RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CINQUANTADUESIMA PARTE

22/02/2018

Rispondo a Patty che mi ha chiesto una spiegazione dell’apparato respiratorio,  non troppo semplice ma nemmeno con troppi termini medici che non sa.

LA RESPIRAZIONE  E IL SUO

APPARATO

Incomincio col tenere presente che la degradazione degli alimenti organici nell’organismo, è un processo ossidativo,  lo dico perché questo processo di ossidazione comporta l’ utilizzazione dell’ossigeno atmosferico (aerobiosi) per ossidare l’idrogeno dei composti organici e per formare acqua ed anidride carbonica.  L’ossigeno,  questo elemento vitale per l’uomo,  è un gas che si trova nell’aria,  e l’anidride carbonica, anch’essa gassosa, prodotta dal nostro organismo viene riversata nell’aria;  questo fenomeno si chiama respirazione.  Gli scambi respiratori negli animali più semplici invece avvengono in corrispondenza della loro superficie,  ma con il complicarsi dell’organizzazione degli animali,  crescendo la massa corporea e il livello delle combustioni,  la funzione respiratoria non può essere espletata completamente dalla superficie del corpo.  Si sviluppa così una superficie supplementare che si organizza nelle formazioni lamellari delle branchie,  per gli animali acquatici,  e nei polmoni per quelli terrestri.  Nel complesso tale superficie raggiunge nell’uomo un’area di circa novanta m².  Questa grande estensione viene ottenuta con la suddivisione del volume del sacco polmonare in un’infinità di microscopiche camere,  che sono gli infundibuli e alveoli polmonari.  Continua.

23/02/2018

Per giungere agli alveoli,  l’aria deve penetrare nei polmoni percorrendo le vie aeree,  una serie di strutture anatomiche in forma di cavità e di canali che si risolvono terminando una ricchissima arborizzazione che costituisce il parenchima polmonare.  L’inizio delle vie aeree superiori, è situato nella testa;  l’aria infatti penetra attraverso le narici,  nelle cavità nasali le cui pareti interne sono tappezzate della mucosa nasale,  che cede umidità dell’aria e la riscalda.  Questi processi sono facilitati dall’aumento di superficie determinato dalla sporgenza dei cornetti dello scheletro sottostante:  sono le ossa turbinate dell’etmoide.  Attraverso le aperture posteriori delle cavità nasali,  dette coane,  l’aria passa nella faringe,  alla quale può giungere anche attraverso la bocca e l’istmo delle fauci.  Dalla faringe l’aria si immette nella laringe che è l’organo della fonazione,  ne attraversa il canale e giunge la trachea,  che ha la forma di un tubo rettilineo lungo circa dodici cm e che decorre verticalmente alla base del collo,  sotto la sporgenza del pomo di Adamo,  sino a circa la metà del torace.  Qui la trachea si biforca nei due tronchi principali,  o esterni,  che poi penetrano nell’ ilo del polmone.

La trachea come gli altri corpi tubolari  del nostro corpo è formata da strati o tuniche sovrapposte di tessuti molli di diversa natura (mucosa muscolare liscia e fibrosa),  ma a differenza di altri canali,  essendo necessario che resti pervia per non impedire il passaggio dell’aria,  la trachea è rinforzata da semianelli cartilaginei aperti all’indietro. La mucosa tracheale è tappezzata da epitelio ciliato che si continua anche nei bronchi,  così come avviene per gli anelli cartilaginei che però nei bronchi sono completi,  salvo spezzettarsi con il procedere della ramificazione dell’albero bronchiale.  Penetrati nel polmone,  i tronchi bronchiali si vanno ramificando dicotomicamente e diminuiscono man mano di diametro.  Si passa così ai bronchioli respiratori,  ai condottini alveolari e gli infundiboli che hanno forma di grappolo, essendo ricoperti dalle dilatazioni costituenti  le camerette alveolari.  Da notare come l’epitelio della mucosa, che nella trachea è alto e cilindrico, nei vari segmenti dell’albero bronchiale va assottigliandosi sempre di più,  fino a diventare estremamente appiattito in corrispondenza delle pareti alveolari.  Continua.

