne e poi sfumiamo col vino.  Aggiungiamo tutti i sapori,  la carota e il sedano centrifugati,  le spezie e la salsa di pomodoro, sale peperoncino,  la patata tagliata a tocchetti,  infine incorporiamo il brodo;  lasciamo cuocere lentamente fino a cottura desiderata,  la carne deve essere tenera come il tonno.  Servire lo stufato con polenta appena fatta o abbrustolita.

Federica  Questi intingoli sono sempre molto graditi nelle famiglie,  perché giustamente sono molto profumati  quindi appettitosi.

30/05/2023

Elena  Da tempo non presento la carbonara;  questa ricetta che presento oggi non so se si può chiamare “carbonara”,  ma io la chiamo spaghetti alla coppa piacentina.

SPAGHETTI ALLA COPPA

PIACENTINA

Ingredienti:  spaghetti,  coppa piacentina stagionata,  sale,  pepe, brodo vegetale,  crema di parmigiano (realizzata con latte e parmigiano grattugiato).  Soffritto di porro e spezie: zafferano,  ginepro,  e chiodo di garofano)  olio extra vergine d’oliva,  vino bianco delle nostre zone.

Esecuzione:  Facciamo subito il soffritto con olio,  porro tagliato fine,  sfumiamo col vino e poi aggiungeremo le spezie.  Adesso facciamo la crema di parmigiano con latte  e parmigiano grattugiato mescolando energicamente con la frusta,  alla fine aggiungeremo un po’ di zafferano;  poi caliamo gli spaghetti nel brodo vegetale e nel frattempo grigliamo la coppa tagliata a lamelle sottili.  Scoliamo la pasta e la mantechiamo nella casseruola del soffritto,  aggiungiamo la crema di parmigiano,  la coppa e una  grattata di pepe.

Federica  ma che gusti strepitosi!  Una bontà assoluta.

01/06/2023

Elena  Un risotto vegetariano coi fiocchi?  Sì,  lo è il risotto con le erbe e i piselli al castelmagno e ovviamente anche al parmigiano.  Buonissimo!

RISOTTO ALLE ERBE

PISELLI E CASTELMAGNO

Ingredienti:  riso per risotti,  piselli freschi,  sale,  pepe,  castelmagno,  parmigiano reggiano,  due scalogni,  latte q.b. basilico,  cicoria verde tagliata finemente,  alloro,  vino bianco,  brodo vegetale.

Esecuzione:  tagliamo gli scalogni,  li mettiamo in una casseruola con un giro di olio,  poi mettiamo il riso e li facciamo rosolare insieme e sfumiamo col vino;  saliamo,  pepiamo,  mettiamo le erbe, la cicoria  e i piselli sbollentati. Lasciamo riposare il tutto per due ore poi incorporiamo il brodo e proseguiamo per la cottura del riso.  A cottura ultimata al dente,  aggiungiamo il castelmagno e un po’ di latte per mantecare infine aggiungiamo anche il parmigiano grattugiato fresco.

Federica  Che bontà questi sapori insieme!

02/06/2023

Elena  Per chi ama i prodotti del mare ecco una ricetta meravigliosa e saporita:  l’insalata di mare.

INSALATA DI MARE FATTA IN CASA

 

 

 

Ingredienti:  un polpo,  5 seppioline,  gamberetti,  alici fresche, un limone,  cipollotti,  aceto di mele,  panco,  olio extra vergine d’oliva, sale,  e pepe,

Esecuzione:  se dobbiamo fare quest’insalata per una o due persone,  ci onviene ugualmente acquistare un polpo intero,  che dopo la cottura si conserverà in freezer.  Mettiamo il polpo intero nella pentola a pressione o in una pentola qualsiasi che cuocerà bene ugualmente,  ovviamente cambierà il tempo di cottura ma non di molto. Prima si sbollenta in modo di arricciare i tentacoli, poi si mette  con carote,  sedano,  cipolle,  aglio,  alloro e poco sale,  si lascia cuocere per almeno 100 minuti,  si lascia raffreddare nella sua acqua di cottura,  il polpo risulterà tenero e non gommoso.  Si preparano le seppie,  svuotando il nero e tagliandole a fettine,  si fanno cuocere  sempre in acqua saporita di erbe per 20 mimuti al massimo e si lasciano raffreddare.  Ora è la volta dei gamberetti:  io li cuocio in padella con poco olio,  uno spicchio di aglio,  una girata da ambo le parti e via.  Ed eccoci arrivati alle alici che puliremo ben bene e le arrotoleremo nel panco poi le metteremo al forno ad aria; risulteranno perfette,  cotte ed asciutte.  Ed ora mettiamo insieme il tutto per fare l’insalata di mare:  abbiamo tagliato finemente i cipollotti,  spremuto il limone,  facciamo un giro di aceto di mele,  mettiamo tutto in uno sbattitore con sale e pepe,  ed ecco che abbiamo miscelato il condimento per la nostra insalata di mare.  Come piatto unico questa è la porzione per una sola persona.

