LE RICETTE DI CASA MIA VENTESIMA PARTE

29/03/2012

IN  CUCINA  CON  FEDERICA

FEDERICA    Oggi lascio a te la scelta dei piatti.

ELENA    Questi sono tutti menu adatti anche per le feste di Pasqua.

Faremo un primo di reginelle ai cipollotti freschi e dadini di zucca: un abbinamento di ingredienti invernali e primaverili. Un secondo piatto di salmone tonnato con dischetti di melanzane in pastella. Posso proporti un altro primo: brasatelli al burro e salvia. Che ne dici?

FEDERICA    Mi piace tutto! Al lavoro.

REGINELLE  AI  CIPOLLOTTI  E  DADINI  DI  ZUCCA

Ingredienti: farina di semola di grano duro, uova, zucca, cipollotti, sale, pepe, spezie, formaggio tenero spalmabile, noce moscata, basilico, amaretto (liquore) mezzo bicchierino, un limone, parmigiano reggiano, olio extra vergine d’oliva.

Esecuzione: facciamo una sfoglia sottile ma non troppo, tagliamo le reginelle con l’apposita ruota. Ora mettiamo a soffriggere due cipollotti tagliati sottili  e i dadini di zucca con l’ olio, sfumiamo con l’amaretto, saliamo e pepiamo, aggiungendo un mestolo di brodo, aggiustare di sale e grattugiare la noce moscata, poi lasciare cuocere per qualche min. Mettere le reginelle nell’acqua che bolle, dopo qualche secondo togliere dal fuoco e scolare la pasta. Versare il contenuto nella casseruola del sugo, aggiungere le spezie, il formaggio molle e mantecare. Versare il tutto nella zuppiera e spruzzare con limone, la buccia grattugiata e una manciata di parmigiano. Servire a testa alta! È un piatto povero ma ricco di sapore. Vino adatto: Prosecco rosé.

BRASATELLI  AL  BURRO  E  SALVIA  

Ingredienti : Per il ripieno: Carne di vitello macinata fine, durelli di pollo, una cipolla, quattro pomodori pelati, una carota, una stecca di sedano, due chiodi di garofano, sale, pepe, vino bianco e brodo vegetale, pane, e formaggio stagionato. Per la pasta: uova, farina di grano saraceno e di semola. Per il condimento: burro fresco,  salvia e parmigiano.

Esecuzione del ripieno: mettere tutti gli ingredienti a stufare con le verdure. Una volta stracotti maciniamo i durelli e  le verdure. Mettiamo il tutto in una pirofila dove aggiungeremo formaggio,  e pane grattugiati, facciamo il ripieno abbastanza consistente. Abbiamo già tirato la sfoglia, formiamo delle listarelle larghe dieci cent. circa, mettere il ripieno lasciando lo spazio necessario tra una forma e l’altra; copriamo rovesciando la pasta su se stessa e con lo stampo andiamo a formare dei quadratini. Buttiamo la pasta nel brodo o acqua bollente, lasciamo cuocere per trenta secondi circa, scoliamo e mantechiamo con burro e salvia spolverandoli di formaggio grattugiato.  Vino adatto: Lambrusco della zona.

ELENA    Spero ti siano piaciuti. Per oggi il mio tempo è scaduto; continueremo domani. Ciao!

FEDERICA    Sì, li trovo davvero ottimi! A domani.

 30/03/2012

FEDERICA    Da dove riprendiamo?

ELENA    Se ieri abbiamo fatto due primi , oggi faremo due secondi.

SALMONE  TONNATO

CON  MELANZANE  IN  PASTELLA

Ingredienti: Compriamo dei tranci di salmone, due scatole di tonno da circa duecento grammi, panna da montare , pepe, prezzemolo, origano olio extra vergine d’oliva, rosmarino, un bicchierino di vino bianco, limone, capperi. Melanzane, acqua minerale, sale, farina “oo” e farina di semola, olio di arachidi.

Esecuzione: Dopo aver lavato il salmone, lo pennelliamo con olio extra vergine d’oliva e aglio, mettiamo il rosmarino e andrà nel forno a centottanta g° per venti min. circa. Nel frattempo faremo la salsa: mettiamo nel mixer olio di oliva, pepe, origano, prezzemolo, un po’ di vino bianco, succo e buccia grattugiata di limone, e le scatole di tonno, tolto dall’olio e ben strizzato. Abbiamo ottenuto una bella salsa che andrà diluita con la panna liquida, mescoliamo bene. Adesso togliamo la pelle dal salmone, mettiamo le fette nel piatto da portata e distribuiremo la salsa. Guarnire con capperi, ciuffi di prezzemolo e fettine di limone. Abbiamo tagliato le melanzane a rondelle, le abbiamo salate, pepate e coperte con un tovagliolo per trenta minuti, intanto facciamo la pastella che dovrà essere perfetta, dopo di che le friggeremo in olio di arachidi, andranno sulla carta assorbente nel piatto grande. Possiamo servire con un Chardonnay del Trentino.

FRIGGITELLI  RIPIENI ALLE  OLIVE  E  ABBACCHIO

CON  PATATE  IN  UN  LETTO  DI  PORRI

Ingredienti: peperoni sottili, olive, abbacchio macinato, pepe, salvia, pane grattugiato, aglio, olio d’oliva. patate, porri, parmigiano  grattugiato, latte.

Esecuzione: laviamo e svuotiamo i peperoncini, prendiamo una terrina, mettiamo l’abbacchio, le olive macinate, pane grattugiato e parmigiano, sale e pepe. Ora li riempiamo e li mettiamo in padella per qualche minuto con olio, aglio e salvia, poi andranno in forno a centosettanta ° per quindici minuti.

Sbucciamo le patate, le tagliamo a rondelle sottili, le adagiamo nella teglia sulla carta da forno unta con olio e uno strato di pane grattugiato. Abbiamo già preparato i porri tagliati sottili e passati nel burro; faremo uno strato sopra le patate, poi, il parmigiano, un poco di latte, ancora uno strato di patate, e un’altro di porri, infine le patate con sopra il parmigiano. Anche loro andranno in forno a centosettanta ° per cinquanta minuti. Controllare la cottura; se   dovessero asciugarsi troppo aggiungere ancora un po’ di latte. Impiattare i peperoncini ripieni con le patate. Questo gustosissimo piatto  andrà accompagnato da un Merlot del Veneto.

FEDERICA   Resterei a fare i tuoi piatti fino a domani!

ELENA   Domani potrai fare una sorpresa ad Alessandro. Dai metticela tutta! Ciao.

02/04/2012

ELENA    Come ti avevo promesso questa sarà la settimana dei dolci.

FEDERICA    Vorrei tanto imparare a fare la torta delle rose, la famosa “torta delle rose”.

ELENA    Sì, faremo la torta delle rose classica, non ho mai cambiato nulla perché è buonissima così; però in onore della S. Pasqua la elaboreremo con uva sultanina, un po’ di frutta candita e perché no? Anche le mandorle! Ti va l’idea?

FEDERICA   Assolutamente sì.

TORTA  DELLE  ROSE

Ingredienti: sessanta grammi di burro, cinquanta grammi di zucchero, cinquanta g. di lievito di birra, cinquecento g di farina “00”, due uova intere e due rossi, mezzo bicchiere di latte, cinquanta g di uva sultanina, trenta g di canditi.

Ingredienti per la glassa: grammi 150 di burro, 150 g di zucchero a velo vanigliato, un bicchierino di rum, quaranta grammi di mandorle tritate e tostate.

Esecuzione della torta: Sciogliere il lievito nel latte, aggiungere lo zucchero, il burro, la farina, l’uvetta e i canditi, lasciare riposare per mezz’ora circa. Scaduto il tempo di posa, tiriamo la sfoglia dallo spessore di un cm circa. Nel frattempo abbiamo fatto la cremina amalgamando tutti gli ingredienti sopra elencati. Abbiamo la pasta stesa, ci stendiamo sopra la crema in modo uniforme e facciamo un rotolo, come fosse un salame. Ora tagliamo il rotolo in sette parti uguali, dare la forma chiudendo bene il fondo e li mettiamo nella tortiera rotonda disponendoli in cerchio tranne uno sul centro della teglia. Lasciare lievitare per due ore, poi, infornare a centosettanta g° per venti minuti, ora la togliamo dal forno e pennelliamo la superficie della torta con l’albume montato a neve e zucchero a velo van. dopo metteremo uniformemente la granella di mandorle tostate. Mettere ancora in forno per dieci minuti circa. Il dolce è bellissimo e anche molto buona. Vino adatto: Moscato.

ELENA    Domani faremo altri dolci.

FEDERICA    Ora mi diletto con questa torta. Ti porterò la foto, comunque vada. Ciao!

03/04/2012

ELENA    Oggi faremo i canestrelli ripieni di delizie alle creme e alla frutta.

FEDERICA    Finalmente dopo anni luce che li mangio ora è arrivato il momento di crearli da sola!

     ELENA   Ora prepariamo gli ingredienti.

