RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CENTOCINQUANTUNESIMA PARTE

11/01/2025

 

 

Marco di Patty   V0rrei sapere da te perché le vitamine sono basate sulle lettere dell’alfabeto,  e se è vero che la vitamina “C “si può assumere anche attraverso le scorze degli agrumi.  Grazie!

 

 

Elena  La nomenclatura tradizionale delle vitamine,  è vero,   è basata sulle lettere dell’alfabeto,  ma da molto tempo una commissione internazionale stabilì i termini di denominazione scientifica ufficiale delle diverse vitamine.

 

In quanto alla vitamina “C” o acido ascorbico è una vitamina idrosolubile,  di cui ne sono ricchi molti alimenti,  tra questi anche gli agrumi e le loro scorze,  ma sempre se consumati a crudo;  perché la vitamina “C “a contatto con il calore  si autodistrugge  diventando così inefficace.  (Questo non è un mio parere,  ma è stato scientificamente accertato)

 

 

13/01/2025

 

Marco  È vero che assumendo vitamine in eccesso poi si autoeliminano senza creare problemi?  Grazie!

 

 

Elena  Il fabbisogno giornaliero di vitamine è piuttosto basso,  dell’ordine di mmg o di microgrammi; un eccesso di vitamine può provocare ipervitaminosi.  Le vitamine vengono classificate in due gruppi,  in rapporto alla loro solubilità in acqua,  vengono definite vitamine “idrosolubili” o nei grassi,  vitamine “liposolubili”.  Alla diversa solubilità non sono legate funzioni biologiche particolari,  anche se le vitamine liposolubili A,D,E,K,  a differenza di quelle idrosolubili,  tendono ad accumularsi nei tessuti e possono determinare,  in certi casi,  stati di ipervitaminosi.

 

 

AUGURI DI BUONE FESTE E BUON 2025!

18/12/2024

 

 

 

SALUTO CARAMENTE I MIEI NIPOTI ADOTTIVI  ALESSANDRO,  FEDERICA  E MARCO CHE MI OSPITERANNO LA SERA DI S. SILVESTRO.  CON LO STESSO AFFETTO IL MIO ABBRACCIO VA AL DOTT. ROBERT,  LINDA,  ALESSANDRA,   GIOVANNI E PATTY;  A PRESTO,  CIAO!

 

UN ALTRO AUGURIO SPECIALE VA A TUTTI I BAMBINI SOLI DEL MONDO!

 

BAMBINI SOLI

 

Non passa un sol giorno

Che il mio cuore non s’inquieti

 

Avevi le tue ali, qualcuno le strappò

Quante ninna nanne l’amore ti rubò!

 

Come il mare accarezza le sue onde

Il vento della notte i campi in fiore

 

Un bacio una carezza una lode si son persi

Il cuore esplode di amara gioia

 

Il corpo si consuma,  l’anima vola sonnambula

fra gli alberi e le case poi si perde nel buio della notte

 

Prendi la mia mano,  la dolcezza e il sonno non ti ruberà

Non sentirai il sudore del sole

 

Sognerai di volare cavalcando sui tuoi sogni

Ti sveglierai con una carezza e la gioia dentro agli occhi.

 

 

Elena Lasagna © Maggio 2009

 

 

CHE COSA VORRESTI DAL 2025?     I TUOI AMICI.

 

 

VORREI CHE QUELL’INGIUSTO DISTACCO DA PARTE DI PERSONE INGRATE SI TRASFORMASSE,  PROPONENDO A LORO DI RIVEDERE LE COSE COME STANNO VERAMENTE,  PER UN PROFILO PIÚ GIUSTO,  PER UN VIVERE LA VITA SENZA VELI E SFUMATURE  CHE PIANO PIANO STANNO OSCURANDO IL LORO CERVELLO.   DEV’ESSERE MOLTO TRISTE LA VITA CON QUEL FARDELLO DI SEGRETI E OMBRE CHE SI FANNO STRADA NELLA  LORO ANIMA!   NON C’È NIENTE DI COSÍ APPAGANTE CHE AFFRONTARE LA VERITÁ!

  AUGURI ANCHE A VOI,  CHE POSSIATE RITROVARE CIÓ CHE È SCIVOLATO NEL CAOS E RITROVIATE LE DIMENSIONI GIUSTE,  PER VOI,  PER I VOSTRI FIGLI E PER CHI AVETE OFFESO.

 

 

03/01/2025

 

 

Marco di Patty     Ci sono persone che non sopporto,  perché  dettano buoni propositi solo nel periodo natalizio e per tutto il resto dell’anno si comportano male con la famiglia; ti sembra giusto?

 

 

Elena  Vedi Marco?   Ognuno ha il diritto di credere ai suoi buoni propositi,  ma prima di cercare di convincere il prossimo,  bisogna fare un attento esame di coscienza.  Spesso chi sa di sbagliare ha sempre un’anima più critica;  quello che credo è che amare significhi esserci  con tutto se stessi sempre!  Con l’anima,  il cuore e se si può la presenza fisica!  Sia durante le festività di Natale,  Capodanno,  che tutti gli altri giorni.  L’importante è amare davvero,  tutto il resto non conta granché!  La superficialità non fa parte dell’amore!

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTONOVANTANOVESIMA PARTE

19/07/2024

 

 

IN CUCINA CON AMORE  LEALTÁ

E CON FEDERICA

 

 

Elena  Oggi presento le mie polpette più,  eseguite con macinato scelto di manzo e salsiccia,  erbe e verdure fresche. Sono davvero molto leggere e saporite.

 

 

LE MIE NUOVE POLPETTE PIÚ

 

 

 

 

 

Ingredienti:  carne di manzo scelto macinata,  salsiccia suina (rapporto tra manzo e salsiccia 30%),  pangrattato o panco,  sale,  pepe,  peperoncino o tabasco,  salvia,  parmigiano reggiano,  e pecorino grattugiati,  aglio,  prezzemolo,  porro,  chiodo di garofano,  basilico, vino bianco,  pomodori freschi,  ginepro,  alloro, brodo di carne o vegetale,  una cipolla grossa o anche due,  olio extra vergine d’oliva,  origano o timo.

 

 

Esecuzione:  mettiamo a cuocere la salsiccia in un pentolino coperta di acqua,  poi la faremo bollire per mezz’ora.  Una volta cotta la salsiccia la maciniamo e la mescoliamo alla carne macinata di manzo;  saliamo,  pepiamo e mettiamo il tabasco,  i due formaggi grattugiati,  le erbe e l’aglio,  o porro tagliati finemente,  poi aggiungiamo il pangrattato e formiamo le polpette della misura desiderata.  Ora prepariamo il condimento (questo si può preparare anche il giorno prima così risulterà più amalgamato e saporito.  Facciamo soffriggere una cipolla grossa tagliata finemente,  spruzziamo col vino,  aggiungiamo poi i pomodori freschi che abbiamo pelato e tagliato molto fini,  le altre erbe sopra elencate,  chiodo di garofano e facciamo cuocere affinché i pomodori si saranno amalgamati bene e formato una bella crema;  adesso caliamo le polpette,  le facciamo cuocere per 2 minuti,  le giriamo,  mettiamo il coperchio semichiuso poi le lasciamo cuocere per dieci o più minuti,  assicurandoci che non si asciughino troppo,  o  aggiungeremo un mestolo di brodo.  Una volta cotte le polpette metteremo un giro di olio a crudo;  si presenteranno così,  gustose,  morbide e la scarpetta è assicurata.

Federica  Meravigliose!  Sono gustose,  leggere  e salutari,  dovresti venire a cucinare nel mio ristorante.

 

 

Dott. Robert e Linda    Perché secondo te tanta meschinità  e menzogna,  ad essere così prevenuti sulle persone leali?  Metterle alla prova in qualsiasi momento e  cadere così in basso da non avere rispetto nemmeno per se stessi?