Federica  Mi piace molto perché il rusultato è  di un piatto di mare gustosissimo,  specialmente con le alici al forno così!

Elena  Ti ringrazio!

04/06/2023

Elena  La ricetta di oggi è una delle mie crostate alla frutta,  leggera,  friabile e gustosa.

CROSTATA DI FRAGOLE 4

Ingredienti per la frolla:  farina per dolci,  due tuorli,  80 g di burro,  un pizzico di sale,  200 g di zucchero, estratto di vaniglia,  buccia di limone grattugiata,  una bustina di lievito per dolci.  Per la farcitura:  marmellata di fragole fatta in casa,  crema pasticciera,  fragole fresche,  miele.

Esecuzione:  incominciamo con la crema pasticciera,  sbattendo i tuorli,  aggiungiamo lo zucchero,  l’amido di mais,  la scorza dell’arancia grattugiata,  il latte caldo;  si porta ad ebollizione poi si lascia raffreddare in una ciotola con il ghiaccio coperta da una pellicola. Prepariamo le fragole:  le laviamo e le asciughiamo,  e adesso la frolla,  uniamo tutti gli ingredienti e alla fine il lievito;  si imburra una teglia,  si tira la frolla col mattarello e si riveste la teglia,  mettiamo uno strato di marmellata di fragole,  la crema pasticciera e inforniamo a 180° per trenta minuti.  Una volta tolta dal forno,  la lasciamo raffreddare e procediamo per la guarnizione mettendo le fragole ben definite,  infine le lucidiamo con miele sciolto in un po’ di acqua.

Federica  L’ho assaggiata,  era buonissima,  anche perché non conteneva troppo burro,  la frolla era leggerissima e gustosissima!

Elena  Sì,  però se mettiamo il burro che ci vuole si farebbe senza il lievito.

05/06/2023

Elena  Quello che presento oggi è la ricetta di una composta di ceci;  un secondo piatto o piatto unico nutriente e squisito.

COMPOSTA DI CECI CON

VERDURE DI STAGIONE

Ingredienti: ceci,  uova,  parmigiano, pecorino, sale,  pepe, basilico,  un porro,  rosmarino,  peperoncino,  olio extra vergine d’oliva.  Per il contorno:  fagiolini,  vinaigrette,  zucchine,  salvia,  aglio,  una noce di burro.

Esecuzione:  mettiamo in ammollo i ceci per un giorno.  Il giorno successivo li sciacqueremo,  li cuoceremo con acqua,  poco sale,  rosmarino.  Li lasciamo raffreddare,  e li maciniamo col passaverdure;  aggiungiamo sale,  pepe,  un filo di olio,  le uova (un uovo a persona),  basilico tritato,  un porro tagliato sottile e passato in padella,  parmigiano,  pecorino,  peperoncino e ancora rosmarino.  A questo punto mescoliamo bene il tutto e lo versiamo in una padella unta di olio;  lasciamo cuocere a fuoco lento,  poi la giriamo sull’altro lato,  faremo le 4 porzioni che andremo ad impiattare con le zucchine trifolate,  i fagiolini conditi con vinaigrette e uno spicchio di aglio.  A piacimento servire con un giro di olio.

Federica  Un pasto gustoso,  nutriente e sano.

06/06/2023

Federica  Mi piace molto la tua pasta all’arrabbiata,  io non so come tu la faccia,  ma io così non l’avevo mai mangiata prima.

Elena  Oggi ho deciso di presentare la mia ricetta delle pennette;  non so se si possa chiamare “arrabbiata”.

PENNETTE ALL’ARRABBIATA?

Ingredienti:  pennette,  pomodori pelati e salsa di pomodori fatta in casa,  sale,  peperoncino,  basilico,  alloro,  aglio,  origano,  olio extra vergine d’oliva,  latte,  parmigiano reggiano e pecorino.

Esecuzione:  partiamo dal ragù, facendo soffriggere due spicchi di aglio spogliati  in olio extra vergine d’oliva.  Prima che l’aglio si bruci versiamo i pelati schiacciati con una forchetta e anche la salsa,  l’alloro,  il basilico,  l’origano;  facciamo cuocere lentamente,  nel frattempo caliamo la pasta in acqua che bolle,  poi la scoliamo al dente e la versiamo nella casseruola del ragù.  Mantechiamo versando un po’ di latte,  e sempre mescolando a calore moderato,  mettiamo il peperoncino,  un’altra manciata di origano e basilico,  poi togliamo dal calore e versiamo i formaggi; infine ancora un giro d’olio e impiattiamo.  Fatta così è piaciuta a molti.

07/06/2023

Elena  una pizza leggera alla pasta sfoglia fresca.  Gustosissima.

PIZZA ALLA PASTA SFOGLIA FRESCA

Ingredienti:  pasta sfoglia fatta in casa,  asparagi,  patate,  parmigiano reggiano,  burro,  olio extra vergine d’oliva,  rosmarino, origano,  salamino piccante,  salvia.