CANESTRELLI  DELIZIA

Ingredienti: Per il rivestimento delle formine serve una pasta friabile: duecento g. di farina “00”, centocinquanta  di mandorle polverizzate, centocinquanta g. di zucchero, centocinquanta g. di burro, un uovo, mezzo bicchierino di liquore alle mandorle, e mezza bustina di lievito per dolci.

Ingredienti per i ripieni: possiamo fare un ripieno di crema pasticcera alla vaniglia fatta a bagno maria; possiamo fare anche una composta con la frutta che amiamo di più: con le pesche e mandarini caramellati, (le bucce) con mele e uvetta,  pere e cannella, con ciliege e fragole, con pesche e arance, alla crema di riso, al cioccolato e amaretto. Facciamo le composte, le lasciamo raffreddare, poi, faremo il ripieno dei nostri canestrelli.

Esecuzione: impastiamo tutti gli ingredienti contemporaneamente, la lavoriamo poco fino ad ottenere un impasto omogeneo. Rivestire tutte le formine, mettiamo il ripieno in fretta, perché questo tipo di pasta non deve riposare, quindi inforniamo le tortine sopra una teglia a 180 g° per quindici minuti. Controllare sempre la cottura! Ora sforniamo i nostri bellissimi dolci, li mettiamo sopra ad un vassoio grande, una volta raffreddati saranno pronti.  I bambini ne vanno matti!  Vino adatto: Malvasia dolce.

ELENA    Domani faremo le pesche dolci di casa mia! Di tanto tempo fa. Ciao!

04/04/2012

FEDERICA    Credo di esserci riuscita! Tu che dici?

ELENA    Dico che sei grande! Mettiamoci al lavoro!

PESCHE  DOLCI 

Ingredienti: Cinquecento g di farina, 150 g di burro, 150 g di zucchero, 30 g di lievito di birra, una fiala alla vaniglia, tre uova e due tuorli, succo di arancia q. b. Per la farcia: mascarpone, uova,sciroppo di lamponi, Alchermes, zucchero a velo, sciroppo di glucosio, cacao dolce.

Esecuzione delle pesche: Sciogliere il lievito con il succo d’arancia, aggiungere le uova, il burro sciolto e freddo, lo zucchero, l’aroma e la farina. Impastare bene e lasciare riposare per un’ un’ora. Trascorso il tempo fare delle palline, disporle sulla teglia con carta da forno imburrata e lasciare riposare per altre due ore e 30 minuti. Continua nel prossimo articolo…

LE RICETTE DI CASA MIA DICIANNOVESIMA PARTE

24/03/2012

IN  CUCINA  CON  FEDERICA

 

Federica – In occasione della Pasqua vorrei fare dei primi piatti e dei secondi, poi, la settimana prossima faremo tutti dolci, sei d’accordo?

Elena – Sono d’accordo, anzi preparati che dovrai fare una torta a cinque piani, e dovrà essere perfetta! Immagina di avere un ricevimento con cinquanta persone che a fine pasto si aspettano un dolce gradevole, leggero ma altrettanto gustoso.

Federica – Mi sto già preoccupando, al solo pensiero mi viene l’ansia.

Elena – Dopo la terza volta che la farai sarà come un gioco. Credimi! Oggi faremo un primo e un secondo. Il primo sarà di riso, mentre il secondo sarà di carne, adatti anche per il pranzo di Pasqua.

RISOTTO  AI PISELLI  CON ASIAGO   MANTECATO CON GORGONZOLA

 Ingredienti: Riso carnaroli, brodo di carne, piselli stufati, scalogno, gorgonzola, asiago, mezzo bicchiere di vino bianco, sale, spezie, olio extra vergine d’oliva e un aroma a piacere.

Esecuzione: Fare rosolare il riso con poco olio e scalogno tritato, aggiungere il vino bianco, le spezie, il brodo q. b per arrivare alla cottura. Quando il riso sarà a metà cottura aggiungere l’ingrediente segreto e lo stufato di piselli. A cottura ultimata mettiamo nel composto l’asiago, giriamo bene per farlo amalgamare e mantechiamo con gorgonzola dolce. Aggiustare di sale e pepe, impiattare; il riso di presenterà morbido e cremoso.

INVOLTINI  DI CARNE  ALLA BARBA DEL FRATE

Ingredienti: Barba del frate, (lattuga) quattrocento grammi di carne di vitello macinata, cento grammi di maiale macinato e condito, un uovo, parmigiano grattugiato, aglio, prezzemolo e salvia tritati, sale e pepe, panna e latte, pane grattugiato.

Esecuzione: Prendiamo le foglie di barba del frate, le laviamo e le sbollentiamo, in abbondante acqua, le lasciamo immerse per cinque min, poi, le asciughiamo e le stendiamo sul piano da lavoro. Intanto ungeremo una pirofila, e prendiamo una ciotola grande dove metteremo le due carni, aggiungeremo il trito di erbe, poco sale e pepe. Aggiungeremo l’uovo, il formaggio, e amalgamiamo bene gli ingredienti. Ora formeremo delle palline, le arrotoliamo nel parmigiano e le mettiamo dentro la barba del frate, dove prima abbiamo pennellato con olio la parte esterna e sempre la parte esterna l’abbiamo passata nel pane grattugiato fine. Dopo aver preparato tutti gli involtini, li adagiamo nella pirofila, verseremo mezzo bicchiere di latte e panna miscelati e andranno in forno a centottanta g° per circa mezz’ora. Deliziosi! Un vino adatto a queste delizie è un Sauvignon del Fruli.

Ciao Fede a domani!

26/03/2012

Federica – Ieri ho passato una domenica da favola! E tu?

Elena – La mia è stata una giornata con assenza di monotonia, e questo mi basta!

Federica – Ho pensato ai piatti di oggi che sono: i passatelli in brodo, un contorno di zucchine abbinato al pesce spada, ma non saprei dirti come.

Elena – Anche il pesce spada si presta per diversi piatti. Adesso faremo questa ricetta, poi mi saprai dire.

PESCE  SPADA  AL  SUGO  PICCANTE

Ingredienti: pesce spada in fette di un cent. circa. Cipolle, sugo di pomodoro, peperoncino, prezzemolo,  due bacche di ginepro, due foglie di alloro, vino bianco, olio extra vergine di oliva.

Esecuzione: In una grande casseruola dal doppio fondo facciamo rosolare le fette di spada (che un’ora prima le abbiamo messe a marinare con succo di pompelmo). Prendiamo una casseruola, versiamo pochissimo olio e faremo rosolare una grossa cipolla tagliata finemente, aggiungeremo mezzo bicchiere di vino, mezzo bicchiere di passata di pomodoro, peperoncino, ginepro, alloro, poco sale. Ora faremo uno stufato cercando di mandare la cipolla in poltiglia, curandoci che non attacchi al fondo della pentola; se necessario aggiungere brodo vegetale e qualche cucchiaio di pomodoro, il sugo deve risultare denso ma non troppo: scorrevole. Abbiamo il sugo pronto, lo mettiamo nel piatto da portata, dove adageremo il nostro pesce dorato e cotto. Cospargeremo una manciata di prezzemolo e qualche cucchiaio di olio, poi  giriamo il pesce in modo di insaporirlo uniformemente. Prima di servire, lasciarlo riposare per almeno due ore.

ZUCCHINE  GRIGLIATE  IN CREMA

Ingredienti : Zucchine, salvia, pepe, aglio, latte, farina di riso,  parmigiano grattugiato, olio extra vergine d’oliva.

Esecuzione : Prendiamo le zucchine che ci servono, le laviamo, e le tagliamo a rondelle non troppo sottili ma nemmeno troppo spesse, (mezzo cm circa) le pennelliamo con l’olio e le mettiamo a grigliare a fuoco alto perché non si sfaldino. Nel frattempo faremo una cremina con latte e un cucchiaio di farina, qualche foglia di salvia, poco sale, e solo alla fine aggiungeremo aglio e parmigiano grattugiato, ( solo un paio di cucchiai). Abbiamo ottenuto una cremina non troppo densa e adesso con delicatezza la verseremo nel piatto da portata dove abbiamo messo le rondelle di zucchine cotte a puntino. Questo contorno ha un gusto invitante e raffinato.

PASSATELLI  IN BRODO  DI  CARNE

I passatelli di casa mia ingredienti: Brodo di gallina, uova, parmigiano grattugiato, pane grattugiato, noce moscata, sale, pepe, prezzemolo qualche cucchiaio di farina ” oo”, un limone e un ingrediente a sorpresa, che dovrà personalizzare il piatto. 