24/02/2018

Qui esso diventa epitelio respiratorio, cioè atto agli scambi tra l’aria e il sangue della fitta rete di capillari che gli stanno a ridosso,  ma che sono separati dall’epitelio per mezzo di una laminetta basale amorfa rafforzata da fibre elastiche.  Tutto il complesso dell’albero bronchiale, fino agli alveoli e al connettivo interposto tra essi,  i nervi e i vasi sanguigni e linfatici costituiscono i polmoni,  due grossi organi che hanno la forma approssimativa di una piramide a base triangolare.  La faccia mediale del polmone è alquanto incavata e in essa è presente l’ilo,  attraverso il quale entrano ed escono i vasi, i bronchi e i nervi;  si distinguono inoltre una faccia esterna o laterale,  convessa,  e una base che poggia sul diaframma;  l’apice giunge fino allo spazio situato dietro la clavicola in corrispondenza della prima costola.  Ogni polmone è diviso in lobi,  che si possono individuare bene all’esterno essendo separati dalle scissure interlobulari.  Nel polmone destro si notano due scissure e tre lobi,  in quello sinistro una scissura e due lobi;  a ciascun lobo corrisponde una suddivisione del bronco principale.  Ogni lobo è a sua volta suddiviso in lobuli,  separati da connettivo.  I polmoni sono rivestiti dalla sierosa pleurica,  pleura viscerale,  che senza interruzione,  si continua nella pleura parietale;  quest’ultima riveste il sacco pericardico e la parte interna della gabbia toracica nonché la faccia superiore del diaframma.  Resta circoscritta per ciascun ramo del torace una cavità completamente chiusa e vuota,  la cavità pleurica,  che circonda il polmone;  quest’ultimo però è esterno a detta cavità.

Ciascun polmone riceve sangue venoso,  cioè carico di anidride carbonica,  per mezzo del ramo omolaterale dell’arteria polmonare proveniente dal ventricolo destro e scarica il sangue ossigenato tramite le vene polmonari che giungono all’atrio sinistro.  Il sangue arterioso è però portato al polmone delle arterie bronchiali che provvedono alla nutrizione delle pareti dell’albero bronchiale e degli altri tessuti polmonari.  Nel polmone vi è anche una notevole rete linfatica tributaria delle numerose linfoghiandole presenti in prossimità dell’ilo e dei bronchi esterni.  Continua.

26/02/2018

La circolazione polmonare fa passare attraverso i polmoni tutto il sangue espulso dalla parte destra del cuore che contiene sangue venoso.  Il volume del sangue che viene spinto in tutto l resto del corpo(circolo somatico) dal cuore sinistro è uguale a quello espulso dal cuore destro,  cioè la portata sanguigna dei due circoli è la stessa.  L’albero circolatorio polmonare si sfiocca,  come l’albero circolatorio somatico,  in reti capillari.  Una rete capillare polmonare avvolge tutti gli alveoli.  Il sangue impiega circa un secondo a percorrere tale rete capillare e questo tempo è sufficiente a permettere gli scambi gassosi tra sangue e alveoli polmonari.

  Come il sangue è continuamente ricambiato,  così anche l’aria alveolare deve essere continuamente ricambiata, altrimenti la sua scorta di ossigeno si esaurirebbe in breve tempo.  Al fine di rimuovere l’aria dagli alveoli polmonari si attua il processo di ventilazione polmonare,  che consiste in ritmiche inspirazioni  (entrata dell’aria)  seguite da altrettante espirazioni  (fuoriuscita dell’aria): quello che si chiama comunemente ritmo respiratorio.  Nei mammiferi e nell’uomo la ventilazione è ottenuta con una ritmica dilatazione e restringimento della cassa toracica.  Queste fasi sono determinate dai muscoli toracici,  che sollevano e abbassano le coste e lo sterno,  e dal muscolo del diaframma,  che si solleva e si abbassa contro i visceri addominali.  I polmoni contenuti nella cassa toracica ne seguono passivamente le escursioni e si dilatano e si sgonfiano ritmicamente. Ogni atto inspiratorio ed espiratorio comporta un rinnovamento solo parziale dell’aria contenuta nei polmoni;  infatti,  nell’uomo una inspirazione introduce circa mezzo litro di aria nuova,  mentre l’aria totale contenuta nei polmoni e di circa cinque litri.  Gli atti respiratori si susseguono con una frequenza che nello stato di riposo,  è di circa quindici al minuto.  Questo ritmo è involontario, tanto è vero che prosegue indisturbato anche in assenza di coscienza,  come nel sonno.  Possiamo tuttavia modificarlo,  intensificandolo o rallentandolo,  e anche arrestarlo, almeno per poco tempo,  con l’ausilio della nostra volontà,  cioè con l’ausilio dei centri nervosi superiori.  Continua.