Esecuzione:  dopo avere fatto tutti i passaggi per completare la pasta sfoglia,  col mattarello tiriamo un disco abbastanza sottile,  poi la metteremo nella teglia con sopra gli asparagi fatti saltare in padella con un filo di burro e parmigiano,  le rondelle di patate sbollentate,  saltate e insaporite con rosmarino e salvia,  aggiungiamo delle fettine di salamino piccante al naturale,  infine mettiamo una spolverata di origano.  Inforniamo a 190° per 15 minuti e la pizza risulterà dorata,  croccante e saporita.

Federica  Squisita!

DIALOGANDO CON VOI

23/05/2023

Marco di Patty   Ho trovato una poesia di L.  Ariosto,  vediamo se la conosci:  “La zucca e il pero”.

Elena  Questa poesia è molto famosa,  diciamo che più di poesia è una satira arguta che vuol colpire un certo tipo di persone che lui definisce sciocchi perché in brevissimo tempo e senza fatica credono di poter acquisire gloria e fama.  Ma la notorietà raggiunta in questa maniera quanto durerà?  La satira è in forma di favola,  i cui personaggi sono due piante:  la zucca e il pero.  Allora,   una zucca crebbe tanto che raggiunse la cima di un pero.  Quando l’albero si svegliò dal sonno invernale ,  si meravigliò di avere su di sé tutti quei frutti pesanti e chiese alla zucca chi fosse.  La zucca rispose che affrettandosi l’aveva raggiunto solo in tre mesi.  Il pero,  notando che per lui erano occorsi trent’anni prima di raggiungere la sua altezza,  l’ammonì dicendole che con quella stessa fretta con cui essa era cresciuta sarebbe venuta a mancare la forza al suo esile stelo.

Marco  Bellissima!

24/05/2023

Elena   Marco ho la spiegazione che mi hai chiesto ieri:  la poesia “Canzone d’autunno” di  P.M.Verlaine.

 Sarà perché a me l’autunno piace,  ma in questa poesia si sentono  i versi che riecheggiano il lamento del vento d’autunno.  Per il poeta questo rumore lamentoso e monotono stringe il suo cuore in un’angosciosa malinconia.  Il suo pensiero torna ai giorni lontani,  ormai trascorsi e i suoi occhi si riempiono di lacrime;  egli si sente come una foglia morta che il vento trascina in sua balia senza alcuna direzione. Il ritmo musicale del vento accentua la noia malinconica che lo pervade.

27/05/2023

Marco di Patty  Non so se sarai d’accordo con la poesia che ti mostro oggi perché si intitola “Inverno lungo”di A Pozzi,  ho scelto una donna.  Grazie!

Elena  Certo che sì, ti ho detto così l’altra volta perché tu per il maltempo ti sentivi in una stagione autunnale,  ma io invece non sentivo l’autunno perché  gli alberi sono coperti d verde,  i fiori che d’autunno stanno per sfiorire mentre in primavera anche col maltempo sono belli vivaci.  Veniamo a questa poesia:  Anche questa è una lirica triste,  descrive la Norvegia come se fosse il suo paese,  ma lei era italiana di Milano;  probabilmente ha amato molto la Norvegia.  Questa poesia rivela lo sconforto indescrivibile della poetessa.  La poesia parla di un  raggio di sole che fa luce dietro le nubi illuminando il paesaggio,  ma non per questo dice,  avviene lo sgelo né la natura rifiorisce: gli alberi sono spogli e i loro rami formano sul terreno ghiacciato un disegno di ombre e di luce che costituiscono l’unico ornamento della terra.  In Norvegia i bimbi sono tutti vestiti di rosso, volteggiano con i pattini sulle distese di ghiaccio,  e la poetessa pensa che sarebbe contenta di trasformarsi in una dura lastra di ghiaccio,  perché insensibile a tutte le sofferenze umane.

Marco  Diciamo che se quando la scrisse aveva un animo triste la poesia in sé è molto bella.

27/05/2023

Marco di Patty   Ho trovato un’altra poesia di un poeta che ti piace molto Il Carducci:  “Traversando la Maremma Toscana”,  aspetto una tua prosa.  Grazie!

Elena  Anche questa poesia non è da meno.  In una mattina piovigginosa di aprile il poeta,  dopo tanti anni di assenza,  passa con il treno attraverso la terra che lo vide fanciullo e adolescente,  in lui nasce spontaneo il confronto tra i sogni giovanili svaniti col tempo e lo sconforto dell’età matura. Lui è ormai stanco e il pensiero di arrivare all’inutilità gli crea affanno;  la vecchiaia e la morte sono vicine,  ma la vista delle dodici colline e del verde piano  esercita in lui un’azione consolatrice del suo animo irrequieto regalandogli un senso di pace.  L’evocazione della Maremma dove crebbe e visse la sua triste adolescenza,  la nostalgia della visione dei colli con la serena vista,  la vanità delle illusioni inseguite altrove,  sono motivi che ricorrono frequenti nei versi della poesia del Carducci,  e con diverso tono vi hanno sviluppato un po’ uno e un po’ l’altro.  Fondo comune una tenerezza di rimpianto,  un riconoscimento d’indelebile impronta ricevuta nel corpo e nell’anima come un ripiegarsi ora sdegnato e deluso cerca di trarne conforto.  Non sono semplici ricordi,  e nemmeno una visita e ritorno,  ma una visione complessiva e fuggevole,   con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto che però lascia un sollievo alla sua malinconia.