Esecuzione: Abbiamo preparato un buon brodo, adesso mettiamo sulla spianatoia gli ingredienti; facciamo la fontana con il pane grattugiato, più il formaggio, nella stessa quantità, aggiungeremo qualche cucchiaio di farina, saliamo poco, mettiamo il pepe, il prezzemolo tritato molto fine, le ouva, la buccia di limone e l’ingrediente a sorpresa. Ora impastiamo il tutto in modo omogeneo, poi, passiamo l’impasto nello stampo per passatelli e li facciamo calare nel brodo bollente. Tenere in pentola per qualche secondo e versiamo i passatelli nella zuppiera con il brodo. Servire un mestolo di passatelli in brodo spolverizzati con un cucchiaino di parmigiano grattugiato. Anche questo piatto è semplicemente delizioso!

Federica – Sinceramente, oggi li vorrei avere per pranzo!

Elena – Grazie! A domani.

27/03/2012

 Federica -Anche oggi ho in mente qualcosa di buono, per esempio: i tagliolini verdi al sugo di anatra; poi, filetti di orata dorati, in contorno di cuori di carciofi.

Elena – Ottimo abbinamento. Che gusto! Faremo dei piatti succulenti e allo stesso tempo raffinati e leggeri. Incominciamo dai tagliolini.

TAGLIOLINI  VERDI  AL  SUGO  DI  ANATRA

Ingredienti: per la pasta, farina di semola di grano duro, uova, spinaci lessati passati al mixer. Impastare bene, tirare la sfoglia sottile ma non troppo; aspettare che la sfoglia si asciughi un po’, quindi, arrotolarla su se stessa e formare le tagliatelle. Ora passiamo al ragù: petto di anatra, una cipolla, passata di pomodoro, sedano, carota, chiodo di garofano, sale, pepe, vino bianco, brodo vegetale, basilico. Con questi ingredienti facciamo uno stracotto; poi, togliamo la carne, la passiamo al tritacarne, la riponiamo nel sugo, facciamo bollire fino ad esaurimento del suo liquido. Abbiamo versato i tagliolini in acqua bollente, aspettiamo qualche secondo circa, dopo di che li scoliamo e li condiamo con lo stracotto, un po’ di panna liquida e mantechiamo con il parmigiano grattugiato. 

Elena – adesso passiamo alla preparazione degli altri piatti:

FILETTI  DI  ORATA  E  CUORI  DI  CARCIOFI

TRIFOLATI

Ingredienti: orate, farina di riso, olio extra vergine d’oliva, rosmarino, limone. Per il contorno: carciofi,  aglio, prezzemolo, brodo vegetale, parmigiano grattugiato, olio.

Esecuzione dei piatti: laviamo e squamiamo le orate, ne ricaviamo dei filetti. Le irroriamo con il succo di limone, poi, le passiamo nella farina di riso. Nella padella mettiamo qualche cucchiaio di olio, aghi di rosmarino, e facciamo saltare i filetti che dovranno essere ben cotti ma non spappolati. Li mettiamo nel piatto da portata adagiati sopra a qualche foglia di lattuga ben lavata e pennellata con maionese. Ora laviamo i carciofi, togliamo tutte le foglie, (che poi useremo in altre preparazioni: come minestre o vellutate) tagliamo i cuori in quattro parti, e li mettiamo a cuocere nel brodo. Una volta cotti li cospargeremo di aglio e prezzemolo tritati finemente, aggiungiamo l’olio q.b. e una spolverata di formaggio.Vino adatto: Cabernet…

Elena – Allora che ne pensi?

Federica – Penso che a quest’ora mi si è sviluppato l’appetito e se guardo nel frigorifero ho tutt’ altra cosa, che delusione! Forse è meglio così, altrimenti gusto su gusto, addio linea!

Elena – Basta non esagerare e la forma resterà perfetta!

 

DEDICATO AI BAMBINI

23/03/2012

Questa poesia la dedico a tutti quei bambini che non sono più tra di noi perché so che lassù c’è per loro il giardino con i fiori più belli!

“PRIMAVERA “

              

È così vivo il bosco in questi mesi!

Sembra che t’inviti alla sua festa.

Come un rifugio senza le pareti, il silenzio

fa risanar ogni ferita.

Il vento in un mattino dolce si alza all’improvviso

manda i suoi profumi.

Le siepi lasciano il pallore dell ‘inverno

rivestono i loro grami steli.

Le zone pianeggianti penetran di luce

all’improvviso riprendono i colori

Le fontane cantano; si specchiano in girotondo i cinguettii

fuggono tra spine e ortiche, alla mensa del buon Dio

negli angoli nascosti senza aver paura.

S’alzano in volo sullo sfondo blu, sugli arazzi delle nuvole

portano i pensieri verso l’infinito,

poi ritornano alla pergola fiorita, apron le ali a suon di banderuola

per dire: la nuova vita è qui

avvolge tutto ciò che il cuore sogna.

Elena  Lasagna. Da nella mente e nel cuore © 2009

LE RICETTE DI CASA MIA DICIOTTESIMA PARTE

  •  17/03/2012

IN CUCINA  CON  FEDERICA 

Elena- Oggi faremo un dolce fresco in onore della prossima stagione che speriamo arrivi presto; un dolce alla portata di tutti, ideale a fine pasto e anche come  merenda per i bambini.

Federica – Vorrei che la tua scuola non finisse mai!

Elena – Io credo che fra qualche anno riuscirai a fare tutto da sola, inventerai nuove ricette, e la tua cucina si arricchirà sempre di più: senza avere bisogno di copiare e nemmeno di suggerimenti, se sbaglierai qualcosa, poi, ti servirà di lezione, e sarà bello.

TORTA  ALLE   PESCHE  CON  PANNA  MONTATA

Ingredienti: Cinquecento grammi di pesche denocciolate e private della pellicina, settanta grammi di zucchero semolato, sei fogli di colla di pesce, mezzo bicchierino di amaretto, centoquaranta grammi di zucchero a velo vanigliato, un bicchierino di latte di mandorle, burro q. b. per ungere lo stampo, cinquecento grammi di panna montata,  fettine di una pesca caramellata ( con brandy e zucchero a velo).

Esecuzione:Tagliamo le pesche a fettine, le mettiamo in una terrina con lo zucchero semolato e il liquore, lasciamole macerare per venti minuti circa. Mettiamo in acqua fredda la colla di pesce. Ora togliamo le pesche dal liquido del loro macero e le passiamo al passaverdura, incorporiamo lo zucchero a velo e il latte di mandorla. Adesso strizziamo bene la colla di pesce e la faremo sciogliere a bagnomaria e la aggiungeremo al composto. Mescoliamo fino ad ottenere una crema omogenea  amalgamandola bene agli altri ingredienti. Montiamo la panna e anche lei la incorporiamo delicatamente alla massa della torta. Abbiamo già unto lo stampo e stiamo per versare tutto il composto che andrá a riposare in frigorifero per almeno tre ore e trenta minuti. Il dolce è pronto per il consumo: ma prima lo metteremo sopra ad un bel piatto da portata capovolgendo lo stampo, e poi, lo guarniremo con le fettine di pesche caramellate. Servire con succo di papaya. È un dolce raffinato e gustoso e fa una grande figura!

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 20/03/2012

Federica – Ho sentito parlare di “tritura” che cos’è veramente una tritura? Quando dobbiamo mettere o fare la tritura?

Elena – La tritura è un battuto di uova e formaggio. Il formaggio più adatto per questo piatto è il parmigiano grattugiato. La tritura si mette nelle minestre in brodo di carne e in quelle di brodo vegetale, sulla pasta, nei legumi; in certe zone della Lombardia e dell’Emilia Romagna si usa come condimento nelle verdure lessate. Per ottenere una buona tritura serve la maestria del cuoco: si può fare con tuorlo e formaggio, ma il bravo cuoco sa usare l’uovo intero. La parola “tritura”, deriva da “tritare”, ossia, ridurre in frammenti. Mi dirai, che cosa centra il tritare? Sbattendo bene l’uovo con il formaggio otteniamo una crema omogenea ma un poco ruvida che a contatto con gli alimenti caldi (non bollenti) si trasformerà in un trito, come se noi l’avessimo passato al mortaio. Perché ci vuole maestria per fare la tritura? Perché se non battiamo bene sia il tuorlo che l’albume, quando la inseriamo nelle o sulle pietanze bollenti questa si squaglia e forma dei piccoli frammenti che non danno più quei bei risultati olfattivi, visivi e al gusto. Ora ti presento un contorno, o meglio un alimento con tritura. Oggi faremo filetti di rombo con piselli in tritura.

ROMBO  CON  PISELLI 

Ingredienti: Rombi, piselli, sale, pepe, prezzemolo, cipollotto, brodo vegetale, burro, olio di arachidi, aglio, uova, parmigiano grattugiato, limone a fettine per guarnire o per insaporire il pesce. 

Esecuzione: Acquistiamo i rombi che ci servono, li sfilettiamo, li mettiamo in padella con poco olio,  e aglio, li facciamo soffriggere  poi li giriamo accertandoci che i filetti siano completamente chiari senza ombre di crudo; li disponiamo nel piatto da portata. Ora abbiamo già lessato i piselli, facciamo un trito di cipollotto e prezzemolo, li passiamo in padella con poco burro aggiungendo qualche cucchiaiata di brodo di cottura. Togliamo i piselli dalla fiamma, e prendiamo la tritura che verseremo con attenzione nei piselli. Mescoliamo bene, poi, verseremo il composto nel centro del piatto dove abbiamo messo i filetti di rombo. Prima di impiattare aggiustare sempre gli alimenti di sale e pepe. Vino adatto: un  Bianco brioso della zona.

