LE RICETTE DI CASA MIA CENTOTRENTADUESIMA PARTE

28/02/2014

IN  CUCINA  CON  FEDERICA

ELENA   Dal precedente articolo: Il latte. Il latte è un terreno di coltura ideale per i microbi di ogni genere e soprattutto per quelli della fermentazione che entrano quasi subito in attività, trasformandone il lattosio in acido lattico e provocando la coagulazione della caseina. Hanno perciò grande importanza i procedimenti domestici ed industriali per la  sua conservazione. Come regola generale il latte si conserva in recipiente coperto, al buio, al fresco e lontano da sostanze odorose. Per aumentarne  la durata può essere necessario ricorrere alla refrigerazione, alla bollitura, alla pastorizzazione.

La refrigerazione, praticata lasciando il latte in frigorifero alla temperatura di 1° circa, è un efficace mezzo di conservazione ma non ne garantisce la purezza al momento dell’uso, perché il freddo moderato non uccide i microrganismi. Invece la bollitura, protratta per alcuni minuti e seguita da un rapido raffreddamento, assicura la completa sterilizzazione e la conseguente conservazione.

Il latte è soggetto a molte frodi commerciali, le più comuni delle quali sono l’aggiunta di acqua,  la scrematura e la successiva aggiunta di sostanze amidacee, per aumentare la densità. È facile riconoscere il latte annacquato dal suo colore bianco sfumato leggermente  bluastro, quasi trasparente e quello scremato dalla sua povertà in grassi, mentre la presenza di sostanze estranee si può rilevare dal deposito farinoso rimasto nei recipienti che l’hanno contenuto.

Il sistema di pastorizzazione, adottato dalle centrali di distribuzione consiste nel riscaldare il latte, previamente filtrato, alla temperatura di 63° per 30 minuti, e nel raffreddarlo subito dopo, chiudendolo poi in bottiglie ermeticamente, o in cartoni sterilizzati. In questo modo si ottiene una buona conservazione del latte, non se ne altera l’aroma e si provoca la morte di gran parte dei suoi germi; a volte è necessaria l’aggiunta di antisettici.

FEDERICA   È UN ARGOMENTO INTERESSANTE.

ELENA  Ed ora ti detto una ricetta a base di latticini molto gustosa.

BIGOLOTTI  ALLA  CREMA  DI  LATTE

BIGOLOTTI  ALLA CREMA  DI LATTE

 Ingredienti: ricotta vaccina 400 g, spezie miste, brodo di cipolle , cipollotti, pecorino grattugiato, prosciutto di petto d’oca, 50 g di crema di latte, semola di grano duro, cipollotti, olio extra v. d’oliva,

Esecuzione: impastare la ricotta con la semola q.b. ottenendo un impasto omogeneo, aggiungere un pizzico di spezie, formare dei bigolotti e tagliarli di una misura di tre cm circa. Il brodo di cipolle è pronto per cuocere i bigolotti, insieme a due cipollotti freschi tagliati sottilmente. In un’altra casseruola mantechiamo la pasta con la crema di latte, facoltativi una manciata di pecorino e un giro di olio. Al centro del piatto mettiamo delle scaglie di prosciutto tagliate molto fini. Ovviamente è un piatto unico da consumare con verdure crude miste.

FEDERICA   Oggi vado a fare il rifornimento di ingredienti e domani prometto che li farò. Sono meravigliosi!  Vi auguro un bellissimo sabato sera!

ELENA   Ci puoi contare, grazie!

03/03/2014

FEDERICA   Non vedevo l’ora di mettermi in contatto con te. Dimmi se hai passato un buon fine settimana? Facciamo la ricetta della quaresima? Volevo dire la ricetta del giorno delle Sacre Ceneri.

ELENA   Sì, quando gli amici sono veri il mondo ti sembra migliore in tutto! Poi ho visto cose con i miei occhi, non solo con la mente, cose che non pensavo che potessero mai esistere.  Ma  adesso veniamo alla ricetta di magro. Questa ricetta è proprio quella tradizionale per sottolineare il giorno delle Sacre Ceneri,  sono le castagne in minestra; questa è la ricetta nuova di casa mia.

MINESTRA  DI  CASTAGNE

MINESTRA  DI  CASTAGNE

Ingredienti: castagne, due arance, qualche ago di rosmarino, un pizzico di sale, un cucchiaino di miele, acqua senza calcare.

Esecuzione: lavare le castagne, fare su ognuna un taglio trasversale. Adesso le mettiamo in forno a 180 ° le giriamo e dopo 10 minuti le togliamo; le mettiamo sotto l’acqua corrente, le sbucciamo bene togliendo anche le pellicine amare. Qualcuna si spaccherà sotto le dita ma va bene ugualmente, anzi meglio. Abbiamo l’acqua che sta bollendo, aggiungiamo il sale, le bucce d’arancia grattugiate (solo la parte colorata ) immergiamo le castagne, le lasciamo sobbollire per 30 minuti. Quando la minestra si sarà intiepidita aggiungeremo la spremuta di arance, e un cucchiaino di miele per ogni piatto. Sono deliziose! Anche perché sono nutrienti e senza glutine, quindi per tutti!

FEDERICA   Ma ci sono le castagne in questo periodo?

ELENA   Sì, io le ho trovate, altrimenti ci sono le castagne essicate. Certo che così sono una cosa ! Molto ma molto buone.

FEDERICA   Grazie! Alla prossima.

04/03/2014

FEDERICA   Sai? È difficile per molti andare avanti così, si dice non sputare nel piatto dove mangi , sono sempre stata d’accordo, ma ora arrivati a questo punto, come si fa ad onorare ancora chi si burla di te! Sì, perché è questo che stanno facendo da sempre. Come si fa a rispettare e onorare qualcuno che è moralmente corrotto? Anche la gente comune richiede una certa specie di rispetto! Tutti abbiamo degli obblighi verso gli altri!

ELENA   CASPITA! QUANTO ZELO STAMANE!

FEDERICA  Non sopporto chi fa bel viso e cattivo gioco!

ELENA   Poi, mi racconti tutto! Ora però cuciniamo. Oggi è martedì grasso, almeno lo è qui da noi, quindi perché non fare delle sfiziose lunette alla sfoglia sottile con ripieno di carne, funghi e morbidosa robiola.

LUNETTE  ALLA ROBIOLA

Ingredienti: uova e semola per la sfoglia. Carne macinata scelta, robiola fresca, funghi porcini secchi, scalogno, vino bianco secco, una costa di sedano, una carota, prezzemolo e aglio, sale e pepe, alloro, dragoncello, latte.

Esecuzione: Preparare una bella sfoglia sottile, mentre sta riposando un poco mettiamo a cuocere la carne con i fungi e le verdure tagliate molto fini. Adesso facciamo il ripieno con lo stracotto, la robiola, chiudiamo a forma di luna, e fissiamo la sfoglia. Abbiamo l’acqua che bolle, immergiamo la pasta solo un attimo, la scoliamo e la mettiamo in una pirofila da forno con una spruzzata di latte e una manciata di parmigiano. Eccoti il piatto del martedì grasso!

FEDERICA   BEL PIATTO DAVVERO!

ELENA   Perché non provi a gustarlo con avocado e sedano verde in insalata?

05/03/2014

ELENA   Già un altro giorno! Il tempo vola, faccio una cosa nuova ed è già sera!  Non voglio pensarci. Passiamo alle ricette, ti presento degli spiedini fatti al forno.

SPIEDINI  DI  MAGRO

SPIEDINI  DI  MAGRO

Ingredienti: PESCE BIANCO, PESTO alla genovese fatto in casa, pasta sfoglia fresca, limone succo e buccia grattugiata, sale, pepe, spezie, olio extra v. d’oliva, pane grattugiato fine.

Esecuzione: sbollentiamo il pesce a vapore con verdure miste, lo saliamo e pepiamo, aggiungeremo le spezie, lo passiamo al mortaio, poi, faremo un bell’impasto con il pesto, il pesce  e il pangrattato. Con la pasta sfoglia facciamo degli involtini, li riempiamo con la farcia li passeremo per lo stecco, e li metteremo in forno preriscaldato a 170° per venti minuti. Eccoli! Belli dorati e di un gusto prelibato. Che ne dici? Ti piacciono?

FEDERICA   Cosa devo dirti che non mi piacciono? Sto scherzando ovviamente! Immagino che saranno superlativi!  A proposito, si può ascoltare la musica nel giorno delle sacre ceneri?

ELENA  Perché ascoltare la musica è peccato?  Da quando? Certo che si può!

 Ed ora passiamo al prossimo articolo di cucina dove parleremo del Riso; l’ho scritto con la lettera maiuscola per il suo grande valore nutritivo. Vediamoci nella centotrentatreesima parte.

RISPOSTE AI LETTORI NOVANTAQUATTRO

25/02/2014

È VERO CHE CHI SI PROFUMA è efficiente e sa porsi obiettivi più alti nel lavoro e nella vita rispetto a chi non lo fa?

Gianpietro

Io credo di sì, però penso anche che quando si sceglie un profumo, ogni odore provoca una reazione chimica immediata, che non sfugge alla parte meno razionale del nostro cervello, una parte non ancora ben definita, dove nascono emozioni e dove è situato il centro di controllo della vita affettiva. Quando si sceglie un profumo lo si annusa ovviamente, ma non lo si sceglie solo  per il piacevole aroma ma per quelle sensazioni che sa evocare,  per un qualcosa   che sappia trasmettere emozioni già vissute, o racchiuse nel nostro io più profondo che sappiamo in qualche modo percepire,  che sono legate a momenti importanti della nostra vita; ci fa sentire più completi, più affascinanti, sì, in sintonia con il presente e il nostro passato migliore.  Ecco una delle ragioni per cui non si regala mai  un profumo, perlomeno non si dovrebbe; ma è una cosa che penso io.

Elena  Lasagna

26/02/2014

Sarà vero che il destino della nostra salute è scritto nei nostri occhi?

Sara

A parte questo vecchio detto che ” Gli occhi sono lo specchio dell’anima ” ma esiste una scienza che studia l’occhio e le malattie dell’organismo. È ” L’Iridologia “, nata in Cina molti anzi moltissimi anni fa ( si dice che sia antica quanto il mondo ) ha avuto il suo sviluppo solo in questo secolo, ed è diventato uno studio importante, una forma di prevenzione, molto usata in certi paesi d’Oriente, ma i medici   occidentali di altri tempi la praticavano già. È  molto utile per prevenire patologie: vedendo nell’iride dei pazienti il medico può conoscere anzitempo e correre ai ripari. Ogni punto dell’iride corrisponde ad un organo ben preciso; e dal colore dell’iride si possono prendere informazioni precise  la predisposizione  e per la prevenzione delle malattie di ogni soggetto.

Elena  Lasagna

28/02/2014

Ciao, sono del segno del Cancro con ascendente in Gemelli mi daresti il mio oroscopo? Grazie!

Danilo

L’acqua Cheta del Cancro gioca sulla brezza appassionata dei Gemelli, la cui fertile immaginazione si perde in sogni poetici. A volte il desiderio di libertà del Cancro viene frenato dall’attaccamento al nucleo familiare, specialmente a quello della madre. Non riuscendo a svincolarsi dai legami che gli sono cari e che nello stesso tempo opprimono il suo bisogno di autonomia, il Cancro in Gemelli fatica a ritrovare l’identità personale. Spesso non ha la forza necessaria per staccarsi dai sogni e dedicarsi alla realizzazione. Ha bisogno di appoggi esteriori per supplire alla sua mancanza di disciplina e di rigore, senza i quali rimane nell’indecisione e non perviene che con difficoltà alla sicurezza materiale. Il dualismo del Cancro/Gemelli risulta sfuggente in quanto la sua personalità presenta un lato fluido difficile da circoscrivere, e che può venire indicata con migliore approssimazione della posizione della Luna nell’oroscopo individuale.  La tendenza all’immaginazione può rivelarsi fruttuosa per quanto riguarda la creatività artistica e letteraria. Su un altro piano, l’estrema mobilità  del soggetto può comportare dei frequenti mutamenti non solo di umore ma anche di attività professionale. Nella vita privata questa tipizzazione del Cancro Gemelli, la  cui mobilità e la sensibilità ne fanno un essere pieno di fascino, anche se non tende a cogliere ogni occasione al volo, della sua fedeltà a volte non ci si può fidare.