Marco   Mi piace molto.

29/05/2023

Elena  Ho già preparato l’altra spiegazione della poesia del Carducci,  che tra l’altro è una delle più belle:  “Davanti S. Guido”.

In questa bellissima poesia di G.Carducci,  troviamo armonicamente fusi,  alcuni temi essenziali della sua ispirazione poetica:  come i ricordi nostalgici della fanciullezza,  l’amore per la sua Maremma,  il senso doloroso della vita,  e il rimpianto per i sogni che non si sono mai avverati.  Il Poeta percorrendo in treno la costa tirrenica da Pisa a Roma,  si trova improvvisamente di fronte i cipressi che,  in duplice fila,  uniscono l’oratorio di San Guido a Bolgari,  due località della Maremma,  nel comune di Castagneto Carducci (così chiamato in onore del Poeta,  che lì trascorse la sua fanciullezza).  Essi lo riconoscono e l’invitano a riposarsi tra la loro ombra:  lì egli ritroverà i luoghi cari e si riaffacceranno alla sua mente i sogni e le illusioni che rallegrarono con il loro incanto i suoi anni più belli da giovane.  Ma il Poeta si sente costretto a rifiutare l’invito, perché i suoi doveri a cui non può sottrarsi lo chiamano altrove.  Non riesce a trattenerlo nemmeno il ricordo di nonna Lucia,  che immagina venirgli incontro per raccontargli la storia di una fanciulla che cercava l’amore e non riuscì mai a raggiungerlo.  Anche a Lui è accaduta la stessa cosa;  per tutta la vita è corso affannosamente dietro un miraggio ingannevole che non ha mai raggiunto e non raggiungerà mai.  E pensa che la felicità che ha cercato invano era forse là sotto quei cipressi,  vicino al cimitero dove la nonna da tempo dorme il suo sonno eterno.

Marco di Patty  Non è solo bella,  ma è bellissima!

Elena  Sai che di G. Carducci ho anche “S.Martino”,  ho perfino il disco di Fiorello con questa canzone.

Marco  Ho chiesto a mia madre se puoi scrivere quello che sopporta con la sua amica,  ha detto di sì,  puoi farlo.

Elena  Va bene,  ma lo farò nell’articolo giusto,  quello ” …Con le mie lettere per voi.

Marco  Qual è il poeta migliore,  il più grande tra Giacomo Leopardi e Giosuè Carducci?

Elena  Non mi permetterei mai di scegliere così a bruciapelo uno di loro,  no , no.  Per me sono grandi entrambi,  ma il primo e cioè  il Leopardi aveva tutto dentro di sé,  lui non aveva bisogno di viaggiare per manifestare ciò che provava la sua anima,  perché aveva una fantasia pulita,  enorme,  un cervello come pochi!  Una capacità di descrivere semplicemente un posto,  una verità come se lui la stesse vivendo mentre invece era sempre lì in una stanzetta con una finestrella che non si vedeva alcun paesaggio;  questo per me è essere grandi!

31/05/2023

Marco e Patty   Tu che ami le piante e i fiori ti senti una di loro e cioè sei una “verde”?

Io non sono una di loro e non lo sarò mai!  Amo il verde molto,  ma amo anche ciò che sta intorno al verde:  laghi,  fiumi,  monti e in special modo amo gli esseri umani e il nostro Paese. Poi amo l’ordine,  la pulizia,  e la profondità!

Marco e Patty  Se fossero tutti come te il nostro paese sarebbe in cima alla classifica dello stare bene e della ricchezza!

Elena  Vedo che ci siamo capiti!  Grazie!

02/06/2023

Marco di Patty   Noi non facciamo il ponte e tu?

Elena  No,  se quello che faccio mi piace molto.  Preferisci le prose o andare avanti con la medicina?

Marco  Riprendiamo dalle prose,  la medicina lunedì,  intanto studio le altre materie.

Elena  OK.  Arrivederci nel prossomo articolo di “Dialogando con voi”.  A domani.

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSETTANTADUESIMA PARTE

19/05/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena   Un piatto di pasta con un sugo speciale è quello che ci vuole:  sono i tortiglioni alla cacciatora,  o meglio dire al sugo di stracotto di carne.  Sono squisitissimi!

TORTIGLIONI AL SUGO

DI STRACOTTO

Ingredienti:  tortiglioni,  sugo di stracotto di carne,  salsa di pomodoro fatta in casa,  sale,  pepe,  origano fresco,  olio extra vergine d’oliva,  pecorino,  parmigiano raggiano,  pepe verde in grani.