 

 

Elena  Io credo che siano persone ignoranti molto ignoranti per ciò che riguarda la vita,   credono che gli altri non si accorgano,  perché secondo me vorrebbero  trovare il pelo nell’uovo per potere farsi forti  e umiliare il più possibile gli altri, ma non è così che si diventa grandi!  A me la meschinità fa una certa pena.  Però io vado per la mia strada e li lascio nel loro modo di essere,  ma se qualcuno cerca guai allora mi difendo.  Ci tengo a precisare che non ho mai parlato male di nessuno che non corrispondesse a verità;  mi sentirei sporca dentro,  io ho un grande difetto e mi dispiace,  sono sincera,  non riesco ad essere un’altra persona!

 

Linda :  era migliore il tuo sito di prima;  le foto scattate con la fotocamera risultavano tutte belle.

 

Elena  Erano belle anche quelle scattate con la macchina fotografica,  le ho tutte,  con una visione limpida,  bellissima,  ma poi i dischetti me li consegnavano tutti sfocati.  Ho portato i negativi da un altro fotografo e mi ha dato dei risultati eccellenti;   non le posto più nel sito,  altrimenti diventeranno ancora come prima.

 

 

Elena  Grazie cara Fede,  tu e la tua famiglia fate parte delle belle persone che ho incontrato in questa mia vita.  Con questa mia ricetta la cucina si chiude e si aprirà a Settembre,  nel frattempo potete leggere tutti i miei articoli e le mie ricette di cucina.  Auguro a tutti voi BUONE VACANZE!  Vi voglio bene!  Ciao!

 

 

02/09/2024

 

Carissimi amici,  in questi giorni di vacanza ho scritto molto:  nuovi articoli di medicina,  due poesie,  e ricette nuove.  Il mio rammarico è di non poterle pubblicare perché appunto dovrò districare ancora qualche nodo ingarbugliato nuovo che mi è rimasto da chiarire  bene in modo giusto.  Purtroppo sembra che io abbia la calamita dei disonesti e dei truffatori,  mi fermo qui per non essere ripetitiva.  Vi terrò aggiornati.  Il mio pensiero nei vostri confronti è sempre cordiale e sincero.

 

 

04/09/2024

 

Linda  Abbiamo sempre apprezzato quello che scrivi,  perché è dettato dal cuore e dalla verità,  ma soprattutto da una mente brillante e sana,  molta gente vorrebbe che tu continuassi così per sempre.

 

Elena   Molte verità le ho lasciate correre per non ferire la gente,  ma non è giusto perché le persone oneste devono sapere quello che c’è di nascosto sia nel bene che nel male.  Quando non posso scrivere la verità è come se scrivessi con un’altra persona dentro di me,  allora preferisco non menzionare quell’argomento. Ci sono eventi gravi che  sono stati occultati e questo non è giusto per nessuno;  è anche vero che in certi casi e in questi paesi di provincia sono più protetti i delinquenti che non le persone oneste.

 

 

05/09/2024

 

Federica e Alessandro   Hai mai fatto distinzione nel tuo profondo tra NORD e SUD?

 

Elena  Certo che no!  Quello che ho nel cuore io lo dico sempre.  Per me il mondo si divide in due categorie:  persone perbene e delinquenti.

 

 

Fede e Ale    La menzogna e l’ottusità può sfociare in una malattia mentale?  Grazie!

 

 

Elena   Per me la menzogna mirata  per far del male a qualcuno,  che sia nata dalla gelosia,  dall’invidia,  o dalla stessa cattiveria perché quella o quelle persone sono migliori di loro,  sì,  per me,  dalla mia esperienza posso dire che è già psicopatia e cioè malattia mentale.  Gli psicopatici accusano gli altri dei loro stessi crimini che siano più o meno gravi e guai se ci si difende!   Anche l’ottusità potrebbe diventare malattia,  per il semplice fatto che le persone ottuse ragionano a senso unico;  non accettano le idee degli altri,  se sono diverse dalle loro,  come ad esempio la religiosità o  l’ateismo e tutto il resto,  per loro gli altri sono da rinnegare.

 

 

Fede e Ale   A che cosa è dovuta questa cosa?  Per mancanza d’istruzione,  o di educazione familiare?

 

 

Elena  Ci sono persone ottuse  cresciute in famiglie modello,  altre sono laureate eppure guai a pensare diversamente da loro!  Per me sono infelici,  non hanno trovato la persona o la strada giusta,  e non hanno il coraggio di ribellarsi e cambiare,  stanno bene nel loro brodo alimentato dall’ odio.

 

 

Fede e Ale    Ma come fanno queste persone a vivere così?  Come riusciranno a proseguire il loro cammino senza guardarsi dentro e provare vergogna?

 

 

Elena   Gli psicopatici non provano vergogna,  ma si sentono dei vincenti fino a quando non verrano scoperti e messi a confronto;  ecco perché temono il confronto,   inventano scuse per non incontrare la persona che hanno denigrato e offeso per primi  o addirittura atterrito.  Quando una persona così incomincia ad offenderti perché non è arrivata al suo scopo,  o al loro scopo,  non si dovrebbe replicare perché alla fine cercano sempre di avere ragione  oviamente attraverso la menzogna rigirando la frittata.  In loro non c’è logica né equilibrio,  non ci sarà stabilità interiore se non si faranno aiutare ad abbandonare queste frustrazioni, disagi, e a poco a poco si spegnerà la loro energia vitale.

 

 

06/09/2024

 

 

Marco di Patty    Che cosa diresti alle persone che vuoi bene?  Grazie!

 

 

Elena   ” Non fate mai niente che sia sbagliato per Voi solo per fare felice qualcuno!  O vi ritroverete a sbagliare con le persone che vi hanno amato davvero! “

 

24/09/2024

 

 

Manca una settimana alla fine di Settembre,  e ancora non sono pronta per ricominciare,   ho incontrato persone che mi hanno domandato quando incomincerò a scrivere e a postare le foto come facevo prima,  ma non è cambiato niente.  Da questa gente sporca dentro non si ricava nulla,  (infatti l’ultima volta che vidi uno di loro fu il Dicembre scorso,  arrossì come un peperone!  Sembrava avesse la scarlattina) .   Fino a quando non si renderanno conto che fanno schifo davvero,  nel sito non metterò il mio lavoro e il mio studio,  specialmente cose belle e istruttive,  perché a quei mafiosi dà fastidio;  spero nelle forze dell’ordine oneste che riescano a sconfiggere quell’ingiustizia nei miei confronti e di altre persone capitate nel mirino di  gente che protegge quei delinquenti che pretendendono denaro dagli altri senza lavorare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PORNOGRAFIA NO!

26/07/2024

 

 

Come scrissi già nel 2018 io detesto la pornografia da sempre,  quando mi capita di vedermela davanti senza nemmeno cercarla,  mi  immedesimo in tutti quelli che come me la detestano! Queste immagini  insudiciano il mondo! Non è salutare PER I RAGAZZI PERCHÉ SI INIBISCONO!  Immaginate cosa ho provato quando mi sono trovata il mio nome e anche delle mie fotografie fatte per gli articoli,  piatti di cucina,  coinvolti in queste porcherie!  Il  mio blog con “frittata ripiena” nei risultati di ricerca Google,  che poi molte persone senza badarci cliccano e invece di ricette di cucina vedono cose assurde che in questo millennio non dovrebbero più esitere,  ma solo amore per se stessi e per gli altri;   se non siete capaci di questo non fa niente,  ma non vi dà il diritto di usare gli altri così.   Ho sempre pensato che chi ha dato il mio nome per queste cose sia una persona malata e non innamorata come mi ha detto chi lo sta proteggendo!  Non si proteggono i delinquenti!   Ma cosa lo dico a fare se le persone coinvolte è gente che dovrebbe proteggere il cittadino;  eppure lavorano indisturbati avvocati,  gente delle forze dell’ordine e soprattutto informatici;  come si dice in gergo:  cane non mangia cane! È una vergogna che questi porci ladri esistano!  Nemmeno se a fare queste cose sono i propri figli, padri  o figli di amici o di colleghi;  proteggere i delinquenti create un mondo malato per i vostri figli,  nipoti  e pronipoti.   Tutta la gente che mi conosce e che mi stima,  ovviamente non gli imbecilli,  dice che oltre ad essere un’ingiustizia e abuso è un capire niente da parte di quelli che potrebbero far cessare lo scempio! Ed è dal 2018 che combatto,  senza mai ottenere nulla, perché quando feci la denuncia poi non fu mai spedita alla procura.  È un’indecenza che  persone come queste possano occupare certi posti di potere!  Spero che possiate crepare all’inferno  incapaci!