 Federica – Sai? mi piace, ne sento il gusto, credo che lo farò al più presto!

Elena – Intanto pensa alla ricetta che faremo domani.

21/03/2012

Federica – Oggi mi piacerebbe fare una torta da forno alla frutta, ma che non sia la solita crostata, esiste?

Elena – Certo! Ce ne sono molte qui nel mio ricettario devi solo sceglierla.

Federica – Ho scelto la torta all’ananas, maracuja e papaya, ma sempre da forno.

Elena – Questa torta ha un contrasto di sapori che fa pensare ai paesi caldi, è adatta in qualsiasi stagione dell’anno.

TORTA  ALL’ANANAS

 MARACUJA  E  PAPAYA

Ingredienti: tre uova intere, duecento grammi di zucchero, e quattro cucchiai di zucchero di canna, farina doppio zero duecento grammi, una bustina di lievito, succo di ananas, tre cucchiai di rum, una scatola di ananas sciroppato, una maracuja, una papaya, un po’ di burro per ungere la teglia. Panna montata.

Esecuzione: Amalgamare lo zucchero con i tuorli, montare a neve gli albumi, unire il tutto e aggiungere il lievito, per ultimo la farina alternata al liquore e se occorre il succo di ananas. Ungere la teglia con il burro, spolverarla con lo zucchero di canna, poi, disporre sul fondo della teglia le fette di ananas, di maracuja e di papaya: ossia, coprire le estremità con le fette di ananas mentre nel centro mettiamo gli altri frutti a fettine. Ora il dolce andrà in forno preriscaldato a centosettanta g° per circa trenta min. Quando il dolce si sarà intiepidito capovolgerlo nel piatto da portata. Intanto montiamo la panna con zucchero a velo vanigliato e a parte frulliamo della papaya e maracuja che poi uniremo alla panna montata e finiremo di guarnire la torta con il sacco per decorazioni. Il dolce è delizioso!

23/03/2012

Federica – Ciao! Sentivo la tua mancanza. oggi vorrei cucinare il pesce: il merluzzo fresco, come lo cucineresti, oltre che con pomodoro, capperi prezzemolo ecc.?

Elena – Grazie! Allora, una variante del merluzzo fresco è quello di farlo arrosto. È piaciuto  molto, provalo anche tu, fidati! Ora ti detterò gli ingredienti.

MERLUZZO  ARROSTO

Ingredienti: Compriamo tranci di merluzzo, lo tagliamo a pezzi, lo passiamo e lo giriamo nel pane grattugiato dove abbiamo messo un trito di aglio, rosmarino, prezzemolo, pepe. e olio.

Esecuzione: Dopo aver preparato il merluzzo lo metteremo nel forno a centottanta g° per venti minuti, una volta cotto lo togliamo dal forno e lo mettiamo nel piatto da portata, dove abbiamo messo l’olio e una spruzzata di limone . servire accompagnato da insalata verde, oppure patate lesse con prezzemolo.

Elena – Adesso se ti va possiamo fare un dolce.

Federica – Il solo pensiero di quanto sono buoni m’ingrasso!

Elena – Non credo proprio! Che ne dici se facciamo l’agnello pasquale? Anche questo se fatto con pazienza sarà squisito!

Federica – Sì, perché non ho mai fatto né agnello e nemmeno la colomba.

AGNELLO  PASQUALE

 Ingredienti: Seicento grammi di farina, duecentotrenta g. di zucchero, duecentodieci g. di burro, tre uova, trenta g. di lievito di birra, uva sultanina, scorza di due limoni e un mandarino, burro per guarnire e mandorle tostate.

Esecuzione: Sciogliamo il lievito di birra in acqua frizzante e un pizzico di zucchero. Con questo liquido impastiamo ottanta grammi di farina, formando un panetto che incideremo con il coltellino. Lasciamolo lievitare nella zuppiera infarinata per circa mezz’ora. Dopo di che, prendiamo il panetto, lo impastiamo con duecento grammi di farina e acqua tiepida e lo lasceremo lievitare per due ore e trenta minuti. Nel frattempo abbiamo messo in ammollo l’uvetta, e la strizzeremo bene perché non dovrà gocciolare. Ora lavoriamo le uova con lo zucchero, sciogliamo il burro. (non dovrà essere caldo sulla pasta) Prendiamo il composto lievitato lo mettiamo in un recipiente più grande, e uniremo il resto della farina, il burro fuso e le uova sbattute con lo zucchero. Amalgamiamo bene gli ingredienti lavorandoli delicatamente per qualche min., poi, aggiungeremo le scorze di agrumi, e le uvette. Mettere il composto nello stampo imburrato e lasciamo lievitare ancora per altre due ore, poi, pennelliamo l’agnello e lo cospargeremo di mandorle tostate e lo zucchero. Mettiamo in forno a centottanta g° per circa tre quarti d’ora, prima di toglierlo dal forno controlliamo la cottura, perché  i forni non sono tutti uguali e ovviamente non potranno rilasciare gli stessi risultati di cottura. Anche questo dolce sarà ottimo da gustare ma sarà altrettanto bello da vedere!

Elena – Questa ricetta l’ho avuta in regalo dai nostri amici  Alberto e Rita, ex pasticceri e ex fornai.  Grazie!

LE RICETTE DI CASA MIA DICIASETTESIMA PARTE

13 /03/2012

IN  CUCINA  CON  FEDERICA

Federica – Oggi sono in vena giusta per cucinare e tu? Non so perché ma quando sono a dieta più cucino e meno sento il desiderio di cibo; forse sono fatta al contrario.

Elena – Non credo che tu sia fatta al contrario, ma semplicemente quando non ti applichi, quello che fai non lo vuole nemmeno il gatto! O sbaglio? Sì, sono in vena di fare qualsiasi cosa, ti stavo aspettando!

Federica – Come hai fatto ad indovinare che le frittelle non mi sono riuscite?

Elena – Beh! Non occorre avere un sesto senso per capirlo! Allora, dimmi, che cosa ti piacerebbe cucinare?

Fede – Sento aria di primavera, facciamo un primo?

Elena – Faremo dei ravioli, li chiameremo: i ravioli primavera!

RAVIOLI  PRIMAVERA

Ingredienti per la pasta: farina di grano saraceno 30%, il resto farina di semola di grano duro, uova.

Ingredienti per il ripieno: trecento grammi di ricotta, trecento grammi di punte di asparagi già stufate con cipollotto, un po’ di brodo vegetale, pepe. Parmigiano  grattugiato cento grammi, noce moscata, e una grattata di zenzero.

Per il condimento: semi di zucca macinati, burro, salvia e prezzemolo, una spruzzata di latte.

Esecuzione del pesto: passiamo la ricotta al setaccio, uniamo le puntine di asparagi, e tutti gli ingredienti che ho appena descritto, amalgamiamo bene e lasciamo riposare per trenta minuti. Nel frattempo faremo la sfoglia e il ragù. Una volta fatti i ravioli li cuoceremo al dente nel brodo vegetale, li condiremo con burro leggermente fuso, parmigiano grattugiato e una manciata di semi di zucca rimacinati, li spruzziamo con il latte e li mettiamo a gratinare per venti minuti circa nel forno a centottanta °. Togliamo dal forno, impiattiamo e li serviremo con un Pinot rosé del Trentino. Sono squisiti!

Federica – Mi sta ritornando l’appetito!

Elena – Adesso faremo un dolce semplice, raffinato e delizioso! Se vuoi puoi incominciare tu, anzi questo lo farai  da sola, io ti detterò solo gli ingredienti.

TORTA  SOFFICE  FARCITA

Ingredienti della torta: trecentocinquanta grammi di farina doppio zero, centosettanta grammi di zucchero, due uova, cento grammi di burro, mezzo bicchiere di latte, una bustina di lievito per dolci, un limone spremuto, filini di buccia di mandarino, cacao dolce cinquanta grammi, mezzo bicchierino di liquore al mandarino.

Per la  guarnizione: zucchero a velo vanigliato, scaglie di cioccolato, panna montata, mandarini caramellati.

Per la farcia: panna montata trecento grammi, mandarini e filini di bucce caramellati.