Esecuzione:  dopo aver fatto lo stracotto di carne, tolgo metà del sugo con le verdure in cacciatora,  poi aggiungo la salsa di pomodoro con origano, olio extra vergine d’oliva,  pepe in grani e lo faccio restringere per circa 15 minuti.  Poi calo la pasta in acqua che bolle e quando sarà pronta di cottura la scolo e la metto nella casseruola del sugo;  cospargo i due formaggi e  la pasta profumata e saporita è pronta da servire.

Federica  Squisita da matti!

20/05/2023

Elena  Ecco un’altra pizza delle mie,  questa volta è stato un esperimento davvero rischioso perché  poteva  anche non riuscire e quel giorno non avrei presentato nulla da mangiare.  Invece eccola qua,  fragrante e sincera,  ben lievitata e squisita.

UN’ALTRA PIZZA DI CASA MIA

Ingredienti:  farina di semola di grano duro  rimacinata,  lievito madre,  sale,  acqua,  olio, un  cucchiaino di miele. Per la farcitura: mozzarella arrosto di prosciutto,  olio extra vergine d’oliva origano.

Esecuzione:  impastiamo il tutto con la farina,  il lievito madre,   l’olio,  l’acqua,  il miele,  il sale.  Lavoriamo bene la pasta e la lasciamo riposare in un forno spento per un giorno intero.  L’indomani prendiamo la massa ben lievitata,  la lavoriamo di nuovo e la mettiamo ancora a riposare per un paio di ore.  Poi si prende una teglia oleata e infarinata,  si stende la pastacon le mani,   la si farcisce,  e si mette in forno a 230° per 7 minuti.  Eccola,  è venuta fragrante e croccante,  leggera come una piuma.

Federica  Buonissima!

22/05/2023

Elena  Questa torta l’ho ideata per Marco e Patty, è priva di colesterolo,  e cioè di grassi saturi e  uova.  Un semifreddo buonissimo che non sembra nemmeno fatto senza il burro e senza le uova.

SEMIFREDDO ALLE NOCCIOLE

Ingredienti:  100 g di nocciole tostate,  200 g di cioccolato fondente 50%,  30 g di cacao amaro,  70 ml di olio di arachidi,  70 ml di liquore al caffè,  150 ml di latte,  500 g di biscotti secchi,  una stecca di vaniglia,  50 g di zucchero a velo,  la scorza di un’arancia al naturale grattugiata,  una teglia con cerniera dal diametro di 22cm.

Esecuzione:  sciogliamo il cioccolato fondente nel latte (la metà del dosaggio della ricetta),  nell’altra metà del latte ci scioglieremo il cacao e quasi tutto lo zucchero a velo e la vaniglia.  Adesso maciniamo bene i biscotti,  aggiungiamo il liquore al caffè,  le nocciole tostate e tagliate grossolanamente,  l’olio,  il latte con il cacao e la vaniglia,  la scorza di arancia,  infine il cioccolato fondente sciolto nel latte (deve risultare non troppo liquido e nemmeno troppo solido (deve fare da collante a tutto il dolce)  amalgamiamo bene tutti gli ingredienti.  Imburriamo la teglia,  versiamo tutto il composto e mettiamo la torta in freezer per tre ore prima di consumarla.  Una volta indurita si può tagliare a fettine e poi rimetterla ancora nel congelatore.

Federica  A me è sembrato di mangiare dei cioccolatini alla gianduia;  golosissima!

23/05/2023

Elena  Molto tempo fa ricordo che in molte case del mio paese le nostre nonne facevano il codiddetto “pocino di pollo o di gallina”,  era sempre ben amato da tutti anche da noi bambini.  Oggi lo ripresento proprio come lo faceva lei.

INTINGOLO DI POLLO O DI

GALLINA

DELLE NOSTRE NONNE

Ingredienti:  un pollo o una gallina,  carota cipolla,  sedano,  aglio,  prezzemolo,  basilico,  alloro,  chiodo di garofano,  vino rosato,  ginepro,  sale,  pepe,  olio extra vergine d’oliva,  salsa di pomodoro,  brodo vegetale,  patate,  cipollotti,  un bicchierino di aceto di mele.

Esecuzione:  tagliamo la carne a pezzetti,  la rosoliamo in padella e poi la metteremo nella casseruola del soffritto che abbiamo fatto con sedano,  carota,  cipolla aglio e  alloro.  Sfumiamo col vino poi aggiungiamo le altre erbe e spezie insieme alla salsa di pomodoro e il brodo.  Lasciamo cuocere lentamente per tutto il tempo della cottura calcolando il tempo che occorrerà a cuocere le patate e i cipollotti ;  il pollo cuoce prima mentre la gallina occorrerà molto più tempo.  Prima della cottura totale metteremo le patate e i cipollotti tagliati a metà e le patate a tocchetti;  aggiungere una manciata di prezzemolo tritato e un giro di pepe.  Una volta cotto il tutto il pocino è pronto da servire.

Federica   Immagino il profumo che manderà questa cosa meravigliosa,  e che bontà!