 

 

Dott.  Robert e Linda   Abbiamo voluto vedere il sito in Google dove c’è il tuo nome e la foto di uno dei tuoi articoli di cucina  “frittata ripiena”,  ci sono cose che se la polizia postale non interviene,  siamo messi male,  noi abbiamo segnalato l’abuso,  ma lì nel porno ci sono dei minori!   Ecco perché usano il nome di altri utenti come il tuo!  Lì c’è tutta un’organizzazione che a loro rende lo stipendio senza lavorare e fanno lavorare anche  i minori!  Polizia postale di Reggio Emilia datevi una mossa!  Neanche a dirvelo vi muovete a vedere cosa contengono quei siti? O lo sapevate!  Certo non ve ne frega niente! Scusate se vi disturbiamo!

Linda  Hai sempre avuto ragione tu,  ci sono coinvolte persone che dovrebbero essere in galera! Ecco perché hanno usato il tuo nome:  perché sanno che tu sai tutto di loro e di tutti quelli coinvolti!  È da lì che parte la cosa.

Elena  E pensare che alcuni di loro sembravano brave persone!  Facevano i bacchettoni!  Che strazio quegli schifosi!

 

Linda  Ci sono dei loro colleghi che sanno chi sono realmente!  Ancora al giorno d’oggi queste cose?  Perfino con dei bambini?  Vergogna!  Voi dovreste imparare dagli animali!

 

Elena  Io non credo che ci sia qualcosa da fare per tutti quegli individui che usano le persone per coprirsi la faccia e usano la pornografia per fare soldi!  Perfino i bambini!  E se  questo paese ha le briglie agli occhi,  allora dico alla gente:  “Proteggete i vostri figli da quegli animali senza cervello!”  Io sono sempre stata contro la violenza,  ma vi giuro che se potessi li ucciderei con le mie mani,  tutti quelli coinvolti,  specialmente quelli che vogliono sembrare belle persone in realtà sono falsi e sporchi!  Sento l’odore da stare qua!

IL MONDO DEI SOGNI

17/07/2024

 

Nona parte

 

 

 

Marco  di Patty   Che cosa significa sognare di mangiare cibo qualsiasi,  senza accorgersi di che cibo si tratti?  Grazie!

 

 

Elena   Questo sogno così come l’hai descritto preannuncia  grande cambiamento di situazione.  Sempre però che il sogno non rispecchi una situazione reale della giornata come andare a letto senza cenare,  oppure se durante la giornata hai cucinato di malavoglia ecc.  Se si è estranei a tutto questo,  e si ha condotto una giornata o meglio dire una settimana normale allora il sogno è valido e sta ad indicare il bisogno di nuove energie necessarie per la vita spirituale per alimentare l’anima e non farla cadere nell’assoluto materialismo in cui poi vedrai il buio totale.  Questo però da non confondere con il non vivere tutti i giorni,  anzi,  divertitevi con gioia;  questo è un grande  toccasana per l’anima.

 

 

19/07/2024

 

 

Marco e Patty  Ho sognato che mi stavo arrampicando su una montagna,  ma non abbiamo parlato di vacanze o di monti,  cosa significa?  Grazie!

 

 

Elena  Questo sogno potrebbe volerti dire che un ostacolo di qualunque genere stimola nel tuo subcosciente una grande volontà di superarlo;  ma se la montagna è legata a ricordi dell’infanzia che ti perseguita benevolmente,  allora il sogno non ha più valore simbolico.  Non fare speculazioni azzardate,  e non avere timore per la vita scolastica che ti si affaccerà nel prossimo autunno,  sei in gamba,  getta via un po’ della tua apprensione.  In generale chi sogna di scalare una montagna è un intellettuale,  o un individualista,  ma so che a te piace aiutare la gente e giustamente sei schivo solo per ciò che riguarda il delinquente.

 

 

 

 

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DIALOGANDO CON VOI

15/07/2024

 

 

 

Marco di Patty   Abbiamo accennato qualcosa di Ugo Foscolo,  ma non ti ho chiesto di quel suo scritto di “LA LETTERATURA È ARTE LIBERISSIMA”.  In quale data l’ha scritto?  Grazie!

 

 

Elena  È stata scritta alla famiglia il 31 marzo 1815.  In questa lettera egli scrive che rifiuta qualunque compromesso col potere ed è disposto a soffrire le pene dell’esilio, a sopportare gravi difficoltà economiche pur di non prestare giuramento di fedeltà ad una nazione,  nei confronti della quale non sente di dover essere fedele.  Egli si proclama letterato e come tale uomo libero.  Il letterato che si sottomettesse al potere,  tradirebbe irrimediabilmente la sua missione.  Nelle sue parole si sente non solo l’eredità culturale e civile del Parini delle Odi e dell’Alfieri,  sacerdote della libertà e odiatore dei tiranni,  ma  ANCHE LE TENDENZE ROMANTICHE ESALTATRICI DELLA LIBERTÁ E DELL’AMOR PROPRIO come beni supremi.  D’altronde tutta la vita del Foscolo è contrassegnata dall’orgoglio del letterato libero che non si piega davanti ai potenti e che conclama i propri atti ideali di libertà e di dignità personale.

 

Il governo austriaco,  ritornato nel Lombardo Veneto,  dopo la prima caduta di Napoleone,  aveva offerto al Foscolo la direzione di un nuovo giornale letterario:  il primo aprile 1815,  egli abrebbe dovuto com’era d’obbligo,  prestare giuramento di fedeltà all’Austria.  La sera prima scrive la lettera e parte per l’esilio,  dando inizio al periodo più drammatico e travagliato della sua esistenza.  Dicendo:  io sono fedele all’Italia,  per questo non ho voluto sostenere i francesi in passato né voglio farlo adesso per gli austriaci né per altri.  Suo fratello Giulio,  essendo militare di carriera,  aveva già prestato il giuramento,  ma Giulio si suiciderà nel 1838 pur essendo già tenete colonnello.  Il poeta dichiara che fin da piccolo aveva già sorbito dalla madre un grande amore per la libertà,  per la quale ora lui sarebbe disposto a morire.

 

 

Marco  Adesso vorrei sapere altro di Ugo Foscolo,  m’incuriosisce.  Come ti ho già detto,  la medicina che ho scelto m’intriga molto e mi piace da matti,  ma la letteratura mi dà sollievo e mi fa sentire in un modo libero e altissimo dentro.  Allora alla prossima.

 

 

18/07/2024

 

 

Elena  Soddisfatto della relazione del Foscolo che ti ho mandato per Sergio? Spero di sì.  Oggi mantengo la mia promessa che ti ho fatto qualche giorno fa:  parliamo del Verga.

 

Giovanni Verga nacque a Catania il 31 agosto 1840 e lì ci morì il 27 gennaio 1922.  Dal 1865 al 1871 visse a Firenze poi successivamente a Milano,  dove conobbe molti letterati della fine del Romanticismo. Giovanni Verga fu detto il più grande rappresentante del Verismo e dopo il Manzoni fu dichiarato anche il maggior romanziere.  Diciamo che le sue prime opere non furono tanto amate dal pubblico:   per il suo linguaggio scialbo e torbida e sostanzialmente povero di contenuto,  privo di originalità e di potenza espressiva.  Così venne definito nei suoi primi lavori.  Fu nel 1874 che G. Verga stupì il pubblico con i suoi nuovi romanzi,  tra cui “Nedda”,  I malavoglia,  Mastro Gesualdo, e dai racconti dei campi e tutte le Novelle rusticane.