Esecuzione della torta: sbattiamo i tuorli con lo zucchero, uniamo il burro sciolto a bagno maria (deve essere lavorato a freddo), ora, aggiungeremo il succo del limone, incorporiamo il cacao alla farina e incominciamo adagio alternandola al latte e al liquore fino ad esaurimento. Aggiungere il lievito, infine incorporare gli albumi montati a neve. Mettiamo il dolce in una teglia dal diametro di ventiquattro cent. circa, la lasceremo in forno dai trenta ai quaranta minuti a 180°. Controlliamo la cottura con uno stecchino, se la torta è asciutta la toglieremo dal forno perché non si secchi troppo. Lasciamola raffreddare, poi, la taglieremo a metà e la farciremo con panna montata e mandarini caramellati. Adesso siamo pronti per la guarnizione: prendiamo il sacco per guarnire, mettiamoci dentro la panna montata e facciamo dei ciuffi tutt’intorno; ora ci metteremo sopra ancora del mandarino e del cioccolato in scaglie. Questa torta non è soltanto squisita ma è bellissima da vedere!

Federica – Domani ti mostrerò la fotografia, sento già che sará squisita! Grazie! A domani.

  14/03/2012

Federica – Eccomi qui! Oggi vorrei proporti una ricetta di pesce, il pesce non mi piace molto, ma se cucinato bene è buono.

Elena – Potremo fare dei bocconcini di San Pietro ai capperi e origano, poi, un contorno di melanzane in cotoletta, con ciuffi di crescione.

Federica – Allora al lavoro!

Bocconcini di San Pietro

in contorno di melanzane  e  crescione

Ingredienti: pesce San Pietro q. b., olio extra vergine d’oliva, capperi, origano, sale e pepe, limone. Due melanzane rotonde, uova, farina di riso, pane grattugiato, sale, basilico e ciuffi di crescione, olio di arachidi.

Esecuzione: laviamo e puliamo il pesce, ne ricaviamo dei filetti, che dopo averli pennellati con l’olio li metteremo sulla piastra, li giriamo due volte aspettando la cottura. Una volta cotti li mettiamo in un piattone dove abbiamo messo olio e limone, origano, basilico e capperi tritati. Abbiamo già tagliato le melanzane a fette di mezzo cent., ora proseguiremo come nelle cotolette classiche: farina, uovo e pane grattugiato. Poi le friggeremo in olio di arachidi, una volta dorate le mettiamo nel piatto da portata sulla carta assorbente. Laviamo bene il crescione, ne ricaviamo dei ciuffi, i quali andranno posti sulle melanzane come guarnizione. Servire con un Trebbiano o Chardonnay.

Federica- Se mi verrà bene ti inviterò a cena, la torta di ieri è riuscita alla grande!  Con questi piatti che cosa serviresti come dessert?

Elena – Ci starebbe bene una fetta di ananas al maraschino contornato di crema di agrumi.

   Grazie! A domani! Avrò qualcosa di molto importante da domandarti!

15/03/2012

Federica – Vorrei domandarti:  è vero che non si può cucinare il pollo senza la pelle? E perché?

Elena – Io credo che il pollo si possa cucinare in tutti i modi. Di solito negli arrosti, nel pollo allo spiedo si lascia la pelle perché dentro rimanga morbido e fuori si formi una crosticina, ma si può benissimo cucinarlo anche senza la pelle, basta avere l’accortezza di non seccarlo troppo. Anzi diventa molto saporito e leggero, fra poco lo cucineremo.

Federica – Finalmente Alessandro mangerà anche il pollo! Non gli piace proprio perché non vuole sentire il sapore del pollo sotto la pelle.

Elena – Ora lo cucineremo, poi stasera gli farai una sorpresa. Vedremo!

POLLO  AI  SAPORI 

Ingredienti: Un bel pollo, una costa di sedano, uno spicchio di aglio, sale, pepe, spezie macinate, salvia, rosmarino, prezzemolo, poco pomodoro, origano, aglio, cipolla, una foglia di alloro, vino bianco, brodo vegetale, un pizzico di maggiorana.

Esecuzione: Togliamo la pelle dal pollo, poi, lo taglieremo a pezzi, e lo rosoliamo appena in una casseruola dal doppio fondo. Lo saliamo e lo pepiamo,  lo trasportiamo in una casseruola antiaderente con il fondo smaltato.  Facciamo un trito con tutte le erbe, aggiungeremo la costa di sedano, il vino, e un po’ di brodo. Lo copriamo, lo lasciamo cuocere su fiamma media per circa venti minuti. Lo giriamo, abbassiamo ancora la fiamma, poi continueremo la cottura fino a quando quasi tutto il liquido sarà evaporato. A questo punto controlliamo se la carne è cotta a puntino, dopo sarà pronto per impiattare. Servire con purè di patate o insalata mista, ecc…

Eccolo!

Adesso lo copriamo perché ancora non è cotto!

Federica – Dal profumo dovrebbe essere squisito!

Elena – Domani mi dirai com’è andata!

Fedrica – La cosa importante che volevo chiederti è grande! Vorrei che il mio vestito del grande giorno fosse come quello del tuo matrimonio! Potresti farmelo uguale? Mi piace il pizzo con il raso e la seta. Il tuo è bellissimo!

Elena – Ti ringrazio! Lo farò volentieri, per Te, per la tua famiglia.Ti dirò che sono lusingata se lo trovi così bello dopo tanti anni!

16/03/2012

Federica – Non vedevo l’ora di contattarti per dirti che successo ho avuto con Alessandro: il pollo gli è piaciuto molto, anzi, moltissimo, mi ha chiesto di rifarlo presto; pensa: non ha mai voluto mangiare il pollo! C’è sempre da imparare.

Elena – Sì, c’è sempre da imparare, specialmente da ogni errore! Io spero di continuare ad imparare sempre! Non credo a chi  non sbaglia mai! Che fa sempre tutto alla perfezione; e chi ti  dice com’è o cos’è la perfezione? E che è proprio quella la perfezione?

Elena – Oggi faremo le crespelle ai petali di rose.

Federica – È una ricetta curiosa, non le ho mai mangiate, ma senz’altro saranno meravigliose!

Elena – Vacci piano col meravigliose, hanno un gusto raffinato sì, ma anche particolare, ma sono piaciute molto.

CRESPELLE  AI  PETALI  DI  ROSE

Ingredienti: duecento grammi di petali di rose rosa, o gialle, besciamella, parmigiano grattugiato, trecento grammi di ricotta vaccina, trecento grammi di liscari stufati con latte, scalogno e un cucchiaio di parmigiano, sale, pepe, peperoncino poco. Uova, farina “00”, latte, formaggio fuso, zenzero.

Esecuzione : Mescoliamo la ricotta con i liscari già tritati e stufati, aggiungiamo un po’ di zenzero, pepe, peperoncino, poco sale, formaggio fuso e amalgamiamo bene il tutto. Ora facciamo le crespelle: mettiamo nel frullatore i petali di rose lavati bene, li addizioneremo al latte, poi, in un’altro recipiente sbatteremo le uova, noce moscata, il composto di petali e latte , la farina, mescoliamo ben bene e procediamo per le crespelle. Mettiamo le crespelle sopra un piano, le riempiamo con la farcia e formiamo delle mezze lune tagliandole con il taglia pasta. Ora adageremo le mezze lune nella teglia, e le cospargeremo di besciamella e parmigiano. Versiamo sopra il tutto qualche cucchiaiata di brodo di carne e via, nel forno a centottanta g° per venti-trenta minuti. Quando le crespelle saranno dorate le toglieremo dal forno e saranno pronte. Servire ancora calde. Vino adatto: Bardolino rosato.

Federica – Devo dirti che mi ispirano molto. Posso scegliere la prossima ricetta? Vorrei che fosse un dolce al cucchiaio, ti va?

Elena – E vada per il dolce al cucchiaio, al prossimo articolo! Ci sarò.

NELLE STORIE DI TUTTI I GIORNI DUE

12/03/2012

Com’è possibile che in questa epoca, nella cultura occidentale ci siano ancora conflitti religiosi tra persone della stessa razza e civiltá?

Annalisa  e Roberto

Fin dai tempi più remoti i motivi scatenanti le guerre erano stati anche religiosi. La religione vera, è una forza parallela al mondo esistente che innalza tra  gli uomini da preconcetti, meschinità, e offre la pace tra i popoli, di qualsiasi razza o religione essi appartengano.

Ho cercato di capire, di afferrare quel fenomeno strano che loro chiamano religione, analizzando ogni dettaglio, cercando di dare una spiegazione con tutta la volontá e il resto di me stessa, a quella dimensione cosí bassa e sconosciuta alla vera religione. Ma le contraddizioni sono molte, non si riesce a trovare una risposta. L’intelligenza umana non dovrebbe accanirsi contro coloro che hanno avuto la gioia, il privilegio, oppure con la sofferenza hanno raggiunto quella dimensione del” vedere”, d Anteprima modifiche

 Pubblicato Modifica

Visibilità: Pubblico Modifica del “sentire” ciò che esiste al di lá, nell’infinito: cose cosí grandi che possono solo portare il bene a tutta l’umanità. E non prenderlo come un fraintendimento distruttivo il volere affermare che si tratta del maligno! No, non ci sto! Farebbe comodo a delinquenti e assassini. A volte misurare certe distanze mi atterrisce, e rivolgo altrove i miei pensieri: alla mia ” Fede”, che è quella di sempre, e lo resterà fino a quando Il” Supremo”  non mi dimostrerà che è stato solo una scherzo della natura, perché tutto questo esprime una grandezza che nessun essere umano sarà in grado di esprimere mai!