24/05/2023

Elena  Per chi ama la carne oggi presento uno dei miei Hamburger,  con carne scelta,  verdure e spezie.  Genuino e buonissimo!

HAMBURGER DI CASA MIA

Scomposto

Ingredienti:  macinato scelto bovino e suino 50%,  fettine di pancetta grigliata,  salsa bernese,  pomodori, cicoria lessata e spadellata con aceto di mele,  burro e parmigiano,  sale,  pepe,  limone,  spezie miste,  erbe,  olio.

Esecuzione:  uniamo il macinato e procediamo per la concia con sale,  pepe,  spezie miste,  succo e scorza di limone,  e un trito di erbe aromatiche che preferiamo.  Adesso ungiamo la padella poi ci mettiamo gli hamburger a rosolare,  li giriamo e li rigiriamo affinché  prendano la giusta cottura.  Una volta pronti li lasciamo riposare per un’ora perché rilascino il liquido delle proteine (non tutti lo gradiscono).  Intanto prepariamo il resto:  scottiamo la cicoria e la spadelliamo poi aggiungeremo l’aceto,  una noce di burro e il formaggio.  Grigliamo la pancetta,  e prepariamo i pomodori.  Ora che abbiamo tutto nel piatto insaporiamo ulteriormente con la salsa bernese;  ora si potrà comporre il panino.

Federica  Buonissimo così questo hamburger casalingo e genuino!

25/05/2023

Elena  Ancora ravioli fatti in casa con sapori nuovi.  Sono ravioli con pasta all’uovo e altri con pasta verde dell’orto;  con un ripieno di mais,  pesce ondina  e peperoni gialli.  Squisiti!

RAVIOLI GIALLI E VERDI

AL PESCE ONDINA

Ingredienti:  filetti di pesce ondina,  mais in scatola,  peperoni gialli,  peperoncino,  basilico,  origano,  sale,  pepe,  olio extra vergine d’oliva,  parmigiano reggiano,  uova,  farina per pasta fresca,  radicchio verde coltivato,  salsa di pomodoro  scalogno,  vino rosato.

Esecuzione: sfilettiamo i pesci,  li mettiamo a cuocere in forno con olio, sale,  pepe,  e spezie.  Prendiamo il macinatutto,  e versiamo il mais lavato e scolato,  il peperone giallo sbollentato e tagliato a pezzetti,  aggiungiamo il parmigiano,  il sale e pepe,  on poco di olio,  peperoncino q.b. ,  spezie ed erbe;  maciniamo il tutto per ricavare un ripieno corposo ma non duro.  Ora facciamo la sfoglia con le uova,  farina e sale,  e solo in una metà ci metteremo un po’ di succo di radicchio centrifugato;  tiriamo la sfoglia abbastanza sottile,  prima una e poi l’altra e tracceremo delle forme per mettere il ripieno,  poi li chiuderemo bene affinché non fuoriesca nulla.  Li caliamo in acqua bollente ,  poi li scoliamo e li metteremo direttamente in una casseruola grande e bassa dove abbiamo fatto il sugo con pomodori scalogno ed erbe.  Alla fine li condiremo con una generosa manciata di parmigiano.

Federica  Saporiti,  delicati e gustosi.

26/05/2023

Elena  È ancora tempo di asparagi, un secondo leggero e delicato,  insieme alle polpette ci stanno benissimo.

POLPETTE DI FARRO E ORATA

CONTORNATE DA ASPARAGI AL

BURRO

Ingredienti:  un’orata,  rosmarino,  basilico,  aglio fresco,  sale,  pepe,  farro (cotto nel brodo il giorno prima) parmigiano, panco,  olio extra vergine d’oliva,  asparagi,  sale ,  burro.

Esecuzione:  mettiamo l’orata in forno con un filo di olio,  sale,  pepe,  erbe.  Nel frattempo puliamo gli asparagi,  li lessiamo al vapore per poco tempo e poi li spadelliamo con un po’ di burro,  infine cospargeremo una manciata di parmigiano.  Adesso prendiamo una ciotola,  versiamo il farro,  uno spicchio di aglio tritato,  basilico,  roamarino,  ci mettiamo i filetti di orata e maciniamo il tutto.  Aggiustiamo di sale e pepe,  aggiungiamo il parmigiano grattugiato e il panco poi formiamo un impasto omogeneo ma che non appiccichi alle dita.  Adesso formiamo le polpette,  poi le adageremo in padella e le faremo cuocere e dorare con olio extra vergine d’oliva,  mezzo bicchiere di vino bianco e un pizzico di spezie (chiodo digarofano,  cannella,  macis, e pepe)  Impiattiamo le nostre polpette in un letto di asparagi trifolati al burro.

Federica  Invitante davvero anche questo piatto!

27/05/2023

Elena  L’ultima ricetta di questo articolo di cucina è una torta soffice soffice,  una torta da forno al gusto di bergamotto;  è davvero meravigliosa.