 

In queste opere i protagonisti sono umili contadini siciliani,  poveri pescatori,  e donne che di rado mostrano un minimo di sorriso,  vecchi che dopo avere ascoltato gli articoli della legge scritta dagli uomini,  applicano contro i loro stessi interessi materiali,  la legge dell’onestà scolpita nei loro animi tramandata da padre in figlio,  insieme alla “Roba”,  che per il lungo corso dei secoli,  tra sofferenze sopportate con dignitosa compostezza.  Questo mondo era del tutto quasi dimenticato,  ma che d’improvviso sorge dal fondo della memoria e del cuore del Verga;  egli era cresciuto tra questi uomini,  e più tardi dirà di essi che l’ impressionarono la storia e il carattere,  perché assistette direttamente ai drammi della loro miseria e delle loro passioni,  si affezzionoò alle brave persone che vedeva tutti i giorni cercando di comprenderle.  Più tardi questi ricordi della giovinezza gli ritornarono come una forza vivissima e allora cercò di fissarle.  Il grande Verga nel 1888 presentò “I Vinti!  e poi i Malavoglia che più avanti ne parleremo;  però il suo impeto creativo dopo il secondo fu “Mastro Don Gesualdo”.  Tutte le altre opere Le novelle per le vie,  Vagabondaggio,  I ricordi del capitano d’Arce,  Don Candeloro,  poi i romanzi “Il marito di Elena”che scrisse nel 1882,  ma che costituisce,  dal punto di vista artistico,  un ritorno alla prima maniera,  E anche” Dal tuo al mio;  alcune opere drammatiche che secondo lui sono da collocare in un piano inferiore perché denunciano un progressivo indurimento della sua vena di scrittore.  Dal 1893 fino alla sua morte,  il Verga visse quasi ininterrottamente a Catania,  e dall 1905 non scrisse più nulla.  Solo nel 1905 l’Italia si ricordò di lui che viveva chiuso dentro un cerchio di solitudine nella stessa sua città natia:  quando scrittori e critici famosi come Pirandello e Croce il quale in quel momento era ministro della pubblica Istruzione nel governo presieduto da Giolitti ,  festeggiavano l’ottantesimo compleanno del più grande posatore vivente, e così fu nominato senatore del Regno,  un po’ più tardi per la verità,  come volle sottolineare lo stesso Verga,  rispondendo con un semplice e secco ringraziamento telegrafico al Giolitti che gli aveva dato comunicazione della nomina.  Dopo poco più di un anno venne colto dalla morte;  con lui scompariva un uomo che aveva dedicato tutta la vita alla nobile missione dell’arte,  considerata e definita da lui stesso” Il più sacro lavoro dell’uomo).

Per oggi caro Marco ci fermiamo qui,  così hai il tempo di immagazzinare la sua vita e i titoli delle sue opere.

 

 

20/07/2024

 

 

Marco di Patty  Se sei d’accordo possiamo incominciare con i  “Malavoglia”,  mi piacerebbe,  però non vorrei distoglierti dai tuoi impegni.

 

 

Elena  Non mi distogli affatto,  per me va benissimo incominciare adesso.

 

I MALAVOGLIA DI GIOVANNI VERGA

(riassunto)

 

 

I malavoglia narrano le vicende di una povera famiglia di pescatori di Aci Trezza,  non lontano da Catania.  Si lotta per i bisogni materiali,  induce padron ‘Ntoni,  il capo famiglia anziano,  tenta con tutta la sua forza  la ricerca del meglio in un commercio di lupini: ma la tempesta schianta la barca che li trasportava e uccide suo figlio Bastianazzo. La sventura si abbatte così sulla famiglia,  che per far fronte al debito contratto per l’acquisto dei lupini è costretto a vendere la casa del Nespolo,  che è tutto ciò che possiede;  poi il vecchio ‘Ntoni morirà dopo poco tempo in ospedale,  la nuora morirà per il colera e i suoi nipoti finirono in carcere,  Luca morirà nella battaglia di Lissa,  Lia si darà alla prostituzione,  mentre Mena dovrà rinunciare all’uomo che ama a causa delle tristi vicennde dei suoi famigliari.  Soltanto Alessi riuscirà a riscattare la casa del Nespolo dove troverà serenità e pace.  Io riassumerò dei brani posti all’inizio e alla fine del libro,  dove si comprenderà tutto ciò che successe a quella famiglia.   Nei malavoglia spicca subito la figura del vecchio patriarca,  che tiene unita tutta la famiglia e non ammette disubbidienza,  perché crede fermamente in certi principi e nelle sentenze giudiziose.  Si esprime nei proverbi,  perché la sua saggezza gli sembra quella degli antichi,  ed è legato al suo lavoro e alla sua condizione in modo fatalistico da non accettare cambiamenti.  Le cose per i Malavoglia andranno bene fino a quando resteranno uniti,  legati alla tradizione ed alla casa;  il trasgressore,  colui che vorrà cambiare la propria situazione, sarà condannato alla rovina e vi trascinerà anche gli altri.  Sul tema della trasgressione ci torneremo dopo,  ora vediamo un altro aspetto interessante:  il rapporto tra gli umili verghiani e gli eventi politici.  I grandi fatti storici vengoni esaminati e vissuti secondo una mentalità ed un’ottica del tutto perticolari.  Il vicario riduce l’unità d’Italia,  ed il moto garibaldino ad una rivoluzione di satanasso,  nel suo profondo disprezzo per un mutamento di cui non vede i vantaggi,  riduce la bandiera tricolore che gli inserti avevano fatto sventolare sul campanile,  e dà tutta la colpa dei mali sociali all’evento dell’unità d’Italia.  Di contro la speziale ha della repubblica,  un’idea altrettanto ingenua e ridicola:  le cose sono andate male perché il Risorgimento si è fermato a metà strada,  ma quando ci sarà la repubblica che è a portata di mano,  non ci sarà più la leva obbligatoria,  e la guerra se ci sarà la faranno tutti.  Ma la storia e la realtà coinvolgono in modo più drammatico  gli isolani attraverso la coscrizione obbligatoria che si porta via dai campi e dal mare i giovani più forti proprio nel momento in cui sono più utili alla famiglia.  Più avanti viene fatta questa considerazione.  Il re faceva così che i ragazzi se li pigliava per la leva quando erano pronti per guadagnare il pane,  ma finché erano di peso alla famiglia li addestravano per fare il soldato;  dove il re è uno che sfruttava la gente povera.  Dunque in questo angolo di mondo la politica e la storia non vengono vissute che a livello personale,  ad un livello ingenuo e deformante,   che allontanava sempre più questi italiani dagli altri italiani,  e sentiti come stranieri.  L’unità si presenta qui con il volto bieco dell’esattore delle tasse e del medico militare che manda i ragazzi al servizio di leva:  così dall’essere sani e ben piazzati,  come ‘Ntoni diviene una disgrazia ,  perché si deve andar lontano e lasciare la famiglia!  Il signor ‘Ntoni,  escluso per sempre dal suo paese,  dalla sua casa,  dal suo mondo,  ecco che emergono i proverbidel padron ‘Ntoni:  l’unico nucleo saldo,  l’unica ancora di salvezza è la famiglia;  chi trasgradisce questa legge è perduto per sempre!  L’amaro fatalismo verghiano fondato sulla sfiducia e nella possibilità di riscatto degli uomini non consente la speranza, e ‘Ntoni trasgressore del tempio familiare sa che mai più vi potrà tornare anche se ora comprende l’enormità di una simile condanna.  In tutto il romanzo aleggia il mito delle tradizioni,  della famiglia,  della casa intesa non come possesso,  bensì come luogo consacrato agli affetti familiari,  unica certezza,  unico elemento di dignità per i poveri diseredati ed esclusi dalla storia.  ‘Ntoni si è ribellato alla sua sorte di diseredato trascinando con sé nella rovina l’intera famiglia,  eppure i superstiti Alessi e Mena,  riescono a riscattare la casa del Nespolo ed il nonno morirà in ospedale con un vago sorriso sulle labbra.  Il sorriso del padrone ‘Ntoni morente,  la serena e semplice fiducia nella vita di Mena,  Nunziata e Alessi,  mitigano il dramma,  l’esclusione di ‘Ntoni,  il figliol prodigo per il quale nella società semplice degli umili,  fondata sull’amore e sul lavoro non c’è più posto!