27/02/2018

Il ritmo automatico è presieduto da centri nervosi che sono situati nel midollo allungato,  in corrispondenza del quarto ventricolo.   L’interruzione delle connessioni di questi centri con il midollo spinale,  nel quale risiedono i nuclei nervosi per l’innervazione dei muscoli respiratori,  blocca gli atti respiratori e si ha la morte per paralisi respiratoria.   Lo stesso succede quando gli stessi centri respiratori vengono lesi direttamente da traumi e malattia polmonare.  Per esempio,  quando si cammina e si corre,  il consumo di ossigeno è maggiore che in condizioni di riposo;  la ventilazione polmonare aumenta e  con essa aumenta anche il sangue che circola attraverso i polmoni.  Esso infatti non riuscirebbe a ossigenarsi completamente se non vi corrispondesse un incremento del ricambio dell’aria nei polmoni. A tal fine deve verificarsi un aumento sia del ritmo respiratorio che della profondità dei respiri, e cioè il numero di atti respiratori al minuto e il volume dell’aria introdotta ad ogni inspirazione.  Questo fenomeno ha una duplice origine.  Da una parte è dovuto al fatto che l’attività motoria fa aumentare per esempio nella corsa,  i movimenti muscolari delle gambe,  influisce nello stesso senso,  e contemporaneamente,  anche sull’attività dei centri cardioacceleratori e su quella dei centri respiratori;  dall’altra parte,  questo fenomeno è dovuto al fatto che la scarsa ossigenazione del sangue,  e soprattutto  l’accumulo in esso di anidride carbonica,  che si verificano quando la ventilazione è infufficiente,  provocano l’eccitamento di particolari recettori,  chiamati “chemiorecettori”,  che sono situati a livello della biforcazione dell’arteria carotide comune. L’eccitamento di questi recettori ha l’effetto di inviare impulsi nervosi ai centri respiratori e di far aumentare la loro attività.  Anche qui come a livello renale,  si attua un meccanismo di salvaguardia dell’organismo;  esso interviene a regolare l’attività ventilatoria,  in modo da mantenere costante nel sangue la  tensione dei gas, ossigeno e anidride carbonica.  Continua.

28/02/2018

Nel rene,  la secrezione di un ormone antidiuretico,  controllata dal tasso di acqua, ne regola il riassorbimento da parte dei tuboli renali,  in modo da mantenere costante il livello idrico del sangue.  Nei polmoni la stimolazione dei chemiorecettori carotidei,  ad opera della tensione dei gas respiratori nel sangue,  regola la ventilazione polminare,  agendo sui centri automatici del respiro,  in modo da mantenere costante la tensione dei gas respiratori nel sangue.  C’è anche un’altro tipo di regolazione dell’attività respiratoria polmonare che entra in funzione in condizioni completamente diverse da quelle prima ricordate:  è la regolazione che si mette in atto quando si respira in aria rarefatta,  come in alta montagna o in un aereo il cui interno non sia pressurizzato a una pressione atmosferica corrispondente a quella del livello del mare.  La rarefazione dell’aria comporta la diminuzione della sua pressione totale e delle pressioni parziali dei suoi componenti gassosi;  nell’aria rarefatta quindi la pressione di ossigeno è minore e pertanto è minore anche la differenza di pressione di ossigeno tra aria alveolare e sangue. Conseguentemente diminuisce la quantità di ossigeno che entra nel sangue a livello polmonare.  Se non intervenisse un fenomeno regolatorio,  cioè ancora una iper-ventilazione,  si andrebbe contro ad una deficienza di ossigeno nel sangue (ipoossia).  In questo caso l’iperventilazione può avere solo l’effetto di innalzare la pressione di ossigeno negli alveoli,  la quale permette una normale erogazione di ossigeno.  L’aumento iperventilatorio della pressione di ossigeno qui si verifica anche perché l’iperventilazione provoca contemporaneamente una diminuizione dell’anidride carbonica nell’aria alveolare, oltre che nel sangue (ipocapnia); diminuendo la pressione parziale di anidride carbonica,  può aumentare la pressione parziale di ossigeno.  Mentre l’iperventilazione da lavoro muscolare,  è almeno in parte,  dovuta sia alla diminuzione della pressione di ossigeno che all’aumento della pressione di anidride carbonica nel sangue,  l’iperventilazione da aria rarefatta è dovuta solo ad una diminuzione della pressione di ossigeno nel sangue, e solo questa diminuzione agisce,  eccitando i chemiorecettori carotidei,  e attraverso questi,  i centri respiratori del midollo allungato.  Continua nell’articolo seguente:  La respirazione e il suo apparato due.