MORBIDISSIMA AL BERGAMOTTO

Ingredienti:  un bergamotto grande oppure due mezzani,  6 uova,  270 g di fecola di patate,  un pugno di farina tipo “00”,  una stecca di vaniglia,  250 g di zucchero semolato,  un bicchierino di limoncello,  una bustina di lievito per dolci, 90 ml di olio di mais,  zucchero a velo con vaniglia.

Esecuzione:  laviamo bene il bergamotto,  prima grattugiamo tutta la buccia,  poi lo spremiamo per ricavare un bicchiere di succo.  Adesso sbattiamo gli albumi a neve ferma,  poi mescoliamo bene i tuorli con lo zucchero fino a farli diventare una crema chiara;  aggiungiamo la vaniglia,  l’olio a filo,  poi la buccia del bergamotto e continuiamo a mescolare.  Ora alterniamo il succo di bergamotto alle farine,  poi mettiamo la bustina di lievito infine gli albumi a neve;  imburriamo la teglia e versiamo il contenuto poi in forno a 180° per 40 minuti. Lasciamo  raffreddare la torta,  versiamo lo zucchero a velo e dei filini di bergamotto caramellati.

Federica  Una bontà sacrosanta!

TU E IL TUO 2023-24 COSA VUOI SAPERE?

17/05/2023

IL TUO 2023/24 FATTO

CON IL CUORE

Sono M.  nata sotto il segno del Cancro,  con ascendente Sagittario.  Vorrei tanto realizzare un vecchio sogno,  cerco di mettere da parte il denaro che mi serve,  ma poi c’è chi mi conosce e glielo presto senza alcun scritto e non mi viene restituito.  Ho cercato di far capire loro che quei soldi mi servono,  ma loro inventano cose che non stanno né in cielo né in terra,  sono parenti e sono tutti d’accordo,  stanno inventando alibi come quello che a sentir loro io glieli avrei regalati,  ma non è assolutamente vero!  Non è un gioco di equivoci,  ma sono giochi poveri,  perché si tratterebbe di centinaia di euro 800 euro e non migliaia,  però io li avevo messi da parte per realizzare qualcosa che vorrei da tempo.  Non saprei cosa fare:  rivolgermi ad un avvocato è più quello che mi costerà che non la cifra che mi devono, anche perché non so se sia legale prestare denaro a qualcuno. Cosa mi consigli di fare?  Grazie!

Elena  Prestare del denaro senza alcun scritto le persone che lo ricevono dovrebbero essere molto oneste,  al giorno d’oggi siamo arrivati ad un punto che la persona onesta  viene ridicolizzata;  ci sono famiglie purtroppo che i valori non sanno nemmeno cosa siano,  e non potranno mai trasmetterli ai loro figli.  Ci sono essenze di pensiero che mettono in discussione l’0nestà e la gratitudine,  non so dove andremo a finire di questo andazzo.  Allora M.  ciò che per te è indiscutibile non dovrebbe essere difeso, perché prima o poi con questi tuoi parenti vi ritroverete faccia a faccia,  ed è lì il momento per farglieli tirare fuori,  con le buone o con le cattive,  la loro slealtà li porterà solo all’infelicità!  Mi raccomando di mantenere la calma,  che non è mai stata un calo di energia ma è il contrario,  quando ti ritroverai faccia a faccia con loro sono certa che non ti sapranno più mentire.  Sai che la chiarezza e l’equilibrio affettivo che ricevi dalla tua famiglia rigenera forza e vivacità intellettuale? Ben presto riuscirai ad iscriverti a quella scuola di…  Auguri!

22/05/2023

Sono F.  Io e mia moglie siamo molto anziani,  ma ci siamo del tutto con la testa, per questo l’assenza di nostro figlio,  di nosta nuora e dei nipoti ci fa molto male.  Li ho mandati a chiamare per una nipote,  lei sì che viene a trovarci, ma da quando ci hanno ritirato la patente,  non siamo più andati perché speravo che venissero loro,  distano non più di 15 km da qui.  Li ho chiamati con il telefono,  ma non ci risponde mai nessuno,  forse è stato disabilitato e non abbiamo neanche il numero dei telefonini;  se ci capita qualcosa dobbiamo morire senza vederli,  ma non è possibile che certe nuore abbiano un ascendente così forte da cambiare la testa ai nostri figli?  E pensare che era un ragazzo d’oro,  lo dicevano tutti!  Li abbiamo invitati a pranzo,  ma loro ci hanno fatto sapere che non sarebbero venuti, cosa possiamo fare ?  Perché succedono queste cose?  Perché fa così paura la vecchiaia?  Noi non siamo malati,  riusciamo a fare ancora tutto;  mia moglie prepara ancora dei pranzetti per un’altra nostra nipote che sono favolosi.  Ci aiuteresti?  Grazie!