 

Questa è la storia dei Malavoglia.  Il concetto è chiaro,  so che lo capirai benissimo e anche di più.  Non ti domanderai neanche il perché,  lo sai già,  basta osservare certe cose come stanno,  che quell’epoca in questo contesto non è poi così lontana.  Ciao a tutti e tre,  buona domenica!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTONOVANTOTTESIMA PARTE

11/07/2024

 

 

IN CUCINA CON AMORE  LEALTÁ

E CON FEDERICA

 

 

 

Elena   Sai?  Oggi presento un’altra ricetta di pollo:  pollo alle erbe e al sedano;  squisito davvero.

 

 

 

Ingredienti:  fusi di pollo,  sedano,  aglio,  erbe che preferiamo,  olio extra vergine d’oliva,  brandy,  brodo di carne,  un cucchiaio di spezie miste come chiodo di garofano,  alloro secco,  macis, pepe rosa,  sale, lentischio.  Per la marinatura:  succo di aglio,  sedano,  salvia, sale e peperoncino.

 

 

Esecuzione:  mettiamo il pollo a marinare con succo di aglio e   sedano,  sale e salvia. Poi lo mettiamo a sigillare in una pentola dal doppio fondo senza alcun grasso, lo giriamo bene  e lo rosoliamo dappertutto.  Adesso sfumiamo col brandy,  lasciamo evaporare,  aggiungiamo tutti gli altri ingredienti sopra elencati,  compreso il sedano e l’aglio tagliati a pezzetti,  infine il brodo;  lasciamo cuocere adagio con il coperchio socchiuso fino a quando la carne non sarà penetrabile con uno stecchino di ferro. Una volta cotto il pollo l’accompagneremo con il sedano che abbiamo cotto insieme.

 

 

Federica  Buono,  squisito  mille volte!

 

 

12/07/2024

 

 

Elena  Vogliamo dire che anche i cappelletti vegetariani sono squisiti? Sì,  lo pensano in molti. Eccoli nella foto in basso;  sempre con un ripieno diverso.

 

 

CAPPELLETTI VEGETARIANI

 

 

 

Ingredienti:  uova,  farina per pasta fresca oppure semola,  sale;  per il ripieno: radicchio dolce, cipollotti,  crema di carote e crema di arachidi,  ricotta,  sale,  macis,  pepe,  pecorino e parmigiano grattugiati,  olio extra vergine d’oliva. Per il condimento:  burro chiarificato,  insaporito con salvia e rosmarino.

 

 

Esecuzione:  incominciamo con il ripieno:  facciamo rosolare i cipollotti tagliati a rondelle in poco olio,  mettiamo poi il radicchio lessato e insaporito con sale,  pepe,  pecorino,  macis,  crema di arachidi e crema di carote.  Adesso facciamo la pasta sbattendo le uova nella fontana,  impastiamo a mano e tiriamo la sfoglia con il mattarello;  a questo punto tagliamo delle liste esia trasversali che orizzontali formando dei quadratini che andiamo a riempire e poi formiamo il cappelletto.  Mentre i cappelletti riposano facciamo il condimento sciogliendo il burro,  poi lo insaporiamo con salvia e rosmarino,  li lasciamo dentro il burro per mezz’ora poi togliamo tutti i filamenti delle erbe.  A questo punto caliamo i cappelletti nel brodo vegetale e li scoliamo direttamente nella casseruola del condimento;  li mantechiamo e mettiamo una manciata di parmigiano e pecorino.

 

 

Federica  Sono buoni da matti,  sembrano di carne!

 

 

15/07/2024

 

 

Elena   Ho fatto ancora la pasta in casa:  le tagliatelle al ragù di piselli e guanciale;  diciamo che sono buonissime davvero.

 

 

TAGLIATELLE FATTE A MANO

CON PISELLI E GUANCIALE

 

 

 

Ingredienti:  farine miste per pasta fresca,  uova,  sale,  peperoncino,  scalogni,  pomodori freschi,  origano,  basilico,  prezzemolo,  chiodo di garofano,  pepe,  aceto di mele,  guanciale,  olio extra vergine d’oliva,  piselli,  pecorino e parmigiano.

 

 

Esecuzione:  s’incomincia con il ragù perché dobbiamo farlo bollire almeno 30 minuti,  tagliamo sottilmente gli scalogni,  poi mettiamo un po’ d’olio in padella e li facciamo stufare,  aggiungiamo i piselli ( già sbollentati in precedenza) poi sfumiamo con l’aceto di mele,  incorporiamo i pomodori freschi e maturi senza la pellicina e tagliati a coltello,  le erbe e le spezie,  un po’ di sale,  poi facciamo sobbollire.  Quando il sugo si sarà densificato metteremo l’olio e ancora erbe fresche;  poi facciamo dorare il guanciale tagliato a piccoli dadini,  togliamo l’unto che ha fatto e lo mettiamo da parte.  Ora proseguiamo per le tagliatelle impastando le farine con le uova,  un po’ di sale formando un bel panetto;  lasciamolo riposare per 30 minuti e poi lo stenderemo sottile sottile,  tagliamo il lenzuolo di pasta in 4 parti,  li infariniamo e li arrotoliamo su se stessi,  poi con il coltello tatatatata,  taglieremo le tagliatelle.  Le caliamo nell’acqua che bolle salata e poi le scoleremo nella padella del ragù;  mettiamo anche il guanciale che abbiamo tenuto da parte,  una bella manciata di formaggi,  l’olio e il gioco è fatto:  le tagliatelle sono pronte da servire.

 

 

Federica  Una bontà sacrosanta!

 

 

16/07/2024

 

 

Elena  Quello che presentiamo oggi è una ricetta di carne,  sono le bistecchine di vitello bruschettate,  con accompagnamento di peperone ripieno di un risotto fatto appositamente,  e verdure fresche di stagione in vinagrette.  Il tutto è buonissimo.

 

 

VITELLO BRUSCHETTATO

 

 

Ingredienti:  fettine di vitello,  pomodori,  peperoni,  cetrioli,  risotto,  pangrattato,  cedro e succo di cedro, vinaigrette,  sale,  pepe,  limone,  una salsiccia,  salsa di pomodoro,  vino bianco,  tabasco,  parmigiano,  burro per mantecare il riso, brodo di carne,  origano,  basilico,  un porro,  alloro,  salvia aglio,  olio extra vergine d’oliva.

 

 

Esecuzione:  per prima cosa puliamo le verdure,  i peperoni,  i pomodori e i cetrioli;  poi facciamo il risotto facendo soffriggere il porro,   tagliamo i pomodori freschi e li facciamo andare in crema aggiungendo  il sale giusto,  spezie ed erbe.  Adesso mettiamo il riso a tostare senza alcun grasso,  dopo lo sfumiamo con il vino bianco,  aggiustiamo di sale,  mettiamo la salsiccia grigliata e tagliata finemente,  aggiungiamo l’alloro,  il chiodo di garofano,  l’origano,  il basilico,  infine il brodo e cuoceremo il riso a fiamma moderata fino a farlo diventare cotto al dente;  raggiunta questo punto di cottura lo mantechiamo con il burro e a fiamma spenta lo cospargeremo di parmigiano.  Adesso facciamo le bistecche di vitello che abbiamo marinato due ore prima con sale,  pepe, tabasco e succo di cedro,  le passiamo in una specie di citronette fatta con succo di limone,  lime e olio,  sale,  poi nel pangrattato fine e via sulla piastra bollente al punto giusto in modo da non bruciarle senza cuocerle al punto gusto,  cioè quel unto di cottura che preferiamo .  Ora che il riso si è intiepidito lo metteremo nei peperoni di scorza sottile,  che poi li spennelleremo con l’olio e li mettiamo in forno a 180° per 15 minuti.  Impiattiamo i nostri piatti con le bistecche bruschettate,  pomodori e cetrioli conditi con vinaigrette,  e un pepepone ripieno per ogni piatto.  È piaciuto molto.

 

 

Federica  La carne era tenera,  saporita,  e il peperone ripieno era di un morbido e goloso,  per finire le verdure di stagione belle e fresce,  da mangiare per sempre.

