DIALOGANDO CON VOI

23/05/2023

Marco di Patty   Ho trovato una poesia di L.  Ariosto,  vediamo se la conosci:  “La zucca e il pero”.

Elena  Questa poesia è molto famosa,  diciamo che più di poesia è una satira arguta che vuol colpire un certo tipo di persone che lui definisce sciocchi perché in brevissimo tempo e senza fatica credono di poter acquisire gloria e fama.  Ma la notorietà raggiunta in questa maniera quanto durerà?  La satira è in forma di favola,  i cui personaggi sono due piante:  la zucca e il pero.  Allora,   una zucca crebbe tanto che raggiunse la cima di un pero.  Quando l’albero si svegliò dal sonno invernale ,  si meravigliò di avere su di sé tutti quei frutti pesanti e chiese alla zucca chi fosse.  La zucca rispose che affrettandosi l’aveva raggiunto solo in tre mesi.  Il pero,  notando che per lui erano occorsi trent’anni prima di raggiungere la sua altezza,  l’ammonì dicendole che con quella stessa fretta con cui essa era cresciuta sarebbe venuta a mancare la forza al suo esile stelo.

Marco  Bellissima!

24/05/2023

Elena   Marco ho la spiegazione che mi hai chiesto ieri:  la poesia “Canzone d’autunno” di  P.M.Verlaine.

 Sarà perché a me l’autunno piace,  ma in questa poesia si sentono  i versi che riecheggiano il lamento del vento d’autunno.  Per il poeta questo rumore lamentoso e monotono stringe il suo cuore in un’angosciosa malinconia.  Il suo pensiero torna ai giorni lontani,  ormai trascorsi e i suoi occhi si riempiono di lacrime;  egli si sente come una foglia morta che il vento trascina in sua balia senza alcuna direzione. Il ritmo musicale del vento accentua la noia malinconica che lo pervade.

27/05/2023

Marco di Patty  Non so se sarai d’accordo con la poesia che ti mostro oggi perché si intitola “Inverno lungo”di A Pozzi,  ho scelto una donna.  Grazie!

Elena  Certo che sì, ti ho detto così l’altra volta perché tu per il maltempo ti sentivi in una stagione autunnale,  ma io invece non sentivo l’autunno perché  gli alberi sono coperti d verde,  i fiori che d’autunno stanno per sfiorire mentre in primavera anche col maltempo sono belli vivaci.  Veniamo a questa poesia:  Anche questa è una lirica triste,  descrive la Norvegia come se fosse il suo paese,  ma lei era italiana di Milano;  probabilmente ha amato molto la Norvegia.  Questa poesia rivela lo sconforto indescrivibile della poetessa.  La poesia parla di un  raggio di sole che fa luce dietro le nubi illuminando il paesaggio,  ma non per questo dice,  avviene lo sgelo né la natura rifiorisce: gli alberi sono spogli e i loro rami formano sul terreno ghiacciato un disegno di ombre e di luce che costituiscono l’unico ornamento della terra.  In Norvegia i bimbi sono tutti vestiti di rosso, volteggiano con i pattini sulle distese di ghiaccio,  e la poetessa pensa che sarebbe contenta di trasformarsi in una dura lastra di ghiaccio,  perché insensibile a tutte le sofferenze umane.

Marco  Diciamo che se quando la scrisse aveva un animo triste la poesia in sé è molto bella.

27/05/2023

Marco di Patty   Ho trovato un’altra poesia di un poeta che ti piace molto Il Carducci:  “Traversando la Maremma Toscana”,  aspetto una tua prosa.  Grazie!

Elena  Anche questa poesia non è da meno.  In una mattina piovigginosa di aprile il poeta,  dopo tanti anni di assenza,  passa con il treno attraverso la terra che lo vide fanciullo e adolescente,  in lui nasce spontaneo il confronto tra i sogni giovanili svaniti col tempo e lo sconforto dell’età matura. Lui è ormai stanco e il pensiero di arrivare all’inutilità gli crea affanno;  la vecchiaia e la morte sono vicine,  ma la vista delle dodici colline e del verde piano  esercita in lui un’azione consolatrice del suo animo irrequieto regalandogli un senso di pace.  L’evocazione della Maremma dove crebbe e visse la sua triste adolescenza,  la nostalgia della visione dei colli con la serena vista,  la vanità delle illusioni inseguite altrove,  sono motivi che ricorrono frequenti nei versi della poesia del Carducci,  e con diverso tono vi hanno sviluppato un po’ uno e un po’ l’altro.  Fondo comune una tenerezza di rimpianto,  un riconoscimento d’indelebile impronta ricevuta nel corpo e nell’anima come un ripiegarsi ora sdegnato e deluso cerca di trarne conforto.  Non sono semplici ricordi,  e nemmeno una visita e ritorno,  ma una visione complessiva e fuggevole,   con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto che però lascia un sollievo alla sua malinconia.