Elena  lasagna

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14/03/2012

Nella poesia che hai dedicato alle vittime

dell’ OLOCAUSTO

perché non hai messo la fotografia del luogo in cui è avvenuto lo sterminio?

Chiara e Giulia

Perché non ho voluto aggravare il dolore dell’anima del personaggio che mi ha inspirata. Anche perché Lui vorrebbe dimenticare, in un posto nuovo, dare fine a quegli orribili ricordi, vivere in pace nell’altra dimensione. Questo vale anche per chi è ancora in questa vita terrena; non credo che vorrebbero vivere vicino a quei luoghi dell’inferno sulla terra. Se ci soffermiamo un attimo a pensare quale dolore si portano dentro; quella spietata luce che ardeva sotto ai loro occhi, intona ancora una sinfonia di morte, nella loro mente e nel cuore, per sempre!

Elena  Lasagna

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Passeresti una notte in un posto infestato da fantasmi?

Maurizia e Doriana

Sì, i fantasmi non mi fanno paura,  forse bisognerebbe avere paura dei vivi!

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19/03/2012

C’è gente che continua a dire menzogne, commettendo ingiustizie a spese altrui, e vorrebbero avere la faccia pulita senza prendersi le loro responsabilità. Vergogna!

Roberto

Anche nelle cose meno importanti come in quelle di una certa rilevanza, dove corrono omicidi e stragi, ci sono vittime di mentitori e venduti. Per soldi o per miserabili favori, sono appoggiati da persone che esercitano un certo potere, che vorrebbero entrare nella tua vita! Come se la tua vita appartenesse a loro!  Lo si comprende benissimo, anzi, molti sono in grado di comprenderlo.

Elena  Lasagna

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19/03/2012

Cosa ne pensi del delitto di Melania ? Sei ancora del solito parere?

Roberto e Alessandro

Sì, la mia opinione è sempre la stessa; se  l’esecutore materiale non è stato il marito, allora lui, sa chi è stato,  per me la sostanza non cambia, poi, ci sono cose importanti che portano direttamente a lui.

Elena  Lasagna

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Cosa pensi dei tradimenti che avvengono nella copia?

Patrizia

A volte certi tradimenti avvengono senza nemmeno sapere cosa sia realmente  a spingere uno contro l’altra. E poi, credo che chi tradisce, prima di tradire il partner o la propria compagna tradisca se stesso. Forse perché l’essere umano è governato dall’istinto, e fa sì che ” mente” e “corpo” non siano coerenti fra di loro, ma sono mossi da obiettivi diversi e divergenti. Però sono comportamenti apparentemente irrazionali dove è possibile dare  spiegazioni scientifiche. Esseri governati da questo istinto ma con idee molto chiare. Spesso il tradimento è tipico di una vita di copia fatta di monotona routine. In certe copie si trovano così cambiati che non hanno più niente a che fare con la persona che hanno conosciuto tempo fa e hanno sposato.  Ho sentito diverse donne dire che prima del matrimonio sembrava come in una favola: tutto romanticismo, tutta sensibilità, tanto interesse e comprensione, poi, si è rivelato di un cinismo sconcertante. Così ci si accorge che il partner che ha giurato amore e fedeltà si guarda intorno e cerca qualcosa di più forte, un qualcosa che trasmetta sentimenti più profondi o meno; tutto dipende dal rapporto che lascia alle spalle. Per non parlare di chi si sposa per interesse: basta pensare che almeno l’otto- dieci % alleva figli di un altro senza saperlo, i figli non hanno nessuna colpa!. E di quelle che si scelgono il marito ricco perché assicuri loro una vita dal punto di vista economico senza problemi, ricevendo regalini e pacchetti quanti sono le corna che loro restituiscono, per grazia. Io credo che sia una visione subdola e crudele della copia. Meglio rivelare tutto per non vergognarsi quando ci si specchia, o meglio separati e consenzienti  per non ricadere nella solita manovra di stalker e scene di follia che precipitano trasformandosi in omicidio.

Elena  Lasagna

30/03/2012

Quando abitavi in campagna so che avevi l’inceneritore

che cosa bruciavano? Hai mai assistito quando veniva fatto l’incenerimento di qualcosa?

Roberto

Sì, è vero, usavano l’inceneritore per bruciare gli animali morti dell’allevamento. No, non mi piaceva vedere e tanto meno assistere.

Elena  Lasagna

04/04/2012

Che cos’è la menzogna? Perché si mente?

Alessandro e Giancarlo

Secondo me la menzogna è una macchinazione del male. Dove c’è menzogna c’è povertà d’animo e di mente; la persona che contiene menzogna è mediocre perché non solo mente agli altri ma mente a se stessa. Di solito la menzogna avviene per  immaturità o disonestà  o  per invidia. La bugia può sembrare meno grave, tutto dipende se si è in buona fede: per non ferire bambini e persone malate, ma anche in questo caso sono convinta che si debba trovare una soluzione, per dire la verità sempre!

Elena  lasagna

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20/04/2012

Che cosa aggiungeresti ai pedofili, agli assassini e ai ladri?

ROBERT

Ti posso ripetere che è un grande schifo! Non per i pedofili, o per gli assassini e ladri; quelli non dovrebbero esistere. Ma per quelli che condannano gli uni e, o gli altri e loro sono peggio perché in qualche modo ne sono coinvolti. Insomma tutti vogliono delinquere ma nessuno vuole pagare. E non si può fare del cielo tutto una nuvola. Cosa dovrei dire? Non si può condannare una categoria intera perché in mezzo a loro ci sono pedofili, assassini e ladri! Questi stanno ovunque! Allora vorrei che il grido di tutte le vittime colpisse duramente i colpevoli, specialmente  quelli che li proteggono!

Elena  Lasagna

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RISPOSTE AI LETTORI CINQUANTUNO

08/03/2012

Quanta importanza ha

                                                       L’OSSIGENO

PER IL NOSTRO CERVELLO?

Florio

Per le cellule neuronali, l’ossigeno riveste molta più importanza che per qualsiasi altra cellula. Una sua carenza può provocare squilibri nelle facoltà intellettuali, specialmente nella memoria. Se manca l’ossigeno i neuroni possono subire gravi alterazioni.

La nostra respirazione spesso avviene a metà, come soffocata, cosí non riesce ad apportare a tutto l’ organismo la giusta quantitá di ossigeno.

Una respirazione consapevole garantisce all’organismo l’ apporto corretto di ossigeno, avvantaggiando anche la regolarizzazione dell’attività cardiaca, stimolando anche gli organi predisposti alla digestione, polmoni, ecc…

Sí, ma penserai come possiamo respirare profondamente se a volte solo per camminare nelle vicinanze delle nostre abitazioni, nelle strade, nelle piazze occorre  munirsi di mascherina, antismog ? Si dovrebbe esercitare la respirazione nelle vicinanze di alberi, in prossimità dei boschi,  sopra i monti e le colline, in riva al mare, ecc…

15/03/2012

Poche persone si rendono conto che la respirazione è una forma di nutrimento. Basta pensare che si può sopravvivere oltre un mese senza cibo, ma senza ossigeno si può resistere solo per qualche minuto. La respirazione : inspirazione di ossigeno e l’espirazione di ossido di carbonio purifica il sangue e tutto l’organismo dalle scorie azotate. Se cambieremo modo di respirare, cambieremo vita! Quante volte ci sentiamo agitati e irritabili, poi ci accorgiamo che non stiamo respirando in modo totale. Allora ci fermiamo un attimo e respiriamo profondamente ed ecco che raggiungeremo la pace dell’animo. Poi se pensiamo ai polmoni: a ogni respiro li riempiamo solo per un ottavo della loro effettiva capacità, dovremmo esercitare di più  il respiro purificatore, per staccare ed espellere le impurità dannose al tessuto polmonare. Se durante la giornata portiamo per pochi minuti l’attenzione sul diaframma, ci accorgiamo che il più delle volte è contratto, oppure, ci accorgiamo che siamo in una posizione scomoda, e non respiriamo a fondo, utilizzando pienamente i polmoni. Il respiro è strettamente collegato con la sfera emotiva:  bloccandolo è come se inibissimo le nostre ansie. Questo modo di vivere  crea una serie di abitudini sbagliate dalle quali non ci si riesce più a liberare, ci condizionano impedendoci di vivere serenamente e pienamente la nostra esistenza. Durante la respirazione profonda il nostro intero organismo si rilassa anche a livello muscolare; il cervello emette un’onda: che è l’onda ” alfa “, inoltre si verifica, una produzione di endorfine, che sembrano essere le responsabili chimiche del nostro benessere.

Elena  Lasagna

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26/03/2012

Si può seguire  il rilassamento yoga con lo scopo di raggiungere il peso forma, senza ricadere di essere spinti in implicazioni mistiche e altro?