 

 

17/07/2024

 

 

Elena   Come avrete notato ho presentato diversi piatti di spaghetti al pesto verde;  tra questi c’era anche il pesto alla genovese,  ma poi l’ho fatto con altri sapori verdi e oggi ne propongo uno nuovo sempre di spaghetti al sugo verde.  Il risultato è stato squisito

 

 

SPAGHETTI NUOVI IN VERDE

 

 

 

Ingredienti:  spaghetti di semola di grano duro,  olio extra vergine d’oliva,  pepe,  sale,  erba cedrina,  limone  (scorza e succo)  noci americane pelate,  crescione,  peperoncino,   crema di castelmagno,  parmigiano reggiano.

 

 

Esecuzione:  prendiamo il macinatutto,  mettiamo un bel po’ di erbe sminuzzate a mano,  le noci bianche già tagliate a coltello,  sale,  pepe,  peperoncino,  olio extra vergine d’oliva,  la scorza grattugiata e il succo di un limone;   parmigiano grattugiato e la crema di castelmagno li metteremo alla fine.  Una volta macinato il tutto incorporiamo i formaggi,  assaggiamo per vedere se il pesto sia giusto di sapidità,  di acidità e di piccantezza;  aggiungiamo ancora un po’ di olio e il pesto è pronto per tuffarci la pasta che abbiamo cotto durante l’esecuzione del pesto.

 

 

Federica  Che squisitezza!  Ne fai uno più squisito dell’altro e sempre di più!

 

 

 

18/07/2024

 

 

Elena  Un piatto di pesce è quello che ci vuole,  ma siccome io non lo mangio cucino quello che mi hanno comprato a loro piacimento.  Ancora il salmone cucinato in maniera diversa,  anche questa volta il risultato mi ha dato soddisfazione.

 

 

SALMONE SULLA PIETRA OLLARE

 

 

 

Ingredienti:  salmone,  rosmarino,  sale,  pepe,  porro, olio extra vergine d’oliva,  succo di mango,  per la marinatura: olio,  vino, sale,  pepe,  tabasco aceto di mele.  Per il contorno:  anelli di cipolle e cubetti di   zucchine in pastella,  fatta con acqua frizzante,  sale,  farina tipo”0″ succo di limone)  e patatine fritte in olio robusto.

 

 

Esecuzione:  mettiamo il salmone in marinatura per mezza giornata con la vinaigrette.  Dopo lo spennelliamo  con la marinatura e lo mettiamo sulla pietra ollare ben calda dalla parte della pelle;   lo coccoliamo un po’poi a fine cottura lo giriamo con la pelle sopra e dopo un minuto lo taglieremo dal calore e lo mettiamo nel condimento che abbianmo preparato precedentemente:  olio,  rosmarino,  porro saltato in padella,  sale,  pepe,  e un po’ di succo di mango.  Lo serviamo con un contorno di verdure in pastella e patatine,  ho messo anche la pelle perchè piace ben abbrustolita.

 

 

Federica  Lasciatelo dire che io vorrei che fossi qua nella mia cucina.

 

 

 

 

DIALOGANDO CON VOI

02/07/2024

 

 

 

Dott.  Robert e Linda  Come definiresti una donna che cerca di separare due fratelli giocando con falsità  calunnie ed astio?

 

 

Elena  Per me oltre che a non avere l’anima quella donna non ha neanche un cuore!  Ma una donna che dice cose come queste:  dovevano sterminare gli ebrei altrimenti sarebbero diventati padroni del mondo!  Io risposi :  “Spero che tu stia scherzando!  Oppure che ti sia alzata male perché certe cose non si dicono neanche scherzando!”  Io non la commento più! Anche se sono sana di stomaco mi viene da vomitare ogni volta che ci penso”.  Non è l’intelligenza che devi temere,  ma l’ignoranza innata!

 

 

Dott. Robert e Linda   Secondo tutto il resto le manca anche il cervello! Cosa crede che gli altri non se ne accorgano?  Al giorno d’oggi tra delinquenza,  maleducazione,  potere acquisiti con l’inganno e un certo tipo di ignoranza,  c’è poco da sperare in un mondo migliore per i nostri ragazzi!

 

 

Linda   Dovrebbe baciare dove metti i piedi se per tutti questi anni non li hai denunciati!  Perché una persona che non accetta il modo di pensare e la religione degli altri non è degna di nessuno!  Intanto una come lei non l’avrebbero chiamata a gestire la più rinomata e bella profumeria di Mantova, le persone si vedono ad occhio nudo se sono leali, oneste e capaci;  e non c’è stato il nostro zampino,  anzi la signora mi disse di chiederti più di una volta se  volessi accettare.

 

 

Elena  Lo so,  ti ringrazio lo stesso per la tua, e  per la vostra  onestà in tutto;  per noi  siete sempre una boccata di aria pura.

 

 

05/07/2024

 

 

Marco  Ho un poeta di cui conosco solo il nome e una delle sue opere è “Libertà nel mondo”,  si tratta di Sàndor Petöfi,  di lui,  hai qualcosa in più ?  Grazie!

 

 

Elena  Sì,  so che è uno dei migliori poeti ungheresi,  figlio di slovacchi,  nacque nel1823  a  Kiscoros provincia di Pest. Visse la sua adolescenza agiatamente,  poi a causa di rovesci economici del padre,  continuò la sua vita in ristrettezze economiche.  Fu molto criticato per il suo realismo che scandalizzava i letterati  del tempo;  fu sempre animato da idee libertarie e nel’ 48 partecipò ai moti rivoluzionari per i quali scrisse anche “Il Canto Nazionale.  Fu ucciso nel campo di battaglia di Segesvár nel 1849 dalle truppe dello Zar ed il suo corpo non venne più ritrovato.

Nella poesia “Libertà nel mondo” che venne scritta nel 1848 si può notare molto l’elemento patriottico quanto quello romantico del linguaggio.  Il patriottismo è una delle caratteristiche del periodo romantico che si afferma della prima metà del secolo  nel momento in cui,   dopo il congresso di Vienna,  l’Europa è in fermento e ovunque si respira aria di Nazionalismo.  Il Nazionalismo della prima metà del secolo è sinonimo di patriottismo e nasce dalla convinzione che tutte le nazioni abbiano diritto alla libertà,  quindi ha un significato ben diverso da quello che assumerà poi alla fine del secolo.  Qui il poeta romantico aspira non solo ad una morte eroica da combattente per la libertà della patria,  ma spera già di vedere le “bandiere rosse” ,  anticipa,  temi rivoluzionari.  Il linguaggio è immediato,  dettato dall’impeto delle passioni ed animato da un forte sentire,  da uno stato d’animo che non riesce più a contenere.

 

 

08/07/2024

 

 

Marco e Patty   Ho scoperto un altro poeta:  Rabindranath  Tagore,   lo conosci?  Puoi passarmi la spiegazione esatta della poesia “Inno alla vita?”  Grazie!

 

 

Elena  Sì,  ma prima andiamo per gradi,  conosciamo qualcosa di lui. È nato a Calcutta,  la sua era una famiglia ricca e aristocratica,  Rabindranath Tagore studiò giurisprudenza in Inghilterra.  Tornato presto in patria,  coltivò diverse forme d’arte:  poesia, narrativa,  teatro,  musica,  filosofia.  Viaggiò in Europa,  in Asia e in America ed assorbì alcuni contenuti della cultura occidentale.  Esordì molto giovane come narratore,  ma la prima opera che lo consacrò alla fama fu la raccolta di poesie  “Canti D’offerta che uscì nel 1913.  Poi scrisse molti libri,  romanzi,  tra cui ricordiamo :  Il naufragio,  Gora,  La casa e il mondo;  dai drammi teatrali di Tagore ricordiamo:  La vendetta della natura, Il re,  Ciclo di primavera,  le raccolte poetiche;  il bambino,  il Giardiniere,  Frontiera,  Sul letto d’infermo,  Guarigione.  R.  Tagore morì a Santiniketan presso Bolpur nel Bengala,  nel 1941.