Marco   Mi piace molto.

29/05/2023

Elena  Ho già preparato l’altra spiegazione della poesia del Carducci,  che tra l’altro è una delle più belle:  “Davanti S. Guido”.

In questa bellissima poesia di G.Carducci,  troviamo armonicamente fusi,  alcuni temi essenziali della sua ispirazione poetica:  come i ricordi nostalgici della fanciullezza,  l’amore per la sua Maremma,  il senso doloroso della vita,  e il rimpianto per i sogni che non si sono mai avverati.  Il Poeta percorrendo in treno la costa tirrenica da Pisa a Roma,  si trova improvvisamente di fronte i cipressi che,  in duplice fila,  uniscono l’oratorio di San Guido a Bolgari,  due località della Maremma,  nel comune di Castagneto Carducci (così chiamato in onore del Poeta,  che lì trascorse la sua fanciullezza).  Essi lo riconoscono e l’invitano a riposarsi tra la loro ombra:  lì egli ritroverà i luoghi cari e si riaffacceranno alla sua mente i sogni e le illusioni che rallegrarono con il loro incanto i suoi anni più belli da giovane.  Ma il Poeta si sente costretto a rifiutare l’invito, perché i suoi doveri a cui non può sottrarsi lo chiamano altrove.  Non riesce a trattenerlo nemmeno il ricordo di nonna Lucia,  che immagina venirgli incontro per raccontargli la storia di una fanciulla che cercava l’amore e non riuscì mai a raggiungerlo.  Anche a Lui è accaduta la stessa cosa;  per tutta la vita è corso affannosamente dietro un miraggio ingannevole che non ha mai raggiunto e non raggiungerà mai.  E pensa che la felicità che ha cercato invano era forse là sotto quei cipressi,  vicino al cimitero dove la nonna da tempo dorme il suo sonno eterno.

Marco di Patty  Non è solo bella,  ma è bellissima!

Elena  Sai che di G. Carducci ho anche “S.Martino”,  ho perfino il disco di Fiorello con questa canzone.

Marco  Ho chiesto a mia madre se puoi scrivere quello che sopporta con la sua amica,  ha detto di sì,  puoi farlo.

Elena  Va bene,  ma lo farò nell’articolo giusto,  quello ” …Con le mie lettere per voi.

Marco  Qual è il poeta migliore,  il più grande tra Giacomo Leopardi e Giosuè Carducci?

Elena  Non mi permetterei mai di scegliere così a bruciapelo uno di loro,  no , no.  Per me sono grandi entrambi,  ma il primo e cioè  il Leopardi aveva tutto dentro di sé,  lui non aveva bisogno di viaggiare per manifestare ciò che provava la sua anima,  perché aveva una fantasia pulita,  enorme,  un cervello come pochi!  Una capacità di descrivere semplicemente un posto,  una verità come se lui la stesse vivendo mentre invece era sempre lì in una stanzetta con una finestrella che non si vedeva alcun paesaggio;  questo per me è essere grandi!

31/05/2023

Marco e Patty   Tu che ami le piante e i fiori ti senti una di loro e cioè sei una “verde”?

Io non sono una di loro e non lo sarò mai!  Amo il verde molto,  ma amo anche ciò che sta intorno al verde:  laghi,  fiumi,  monti e in special modo amo gli esseri umani e il nostro Paese. Poi amo l’ordine,  la pulizia,  e la profondità!

Marco e Patty  Se fossero tutti come te il nostro paese sarebbe in cima alla classifica dello stare bene e della ricchezza!

Elena  Vedo che ci siamo capiti!  Grazie!

02/06/2023

Marco di Patty   Noi non facciamo il ponte e tu?

Elena  No,  se quello che faccio mi piace molto.  Preferisci le prose o andare avanti con la medicina?

Marco  Riprendiamo dalle prose,  la medicina lunedì,  intanto studio le altre materie.

Elena  OK.  Arrivederci nel prossomo articolo di “Dialogando con voi”.  A domani.