Roberto, Franca, Annalisa e Giancarlo.

Io credo di sì, qualsiasi tecnica usata bene dà buoni risultati.  Che la dieta la debba prescrivere il medico, ormai è risaputo; ma se poi, non la si rispetta non funzionerà nemmeno con gli esercizi di rilassamento  yoga. Nessuna tecnica mentale, nessuna strada richiede rinunce eccessive; ma come si può pensare di sconfiggere i chili di troppo con il solo rilassamento se si continua a mangiare in eccesso? In certi casi sarà anche possibile ma… . Le prime indicazioni igieniche ci provengono dallo yoga, una disciplina completa che aiuta a raggiungere l’armonia del corpo e della mente: essa ci propone la via di mezzo, senza ricadere in eccessi. Lo yoga è di colui o coloro che sono misurati in tutto; di colui o coloro che appropriatamente agiscono negli atti della vita, di coloro che con misura… e sempre con misura. Gli esercizi yoga sono un ottimo sistema per raggiungere ciò che vogliamo essere, basta volerlo, ci aiuta a riconquistare l’energia psicofisica: infatti certi esercizi ci indicano come eliminare le tossine, immettendo invece il prana, cioè, l’energia vitale che respiriamo con l’aria. Come ho già scritto in un altro articolo, esistono centinaia di posizioni yoga ed è adatto a tutte le persone, perché è un esercizio completo, che interessa tutte le parti del corpo. E poi gli esercizi yoga costituiscono infatti un ottimo sistema per dare scioltezza e ci mettono nella condizione migliore per trarre poi i benefici massimi dagli esercizi dedicati alle specifiche parti del corpo. Tutti i movimenti yoga dovrebbero essere eseguiti molto lentamente e accompagnati sempre da una corretta respirazione. Lo yoga esige una particolare concentrazione in ogni movimento.

29/03/2012

La strada dello yoga è lunga: è come costruire qualcosa di solido passo dopo passo; mattone su mattone. Sappiamo che lo yoga ci dà una tecnica di rilassamento che comprende in sé la respirazione profonda e molti altri esercizi.

Il rilassamento è previsto in ogni disciplina mentale: sia come momento di raccoglimento prima di intraprendere altri esercizi. E se all’inizio viene proposto come esercizio, col passare del tempo si tramuta in un modo di vivere. Sappiamo anche che ogni qualvolta che ci sottoponiamo agli esercizi di rilassamento che comprendono la respirazione profonda ecc. il cervello emette l’onda “alfa”, quasi sempre presente durante il presonno e pare che si verifichi una produzione di endorfine (il cosiddetto ormone della felicità).

Perché certi medici seri, senza essere dei guru o altro propongono la strada dello yoga? Perché una persona possa trovare la consapevolezza della relatività delle cose, degli avvenimenti, dei rapporti umani. La capacità di non lasciarsi coinvolgere, e di saper guardare la realtà obiettivamente. Quando sarai consapevole di ciò, allora potrai anche stare in contatto con il cibo 24 ore su 24, che toccherai solo quello che ti serve.

Con questa disciplina molte persone hanno lasciato, l’uso di medicinali, in certi soggetti affetti di ipertensione, in altri che soffrivano di ansia notturna accompagnata da insonnia, in certi soggetti irascibili sempre, ecc. Insomma hanno imparato ad eliminare tensioni, nonostante la vita frenetica dei nostri giorni; sono cambiati psichicamente e hanno conquistato nuovi orizzonti. Ovviamente tutto dovrà avvenire sotto lo stretto controllo di un bravo e serio professionista, perché non tutte le persone che assumono farmaci per l’ipertensione, o per altre patologie, arrivati a un certo stadio  non è detto che possano liberarsene.Tutto dipenderà dalle indagini ematiche e altro ancora.

 Elena  Lasagna

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02/04/2012

Che cos’è l’Aura di cui si parla tanto?

Patrizia e Silvano

L’Aura è quell’alone luminoso che è in ogni persona. Occorre distinguere tra l’Aura del corpo eterico e quella del corpo astrale: la prima, circonda il corpo umano. L’Aura astrale invece è molto ampia, ma si discosta molto dai confini corporei. La prima corrisponde al nostro campo elettromagnetico, la seconda ai nostri pensieri e alle emozioni. Comunque approfondiremo questo argomento!

Elena  Lasagna

10/04/2012

È vero che l’aura è colorata?

Patty e Silvano

Per chi sviluppa la chiaroveggenza, l’aura diventa visibile ad occhio nudo: ma come sappiamo  occorre distinguere tra l’aura del corpo eterico e quella del corpo astrale: la prima, è di colore grigio azzurro, circonda il corpo umano, seguendone i contorni. L’aura dell’astrale è colorata ed è molto ampia, si discosta molto dai confini corporei. Se una persona è allenata si può riuscire a vedere l’aura senza sforzi: si può vedere fissando il” terzo occhio” ( Il punto sovrastante in mezzo alle sopracciglia). All’inizio può capitare di vederlo colorato, probabilmente questi non sono i veri colori dell’aura ma i colori complementari al suo abbigliamento. A mano a mano che si sviluppa la seconda vista, si riesce a scorgere l’aura legata all’astrale. È qualcosa di molto più sottile del corpo etereo. L’eterico segue il corpo, ma l’aura se ne stacca per formare una specie di conchiglia ovoidale; essa può raggiungere un’altezza di due metri e mezzo e una larghezza di oltre un metro. L’aura è formata dalle radiazioni colorate che partono dalle diverse parti del corpo.

Attraverso i colori dell’aura è possibile per un sensitivo leggere il carattere di una persona, le sue condizioni di salute, le sue emozioni, i suoi pensieri: essa è lo specchio della psiche e ancora di più dell’anima. Ogni colore rivela la personalità dell’individuo, in genere l’aura non è mai di un solo colore: inoltre esistono i toni che determinano il carattere e sono ancora più o meno fissi, e quelli legati agli stati d’animo e alle malattie, che possono mutare. Spesso il colore dominante la nostra aura è quello che preferiamo.

IL ROSSO VIVO : corrisponde a una buona energia, a una persona attiva. Il rosso troppo scuro indica “cattiveria”, uno scarlatto indica ” amore malsano”.

L’ARANCIONE : indica “bontà”.

IL  GIALLO : indica” spiritualità”,

IL  VERDE: è il colore della guarigione e dell’insegnamento e si ritrova negli “scienziati”.

IL  BLU è COME IL GIALLO: indica spiritualità.

L’INDACO E IL VIOLA : indicano “misticismo”, ricerca interiore e grande religiosità.

Se questi colori sono sporchi si possono individuare cattivi pensieri, gelosie, invidie, o malattie.

Entrando in contatto con l’aura delle persone, è  più facile sentirne i pensieri, creare una corrente telepatica, e anche quando è necessario: guarire con il prana, l’energia cosmica attinta con il respiro. Prima di entrare in contatto verbale con gli altri, le nostre aure entrano in comunicazione, scambiandosi una serie di messaggi subliminali, a livello energetico. Esse sarebbero la percezione di un’energia a livello dell’aura in sintonia o in disarmonia con noi.

Anche la  telepatia può essere spiegata come l’incontro tra due esseri che si scambiano informazioni a livello dell’aura. Se osserviamo la fotografia Kirlian delle mani di due persone vicine che si pensano, possiamo vedere un fascio di luce, simile alle fibre di luce vera che si dirige da una mano all’altra. Il pensiero è la forma di energia più pura che possa esistere fino ad oggi.  Ma se i sentimenti che si provano per una persona non sono veri, oppure c’è timidezza, o insicurezza, l’energia che emana il pensiero appare annebbiata,  non di facile comprensione. Per loro ho questi fiori che simboleggiano diffidenza e anche speranza.

Elena  Lasagna

RISPOSTE AI LETTORI CINQUANTA

06/03/2012

COSA PENSI DELLA SCOMPARSA DI

ROBERTA  RAGUSA?

Roberto e Alessandro

La storia della scomparsa volontaria non mi ha mai convinta. Tanto meno la dichiarazione della testimone che dice di averla vista in piena notte; e non mi ha convinta nemmeno la frettolosa caduta del marito, dalla scala della soffitta.

Elena  Lasagna

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15/03/2012

Mi piacerebbe scrivere tutto ciò che penso, ma ci sono cose che in questa sede non potrò scrivere mai!

Elena  Lasagna

20/04/2012

Dopo tutto questo tempo cosa pensi della scomparsa di Roberta?

Angelo

Anche in questo caso penso che ROBERTA non sia più in vita. Spero tanto e tanto ancora di sbagliarmi.

Elena  Lasagna ore 12:00

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 09/07/2012

Io credo anche che questo delitto sia premeditato; l’artefice è il marito,  due sono i complici: un uomo e una donna subentrati solo dopo l’omicidio. Ma si può uccidere una persona solo per una questione di soldi?

LE RICETTE DI CASA MIA SEDICESIMA PARTE.