 

Nella poesia “Inno alla vita” il poeta  esprime un inno alla vita, ma soprattutto all’operosità degli uomini di fede per preservare la vita e tutto il creato.  Anche tra gli affanni e le guerre mentre imperi vanno in rovina,  il lavoro degli uomini segna il trionfo  della pace e dell’amore.  Questa poesia fu scritta dal Tagore ormai ottantenne,,  pochi mesi prima della morte;  nell sua vastissima opera domina sempre una visione mistica della vita e della pace.  Di  R.Tagore giustamente fu detto che l’intera sua vita  fu un cantico d’amore.

  E questo è il nostro ennesimo poeta che ci ha fatto sognare.

 

 

09/07/2024

 

 

Marco di Patty:  Vorrei sapere qualcosa di più su un altro scrittore:  Italo Svevo,  lo conosci?  Se lo conosci mi dai una dritta sul romanzo “Lultima sigaretta?”  Grazie!

 

 

Elena   Sì,  lo conosco, Italo Svevo non è il suo vero nome ma uno pseudonimo di Ettore Schmitz.  Nacque a Trieste nel 1861 e morì a Motta di Livenza di Treviso nel 1928 in seguito a un incidente automobilistico.  Fece studi commerciali a Segnitz in Baviera,  e a Trieste,  fu un impiegato di banca per ben18 anni.  Durante questo periodo pubblicò i romanzi: “Una vita e Senilità”.  Si affermò col suo terzo ed ultimo romanzo,  “La coscienza di Zeno” che fu pubblicato nel 1923 in cui c’è il tentativo di applicare alla narrativa i metodi della psicanalisi,  di cui lo scrittore stesso era entusiasta.    E adesso parliamo della Coscienza di Zeno e dell'” Ultima Sigaretta” .

 

La crisi sociale è giunta al suo culmine col disastroso imperversare della guerra mondiale,  che ha realmente isolato l’individuo,  che,  posto davanti al mistero della vita,  ha finito con l’accettare la realtà così come si presenta,  rinunciando alla lotta e  chiudendosi in se stesso.  Nel romanzo,  Zeno vive tanto per vivere o meglio dire sopravvive,  lui non  può essere travolto dagli avvenimenti, e,  nell’analizzare la propria coscienza,  coglie le manie mediocri ed ossessive che rivelano il fondo banale dell’esistenza e il piatto disordine della condizione umana.  Scandagliare la sua coscienza non gli serve per ricercare le sue colpe,  ma per analizzare la malattia,  causa della debolezza che lo fa passare dai buoni propositi alle più amare disfatte.  La sua malattia morale lo fa sentire incapace di agire e si porta con sé quella poca volontà che gli serve solo per pensare a come smettere di fumare e nel passare invece la vita a fumare l’ultima sigaretta.  L’unica sua forza è la caparbietà con cui difende il suo egoismo e anche la sua tendenza all’umorismo.  Incapace di vivere con gli altri,  Zeno,  sperimenta su du sé tutta l’insufficienza della condizione umana,  ma sempre con un sorriso ironico e indulgente.  Prevale però una visione della vita disperata,  allarmata che porta alla sconfitta e all’alienazione dell’uomo affetto da una malattia sociale comune a tutti i diversi:  la solitudine e inettitudine.   Infatti  Zeno è un innetto sia negli affetti che negli affari,  e se nella vita famigliare ottiene risultati positivi,  questo è dovuto solo al caso.  Ogni sua azione sortisce infatti sempre un effetto opposto a quello che si potrebbe immaginare, ed il suo successo è conseguenza dell’inettitudine,  così come gli insuccessi scaturiscono dalla sua volontà di agire.

 

 

12/07/2024

 

 

Marco di Patty   Sai,  mi sono accorto che sono fortunato ad avere una ragazza come la mia,  perché è una persona con tanto cuore anche pergli altri.  Adoro i volontari perché non si lamentano mai e vanno a soccorrere persone che a volte non lo meritano perché non rispettano le regole della vita,  poi gli altri a volte la perdono per andare in loro soccorso.  Però bisogna dire che oltre a questi meravigliosi volontari non ci sono più persone che pensano anche a chi sta peggio di loro,  anzi non ti sanno indicare nulla per niente,  nemmeno una via,  oppure in una chiacchierata non ti sanno dire mai la verità;  hanno paura che diventi migliore di loro ecc.  Anche voi due  siete persone oneste e di cuore,  mia madre e io vi pensiamo come se foste della nostra famiglia;  spero che restiate così per sempre e che non venga la peste della mente ad infettare anche voi con la cattiveria e l’egoismo.

 

 

Elena  Noi non siamo ammalati di cattiveria e di egoismo,  e la peste in questo senso non ci toccherà mai,  ma conserveremo quel tantino che serve per non farci abbindolare da persone senza scrupoli. Il nostro dialogo letterario lo continueremo lunedì;  avevo pensato di farvi una torta,  ma adesso mangiate anche molti gelati,  quindi non vorrei farvi salire la glicemia,  altrimenti mi sentirò in colpa,  aspettiamo un po’.

 

 

 

 

 

 

 

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTONOVANTASETTESIMA PARTE

29/06/2024

 

 

Elena   Il piatto che presento oggi è di pesce:  delle bellissime alici in cotoletta con la mia salsa;  a chi adora il pesce è davvero un piatto nutriente e sfizioso.

 

 

 

ALICI IN COTOLETTA

 

 

 

Ingredienti:  Alici grosse,  panco,  uova,  sale,  pepe,  aceto di mele,  succo di limoni dolci,  un cucchiaio di farina doppio “0”, (l’impasto deve risultare non troppo denso e nemmeno troppo liquido)  olio per friggere.  Per la salsa:  basilico,  limone succo e buccia,  peperoncino,  olio extra vergine d’oliva, menta dolce,  prezzemolo,  cipollotti,  aglio fresco,  origano fresco,  succo di cetriolo fresco e aceto forte.

 

 

Esecuzione per la salsa:  laviamo le foglie di basilico,  prezzemolo,  menta e origano fresco,  mettiamo l’aglio,  i cipollotti,  e pestiamo il tutto con un coltello tagliente,  poi aggiungeremo il succo,  e la buccia di limone grattugiata di due limoni,  sale, pepe e olio extra vergine d’oliva.  Facciamo una bella emulsione e sempre mescolando amalgamiamo bene la salsa.  Adesso prendiamo le alici già pulite e messe in marinatura con aceto di mele,  le infariniamo,  le passiamo nella pastella con le uova e poi dritto in padella;  una volta dorate le mettiamo sulla carta assorbente poi le passiamo in un piatto di portata e stenderemo sopra la salsa.  Mi hanno detto che erano squisite.

 

 

Federica  Sì,  perché le ho cucinate anch’io;  ho la ricetta delle prime volte che cucinavi il pesce,  però con la salsa di erbe incorporata, ricordi?

 

 

 

Elena  Come no?  Ho ancora le foto.

 

 

01/07/2024

 

 

Elena  La ricetta che presento oggi è dolce:  una torta alle creme con crumble e

sapori che insieme si amalgamano in una dolce sinfonia.

 

TORTA  SINFONIA DI PRIMAVERA

 

 

Ingredienti:  uova,  fecola,  farina,  lievito per dolci,  zucchero semolato e zucchero a velo,  vaniglia,  scorza di limone,  burro.  Per la farcitura occorrono:  crema chantilly,  panna montata,  zucchero a velo,  crema all’amaretto,  crema alle fragole,  Per il crumble farina, tuorlo,  zucchero,  burro, cacao,  rum.  Per la bagna:  limoncelloe succo di fragole.  Per decorare:  fragole, panna  montata e cacao in polvere.

 

 

Esecuzione:  Incominciamo con i crumble:  facciamo un impasto da sbriciolare unendo zucchero,  tuorli,  burro ,  aromi e farina.  Facciamo un impasto sbriciolato e lo cuoceremo a 180° per 20 minuti.  Adesso passiamo alla torta per metà paradiso e per metà margherita.  Lavoriamo il burro con lo zucchero,  uniamo i tuorli e gli albumi li monteremo a neve,  poimettiamo la vaniglia e la scorza di limone grattugiata,  incoporiamo la farina piano piano per nn fare grumi,  poi il lievito infine gli albumi montati a neve.  Inforniamo a 180° per 45 minuti.  Mettiamo tutto sul piano di lavoro:  abbiamo tagliato la torta in tre dischi,  il crumble è ormai raffreddato,  le creme sono già eseguite e raffreddate,  la panna per la decorazione è pronta come lo sono le fragole ben lavate e asciugate ora  non ci resta che l’assemblaggio della torta.  Facciamo il primo strato con il crumble,  poi mettiamo uno strato di torta,  la bagnamo con il pennello nel composto di limoncello e succo di fragole, poi  versiamo la crema chantilly,  un altro disco di torta,  la bagna e la crema all’amaretto,   mettiamo ancora un disco di torta e la crema chantilly infine decoriamo con la panna montata e le fragole,  spolverando un poco di cacao dolce.