Elena Lasagna

03/03/2014

Come si fà a predire avvenimenti del futuro che poi si verificheranno?

GIULIO

Non devi fare niente se non quello di purificare te stesso,  perché la profezia non ha origine da umani inclini alla cattiveria, colei che alimenta le pene del male e distrugge tutta la sapienza, la terra e il creato. Gli umani possono leggere il futuro del mondo, predire cose che accadranno, ma non serviranno a nulla perché non lasciano l’armonia della luce del bene, la luce vera della bellezza. È la luce vera che conduce alla visione profetica, quella che ci guiderà con la sua lampada per far risplendere ogni cosa buia che troviamo sul nostro cammino, rivelandoci la sua magnifica vittoria.

Elena  Lasagna

04/03/2014

Mio figlio frequenta la seconda elementare. È un bambino intelligente, ha un temperamento nervoso,  mentre i suoi compagni a scuola seguono le lezioni interessati, si copiano i compiti, studiano insieme, lui invece è distratto, fa i compiti da solo, con tanta fretta quasi per liberarsene, è interessato alle cose dei grandi, e non a quelle della sua età. È difficile da gestire.

Luana

Io credo che tuo figlio sia molto più avanti di quello che  pensiate, non crescerà di certo un imbecille, è già autonomo a sette anni. Secondo me non dovresti preoccuparti, forse vuole solo attirare la vostra attenzione, vorrebbe che voi entraste in contatto con il suo universo ed essere compreso, perché sta esprimendo tutta la sua logica del carattere. Il suo silenzio, il suo appartarsi dai compagni può esprimere un’interiorizzazione di un livello superiore a quello di cui si interessano i suoi coetanei. Seguitelo ma lasciategli libertà di movimento senza lasciarlo mai troppo a lungo da solo. Considerando il suo temperamento nervoso, bisognerà badare che l’attività cerebrale sia alternata con del movimento, come ad esempio, la corsa, il pallone o tennis, ecc. in maniera da avviarlo verso quell’armonia corpo-mente che gli è particolarmente indispensabile. Se a lui interessano le cose degli adulti, trattatelo come tale, ma fategli capire che come adulto deve adempiere ai suoi doveri: quelli della scuola. Poi, sul piano pratico è meglio evitare la routine, accettando i suoi desideri di lasciare giocare lo spirito di iniziativa. Sarà opportuno permettergli di dedicarsi ai suoi interessi personali, qualunque essi siano. Ti garantisco che quando crescerà sarà una bella persona di carattere, e non uno strafottente che si diverte a copiare dagli altri credendo di essere un furbo,  rubare le idee  degli altri per poter sbarcare alla meno peggio, così lo crede l’imbecille! Sai? Tuo figlio non mi sembra un ragazzino diffile, è solo molto intelligente!

Elena  Lasagna

04/03/2014

Cosa pensi della scomparsa della signora Elena Ceste, dopo che hai sentito le ultime dichiarazioni del marito?

Dott. Franco

Io credo nella sua innocenza, è vero è molto ansioso, ma chi non lo sarebbe? Fino alle sue ultime dichiarazioni non vedo nessuna ombra di colpevolezza nei suoi occhi, non vedo in lui l’assassino; a meno che qualcuno non l’abbia istigata al suicidio!

Elena  Lasagna

08/03/2014

Cosa vuoi che ti dica, io penso che molte persone rapite,  scomparse, e tutti quegli omicidi irrisolti sia frutto degli extraterrestri. È terrificante!

GIULIO

Abbiamo visto già molti omicidi risolti, per quelli irrisolti non devi pensare che per forza sia opera degli umanoidi, sarebbe  troppo facile, in un’era esaperatamente tecnologica, i cui ritmi sembrano divorarsi l’un l’altro per dare spazio a un nuovo prodotto capace di ridurre il tempo ancora e sempre di più, queste sono immaginazioni prodotte dall’insaziabile fantastico collettivo. Io penso invece che i delitti rimasti irrisolti alcuni si risolveranno altri mai più perché sono andate disperse le prove più importanti, e per questo  si assolveranno persone colpevoli, o forse lo sono già. Mi piacciono le persone fantasiose, lo sono anch’io, ma non confondo mai la fantasia  con la realtà! Segui l’andamento del mondo, quante persone malate che uccidono i loro congiunti, per non parlare poi delle mafie, di quelli che non dovrebbero trovarsi in un determinato posto in quel momento. Ma dove vivi? Io allora potrei pensare il contrario sugli extraterrestri, pensare che sono migliori degli umani, non ci vuole molto!

Elena  Lasagna

11/03/2014

Alcuni anni fa sono stato in Tibet. È un paese dallo stile di vita impregnato dal buddismo e i loro metodi per conoscere il futuro sono numerosi. Fra i tanti c’è una tecnica divinatoria che si basa su una formula magica induista, è una frase composta di sei sillabe che i monaci recitano durante le loro meditazioni. Nelle mie preghiere e durante la meditazione mi sorge sempre ” la Stella scintillante” alternata ai ” Raggi del sole” tu sapresti il significato? Che cosa rappresentano?

Giovanni

Non corrispondono a presagi di morte, quindi tranquillizzati!

La Stella scintillante, rappresentata da una stella che brilla a lungo, significa che non dovresti sprecare energie. È di buon auspicio che favorisce gli spostamenti. Non si tratta di ottenere subito un risultato ma è semplicemente una favorevole disposizione di spirito. Ti sta ad indicare di non farti scappare le opportunità, che riuscirai nelle tue imprese solo se saprai essere flessibile e svelto.  In quanto Ai raggi  fiammanti del sole significa che il sole dissipa le nuvole e mette in risalto i colori della vita. Anche questo è un magnifico auspicio in quanto le domande che ti sei posto troveranno sicuramente una risposta e le situazioni confuse si chiariranno. Non preoccuparti la tua famiglia è protetta, come lo è anche la tua salute. Spero di esserti stata di aiuto!

Elena  Lasagna

RISPOSTE AI LETTORI NOVANTADUE QUINTA PARTE

25/02/2014

Come prevenire le infezioni vaginali?

Alida

La prevenzione si attua in diversi modi. Ad esempio nell’uso di lavande vaginali usare prodotti che mantengano l’acidità vaginale per non eliminare batteri di protezione della mucosa. Nell’igiene esterna non usare guanti di protezione o spugne, che sono ideali nidi di germi, e non andare per la direzione opposta per evitare il trasporto dei germi del retto. Non usare appunto saponi o schiumogeni alcalini , o spray intimi che distruggono l’equilibrio della flora vaginale. Evitare biancheria intima sintetica, preferire il cotone che oltre a prestarsi ad un lavaggio a temperature alte non è irritante, evitare collant o pantaloni troppo attillati perché lo strofinamento  favorisce l’infiammazione e quindi l’infezione. Quando si frequentano le piscine non lasciarsi asciugare addosso il costume da bagno, perché potrebbe nascondere germi latenti che aspettano solo il momento favorevole per svilupparsi. Lo stesso vale anche per il partner o potrebbe essere il responsabile delle vostre infezioni da germi patogeni.

Elena  Lasagna

26/02/2014

Che cos’è la “Diatesi neuroartritica”? Quali sono i disturbi che si accusano? Grazie!

Dino e Federica 2

È il ” Distonico ” , questa diatesi è sovente una evoluzione della diatesi allergica.

I distonici accusano stanchezza, con intervalli di energia in determinati momenti del giorno, es: prima dei pasti e a metà pomeriggio.  La stanchezza è accompagnata da pesantezza alle gambe. I distonici hanno cattiva memoria, sono ansiosi, emotivi, angosciati e depressi. Anche la qualità del sonno è mediocre. Soffrono di distonie neurovegetative, spasmi, torpore, formicolii agli arti,   difficoltà circolatorie, disturbi digestivi come mal di stomaco, colite spastica,  precordialgie ossessive oppressive, variazioni di tensione, artrosi, congestioni pelviche, disturbi della premenopausa, emorroidi.  Rimedi e cure: (mn- cu).

27/02/2014

 Dagli esami ematici  è emerso che ho un valore un po’ fuori posto:  la velocità di sedimentazione ( VES ) però  il medico mi ha detto di non preoccuparmi, li dovrò ripetere più avanti. Che cos’è esattamente la Ves? E l’elettroforesi? Grazie!

Elvira dalla provincia di Mantova

È l’esame clinico utile alla ricerca di infezioni e infiammazioni, nel quale si pone il sangue per un dato lasso di tempo in una provetta, dove i globuli più pesanti precipiteranno sul fondo.  Se vi è un’infiammazione o un’infezione a carico dell’organismo, si avranno più globuli in sedimento,  di conseguenza il valore della VES sarà più alto. L’Elettroforesi invece è lo studio delle proteine. L’esame consiste nel porre il sangue in provette a PH differenziato e sottoposte a campo magnetico in modo da rendere possibile la separazione e quindi lo studio delle proteine!

Elena  Lasagna

05/03/2014

Che sostanze sono gli antigeni?

Maurizia

Gli antigeni sono sostanze non riconosciute come facenti parte del corpo; anche se sono sostanze che introdotte nel nostro corpo favoriscono la formazione degli anticorpi. Si tratta di microbi, tossine, virus ecc. Come sappiamo gli anticorpi intervengono nello sviluppo  dell’immunità reagendo con un antigene corrispondente; gli anticorpi, connessi alle immunoglobuline, sono prodotti dai linfociti e la loro produzione è stimolata dalla presenza di antigeni.  Alcuni anticorpi esistono spontanemente nel siero del sangue. Si tratta di agenti di difesa dell’organismo il cui ruolo è di agglutinare, dissolvere, neutralizzare microbi e tossine.

Elena  Lasagna

07/03/2014

Che cosa  significa  “Tintura madre” . Grazie.

Elisabetta

Le tinture madri sono dei macerati di piante fresche o secche in alcol o in altro liquido adeguato. Esiste un codice di diluizione delle tinture: I parte di pianta per 5 parti di alcol,  una parte per I0, fino a una parte per 20 nel caso, per esempio della calendula. Le tinture madri sono il materiale di partenza dell’omeopatia. Si conservano per un anno in vetro scuro al riparo dal calore.

Elena  Lasagna

10/03/2014

Sono Lisa,  ho un mare di brufoli, forse è acne, perché da quando mi do il fondotinta per coprirli sono aumentati e sono peggiorati, cosa posso fare? Quali sono i fattori scatenanti l’acne? Grazie!

I brufoli e l’acne  non si coprono con il colore, peggio ancora se è acne, rischi di creare degli ascessi, e dei comedoni grandi quanto una salsiccia. L’acne è diffusissima a quest’età. La sua evoluzione è sempre in crescendo, ma fortunatamente ogni stadio corrisponde una risposta appropriata. All’inizio brufoli sotto la pelle: una perfetta igiene della pelle ti aiuterà molto soprattutto se lo farai con dei prodotti acidi fruttati.  Nello stadio successivo compaiono i veri brufoloni rossi e dolenti;  una cosa è certa non trascurarli ma corri dal dermatologo, forse ti darà una cura con antibiotici locali o generali. In quando ai fattori che scatenano l’acne sono diversi e importanti: uno per esempio potrebbe essere che la pubertà per entrambi i sessi, nel tuo caso diciamo nella donna, è il momento del primo grande sconvolgimento ormonale. L’attività degli estrogeni nel momento dell’ ovulazione può comprimere i canali che secernano il sebo, che tappandosi, formano i comedoni, provocando un’infiammazione, causata anche dai batteri. Questa rivoluzione ormonale può dare origine problemi della pelle grassa, pori dilatati, punti neri, brufoli fino ad arrivare all’acne. Riepilogando i fattori in gioco sono tre: un’aumentata secrezione di sebo, un’infiammazione causata da batteri, anche dovuta ad un’alimentazione sbagliata che si manifesta con eruzioni cutanee che se lasciate trascurare o trattate con prodotti sbagliati, troppo schiumogeni si peggiora la situazione, poi,  una particolare sensibilità delle ghiandole sebacee. Ecco perché è importante recarsi dal dermatologo alle prime eruzioni con comedoni e brufoli rossi.