  Elena   Questo è F.  che ha una grande nostalgia del figlio e della sua famiglia.  Io mi chiedo perché le persone si comportano come delle bestie?  Mentre gli animali hanno più cuore?  Anche in questo caso sarà questione di soldi,  o perché hanno deciso di non andare al geriatrico e la nuora vorrebbe impadronirsi della casa?  Ma io dico,  mettetevi una mano sullla coscienza,  non posso dire altro se non di ascoltare la vostra coscienza;  sempre che sappiate che cos’è!  Che cosa ti costa ad andare a fare una visita ai tuoi genitori,  suoceri,  e nonni?  Non si meritano questo silenzio!  Guardate il film  “Gran Torino” con Clint Eastwood e vi renderete conto che razza di gente siete!

30/05/2023

Patty mi ha detto che da sei mesi circa sta subendo torti e dispetti dalla sua amica di sempre perché la loro titolare l’ha scelta per fare lo straordinario e non ha scelto lei.  Ha trovato le gomme della macchina tagliate;  sulla porta di casa ha disegnato cose oscene che non si possono dire per metterla in cattiva luce con gli altri condomini;  infine racconta cose non vere agli altri operai in azienda e mette in discussione equilibri che ha mantenuto da sempre.  Patty si chiede cosa deve fare per non denunciarla,  però  come giusto che sia vorrebbe essere risarcita.

 Elena   Patty,  senza raccontare nulla alla tua principale,  dovresti tenerti buono qualcuno che ti spifferi ciò che lei ha detto su di te,  perché anche se le cose fossero vere lei non potrebbe rivelarle in questa maniera,  ragione di più per denunciarla anche perché ti sta calunniando per invidia. E poi per i dispetti che ti ha fatto e che ancora continua a fare;  sai che se la portassi a “Forum”  vinceresti di sicuro e lei dovrebbe pagare i danni morali e materiali con  una cifra da capogiro?   Diglielo!  Queste incomprensioni e questi problemi non vanno lasciati impuniti!  Questo comportamento è insano mille volte insano.  Solo se ti rimborserà di tutto potrai chiudere un occhio a non sporgere denuncia.  Solo una punizione adeguata farà in modo di fermare tutto questo!  Altrimenti lei rimarrà sempre una povera… Se ti astieni a scendere a compromessi dovrai denunciarla così senza dirle nulla oppure l’altra soluzione sarebbe quella di portarla a “Forum”.  Guarda che è importante risolvere questa cosa prima che degeneri in psicopatia,  sto parlando di lei ovviamente.

07/06/2023

Sono Elisa 10 ,  quando sono venuta lì da te le cose sembravano andare bene,  anche se mi sono accorta che lei ha saputo che mi sono rivolta a te per  raccontarti tutto e non l’ha presa bene, perché dopo è passata per casa mia e mi ha messo una lettera nella cassetta della posta (un mio vicino di casa l’ha riconosciuta)  con degli insulti e minacce.  Ora ne ho ricevuto un’altra e mi ha detto che se non ritiro quello che ti ho raccontato me la farà pagare.  Sono disperata perché due giorni fa mi sono recata a trovare la dottoressa che avevamo in comune,  quest’ultima  mi ha detto che la mia visita non è più gradita.  Capisci?  Io non so come abbia fatto a persuadere una persona intelligente come la nostra dottoressa,  però io lo sapevo di che cosa era capace,  tu mi dicesti:  “ma hai paura di quella cretina?”  Ebbene sì,  se mi toglie tutte le persone che abbiamo conosciuto insiemee che abbiamo frequentato,  lei vincerà!  Ti prego prova a pensare quello che sto provando?  Grazie!

Elena  Senti Elisa 10,  io  posso immaginare benissimo come ci si sente quando qualcuno è messo come te.  Però ti ripeto:  non aver paura di quella cretina!  Dille apertamente che si dovrebbe vergognare, è  lei che ha sbagliato e tu non dovresti nemmeno battere ciglio?  La prossima volta che verrà a trovarti datevi appuntamento e falle capire che a sbagliare è sempre e solo lei!  Con le buone o con le cattive:  sai a cosa mi riferisco?  Non si può lasciarsi trattare così come una povera che non sa nemmeno difendersi! Sappiamo che ha amicizie di tutti i tipi,  che si è servita di malavitosi e se ne serve ancora per un po’ di chissà che cosa;  anche perché la signorina ha quasi sessant’anni,  io credo che gli uomini non ne vadano tanto pazzi!  Non solo per quello, ma è anche di una bruttezza senza limiti.  Non è né bella né intelligente,  dimmi tu di che cosa devi aver paura?  Se vede che hai paura,  per forza non la smetterà più!  Mandamela qua,  e vedrai come si metterà a correre!  In quanto alla dottoressa che ti ha cacciato via credendo a lei,  io da quella dottoressa non andrei mai a farmi curare;  se non è in grado di capire la verità con una come quella lì,  figurati se sa molto del suo lavoro,  io ho i miei dubbi.  Il tuo pensiero è quello che lei riesca con la sua falsità ad allontanarti le persone a cui tieni molto vero?  Ma io dico:  che persone sono e che persone sono state se non sono in grado di conoscere chi dice la verità e chi mente?  Ti saluto,  quando vorrai venire a trovarmi io non ti manderò via,  ma tira fuori la grinta, e se occorre anche i pugni!  Ciao!