LE RICETTE DI CASA MIA DUECENTOQUARANTACINQUESIMA PARTE

22/02/2018

IN CUCINA CON AMORE E CON

FEDERICA

Ingredienti:  macarelli freschi,  olio extra vergine d’oliva, panco,  peperoni gialli,  rossi e verdi,  patate,  pomodori,  carote,  peperoncino,  sedano,  spezie,  cipolle rosate,  sale,  pepe,  succo di limone,  formaggio grattugiato a scelta.

Esecuzione:  prepariamo la salsa,  una specie di peperonata piccante ma non troppo,  tagliando tutte le verdure a piccoli pezzetti,  farli rosolare e poi finire la cottura con un mestolo di brodo di carne. Alla fine aggiungeremo sale,  pepe,  e peperoncino q.b.  Adesso sfilettiamo i macarelli,  oppure ce li facciamo sfilettare bene,  li mettiamo stesi in un piatto grande,  aggiungeremo spezie,  limone e sale.  Dopo un’ora circa li avvolgeremo nel panco,  li spruzziamo con l’olio e li cuoceremo in forno.  Risulteranno belli dorati e saporiti,  da servire insieme alla salsa.

Federica,  È un piatto gustoso e fa bene alla salute. Ricordi che dovevo dirti una cosa?   Sai quella mia amica gonfia e invidiosa che diceva che le portavo sfiga?  Ebbene,  come dici tu la sfiga se l’è procurata da sola:  si è fatta la rinoplastica due volte perché voleva avere il naso di un’attrice,  anche lei rifatta,  resta il fatto che la prima volta non è riuscito bene,  la seconda invece è rimasta quasi senza naso,  non è una barzelletta,  è la verità.

Elena   Non sarà mica andata dal calzolaio a farsi la rinoplastica!  Bisogna stare attenti.

23/02/2018

Elena    Ciao Fede,   ho fatto gli involtini di riso con i frammenti di tartufo che mi hai dato tu,  sono risultati molto buoni,  provali.

INVOLTINI DI CARNE AL

TARTUFO

Ingredienti per quattro persone:  cinque bistecche grandi e sottili,  duecento g di riso, brodo,  scalogno,  rosmarino,  olio extra vergine d’oliva gentile, una noce di burro,  parmigiano, briciole di tartufo nero,  sale,  pepe,  due cucchiai di panna,  spezie,  uno spicchio di aglio,  un limone, acero di ribes bianco e aceto di mele,  un cucchiai di miele.  Per il contorno cipollotti in agrodolce.

Esecuzione:  Per prima cosa mettiamo a marinare la carne con un’emulsione fatta di sale,  pepe,  limone,  olio,  spezie.  Nel frattempo facciamo un bel risotto facendo dorare il riso,  poi metteremo lo scalogno tritato,  il sale,  un po’ di chiodo di garofano,  aggiungeremo il brodo e lasciamo asciugare fino a quando il riso sarà cotto al dente.  Mettiamo la panna,  il parmigiano,  il tartufo e lasciamo intiepidire.  Adesso prendiamo la carne e la faremo scottare sulla piastra,  la giriamo e la rigiriamo poi la toglieremo per fare gli involtini con il riso.  Li fermiamo con uno spago o uno stecchino,  li pennelliamo col burro e li mettiamo in forno preriscaldato a centosettanta ° per due minuti.  Nel frattempo abbiamo fatto anche le cipolle in agrodolce con il miele,  l’aceto l’olio,  il pepe e un pizzico di peperoncino;  un a volta raggiunta la cottura li serviremo insieme agli involtini e a piacimento verseremo un po’ del loro succo.

Federica    I cipollotti freschi fatti così sono una squisitezza.  Che bel piatto!

Elena  Grazie!

24/02/2018

Federica   presentaci gli gnocchi che  hai fatto  a casa mia,  erano pieni di magia,  ma soprattutto gustosi e salutari,  sì,  perché conditi senza burro e panna.  Sai cosa diceva mia nonna?  Non far mangiare agli altri quello che non mangeresti tu!  Con burro e panna diventa buona anche la capanna,  sì,  ma poi?…

GNOCCHI AL CAVOLO E RICOTTA

Ingredienti per quattro persone:  trecento g di ricotta,  cinquecento g di cavolfiore,  trecento g di semola di grano duro,  un uovo,  sale,  pepe,  macis o noce moscata,  due scalogni,  mezzo porro, sugo al pomodoro fatto in casa,  basilico fresco,  cento g di pancetta tagliata a listerelle e grigliata,  olio extra vergine d’oliva,  parmigiano grattugiato:  un cucchiaio a persona.