Elena  Lasagna

11/03/2014

È  vero che il cervello maschile differisce da quello femminile?

Federico

Uno studio americano afferma di sì. Quello dell’uomo peserebbe 180 g in più di quello femminile, ma non c’entra niente con la capacità di usarlo; funziona in modo leggermente diverso. Quando l’uomo parla sembra che attivi soltanto la parte destra, mentre la donna invece attiva anche la sinistra, sede delle emozioni e del pensiero non verbale. Inoltre sembra che il cervello femminile capti  con più sensibilità gli stati d’animo altrui: solo il 60% degli uomini riesce a distinguere a captare felicità e tristezza, cosa che nelle donne sale ad una percentuale del 90%.

Elena  Lasagna

12/03/2014

Ciao sono Elisabetta,  ho notato che ho macchie brune sul viso e sul decolté, cosa posso fare? C’è un vecchio rimedio della nonna?

A cinquant ‘anni  se hai sempre curato la tua pelle, certo hai conservato parte delle sue qualità. Col passare degli anni la pelle si modifica a cusa del precipitare della produzione degli estrogeni. A livello epidermico la pelle appare meno idratata, diminuisce l’acido ialuronico e le cellule si riproducono più lentamente. In quanto alle macchie brune sul viso e sul collo, possiamo dire che sono parecchie le cause da imputare, come ad esempio il sole, il tabacco, l’alcol, cause genetiche, qui, l’età resta all’ultimo posto. Per sbiancare le macchie ci sono ottime creme a base vegetale e ossigeno. Per interventi più radicali il dermatologo ti prescriverà un mix depigmentanti. Alternativa a questa cura ci sono : l’acido tricloracetico, l’azoto liquido, e neve carbonica. Se non dovessero scomparire del tutto si potrà ricorrere al laser proprio per le macchie più resistenti a tute le altre cure.

Elena  Lasagna

12/03/2014

Quando fare il bagno e quando invece è meglio la doccia?

Clara

La vasca è decisamente meglio la sera, prima di andare a letto, da calcolare che la digestione sia ormai conclusa, ma prima della vasca per igiene consiglierei una doccia tiepida, con una bella insaponata di sapone acido. Anche perché il rituale del bagno sia un tutt’uno con il corpo e con la mente. Il tempo passato in vasca è uno dei migliori , non ci si accorge che il tempo vola; ma è sempre meglio guardare l’orologio perché non passi più di quindici minuti,   prima di uscire dalla vasca sarebbe meglio passare un bel getto di acqua fresca, ma non gelata. In questo modo non solo racchiude i pori, ma tonifica, energizza e soprattutto riporta il corpo ad una temperatura ottimale. Alcuni dicono che seguire questo rito prima di andare a dormire, poi, restano svegli per molte ore, prima di ritrovare il sonno,  in questo caso si potrà stendersi un attimo e rilassarsi con indosso l’accappatoio fresco d’estate e caldo d’inverno, sdraiarsi un quarto d’ora è necessario per recuperare i nostri pensieri  e per rilassarci prima di una buona dormita.

Elena  Lasagna

12/03/2014

Sappiamo tutti come nutrire il  nostro corpo, ma qual è il cibo per l’anima? Corrisponde al vero che l’anima ama il buon brodo caldo?

Maria

Io non so se all’anima piaccia il buon brodo, secondo me quello piace alla gola e fa bene al corpo, sì di conseguenza anche all’anima. Ma quello di cui ha bisogno l’anima è il benessere fisico: l’equilibrio corpo-mente, l’anima si nutre di emozioni, di parole, di immagini,  di profumi, di suoni, di cultura, di carezze, di consensi  ecc.

Elena  Lasagna

LE RICETTE DI CASA MIA CENTOTRENTUNESIMA PARTE

24/02/2014

IN  CUCINA  CON  FEDERICA

ELENA   Oggi parlerò di quell’alimento meraviglioso che ci ha accompagnato fin dai primi giorni della nostra vita: Il latte.

Come molti di noi sanno,  il latte è un alimento completo, perché in esso si ritrovano tutti i principi  alimentari:  le sostanze proteiche o caseina ne costituiscono il 3,50%; il grasso o crema o panna il 3,40%; gli idrati di carbonio, rappresentati dallo zucchero  “lattosio”, il 4,60%, vi sono inoltre sali minerali di calcio e di fosforo sciolti nell’acqua (87%) e vitamine. Esso è quindi base dell’alimentazioni dei bimbi e dei vecchi, ai quali risulta benefico per la sua digeribilità(ovviamente salvo allergie o eccezioni); è gradito agli adulti come bevanda nutriente e rinfrescante; è utile come ingrediente principale di minestre, creme, salse, dolci ecc.  La dieta lattea è indicata in alcune malattie dell’apparato digerente e il latte fermentato (yogurt) è curativo e preventivo dei disturbi intestinali. La qualità e le caratteristiche del latte variano secondo l’animale che lo ha fornito ( latte vaccino,  di capra, di asina, di pecora, di bufala ) e ovviamente anche secondo il suo stato di salute, di nutrizione d’igiene, e dal terreno in cui provengono i foraggi per la loro alimentazione.  Continua nel prossimo articolo…

ELENA   Ieri cara Fede ho fatto un soufflé di carote, eccoti la ricetta:

SOUFFLÉ  DI  CAROTE

Ingredienti: carote 500 g. un limone, due uova intere e tre albumi, 250 g di panna fresca da montare, (per ci soffre di ipercolesterolemia si potrà sostituire la panna con, la ricotta vaccina ma si dovrà togliere la farina di riso) ,burro q.b. per ungere la teglia, zenzero, noce moscata, due cucchiai di farina di riso più quella per la teglia.

Esecuzione: togliere leggermente la pellicina alle carote, metterle sotto il vapore dove abbiamo spruzzato un limone intero, portarle alla cottura. Passiamole al passaverdura, unire le uova intere, la panna o la ricotta, le spezie, infine gli albumi montati a neve. Infornare a 160 gradi per un’ora e 10 minuti, poi  aprire appena il forno e controllare con lo stecchino. Ottimo da consumare con antipasti, o con secondi piatti.

FEDERICA   Immagino già come verrà, saporito gustoso e bello da vedere. Ieri non ti ho vista, dov’eri finita?

ELENA   Ieri  avevo l’approvazione degli astri, perché mi sono ritrovata a scrivere cose così come per incanto, la penna camminava da sola, ovviamente comandata dalla mia fantasia.

FEDERICA   Che cosa è più importante per te, la fantasia o la memoria?

ELENA   Ovviamente entrambe, non potrei scegliere, senza la fantasia non si può creare nulla di nuovo! E senza la memoria non riesci a concretizzare il tuo pensiero la tua inventiva. Per questo prego ” Dio ” che mi lasci questa cosa meravigliosa!  Ed ora ti  mostro un’altro piatto delizioso!

CRÊPES  AL  LATTE

CREPES AL LATTE

Ingredienti: due uova, farina di semola q. b. latte 100 Ml più quello per la besciamella, sale, spezie, funghi porcini, limone, scalogno, farina di riso, parmigiano grattugiato, 100 g. di taleggio, una spruzzata di vino bianco.

Esecuzione: trifolare i porcini con scalogno, spezie, vino bianco. Lasciare raffreddare, nel frattempo tireremo una sfoglia sottile con uova e semola. Ora facciamo una besciamella leggera senza burro, alla fine aggiungeremo il taleggio, mescolando per farlo sciogliere; Dobbiamo mettere nel mixer i funghi porcini con il loro sughetto, li facciamo andare in crema. Adesso riempiamo le crêpes a crudo, con la crema di porcini, e la besciamella; possiamo fare dei rotoli poi, chiudere le estremità, oppure le possiamo ripiegare in due su se stesse. Prendiamo una pirofila da forno, adagiamoci le delizie, spruzziamo con il latte, mentre sopra abbiamo grattugiato il parmigiano; le mettiamo in forno a 180 gradi per 25 minuti. Si presenteranno ben cotte, perché di tanto in tanto abbiamo fatto un controllo e un giro di latte sopra la pasta, ma anche ben dorate e squisite!

FEDERICA   Certo che solo a vederle mettono allegria e appetito!

25/02/2014

ELENA   Vediamo se anche questa ricetta ti metterà allegria, ti presento la lonza di maiale al latte.

LONZA DI  MAIALE  AL  LATTE

Ingredienti: lonza di maiale q.b. olio extra v. d’oliva per rosolare, aglio, mele gala, sale, pepe,  chiodi di garofano, latte, brandy.

Esecuzione: dopo aver lavato la carne, asciugarla, poi pennellarla leggermente con l’olio e metterla a rosolare in una casseruola preriscaldata; spruzzare con il brandy, aggiungere tutti i sapori, infine il latte, coprire e proseguire per la cottura.  Intanto tagliamo le mele a fettine, spruzziamo un po’ di limone, grattugiamo mezza buccia, lasciamo cuocere in maniera dolce ( fuoco basso e fornello grande)portiamo a cottura. La lonza è cotta, la taglieremo a fettine, poi, la  mettiamo in un’altra casseruola, la ungeremo con l’olio e faremo rosolare fettina per fettina, raccogliamo il sughetto della cottura al latte, impiattiamo insieme alle mele. È un piatto davvero favoloso!

FEDERICA   Ma le mele non saranno troppo dolci?

ELENA   NO, CERTO CHE NO, non più di una qualsiasi verdura cotta, ovviamente dipende dalla qualità delle mele.

 26/02/2014

ELENA   HO UNA CREMA AL LATTE che forse non hai mai assaggiato, sono sapori nuovi; anche se ti sembra di conoscerla, il gusto, la maniera in cui si cucina  e gli ingredienti sono diversi. Vedi nella foto in basso.

CREMA  AL LATTE  E  SORBO  NERO

SELVATICO

CREMA  AL  LATTE AL SORBO SELVATICO

 Ingredienti: citrus x meyer, è un ibrido limone/arancio, è delizioso di un sapore unico, non è aspro come il limone, ha la sua forma ed ha il colore dell’arancia, ottimo per creme e dessert. Due citrus, 500 ml di latte, 60 g. di zucchero a velo, sorbo rosso e nero selvatico surgelato, panna leggera da montare, amido di mais 50 g, cacao dolce, sciroppo di sorbo rosso e nero, e sciroppo di citrus caramellati.

Esecuzione: frulliamo nel mixer la buccia dei citrus, la mescoliamo allo zucchero a velo, mettiamo l’amido di mais, e aggiungiamo il latte. Cuocere a bagnomaria, mescolando continuamente fino al secondo bollore. Nel frattempo abbiamo fatto il caramello con il succo dei citrus e il succo del sorbo, l’abbiamo messo metà in fondo allo stampo, poi , abbiamo riversato metà della crema; abbiamo messo i frutti di bosco con la panna montata soda, abbiamo versato l’altra metà della crema, e abbiamo decorato con un po’ di cacao, panna montata, il resto dei caramelli, e qualche frutto di bosco. Il dolce deve riposare due ore prima di essere consumato.

FEDERICA   Questo dolce al cucchiaio è un ottimo gelato per la merenda  dei bambini, e pure dei grandi!

ELENA   Domani faremo le frittelle salate  ripiene di carnevale. A domani!

27/02/2014

ELENA   Eccoti la ricetta delle frittelle ripiene.

FRITTELLE  RIPIENE

FRITTELLE  DI  CARNEVALE

Ingredienti: farina lievitata per il pane 400 g  20 g.  di olio di mais,  20 g di aceto di mele, un uovo intero, latte q.b.  Ingr. per il ripieno:  luganega, sugo di pomodoro, origano olio extra v. d’oliva, scalogno, olio di arachidi  per la frittura.