 

 

Federica Mamma mia!  Non riesco a dimenticarla!  Non dico altro!  Dimmi se Marco l’ha assaggiata?

 

Elena  Sì,  gliene ho mandato tre fettone:  una a lui,  alla mamma e alla fidanzata.

 

 

02/07/2024

 

 

Elena  Oggi ho una ricetta che si può consumare tranquillamente sia d’estate che d’inverno,  e è la minestra di ceci fredda.  Buonissima sempre.

 

 

MINESTRA FREDDA DI CECI

 

 

Ingredienti:  brodo vegetale,  ceci,  sale,  pepe,  rosmarino,  porri,  una patata,  spaghetti spezzettati,  brodo vegetale con funghi porcini,  basilico,  alloro,  prezzemolo,  rosmarino,  olio extra vergine d’oliva,  una crosta di parmigiano,  due cucchiai di conserva di pomodoro fatta in casa,  parmigiano reggiano grattugiato,  vino bianco,  una punta di tabasco,  bicarbonato.

 

 

Esecuzione:  mettiamo in ammollo i ceci con acqua e bicarbonato per un giorno intero.  Poi si cuoceranno in minor tempo.  Una volta cotti i ceci,  facciamo il soffritto con il porro,  sfumiamo col vino,  mettiamo la conserva di pomodoro,  la patata tagliata a fette piccole,  i ceci cotti precedentemente,  gli aromi,  le erbe e aggiustiamo di sale. Adesso aggiungiamo il  brodo e facciamo bollire a calore moderato per circa venti munuti.  A questo punto  mettiamo la minestra spezzettata e cuociamo per altri 10 minuti;  poi lasciamo raffreddare la minestra,  aggiustiamo di sale e pepe,  incorporiamo il parmigiano grattugiato,  un giro di olio,  di pepe e il piatto è pronto da gustare.

 

 

03/07/2024

 

 

Elena   Ecco un’altra pizza col lievito madre,  leggera,  leggera,  leggera!

 

 

PIZZA AL LIEVITO MADRE

CON I PEPERONI

 

 

 

Ingredienti:  lievito madre,  farina tipo”2″ E FARINA TIPO”0″,  50%,  olio extra vergine d’oliva, acqua.  Salsa di pomodoro con basilico e origano,  mozzarella,  prosciutto cotto arrosto,  peperoni gialli e verdi,  peperoncino,  origano fresco.

 

 

Esecuzione:  impastiamo con acqua tiepida le due farine mescolate insieme al lievito madre,   formiamo un panetto omogeneo poi aggiungeremo l’olio.  Lasciamo riposare in forno per due giorni,  passato questo tempo l’impasto sarà gonfio e soffice;  prendiamo un po’ di farina e lo stendiamo con le mani poi andrà sulla teglia unta e infarinata e lo lasceremo riposare ancora per 30 minuti.  Farciamo la pizza con pomodoro,  mozzarella, prosciutto e peperoni sbollentati e tagliati a listarelle,  mettiamo un giro di origano e di olio poi inforniamo a 230° per 5 minuti.  Che bontà!

 

 

Federica   Una bontà  sacrosanta!    Soffice,  croccante,  sottile e saporitissima.  Una delizia vera!

 

 

05/07/2024

 

 

Elena  Oggi presentiamo un piatto di pasta condita con il brasato di manzo al barolo;  squisitissima!

 

 

PENNE AL SUGO DI BRASATO

AL BAROLO

 

 

 

Ingredienti:  carne per brasato,  una bottiglia di barolo,  sale, pepe,  tabasco,  ginepro,  tre scalogni e un porro, carote,  pomodori freschi,  basilico,  timo,  alloro,  chiodo di garofano,  brodo vegetale,  pennette,  olio extra vergine d’oliva,  parmigiano reggiano.

 

 

Esecuzione:  sigilliamo  la carne da tutte le parti e sui lati,  l’abbiamo marinata precedentemente.  Tagliamo le verdure a piccoli pezzetti,  saliamo,  mettiamo le spezie e le erbe,  poi metteremo il vino,   lasciamo sfumare e aggiungiamo i pomodori tagliati finemente e il brodo.  Lasciamo cuocere lentamente la carne per due ore e trenta minuti,  aggiungendo di tanto in tanto un bicchiere di barolo,  a fine cottura togliamo la carne dal sugo e la taglieremo a fette,  poi la rimettiamo nella casseruola e lasciamo cuocere ancora per 5 minuti.  Intanto caliamo la pasta nell’acqua bollente salata,  a cottura ultimata versiamo la pasta in una padella dove abbiamo spezzettato la carne con il suo sugo,  mantechiamo e a fuoco spento mettiamo una manciata di parmigiano,  un giro di olio a crudo e il piatto è da sballo!

 

 

Federica  Non da sballo,  da sballissimo!  Crea dipendenza.

 

 

08/07/2024

 

 

Elena  Ancora un piatto pesce,  amo cucinare il pesce ma non riesco a mangiarlo,  specialmente in questo periodo,  nonostante mi risulti molto buono.  Questo di oggi è un fritto misto di mare:  alici,  sardine,  baccalà e gallinella.  Mi hanno detto che era squisito.

 

 

UN ALTRO FRITTO DI MARE

 

 

Ingredienti:  gallinella,  baccalà,  alici e sardine,  olio resistente al calore,  acqua minerale frizzante,  sale,  farina tipo”0″,  succo di agrumi misti,  sale,  pepe.  Per il contorno invece delle solite patatine possiamo fare una giardiniera fresca con le verdure dei nostri orti,  e un’insalatina verde mista condita con vinaigrette.

 

 

Esecuzione:  puliamo e laviamo bene il pesce,  lo mettiamo a marinare con il succo di agrumi,  sale  e pepe.  Dopo due ore lo togliamo dalla marinatura e lo mettiamo nella pastella che abbiamo fatto con farina,  acqua frizzante e sale;  poi lo immergeremo nell’olio bollente giusto e non appena il pesce sarà dorato lo toliamo e lo mettiamo ad asciugare sulla carta paglia.  Serviamo con verdure miste di stagione o con quello che preferiamo.

 

 

Federica  Se ti dico che il tutto è squisito,  tu che mi rispondi?

 

 

Elena  Grazie!

 

 

09/07/2024

 

 

Elena  Oggi invece presento un antipasto genuino e gustoso,  sono i pomodorini ripieni al forno;  sono davvero golosi.

 

 

ANTIPASTO DI POMODORINI RIPENI

 

 

Igredienti:  pomodorini maturi,  sale,  pepe,  ricotta,  pancetta a fettine,  basilico,  lime,  cipollotti,  parmigiano reggiano,  pangrattato,  prezzemolo,olio extra vergine d’oliva.

 

 

Esecuzione:  laviamo i pomodorini,  li svuotiamo completamente,  li saliamo e li lasciamo riposare per un’ora.  Intanto prepariamo il ripieno:  in una ciotola versiamo la ricotta stemperata,  peperoncino,   le erbe e i cipollotti tritati finemente,  pepe,  parmigiano grattugiato,  pangrattato,  infine le fettine di pancetta profumata e tagliata finemente;  formiamo un bell’impasto e riempiamo tutti i pomodorini.  Adagiamo i pomodorini sulla teglia da forno e li irroriamo con un po’ di l’olio e pangrattato,  poi li mettiamo in forno a 170° per 15 minuti.  Si servono con gli stecchini accanto.

 

 

Federica  Davvero un antipasto gustoso e raffinato!  Con un buon prosecco è la fine del mondo!