06/03/2012

IN  CUCINA  CON  FEDERICA

Elena – Oggi faremo dei ventagli con la pasta sfoglia.

 Ovviamente, questi ventagli non sono i dolcetti che abbiamo nella ricetta, ma si potrebbero decorare in molti modi.

Federica – Sai che ho provato e riprovato a fare la pasta sfoglia almeno dieci volte, non mi viene fragrante come la tua, perché?

Elena – Forse perché non ci metti tutta la tua pazienza! È un procedimento abbastanza lungo, bisognerà iniziare al mattino, poi, tu puoi benissimo fare altri lavori, l’importante è non dimenticare tutti i passi se vuoi ottenere una pasta friabile. Eppure, hai visto quando l’ho fatta l’ultima volta? Ho messo solo i sei ingredienti, e la pazienza. Però la puoi trovare al supermercato.

Ingredienti per la pasta: Cinquecento grammi di farina doppio 0, brandy, oppure acquavite, burro, duecentocinquanta g., 1/2 cucchiaino di zucchero, sale, acqua q.b..

Ingredienti per la guarnizione: mandorle, un uovo, zucchero a velo vanigliato.

Esecuzione della pasta: Impastare il burro a temperatura ambiente con metà della farina e il liquore. L’altra metà la useremo per l’altro impasto con l’acqua, dove abbiamo messo lo zucchero e un poco di sale. Mettiamo i due panetti a riposare per quindici min circa. trascorso il tempo di posa, sovrapponiamo i due panetti e li lavoriamo in senso orizzontale. Ripeteremo l’operazione per quattro volte, poi, li lavoreremo in senso verticale per altre quattro volte. Ripetere l’operazione per altre otto volte. Alla fine stenderemo la pasta sottile, ritaglieremo delle liste, e formiamo  dei piccoli ventagli sovrapponendo  la base delle liste. Le pennelliamo con l’uovo sbattuto cospargendo le mandorle tritate fini e tostate in modo uniforme. I ventagli andranno in forno a centosettanta g° per venti minuti A cottura ultimata lasciare intiepidire e disporre i dolcetti in cerchio sul piatto da portata spolverandoli leggermente di zucchero a velo. Ottima merenda per grandi e piccini, sono buonissimi.

Federica – Stasera riproverò, non andrò a dormire fino a quando ci sarò riuscita.

Elena – Questo discorso mi piace! A domani.

 07/03/2012

Federica – non vedevo l’ora di mostrarti quello che ho fatto! I ventagli mi sono riusciti bene, però stamattina sono andata a comprare la pasta al supermercato. Vorrei farla quando verrò da te oppure quando tu verrai a casa mia, perché per me è un dilemma. Ti assicuro che non avrò pace fino a quando ci sarò riuscita.

Elena – Per me va bene, sono pronta!

Federica – Vorrei imparare anche a fare i tuoi biscotti alla pasta di mandorle!

Elena – Ora ti detterò la ricetta, ma la potrai vedere nell’articolo numero undici della mia cucina. Questo articolo lo dedicheremo agli snacks.

BISCOTTI  ALLA  PASTA  DI  MANDORLE

Ingredienti: trecento grammi di farina doppio zero, centocinquanta grammi di mandorle tritate non troppo fini, liquore alle mandorle (un bicchierino), duecento grammi di zucchero, centoventicinque grammi di burro, un uovo intero e due tuorli, una vanillina e una bustina di lievito, latte di mandorle q. b. per ottenere una pasta liscia non troppo dura.

Esecuzione: Muniamoci di un grosso recipiente: mettiamo la farina mescolata al lievito, allo zucchero, alla vanillina, alle mandorle tritate, ora, aggiungeremo il burro ammollato a temperatura ambiente, le uova, mescoliamo bene e versiamo il liquore, rimescoliamo e versiamo il latte alle mandorle fino a quando l’impasto sarà giusto, (non troppo molle e non troppo duro). Ora mettiamo la carta da forno sulla teglia, e  il composto della pasta, nel sacco per guarnire i dolci, inseriamo il beccuccio stampato a zig zag (è da dove esce la pasta) e formeremo dei cerchi girando su se stessi. Andranno nel forno per trenta min. poi li lasceremo raffreddare e li mettiamo nel piatto da portata. ( volendo potremo guarnirli con cacao). Se non si consumeranno subito i dolcetti andranno riposti in una scatola di metallo.

08/03/2012

Federica – Sai? mi rimangio la parola, oggi a pranzo ho fatto una sorpresa a mia madre: la torta di pasta sfoglia al prosciutto e finocchi quella che ho mangiato a casa tua. Però questa volta la pasta l’ho fatta io! Ho incominciato ieri sera, mi è venuta friabile; è proprio vero, questo tipo di pasta richiede molta pazienza, però, sono contenta di aver riprovato.

Elena – Allora oggi per festeggiare il tuo ingegno ti darò una ricetta dolce: le frittelle con le mele.

FRITTELLE  DI  MELE  COL  BUCO

Federica – L’ultima volta che ho fatto le frittelle ho schizzato di olio tutta la cucina, non so proprio se mi ritornerà la voglia di provare!

Elena – Domani le farai e ne voglio vedere almeno una.

Ingredienti: Compriamo mele di pasta dura, togliamo il torsolo e le sbucciamo, poi, tagliamo delle fette intere di mezzo cent. circa (non devono essere più alte). Ora, mettiamo le ruote di mele a macerare in due cucchiai di zucchero e tre cucchiai di rum, rigirandole di tanto in tanto. Adesso faremo la pastella: in una fondina mettiamo duecentocinquanta grammi di farina doppio zero, un pizzico di sale, un bicchiere di vino bianco secco, un cucchiaio di olio, e per lavorare l’impasto se occorre mettere un poco di acqua tiepida. Dobbiamo ottenere una pastella scorrevole e liscia ma non troppo liquida. Lavoriamo l’impasto per almeno quindici minuti, poi, la lasceremo riposare per un’ora in un ambiente caldo. Al momento della frittura montiamo un albume a neve e lo incorporiamo alla pastella, sollevando la massa perché non si smonti; togliamo le mele dal succo e le asciughiamo, poi, mano a mano che le friggeremo le tuffiamo nella pastella. È preferibile friggerle con l’olio di arachidi. Quando le frittelle saranno pronte le metteremo sul piatto da portata sopra la carta assorbente, aspettiamo due minuti. Per l’assorbimento dell’olio, poi andranno  disposte a corona e spolverate con zucchero a velo vanigliato.

Elena – Buona serata!

09/ 03/2012

Federica – Eccoci al nostro consueto appuntamento, non ne vedevo l’ora, perché vorrei imparare a fare delle pizzette per la festa del mio compleanno. Sei la mia prima ospite!

Elena – Grazie! Verrò solo se mi prometti che non si andrà a dormire prima dell’alba! Ora però dobbiamo lavorare!

PIZZETTE  FRITTE  E  PIZZETTE  COTTE  AL FORNO

Ingredienti per le pizzette fritte: Farina “00” cinquecento grammi, due cucchiai di olio di mais, mezzo cucchiaino di zucchero, latte, un cucchiaio di acquavite.

Ingredienti per le pizzette al forno: Farina “00” cinquecento grammi, due cucchiai di olio di mais, mezzo cucchiaino di zucchero, venticinque grammi di lievito di birra, acqua minerale frizzante.

Per la farcitura ingredienti: ragù al pomodoro e cipolla, mozzarella, alici sott’olio, e origano.

Esecuzione della prima pasta: Impastare tutti gli ingredienti contemporaneamente, aggiungendo il latte di tanto in tanto. Formare un impasto liscio non troppo sodo e nemmeno troppo appiccicoso. Lasciare riposare per due ore. Scaduto il tempo di posa, formiamo delle piccole palline che lavoreremo con il mattarello allargandole fino ad ottenere un diametro di dieci cent. circa, dallo spessore di cinque, sei millimetri. Le friggeremo in olio di arachidi; una volta fritte le mettiamo sulla carta assorbente e le decoriamo con il ragù, la mozzarella, l’origano, le alici e un filo di elio extra vergine d’oliva. 

Esecuzione della seconda pasta: Faremo il pre – impasto, con quindici grammi di lievito, lo zucchero, l’olio, li scioglieremo in mezzo bicchiere d’acqua (frizzante), e qualche cucchiaio di farina, amalgamiamo bene, poi, lasciamo riposare per trenta minuti circa. Ora, riprendiamo con l’aggiunta del lievito rimasto, acqua, e impastiamo fino all’esaurimento della farina. Lasceremo lievitare per due ore e più, poi faremo lo stesso procedimento come per le pizzette fritte. Queste però prima di andare in forno a duecento gradi per dieci minuti andranno farcite. Disporre tutte le pizzette ancora calde sopra un vassoio grande, accompagnate da prosecco del Veneto ( per i bambini succo di frutta).

Elena – Anche queste sono facili da fare e anche molto buone e genuine.

Federica – Domani farò la prova. Grazie!

Elena – A lunedì! Ciao a tutti!