Esecuzione: fare un bell’impasto omogeneo mescolando insieme tutti gli ingredienti per le frittelle, lasciare riposare qualche ora. Nel frattempo facciamo un bel ragù con lo scalogno affettato sottile, il pomodoro, la salsiccia luganega tagliata a pezzettini (dopo averla messa a grigliare per togliere le scorie). Spruzziamo col vino o brodo vegetale, portiamo alla cottura, e in una decina di minuti il ragù sarà pronto;  lasciamo raffreddare. Adesso tiriamo la sfoglia, ritaglieremo dei quadrati, li farciremo con il ragù e li ripiegheremo a triangolo. Portiamo l’olio al punto ideale per la frittura. Sono delle frittelle o panzerotti, si possono chiamare anche così, ma sono veramente una leccornia! Servire con verdure bianche miste.

FEDERICA   Se non fosse che il fritto non è un alimento da consumare tutti i giorni, lo farei sempre!

NELL LABORATORIO DI EMI E PETER TREDICESIMA PARTE

19/02/2014

DAL  GIARDINO DELLE ERBE

L’EUCALIPTO

L’Eucalipto è un albero sempreverde, che può raggiungere l’altezza dai  25 ai 150 metri, dipende dalle zone. Il tronco ha la corteccia liscia che si stacca a pezzi sottili e allungati. Appartiene alla famiglia delle ” Mirtaceae “, Le piante giovani hanno foglie molto diverse dalle piante adulte: quelle giovani sono opposte a due a due unite fra loro alla base, di colore verde azzurro argenteo di forma circolare, mentre le foglie delle piante adulte sono inserite su un robusto picciolo, di forma lanceolata con una base dissimmetrica, con l’apice lungo e acuminato, ma non pungente.

I fiori sono dei calici a forma allargata come una coppa, con numerosi stami ma sono privi di petali. Anche i frutti sono a forma di calice,  a maturazione si aprono e lasciano cadere i semi che sono numerosissimi.

Il paese d’origine dell’eucalipto è l’Australia ed è proprio là che raggiunge un’altezza fino a 150 metri. È coltivato molto in Italia, si trova nei luoghi paludosi, predilige l’umidità ma non i ristagni d’acqua.  Le proprietà dell’eucalipto sono ben note: sono balsamiche antisettiche, antiparassitarie ed espettoranti. Gli oli essenziali sono i flavonoidi, il globulolo, il canfene ecc.  L’eucalipto è usato largamente in medicina, proprio per risolvere infiammazioni dell’apparato respiratorio, escretore digerente, ma anche per l’apparato intestinale e urogentale. Viene usato anche dalle industrie farmaceutiche, dolciarie per preparazioni di caramelle balsamiche, e dalle industrie cosmetiche per le preparazioni di bagnoschiuma, profumi, ecc.

Per tutti questi impieghi sono usate esclusivamente le foglie; si raccolgono tra giugno e luglio, o prima dell’autunno, si staccano una ad una eliminando il picciolo. Si lasciano essicare all’ombra e si conservano in recipienti di vetro colorato o oscurato al riparo dalla luce.

25/02/2014

L’EUPATORIO

L’Eupatorio è una pianta che può raggiungere un’altezza fino a due metri. Dal suo rizoma sotterraneo possono sorgere numerosi fusti dal colore rossastro. Le foglie sono opposte, di forma lanceolata dal margine dentato. I fiori sono composti da numerosi capolini riuniti in un corimbo terminale e ramificato; con cinque o sei fiori per capolino distribuiti in modo uniforme circondati da brattee ovali. I frutti sono degli acheni di forma obbliqua, nella parte superiore è inserito il pappo (appendice leggera piumosa di alcuni  semi o frutti). L’eupatorio cresce nelle zone umide, nei prati lungo i fiumi dalla zona mediterranea a quella montana.

In medicina sono usate ancora oggi le radici , le foglie e le sommità fiorite. Questa pianta ha proprietà lassative, depurative, diuretiche e anche digestive.

Le radici hanno proprietà lassative efficaci, specifiche; mentre le foglie e le sommità fiorite esercitano soprattutto un’azione diuretica e depurativa; in più in preparazioni diluite sono utili per stimolare i processi digestivi. Contiene flafonoidi, taraxasterolo e eupatoriopicrina.

La radice si raccoglie in autunno o in primavera quando la pianta non è in attività vegetativa; mentre le foglie e le sommità fiorite da giugno ad agosto. Le radici si essicano al sole, le sommità fiorite si lasciano in un posto aerato all’ombra poi, si conservano in sacchetti di tela.

04/03/2014

IL  FAGGIO

Il faggio è un albero alto fino a 30 metri, con la corteccia sottile e liscia di colore grigio biancastro; ha una chioma rotondeggiante dai numerosi rami color rosso scuro.  Il faggio appartiene alla famiglia delle Fagaceae. Le sue foglie sono di forma ovale di un verde abbastanza luminoso dai margini interi e dentati specialmente nelle foglie giovani. I fiori hanno una forma pendula, sono riuniti all’apice su un peduncolo eretto e racchiusi un una cupola dove stanno i frutti che a maturità si aprono  formando delle lamine  coperte da numerose scaglie strette e arcuate.

I faggi crescono bene tra di loro, formano dei boschi e prediligono le zone del Nord, specialmente le zone fresche e pure.

In medicina sono usate le cortecce dei rami; si raccolgono su rami di tre cm di diametro incidendoli con un coltellino poi, si rompono a pezzi di 5-10 cm. Si essicano al sole e si conservano in sacchetti di carta o tela.

La corteccia del faggio ha proprietà febbrifughe ed astringenti; i suoi principi attivi  sono i tannini e sostanze fenoliche che si ricavano dal suo legno (Il creosoto). Un’altra proprietà medicinale del faggio è quella legata alle proprietà del carbone che si ottiene dal  suo legno. È usato per le sue proprietà antiacide e assorbenti delle tossine intestinali.

05/03/2014

LA  FARFARA

La farfara è una pianta provvista di un rizoma carnoso di una forza strisciante oltre i due metri. I fusti che portano i fiori si sviluppano prima delle foglie; queste ultime  sorgono dal rizoma dopo la fioritura. Di forma a cuore le foglie hanno un lungo picciolo con margine dentato con la superficie superiore di colore verde intenso, mentre sotto ha un colore biancastro, pelosa, mano a mano che perde il pelo assume il colore verde omogeneo. I fusti sono di un’altezza dai 20-25 cm, all’apice formano un capolino un po’ pendulo sia prima che dopo al fioritura. I petali sono come ligule filiformi di colore giallo sole, formano un cerchio come una margherita comune. La farfara appartiene alla famiglia delle ” Asteraceae “. I suoi frutti sono acheni di forma cilindrica, con le sommità minite da un pappo peloso che durante la maturazione si allunga fino a 40 cm.

La farfara  cresce nelle zone umide di tutt’Italia, predilige i terreni argillosi, e paludosi. In medicina sono impiegati i capolini e le foglie; hanno proprietà espettoranti, emollienti, lenitive, astringenti e tossifughe, è una delle piante più efficaci contro le tossi difficili. Sono anche utili per allontanare i raffreddori, influenza e laringiti. Le sue proprietà vengono impiegate anche per uso esterno contro le irritazioni della pelle e delle mucose. I suoi principi attivi sono i polifenoli, i tannini, gli zuccheri e i sali minerali.

I capolini si raccolgono poco prima della fioritura o appena si schiudono, da un periodo che va da febbraio ad aprile. Le foglie invece si raccolgono quando sono sul culmine della vegetazione, quindi da giugno alla fine di luglio. Si fanno essicare insieme a strati sottili in ambiente aerato al riparo dal sole, poi, si conservano in vasetti di vetro scuro o  in vetro non trasparente.

10/03/2014

IL  FAVAGELLO

IL FAVAGELLO è UNA PIANTA PERENNE, CON NUMEROSE RADICI FATTE A TUBERO CARNOSE RIUNITE IN FASCETTI. Il fusto invece è di natura semplice o ramificato arriva ad un’altezza di 30 cm, adagiato al terreno striscia in maniera ascendente.  Appartiene alla famiglia delle ” Ranunculaceae “. Ha delle foglie disposte a rosetta, inserite sul fusto con un lungo picciolo allargato alla base da una guaina biancastra. Le foglie inserite sul fusto sono piccole, cuoriformi con il picciolo più corto, con  foglie verde lucente. I fiori si presentano di colore giallo intenso posizionati su lunghi peduncoli che sorgono sempre all’ascella delle foglie;  il calice è formato da tre sepali, mentre la corolla è formata da un numero ben definito di petali da otto a 10 , sono oblunghi lanceolati e lucenti (giallo lucente intenso).

In medicina sono impiegate le radici e le foglie.  Il favagello cresce quasi in tutt’Italia, dalle zone montane a quelle marine, nei campi nei luoghi freschi, nelle scarpate e nei boschi. Ha proprietà medicinali spiccatamente attive: vescicatorie, revulsive. Questa pianta è da usarsi sotto il diretto controllo del medico, e soltanto quando hanno fallito le altre terapie.

Il favagello si  raccolgono le radici nel periodo da febbraio a marzo, le foglie si raccolgono quando sono ben sviluppate, circa la fine di maggio.

Questa pianta si usa soltanto allo stato fresco, non va essicata; e devono essere impiegate solo esternamente per curare ragadi di qualsiasi tipologia. Si possono curare anche la sciatica, la gotta e l’artrite mediante l’applicazione appunto delle foglie o radici fresche sulle parti interessate.

LE RICETTE DI CASA MIA CENTOTRENTESIMA PARTE

18/02/2014

IN  CUCINA  CON  FEDERICA

FEDERICA   Mi piacerebbe sapere se sono più digeribili le carni cotte o crude, inoltre per un buon brodo di carne, si fa bollire prima l’acqua o si mette la carne a freddo?

ELENA   La cottura rende le carni più saporite, tenere, digeribili e contemporaneamente ne effettua una provvida sterilizzazione distruggendone gli eventuali germi e parassiti, poiché la carne cruda può essere veicolo di gravi malattie (tenia, trichinosi, tubercolosi) e deve venir consumata con prudenza,  soltanto se si è certi della sua ottima qualità. Si sceglie un animale giovane e sano, non andrebbe tritata, si taglia sottile col coltello e si condisce con sale e limone un’ora prima del pasto non di più, aggiungendo poi l’olio. In tal modo i condimenti hanno modo di svolgere su di essa una certa azione disinfettante rendendola anche più tenera e digeribile.

Le carni arrostite in casseruola, allo spiedo, alla griglia sono tutte ottime e particolarmente nutrienti, perché la rapida cottura che subiscono trattiene le loro sostanze proteiche e lascia sfuggire soltanto l’acqua. La frittura è molto appetitosa, tuttavia può essere mal tollerata dai sofferenti di fegato e d’intestino.

In quanto al brodo di carne, contiene soprattutto materie aromatiche e sali minerali, è di facilissima digestione, di benefico eccitamento alla secrezione gastrica. La carne bollita ed il brodo che essa produce hanno diverse caratteristiche, secondo il modo nel quale è avvenuta la cottura.  La carne immersa nell’acqua ancora fredda, durante la cottura diminuisce sensibilmente di volume, diviene asciutta, fibrosa, piuttosto insipida perché cede tutte le sostanze aromatiche e nutritive al brodo che in compenso risulta eccellente.  Al contrario, la carne immersa direttamente nell’acqua bollente si indurisce un poco alla superficie e trattiene dentro di sé gran parte dei principi nutritivi, fornendo un brodo meno ricco ma risultando più tenera e saporita. Ed ora ti presento un piatto misto di legumi e carne proprio adatta a chi pratica molto sport.

TRANCIO DI  FARAONA   E LEGUMI

CARNE  E LEGUMI

Ingredienti: faraona, pepe, sale, vin Santo, brodo, spezie miste, ceci, fagioli neri, riccione di campo, parmigiano, latte, olio extra v. d’oliva, aceto di mele.

Esecuzione: Togliamo tutto il grasso e la pelle alla faraona, la mettiamo per qualche ora in farcia con vino Santo e spezie miste macinate (cannella, chiodo di garofano, pepe, noce moscata) sale. Nel frattempo cucineremo i legumi e la cicoria verde di campo. Una volta cotti i ceci e i fagioli neri facciamo il purè come con le patate, (con latte e formaggio) in quanto alla verdura la lessiamo, poi, la passeremo al tegame con un poco di aceto di mele, infine passiamo un filo di olio. Ora togliamo la faraona dalla farcia, la mettiamo a rosolare in casseruola preriscaldata, la giriamo e rigiriamo, ed ecco una meravigliosa doratura. Aggiungeremo un mestolo di brodo, mettiamo il coperchio e porteremo alla cottura. Ora che la carne è ben cotta aggiustiamo di sale e pepe, e perché no, un po’ di spezie, ancora un poco di vin Santo  la rosoliamo ancora un po’ ,  la carne si presenterà bella dorata, caramellata ma piccante;  ecco che il piatto è pronto!

FEDERICA   Sono certa che questo piatto piacerà, ma fa anche un figurone!

20/02/2014

FEDERICA   Dimmi,  cosa provi per il festival di Sanremo?

ELENA   E me lo chiedi? Per una che come me ama la musica e la canzone,  la parola ” Festival di Sanremo ” mi ricorda proprio quello della canzone di quegli anni. Ricordo che programmavamo le serate molto tempo prima per ritrovarci insieme  come se fossimo spettatori in un grande teatro, era una manifestazione “meravigliosa” ci faceva sentire come un qualcosa dentro di molto vivo e sincero, elegante e tutto! Bella manifestazione!

Pensando al mare della Liguria oggi cuciniamo il pesce.

FEDERICA  Posso dettartela io una ricetta?

ELENA   Volentieri.

CIPOLLE  GROSSE  BIANCHE

RIPIENE  DI  MOLLUSCHI  E CROSTACEI

Ingredienti: cipolle, olio extra v. d’oliva, sale, pepe, limone, origano, pangrattato fine, aglio, prezzemolo, cumino, parmigiano grattugiato q.b. vino bianco, mazzancolle, cozze, cape sante, calamaretti teneri, bianchetto.

Esecuzione: preparare gli ingredienti sul piano da lavoro, pulire e raschiare le cozze, le mettiamo in una casseruola con un trito di aglio, prezzemolo, e origano, sale, pepe, olio e mettiamole a fuoco alto. Una volta uscito il liquido aggiungiamo una spruzzata di limone, le togliamo dal guscio; nel frattempo prepariamo le cipolle, vanno pelate, lavate e tagliate a metà  trasversalmente. Le scotteremo a vapore, poi mettiamo in moto l’altro pesce, i calamaretti, che puliremo dalle ossa, li tagliamo a rondelle, conservando il ciuffo, li sbollentiamo in acqua salata, e adesso faremo la stessa cosa con le mazzancolle e le cape sante. Puliamo i pesciolini, li  passiamo in padella, ed ora facciamo il nostro ripieno alle cipolle. Mettiamo insieme tutto il pesce, passiamo una spruzzata di limone una pennellata con l’olio, aggiungiamo un pizzico di aglio, prezzemolo, cumino, e riempiamo le cipolle. Ora cospargeremo sopra i pesci un poco di parmigiano e pangrattato, spruzziamo col vino e via in forno a 170 g° per 10 min. Le cipolle sono ben cotte e dorate, i crostacei e i molluschi sono perfettamente cotti e teneri, profumati di mare e di erbe.

ELENA  Ci manca solo il vino! Che squisitezze! Ti regalo un mazzo di giacinti, senti che profumo!

21/02/2014

ELENA   La mia giornata sta brillando, per far brillare anche te, ti presento un dolcetto delizioso, anche se l’ho fotografato quando il rivestimento con il cioccolato non si era  ancora rappreso bene. Sono dei cornetti di pasta fragrante, ripieni di cioccolato alla nocciola, rivestiti di cioccolato bianco e essenza di arance. ECCO LA FOTO SOTTO.

CORNETTI  RIPIENI  E  RIVESTITI

cornetti rivestiti

Ingredienti: farina per dolci, uova, zucchero semolato, lievito madre, lievito di birra, margarina vegetale, aroma vaniglia, essenza di arancia,  arance spremute, cioccolato alla nocciola, cacao amaro, zucchero a velo vanigliato, cioccolato bianco.

Esecuzione: impastiamo  la farina con il lievito madre, il lievito di birra sciolto in due cucchiai di acqua tiepida, mettiamo lo zucchero semolato, le uova, la margarina, e l’aroma. Abbiamo un impasto non troppo tenero né troppo molle; formiamo i cornetti, li mettiamo sulla teglia a lievitare, poi in forno a 170 °per 20 minuti. Lasciare intiepidire. Nel frattempo abbiamo fatto una vellutata con l’essenza d’arancia e la spremuta di due arance; abbiamo fuso il cioccolato bianco, e li abbiamo mescolati insieme. Abbiamo fatto sciogliere il cioccolato alla nocciola, abbiamo aggiunto un po’ di latte e un cucchiaino di cacao amaro; con quella delizia abbiamo fatto il ripieno dei cornetti, poi, li abbiamo intinti nel composto di arancia e cioccolato bianco, ( prima di presentarli devono essere ben rappresi dalla copertura omogenea.

FEDERICA   Fai senza dirmi che sono squisiti! Ti auguro un buon proseguimento di giornata! Noi ci sentiamo domani.

22/02/2014

ELENA  Ho una ricetta nuova dei muffins, sono buonissimi e ancora di più. Dai che ti detto la ricetta!

MUFFINS  DELIZIA

Ingredienti: 200 g. di mandorle, 200 g. di zucchero, liquore strega o liquore alle mandorle (un bicchierino), 200 g. di burro, 200 g di farina di mandorle 100 g. di farina per dolci. Secondo impasto ingredienti: 100 g. di olio di mais, 200 g. di zucchero, 3 uova, 200 g di farina per dolci, tre cucchiaini di lievito per dolci. Crema pasticcera vellutata alla vaniglia.

Esecuzione: Sbattiamo l’olio con lo zucchero, aggiungiamo una alla volta le uova, poi, incorporiamo adagio la farina, per ultimo il lievito. ora facciamo l’altro impasto, ovviamente abbiamo già tutto pronto: le mandorle tritate, il burro sciolto con lo zucchero il liquore, un uovo,  la farina di mandorle e la farina per dolci. Mescoliamo il tutto, con questo impasto faremo il rivestimento delle formine, poi metteremo la crema (due cucchiaini), e sopra l’impasto fatto col lievito. Inforniamo i muffins a 175° per 25-30 minuti. Lasciamo raffreddare, spolverare con zucchero a velo. Oppure si possono decorare con una glassa allo zucchero lasciata cadere molto sottile proprio come se tracciassi delle righe, e si potrà cospargere anche un poco di zenzero, o di pistacchi, o filini di agrumi, tra una riga e l’altra come se si trattasse di note musicali. Provaci!

FEDERICA   Saranno i miei dolcetti di carnevale, che  belli, e che bontà!

ELENA   Golosa!

RISPOSTE AI LETTORI NOVANTADUE QUARTA PARTE

12/02/2014

Che cosa sono le pseudovitamine?

Federico

È un comportamento analogo di sotanze naturali o sintetiche prive di attività metabolica e avente analogia di struttura con determinati costituenti cellulari, così che possono sostituirsi a quelli nella cellula e bloccare le funzioni biologiche.

L’azione delle pseudovitamine, quindi, se indirizzate alle sintesi cellulari, si risolve in un’inibizione della crescita e della riproduzione delle cellule.

Ecco perché sostanze di questo tipo sian0 state proposte per la terapia delle malattie neoplasiche. Magari uno di questi giorni ti approfondirò questo argomento.

Elena  Lasagna

12/02/2014

Gli oligoelementi che cosa sono?

Federico

Gli oligoelementi sono sostanze presenti in traccia nell’organismo ove agiscono qulitativamente come catalizzatori. Si trovano sotto forma di preparati farmaceutici in diluizione debole e dinamizzata. L’assorbimento migliore si ha sotto la lingua al mattino a digiuno.

Elena  Lasagna

13/02/2014

Ecco Federico, riprendendo il discorso di ieri ti illustro alcuni esempi di pseudovitamine attive con meccanismo antimetabolico sono le riboflavine, le tiamine, la desossipiridossina, i composti dicumarolici, l’acido gluco-ascorbico, che assumono il nome di antivitamine. Tra i fattori che agiscono da” pseudovitamine”, che però agiscono con altri meccanismi si possono ricordare la proteina dell’albume d’uovo che si lega stabilmente con la tiamina inattivandola; l’acido folico, dotato di azione rachitogena; il fosfato e il succinato di tri-o-cesile, i quali riducono le concentrazioni tessutali di vitamina E, producendo negli animali di laboratorio i tipici effetti della carenza di α-tocoferolo. Alcune di queste vitamine che si comportano nell’organismo come pseudovitamine hanno grande importanza dal punto di vista terapeutico; si possono citare ad esempio le applicazioni delle vitamine K nella terapia anticoagulante e l’impiego degli antagonisti dell’acido folico e dell’acido p-amminobenzoico rispettivamente nella chemioterapia antineoplastica e antibatterica.  Inoltre le pseudovitamine costituiscono un mezzo prezioso per produrre avitaminosi sperimentale e per indagare sul significato delle vitamine nell’ambito dei meccanismi biochimici della cellula.

14/02/2014

Senti, hanno spiegato il ” parasimpatico ” , è probabile che non abbia messo molta attenzione, anche perché non ci sono portato per questa materia. Grazie!

Alessio

Sistema nervoso indipendente dal sistema nervoso centrale, situato nelle catene dei gangli che corrono lungo entrambi i lati della colonna vertebrale.

Funziona grazie a un riflesso molto elaborato che si basa fondamentalmente su due tipi di secrezioni ormonali ad azione contrapposta; l’adrenalina con l’azione simpatica e l’acetilcolina con azione parasimpatica o del” nervo vago” .

L’azione simpatica accelera il battito cardiaco,  contrae i vasi, innalza la pressione arteriosa e il livello di zuccheri nel sangue, inibisce i muscoli bronchiali e intestinali. L’azione parasimpatica dilata le arterie e i capillari, aumenta le contrazioni dell’apparato digerente, provoca la contrazione e l’ipersecrezione dei bronchi.

Se  leggi attentamente e cerchi d’immaginare come avviene il meccanismo allora saprai spiegarlo sempre, perché non ti uscirà mai dal tuo blocco di appunti che hai nella libreria della tua mente!

16/02/2014

Sempre Federico mi dice: come posso spiegarti una cosa del genere? Non riesco a stare lontano dalla mia ragazza ma quando siamo insieme litighiamo sempre! UNo ha le ali e l’altra le pinne, troveremo mai un terreno d’intesa? È una bella differenza di ritmi vero?

Più che una differenza di ritmi, vi è una differenza di temperamento, di desideri, di concezione della vita. Uno vive sia in ritiro che in espansione, uno si sacrifica e l’altro vuole la sua parte di gioie materiali. Vi è dunque molta incertezza  e poca chiarezza nei vostri rapporti, cosa che nuoce alla coppia che aspira alla chiarezza interpersonale. La vostra collaborazione può dare dei risultati positivi ; non abusare degli appuntamenti dimenticati, anche se la durata della vostra unione è problematica, vi è tuttavia in questo amore un fascino indicibile, derivante forse dalle incertezze e dal vostro rivelarvi insostituibili l’un l’altro! Auguri di cuore!

ELENA  LASAGNA

17/02/2014

Come ci si ammala di MYCOPLASMA? E come si trasmette? Chi è il responsabile, l’uomo o la donna?

Marina

Il mycoplasma è un piccolissimo germe simile all’ureaplasma che si trasmette parimenti, per rapporto sessuale. A volte è silente, a volte si manifesta nella donna con una vaginite, nell’uomo con un’uretrite o prostatite, bruciori alla minzione, una cervicite, un’infezione più alta come l’endometrite annessite ecc. Alcuni ritengono che il mycoplasma sia implicato nella sindrome di Reiter ( che inizia con dolori addominali, diarrea seguiti da uretriti o da congiuntivite non gonococcica, poi, da poliartrite dolorosa e febbrile che evolve per accessi). Nonostante l’eventuale legame con questa curiosità (fiore all’occhiello della medicina universitaria) non si tratta che di supposizioni sulla responsabilità del mycoplasma, anche se questo potrebbe non provocare assolutamente nulla e far parte della flora in “stato di pace” con l’ospite!

Però è anche vero che il mycoplasma è spesso associato al gonococco, E qui incomincia la controversia: se il mycoplasma è associato al gonococco sono d’accordo su una terapia, ma alcuni si dissentano sull’opportunità di impiegare massicciamente antibiotici come ” tetraciclina o altri”  perché così si creano agenti resistenti e, nel contempo,  si diminuiscono le difese naturali della donna a tutti gli agenti patogeni. Infatti sono state studiate altre terapie per tali situazioni patologiche.

Elena  Lasagna

19 /02/2014

Che cos’è la sindrome di disadattamento? C’è una cura per questo disturbo o patologia?

Rosina

È la predisposizione a dei disturbi endocrini funzionali o dello stress.  La stanchezza è saltuaria ed effimera, ha sbalzi di energia senza orari, fami improvvise accompagnati da depressione, per meglio dire episodi depressivi.  I sintomi sono tutte le disfunzioni endocrine, surrenali, pancreatiche ( colite, gonfiori all’addome, prediabete ),  indifferenze e impotenze sessuali funzionali, unghie fragili, caduta dei capelli. Questa diatesi interviene spesso  sopra un’altra diatesi, e sempre transitoriamente.  È una diatesi di passaggio e si possono somministrare degli oligoelementi per far apparire un’altra diatesi. Ti consiglio una visita dall’endocrinologo.

Elena  Lasagna

20/02/2014

Perché la terapia dei riflessi non realizza tutta la cura delle malattie sempre?

Simone

Questo è vero Simone, però aggiunta alle altre cure ne eleva straordinariamente il coefficiente di efficacia  sempre! Nulla è dunque di assoluto in medicina. Aumentare la portata della sua relatività è progresso. Se la vita è un insieme di riflessi,  la riflessologia è basata sulle fonti stesse della vita. Si può quindi affermare che l’elemento base  della pratica riflessogena consiste nel provocare una manifestazione positiva delle attività nervose e vitali,  mettendo in moto quegli stessi meccanismi della vita che hanno condizionato la comparsa della malattia; ma per determinare la scomparsa è ovvio che chiama tutta l’individualità a correggere uno squilibrio da essa stessa condizionato. Per avere più soddisfazione alla tua domanda posso dirti che: L’ essere umano è un insieme di emozioni, di reazioni e sensazioni che contribuiscono al perfetto funzionamento di un meccanismo,  la cui complessità e grandezza,  a volte può sfuggire anche alla più accurata indagine! Però la grazia di ” DIO ” è sempre al primo posto!

N.B.  Forse ho capito il motivo di questa domanda. Grazie a te!

Elena  Lasagna

24/02/2014

Sono nata sotto il segno dei Gemelli, vorrei sapere che cosa rappresenta il segno dei Gemelli nello zodiaco? Grazie!

Cinzia

Per afferrare meglio l’origine del simbolo, bisogna rifarsi al periodo protostorico,  che secondo la teoria delle ere precessionali può essere designato come l’era dei Gemelli. Non è possibile determinare con precisione la durata di questa era che corrisponde alla dodicesima parte del grande ciclo di  25. 800 anni circa, caratterizzata dal ritorno dell’asse polare  in direzione della stella polare.

Un calcolo molto approssimativo ci conduce a datare l’era dei Gemelli nel periodo neolitico tra i 6000 e i 4000 anni circa prima della nostra era, epoca sulla quale la documentazione manca quasi totalmente. Fu senza dubbio il periodo delle prime civiltà che precedettero la civiltà Sumera. Immagini viventi della mobilità e della libertà tipica dei Gemelli,  questi cavalieri riuniti in gruppi fraterni diedero origine alla mitologia dei fratelli gemelli,  che si ritrova in India sotto il nome d’ ” Ashvins ”  e in Grecia sotto quello di ” Dioscuri “.  Per qualche curiosa coincidenza,  la leggenda greca ha attribuito alle due stelle allora fulgenti nella costellazione dei Gemelli il nome dei due Dioscuri, Castore e Polluce. Il mito dei due Gemelli si ritrova nella storia della creazione di Roma  con Romolo e Remo. Esso è ampliato nella leggenda francese dei quattro figlia di Aimone, cavalcanti lo stesso destriero. Si ritrova, in queste, la prima immagine di ciò che fu la Cavalleria, in ordine di fraternità e di purezza, unito all’idea di mobilità, di spostamento, di collegamento e di trasmissione, tutte caratteristiche essenziali dei Gemelli. Terzo dello zodiaco, il segno dei Gemelli rappresenta, sul piano stagionale dei nostri climi temperati, la fine della primavera e l’inizio dell’estate.

Elena  Lasagna

LE RICETTE DI CASA MIA CENTOVENTINOVESIMA PARTE

11/02/2014

IN  CUCINA  CON  FEDERICA

FEDERICA   È VERO CHE LA CARNE  È INDISPENSABILE?

ELENA   Anche su questo argomento vi sono pareri contrastanti, credo che tutto dipenda dalla psicologia , dallo stato di salute di ognuno di noi. Ti parlerò delle carni in generale.

La carne degli animali è un alimento di vitale importanza, basta non esagerare. È capace di rigenerare, con le proteine ed i sali minerali che contiene,  i tessuti del nostro corpo  e di produrre con il suo grasso calore ed energia. La sua composizione comprende infatti circa il 75% di acqua,  il 20% di sostanze proteiche, dal 5 al 30% di grassi ed inoltre sali  e vitamine.

La qualità dipende dalla razza, dall’età, dall’alimentazione e dello stato di salute dell’animale che l’ha fornita.  La carne si valuta inoltre dal colore (vi sono carni bianche di coniglio, vitello, pollame, agnello ecc. e carni rosse come il manzo, bue, cavallo ecc.), dall’odore gradevole, dalla consistenza soda ed elastica, dalla regolare distribuzione del grasso e dal grado di frollatura raggiunto.

La frollatura, cioè la progressiva maturazione subita dalla morte dell’animale al momento del consumo, ha grande importanza per l’appetibilità  e la salubrità della carne. Una giusta frollatura la rende tenera e saporita, mentre una eccessiva  la avvia alla decomposizione e può dare origine a sostanze tossiche sempre mortali: le ptomaine.

Ora ti presento un piatto di carne di animale da cortile: sono le scaloppine di carne di oca.

SCALOPPINE  DI  CARNE  DI OCA

scaloppine  di carne  di  oca

Ingredienti: scaloppine q.b., pomodoro, prezzemolo,  dragoncello, origano fresco, pepe verde, pangrattato, vino bianco un bicchierino, brodo saporito di verdure , olio extra v. d’oliva. Per il pasticcio di verdure: patate, chiodo di garofano, spezie, curcuma, porri, cipollotti, latte, pecorino grattugiato.

Esecuzione: preparare le scaloppine, metterle a bagno con succo di arancia, sale e pepe, per due ore; preparare la casseruola bassa, fare un sughetto con cipollotto, pomodoro, le erbe, il vino poi, mettere un mestolo di brodo. Ora passiamo le scaloppine nel pangrattato fine, ben saporito, le adagiamo nella casseruola, le porteremo alla cottura ideale, curandoci di girarle delicatamente. Nel frattempo abbiamo messo le verdure tutte tagliate a fettine sottili in una teglia da forno, abbiamo fatto gli strati, abbiamo aggiunto il loro sapore, e la curcuma, il formaggio grattugiato per ogni strato, infine un poco di latte per agevolare la cottura in forno. Quando tutto sarà pronto impiatteremo ed eccolo nella foto sopra!

FEDERICA   Stupendo! Domani ti porterò una mia ricetta! Buon lavoro e buona musica!

12/02/2014

FEDERICA   Ho la ricetta dell’ossobuco affogato.  Sai che chi l’ha mangiato è rimasto entusiasta di questo piatto, speriamo sia vero!

ELENA   Sarò sincera te l’ho prometto!

OSSOBUCO  AFFOGATO

Ingredienti: ossibuchi q.b., un po’ di brodo, mezzo bicchiere di vino bianco, sale, pepe, peperoncino dolce, origano,  una foglia di alloro, due cipolle, un mazzetto di prezzemolo,  olio extra v. d’oliva, un pizzico di estragone, piselli stufati, un cucchiaino di farina di riso, crocchette di ceci.

Esecuzione: controlliamo gli ossibuchi, li incideremo sulla cotenna, poi li batteremo. Prendiamo due casseruole basse dal doppio fondo, in una li faremo rosolare nel recipiente precedentemente riscaldato, li sfumiamo col vino, li lasciamo dorare ben bene. Nell’altra casseruola abbiamo messo le cipolle tagliate con un cucchiaio di olio, le rosoliamo attentamente, poi ci adageremo gli ossibuchi, mettiamo i sapori, con l’aggiunta di brodo e porteremo alla cottura; la carne si presenterà bella distesa, ben cotta e dorata, ma specialmente molto buona. Ora, aggiungiamo sale, pepe, peperoncino ancora un poco di erbe, il cucchiaino di farina per addensare completamente il sughetto, infine l’olio. Impiattare con lo stufato di piselli accanto e servire con crocchette di ceci.

ELENA   Posso solamente dirti : bravissima,  sono veramente deliziosi! E poi, sono a basso contenuto di grassi, anche perché abbiamo tolto tutto, e lasciato solamente un poco di cotenna.

13/02/2014

ELENA   Cara Fede oggi sono in ritardo, per farmi perdonare ti ho portato una ricetta dolce di S. Valentino, l’ho provata venti giorni fa circa, aspetta e vedrai!

CUORI  DI FROLLA

I CUORI  DI S. VALENTINO

Ingredienti: marasche dolci sciroppate, cioccolato fondente dolce, 70o g di farina per dolci, fecola di patate 10%, due uova e due tuorli, una bustina di lievito per dolci, zucchero semolato 250 g, burro fresco 100 g, mandorle vestite 100 g, filini canditi di agrumi 20 g, zucchero a velo q.b. latte, un bicchierino di liquore alle amarene.

Esecuzione: sulla spianatoia facciamo una fontana con la farina, la fecola, il lievito, lo zucchero,  le uova, il burro disfatto a temperatura ambiente, il liquore. Amalgamiamo il tutto fino a renderlo molto omogeneo; adesso imburriamo gli stampi a cuore, versiamo un po’ dell’ impasto, poi, mettiamo il cioccolato fuso con il latte, sopra il cioccolato le marasche; ora faremo l’ultimo strato sottile di pasta. Adesso  una semi guarnizione con le mandorle tostate e caramellate, ne metteremo uno strato sul centro del cuore e inforniamo a 170° per 15 minuti. Lasciamo raffreddare i cuori, li cospargeremo di fili di agrumi e sopra lo zucchero a velo alla vaniglia.

FEDERICA   Grazie! Sono di una bellezza, poi, devono essere sicuramente squisiti, li farò per domani sera.  Buon  S.  Valentino anche a te!

15/02/2014

ELENA   Ho provato un dolce di carnevale, voglio mostrarti la foto, l’ho appena inventato.

FROLLINE  DI  CARNEVALE

FROLLINE  DI  CARNEVALE

Ingredienti: due uova e due tuorli, quattro cucchiai di olio di mais, 10 g di zucchero semolato, quattro cucchiai di brandy all’arancia 40 gradi , tre stecche di vaniglia, stelle filanti di arance grandi caramellate, zucchero a velo abbondante, farina per dolci q.b. per rendere l’impasto omogeneo né troppo duro né troppo molle, olio per friggere.

Esecuzione: facciamo una piccola fontana , mettiamo le uova, lo zucchero, il liquore, l’olio, la vaniglia, amalgamiamo il tutto aggiungendo ancora farina se necessario. L’impasto deve essere liscio ed elastico; tiriamo la sfoglia molto sottile, e con lo stampo oppure con il tagliapasta ricaviamo delle forme a cuore o a semicuore, incidendo degli animaletti nel centro. Portiamo l’olio al giusto punto di calore e faremo una frittura dorata ma non troppo; appena tolte dall’olio le mettiamo sull’assorbente una ad una, poi le cospargeremo subito di abbondante zucchero a velo e coriandoli di fili d’arancia caramellati.

FEDERICA   Sono intoccabili vero? Questo per me è l’impasto più friabile e croccante. Buona musica!

ELENA   Oggi non sei loquace o sbaglio?

FEDERICA   NO, NON SBAGLI!  SE  SOLO POTESSI PARLARNE ANCHE I MURI SI MERAVIGLIEREBBERO!

16/02/2014

FEDERICA   Spero di non disturbarti, ma avevo voglia di chiamarti, per parlare un po’; ho chiamato la mia amica di sempre ma oggi dice che non è giornata, eccomi che rompo le scatole a te.

 ELENA   Non mi rompi per niente se non fosse che questo imbecille si diverte a togliermi  metà della visuale del testo! Comunque non ti preoccupare, il Toro sa riprendersi con prontezza dalle crisi morali, dai dispiaceri e da batoste che eventualmente gli possono capitare. Domani andrà già meglio! Dai che ti faccio vedere la ricetta della pizza al mais.

PIZZA  ALLA  FARINA  DI  MAIS

PIZZA  ALLA FARINA  DI  MAIS

ingredienti: farina di mais macinato fine, acqua, sale, olio extra v. d’oliva, gorgonzola dolce, cipollotti,  lamelle di porcini.

Esecuzione: facciamo bollire l’acqua, saliamo, e con la frusta facciamo calare lentamente la farina fino a rendere l’impasto liscio ma non troppo sodo. Lasciamo cuocere curandoci di mescolare di tanto in tanto, poi, versiamo nella teglia per pizza passata prima con l’olio. La metteremo a riposare fino a quando si sarà intiepidita, nel frattempo taglieremo i cipollotti in modo sottile , trifoliamo i funghi e insieme al gorgonzola li stenderemo sulla pizza. Infornare a 200° per 20 minuti. La pizza si presenterà morbida dentro e croccante alle estremità ma buonissima! E con questa cara Fede ti auguro una bellissima serata!

FEDERICA   Grazie  di tutto!

17/02/2014

ELENA   Hai sbagliato ieri a non rimanere da noi! Dal momento che non c’era Alessandro potevi passare una serata meravigliosa! C’era Robert e sua moglie, abbiamo parlato moltissimo di cose belle.

FEDERICA   Hai ragione! Però oggi sto bene, molto bene, il lunedì è la giornata che mi piace di più. A proposito a quale testo ti riferivi ieri sera?

ELENA   Mi riferivo al testo del computer, ovvero la visuale per scrivere, ma poi si è risolto. Per me i giorni che mi sento più creativa forse sono proprio il sabato, la domenica e il lunedì. Ti va di parlarne? Invece della ricetta del giorno in questo spazio metterò le cose che più ti fanno stare così!

FEDERICA   Forse sono antiquata, ma non posso tollerare i bugiardi.

ELENA   La bugia o la menzogna? Sono due cose differenti. La bugietta in fin di bene, oppure la bugia furbetta ma non dannosa. La menzogna invece è grave, molto grave perché fa male a qualcuno, sempre; ci sono dei proverbi al riguardo che non mi va di ripetere. Comunque il bugiardo è di poco valore, non affidabile perché disonesto. Sai cosa diceva il mio maestro? Lui insegnava che il vero guerriero non ha uno spirito bellicoso e aggressivo, perché in combattimento deve adattare la sua azione a quella dell’avversario, sfruttando l’irruenza di quest’ultimo! Poi, diceva che una persona di valore perché onesta non è mai sconfitta!  A proposito, non sei antiquata, i principi sani non tramontano mai! Ciao Fede, a domani in cucina!

GLI SCACCHI SEI

11/02/2014

IN  CUCINA  CON  FEDERICA

FEDERICA   È VERO CHE LA CARNE  È INDISPENSABILE?

ELENA   Anche su questo argomento vi sono pareri contrastanti, credo che tutto dipenda dalla psicologia , dallo stato di salute di ognuno di noi. Ti parlerò delle carni in generale.

La carne degli animali è un alimento di vitale importanza, basta non esagerare. È capace di rigenerare, con le proteine ed i sali minerali che contiene,  i tessuti del nostro corpo  e di produrre con il suo grasso calore ed energia. La sua composizione comprende infatti circa il 75% di acqua,  il 20% di sostanze proteiche, dal 5 al 30% di grassi ed inoltre sali  e vitamine.

La qualità dipende dalla razza, dall’età, dall’alimentazione e dello stato di salute dell’animale che l’ha fornita.  La carne si valuta inoltre dal colore (vi sono carni bianche di coniglio, vitello, pollame, agnello ecc. e carni rosse come il manzo, bue, cavallo ecc.), dall’odore gradevole, dalla consistenza soda ed elastica, dalla regolare distribuzione del grasso e dal grado di frollatura raggiunto.

La frollatura, cioè la progressiva maturazione subita dalla morte dell’animale al momento del consumo, ha grande importanza per l’appetibilità  e la salubrità della carne. Una giusta frollatura la rende tenera e saporita, mentre una eccessiva  la avvia alla decomposizione e può dare origine a sostanze tossiche sempre mortali: le ptomaine.

Ora ti presento un piatto di carne di animale da cortile: sono le scaloppine di carne di oca.

SCALOPPINE  DI  CARNE  DI OCA

scaloppine di carne di oca

Ingredienti: scaloppine q.b., pomodoro, prezzemolo,  dragoncello, origano fresco, pepe verde, pangrattato, vino bianco un bicchierino, brodo saporito di verdure , olio extra v. d’oliva. Per il pasticcio di verdure: patate, chiodo di garofano, spezie, curcuma, porri, cipollotti, latte, pecorino grattugiato.

Esecuzione: preparare le scaloppine, metterle a bagno con succo di arancia, sale e pepe, per due ore; preparare la casseruola bassa, fare un sughetto con cipollotto, pomodoro, le erbe, il vino poi, mettere un mestolo di brodo. Ora passiamo le scaloppine nel pangrattato fine, ben saporito, le adagiamo nella casseruola, le porteremo alla cottura ideale, curandoci di girarle delicatamente. Nel frattempo abbiamo messo le verdure tutte tagliate a fettine sottili in una teglia da forno, abbiamo fatto gli strati, abbiamo aggiunto il loro sapore, e la curcuma, il formaggio grattugiato per ogni strato, infine un poco di latte per agevolare la cottura in forno. Quando tutto sarà pronto impiatteremo ed eccolo nella foto sopra!

FEDERICA   Stupendo! Domani ti porterò una mia ricetta! Buon lavoro e buona musica!

12/02/2014

FEDERICA   Ho la ricetta dell’ossobuco affogato.  Sai che chi l’ha mangiato è rimasto entusiasta di questo piatto, speriamo sia vero!

ELENA   Sarò sincera te l’ho prometto!

OSSOBUCO  AFFOGATO

Ingredienti: ossibuchi q.b., un po’ di brodo, mezzo bicchiere di vino bianco, sale, pepe, peperoncino dolce, origano,  una foglia di alloro, due cipolle, un mazzetto di prezzemolo,  olio extra v. d’oliva, un pizzico di estragone, piselli stufati, un cucchiaino di farina di riso, crocchette di ceci.

Esecuzione: controlliamo gli ossibuchi, li incideremo sulla cotenna, poi li batteremo. Prendiamo due casseruole basse dal doppio fondo, in una li faremo rosolare nel recipiente precedentemente riscaldato, li sfumiamo col vino, li lasciamo dorare ben bene. Nell’altra casseruola abbiamo messo le cipolle tagliate con un cucchiaio di olio, le rosoliamo attentamente, poi ci adageremo gli ossibuchi, mettiamo i sapori, con l’aggiunta di brodo e porteremo alla cottura; la carne si presenterà bella distesa, ben cotta e dorata, ma specialmente molto buona. Ora, aggiungiamo sale, pepe, peperoncino ancora un poco di erbe, il cucchiaino di farina per addensare completamente il sughetto, infine l’olio. Impiattare con lo stufato di piselli accanto e servire con crocchette di ceci.

ELENA   Posso solamente dirti : bravissima,  sono veramente deliziosi! E poi, sono a basso contenuto di grassi, anche perché abbiamo tolto tutto, e lasciato solamente un poco di cotenna.

13/02/2014

ELENA   Cara Fede oggi sono in ritardo, per farmi perdonare ti ho portato una ricetta dolce di S. Valentino, l’ho provata venti giorni fa circa, aspetta e vedrai!

CUORI  DI FROLLA

I CUORI DI S. VALENTINO

Ingredienti: marasche dolci sciroppate, cioccolato fondente dolce, 70o g di farina per dolci, fecola di patate 10%, due uova e due tuorli, una bustina di lievito per dolci, zucchero semolato 250 g, burro fresco 100 g, mandorle vestite 100 g, filini canditi di agrumi 20 g, zucchero a velo q.b. latte, un bicchierino di liquore alle amarene.

Esecuzione: sulla spianatoia facciamo una fontana con la farina, la fecola, il lievito, lo zucchero,  le uova, il burro disfatto a temperatura ambiente, il liquore. Amalgamiamo il tutto fino a renderlo molto omogeneo; adesso imburriamo gli stampi a cuore, versiamo un po’ dell’ impasto, poi, mettiamo il cioccolato fuso con il latte, sopra il cioccolato le marasche; ora faremo l’ultimo strato sottile di pasta. Adesso  una semi guarnizione con le mandorle tostate e caramellate, ne metteremo uno strato sul centro del cuore e inforniamo a 170° per 15 minuti. Lasciamo raffreddare i cuori, li cospargeremo di fili di agrumi e sopra lo zucchero a velo alla vaniglia.

FEDERICA   Grazie! Sono di una bellezza, poi, devono essere sicuramente squisiti, li farò per domani sera.  Buon  S.  Valentino anche a te!

15/02/2014

ELENA   Ho provato un dolce di carnevale, voglio mostrarti la foto, l’ho appena inventato.

FROLLINE  DI  CARNEVALE

FROLLINE DI CARNEVALE

Ingredienti: due uova e due tuorli, quattro cucchiai di olio di mais, 10 g di zucchero semolato, quattro cucchiai di brandy all’arancia 40 gradi , tre stecche di vaniglia, stelle filanti di arance grandi caramellate, zucchero a velo abbondante, farina per dolci q.b. per rendere l’impasto omogeneo né troppo duro né troppo molle, olio per friggere.

Esecuzione: facciamo una piccola fontana , mettiamo le uova, lo zucchero, il liquore, l’olio, la vaniglia, amalgamiamo il tutto aggiungendo ancora farina se necessario. L’impasto deve essere liscio ed elastico; tiriamo la sfoglia molto sottile, e con lo stampo oppure con il tagliapasta ricaviamo delle forme a cuore o a semicuore, incidendo degli animaletti nel centro. Portiamo l’olio al giusto punto di calore e faremo una frittura dorata ma non troppo; appena tolte dall’olio le mettiamo sull’assorbente una ad una, poi le cospargeremo subito di abbondante zucchero a velo e coriandoli di fili d’arancia caramellati.

FEDERICA   Sono intoccabili vero? Questo per me è l’impasto più friabile e croccante. Buona musica!

ELENA   Oggi non sei loquace o sbaglio?

FEDERICA   NO, NON SBAGLI!  SE  SOLO POTESSI PARLARNE ANCHE I MURI SI MERAVIGLIEREBBERO!

16/02/2014

FEDERICA   Spero di non disturbarti, ma avevo voglia di chiamarti, per parlare un po’; ho chiamato la mia amica di sempre ma oggi dice che non è giornata, eccomi che rompo le scatole a te.

 ELENA   Non mi rompi per niente se non fosse che questo imbecille si diverte a togliermi  metà della visuale del testo! Comunque non ti preoccupare, il Toro sa riprendersi con prontezza dalle crisi morali, dai dispiaceri e da batoste che eventualmente gli possono capitare. Domani andrà già meglio! Dai che ti faccio vedere la ricetta della pizza al mais.

PIZZA  ALLA  FARINA  DI  MAIS

PIZZA ALLA FARINA DI MAIS

ingredienti: farina di mais macinato fine, acqua, sale, olio extra v. d’oliva, gorgonzola dolce, cipollotti,  lamelle di porcini.

Esecuzione: facciamo bollire l’acqua, saliamo, e con la frusta facciamo calare lentamente la farina fino a rendere l’impasto liscio ma non troppo sodo. Lasciamo cuocere curandoci di mescolare di tanto in tanto, poi, versiamo nella teglia per pizza passata prima con l’olio. La metteremo a riposare fino a quando si sarà intiepidita, nel frattempo taglieremo i cipollotti in modo sottile , trifoliamo i funghi e insieme al gorgonzola li stenderemo sulla pizza. Infornare a 200° per 20 minuti. La pizza si presenterà morbida dentro e croccante alle estremità ma buonissima! E con questa cara Fede ti auguro una bellissima serata!

FEDERICA   Grazie  di tutto!

17/02/2014

ELENA   Hai sbagliato ieri a non rimanere da noi! Dal momento che non c’era Alessandro potevi passare una serata meravigliosa! C’era Robert e sua moglie, abbiamo parlato moltissimo di cose belle.

FEDERICA   Hai ragione! Però oggi sto bene, molto bene, il lunedì è la giornata che mi piace di più. A proposito a quale testo ti riferivi ieri sera?

ELENA   Mi riferivo al testo del computer, ovvero la visuale per scrivere, ma poi si è risolto. Per me i giorni che mi sento più creativa forse sono proprio il sabato, la domenica e il lunedì. Ti va di parlarne? Invece della ricetta del giorno in questo spazio metterò le cose che più ti fanno stare così!

FEDERICA   Forse sono antiquata, ma non posso tollerare i bugiardi.

ELENA   La bugia o la menzogna? Sono due cose differenti. La bugietta in fin di bene, oppure la bugia furbetta ma non dannosa. La menzogna invece è grave, molto grave perché fa male a qualcuno, sempre; ci sono dei proverbi al riguardo che non mi va di ripetere. Comunque il bugiardo è di poco valore, non affidabile perché disonesto. Sai cosa diceva il mio maestro? Lui insegnava che il vero guerriero non ha uno spirito bellicoso e aggressivo, perché in combattimento deve adattare la sua azione a quella dell’avversario, sfruttando l’irruenza di quest’ultimo! Poi, diceva che una persona di valore perché onesta non è mai sconfitta!  A proposito, non sei antiquata, i principi sani non tramontano mai! Ciao Fede, a domani in cucina!

NEL LABORATORIO DI EMI E PETER DODICESIMA PARTE

04/02/2014

PARADISO  DELLE ERBE

L’ECHIO

L’echio è una pianta biennale, ma può essere anche perenne dipende dalla qualità del terreno. Appartiene alla famiglia delle “Borraginaceae”: nel primo anno produce un cespo di foglie a forma di rosetta,  dal quale nel secondo anno sviluppa il fusto  eretto alto fino a 60 cm, talvolta ha  corti rami alla base. La pianta è munita di lunghe setole rigide che nascono da un tubercolo di color porporino. Le foglie basali sono lanceolate lunghe 10 cm, larghe 1,5 cm , con un apice dalla forma acuta, che vanno allargandosi fino ad arrivare a restringersi alla base. L’infiorescenza è un’insieme di campanule formate da numerosi rachemi che si allungano durante la fioritura e la maturazione. I fiori hanno una brattea alla base, il calice ha 5 lobi lineari mentre la corolla è tubolare terminando in una fauce allargata irregolare come una campana dai colori rosa rosso blu- viola brillante; i frutti sono composti da quattro acheni piccoli grigi. L’echio cresce in tutta Italia, dalle zone marine a quelle montane, nei boschi, nei giardini incolti, nei campi.

In medicina si usano le sommità fiorite. L’echio ha proprietà molto simili a quelle della borragine; sono depurative diuretiche per quanto concerne l’azione sull’apparato escretore; emollienti, e antiinfiammatorie sull’apparato respiratorio.

Le sommità fiorite si raccolgono in maggio-luglio, recidendo le infiorescenze a 10 cm sotto il fiore. Li lasciano essicare all’ombra, si conservano in sacchetti di carta o tela.

EDERA  TERRESTRE

L’edera terrestre è una pianta perenne col fusto strisciante che parte dal terreno con due tipi di rami: alcuni eretti e portanti i fiori,, altri lungamente striscianti dai nodi radicanti. È molto diversa dal tipo di edera che troviamo ad ornare i muretti di cinta. Le foglie hanno consistenza tenera, opaca, sono pelose, a differenza dell’altra che ha foglie lucide e lisce. Hanno una forma di cuore,con la superficie rugosa dal margine seghettato che da all’apice della foglia una forma di triangolo. I fiori sono riuniti in cinque all’ascella delle foglie , sono di colore rosa violaceo. I frutti sono racchiusi nel calice, sono di colore brunastro dalla superficie liscia.

L’edera terrestre è tipica dell’Italia settentrionale, cresce dal mare ai monti, si trova nei campi, nei boschi, predilige i luoghi umidi.

 In medicina viene usata la parte aerea della pianta, si raccoglie in maggio-giugno , si essica lasciandola appesa in mazzetti, in un posto aerato all’ombra,  si conserva in sacchetti di tela. Le sue proprietà sono state confermate dai ricercatori di fine Ottocento, ancora oggi sono convalidate. L’edera terrestre è fra le piante che favoriscono la cicatrizzazione delle piaghe e delle ferite; utile per lenire lievi ustioni e infiammazioni della pelle. In più ha proprietà tossifughe, espettoranti, astringenti, favorisce l’espulsione del catarro bronchiale.

05/02/2014

L’ELICRISIO

L’elicrisio è una pianta molto ramificata, forma dei cespugli più o meno grandi  alti circa 40 cm. di colore verde biancastro per la presenza di tomentosità. Appartiene alla famiglia delle ” Asteraceae “. Le foglie sono inserite alternatamente sui fusti, hanno forma lineare sono lunghe 4 cm e larghe due mm, hanno il margine ripiegato verso il basso.  I fiori sono dei corimbi composti da numerosi capolini: da dieci a quindici, posti all’estremità del fusto; i capolini sono formati da un involucro con una serie di brattee di forma triangolare con superficie lanuginosa. All’interno di questi sono contenuti i veri fiori di colore giallo con una lunga corolla tubolare terminata da cinque lobi a triangolo.  I frutti sono degli acheni, nella parte superiore è inserito il pappo di peli semplici che serve ad aiutare la disseminazione.

L’elicrisio é diffuso in tutte le zone d’Italia, è una pianta prettamente italiana, dagli Appennini alla pianura, verso il sud nella regione mediterranea, nelle zone rocciose, è meno frequente nella zona montana.

In medicina si usano le sommità fiorite che si raccolgono da giugno ad agosto, all’inizio della fioritura, evitando la porzione legnosa inferiore. Si riuniscono in mazzetti, si essicano all’ombra; si conservano in recipienti di vetro. Le sue proprietà sono tossifughe, antireumatiche, antiinfiammatorie, analgesiche. È usato ancora oggi per sedare gli eccessi di tosse, in particolare la pertosse; attenua gli attacchi d’asma e le infiammazioni di origine allergica della mucosa nasale. Ha utili effetti nei mal di testa e nelle  emicranie insistenti.

06/02/2014

L’ELIOTROPIO

L’eliotropio è una pianta annuale dal fusto eretto o ascendente; è una pianta tomentosa che le fa assumere un colore verde grigiastro. Appartiene alla famiglia delle “Borraginaceae” può arrivare ad un’altezza di mezzo metro. Le foglie sono di forma ovale, con un picciolo corto dal margine intero e sono più o meno arrotondate alla base e ottuse all’apice.  I fiori sono inseriti all’ascella delle foglie, e da rachemi terminali spesso riunti a due a due. Sono un po’ peduncolati; hanno il calice diviso in cinque sepali lineari, che dopo la fioritura si aprono a stella; la corolla si divide in alto in cinque lobi arrotondati sono di colore giallo in basso mentre il resto è di colore bianco.

Questa pianta cresce in tutt’Italia, al mare, nei luoghi erbosi, nei campi, nei luoghi soleggiati , cresce anche nelle stoppie del grano.

In medicina si usa la porzione aerea della pianta; ha proprietà astringenti, sedative, analgesiche. L’eliotropio ha proprietà di combattere nevralgie, dolori e mal di testa, come cefalee ed emicranie.

La pianta si raccoglie all’inizio della fioritura eliminando la porzione inferiore, si fanno dei mazzetti , si lasciano essicare in un luogo aerato ma all’ombra, poi si conserva in vasetti di vetro.

19/02/2014

L’ERBA  ROBERTA

L’erba Roberta è una pianta annuale, con una corta radice, ha il fusto eretto basso da 20 a 40 cm, frequentemente sdraiato sul terreno, è peloso in basso , tutta la pianta ha un aspetto verde  lucido, anche se a volte può assumere un colore rossastro. Appartiene alla famiglia delle ” Geraniaceae “,  le foglie inferiori hanno un picciolo lungo, sono a forma palmata e frastagliata, mentre quelle superiori è molto più corto; il lembo è diviso in tre foglie più piccole e meno incise.

I fiori sono riuniti a due a due su lunghi peduncoli all’ascella delle foglie superiori, il calice ha cinque sepali, la corolla è formata da cinque petali di colore rosa o bianco, stretti alla base e larghi e arrotondati alle estremità. I frutti sono acheni particolari, contenenti i semi. Quest’erba si trova in Italia, dalla regione marina a quella subalpina, nei terreni rocciosi, sui muri, nelle zone ombrose e nel sottobosco.

Le sue proprietà sono quelle di regolatore intestinale e del ciclo mestruale, astringenti e vulnerarie. I suoi principi attivi sono in particolare i tannini, Ha molte prerogative salutari, anche antiemorragiche e cicatrizzanti.

L’erba Roberta si raccoglie durante la fioritura, che va da aprile a luglio: si taglia a pochi cm  dal colletto e si usa tutta la parte aerea della pianta. Si fa essicare all’ombra, in mazzetti appesi in un posto aerato ma al riparo dalla polvere e si conserva in sacchetti di carta o tela.

 21/02/2014

L’ERBA  RUGGINE

L’Erba ruggine è una felce alta non più di 15 cm; dal suo rizoma nascono numerose fronde. Le fronde sono di forma lanceolata, dai lobi variamente dentati. Il picciolo e la parte inferiore della fronda sono coperti da numerose squame di colore ruggine. Appartiene alla famiglia delle ” Aspleniaceae “, l’erba ruggine non produce fiori, ma nella superficie inferiore si trovano dei sori dai quali maturano le spore che sono responsabili della riproduzione della pianta. Questa pianta è una delle poche che riescono a vivere anche in ambienti non eccessivamente umidi, ma predilige le zone rocciose, cresce sui pendii e sui muri di tutto il nostro Paese.

È una pianta dalle mille virtù, ha proprietà astringenti, tossifughe, diuretiche, emollienti, ecc. I suoi  principi attivi sono gli amminoacidi, i tannini e i flavonoidi. Le parti usate in medicina sono il rizoma e le fronde; si fanno essicare separati,  all’ombra,  e si conservano in sacchetti di carta. Continua nel prossimo articolo…