Esecuzione:   per prima cosa facciamo un bel sugo con gli scalogni,  il porro,  tutti tagliati fini,  il pomodoro cinquecento g, infine aggiungeremo il pepe,  la pancetta rosolata bene per far sciogliere tutto il grasso.  Facciamo gli gnocchi con il cavolfiore lessato a vapore,  macinato e messo insieme alla ricotta, aggiungeremo sale,  il macis,  e la semola per ottenere un impasto che non appiccichi alle dita.  Facciamo dei grossi bigoli e tagliamo gli gnocchi a nostro piacere. Una volta sbollentati li metteremo nella casseruola del sugo,  aggiungeremo le erbe equilibrate,  il parmigiano e l’olio extra vergine d’oliva.

Federica   Sai cosa significhi essere piaciuti a tutti?  Proprio così signore mio!  Una squisitezza!

26/02/2018

Elena    Oggi con il freddo che fa ci sta bene la carne di maiale ai ferri,  prendiamo delle fette di spalla,  la mettiamo a marinare,  poi sulla piastra a sciogliere il grasso e poi via la faremo al sugo con pomodoro e verdure.

SPALLA DI MAIALE IN AGRO

DOLCE

Ingredienti:  acquistiamo un pezzo di spalla di maiale,  la taglieremo a piccoli pezzi, olio extra vergine d’oliva,  due  scalogni,  quattro cipollotti freschi,  peperoni verdi,  gialli e rossi, sale,  pepe,  un pizzico di rafano,  sugo al pomodoro, spezie miste,  vino bianco secco e un bicchiere di amarone,  aceto di acero,  chiodo di garofano,  rosmarino,  alloro e salvia,  basilico fresco,  brodo q.b. e miele.

Esecuzione:  mettiamo la carne a marinare con vino amarone,  sale,  spezie,  pepe,  alloro,  rosmarino,  scalogno,  rafano. Nel frattempo facciamo una salsa con le erbe,  spezie  cipollotti e scalogni,  peperoni, basilico,  pomodoro,  aggiungeremo il brodo q.serve per la cottura.  Adesso prendiamo la carne lasciata a bagno per una notte,  la mettiamo sulla piastra,  faremo sciogliere quasi tutto il grasso,  poi la doriamo e la metteremo a cuocere con rosmarino,  salvia,  alloro,  aceto, miele, e il brodo.  Una volta raggiunta la cottura giusta e cioè ben cotta,  passiamo il tutto nella casseruola della salsa.  portiamo ad ebollizione,  aggiustiamo di sale e spezie e mettiamo il coperchio.  Lasciamo riposare per quindici minuti e poi serviremo con pane abbrustolito e vino amarone.

Federica  Un piatto gustoso e leggero perché è stato sgrassato, e abbiamo tolto le pellicine ai peperoni.

Che piatti meravigliosi!

27/02/2018

TAGLIATELLE  AL  SUGO DI

ARROSTO

Ingredienti:  tre uova,  trecentocinquanta g di farina per pasta fresca o semola,  sugo di vitello arrosto con pezzetti di carne tritata,  brodo vegetale,  olio extra vergine d’oliva,  sale,  pepe, parmigiano raggiano, una cipolla rosata,  una punta di spezie.

Esecuzione:  Facciamo le tagliatelle,  poi le cuoceremo nel brodo di verdura, infine le condiremo con un ragù fatto di cipolla,  sugo di pomodoro, pezzetti di carne di vitello e sugo di arrosto,  mantechiamo nella casseruola del ragù e li spolveriamo con formaggio e un giro di olio,  aggiustare di sale e pepe.

Federica  Anche queste,  sono piene di gusto e leggerezza.

Elena  Grazie!  Ti aspetto alla prossima con qualcosa di sfizioso.

28/02/2018

Elena   Salutiamo febbraio con un dolce leggero e ben riuscito,  altrettanto semplice per grandi e piccini.  Le altre frittelle alla frutta di casa mia.

FRITTELLINE  DI MELE IN

PASTELLA

Ingredienti:  tre mele stark delicious,  quattrocento ml di latte,  due cucchiai di olio di semi di mais,  un uovo e un tuorlo,  due bacche di vaniglia,  duecento g di farina per dolci,  due cucchiai di semolino, venti g di lievito di birra,  la scorza grattugiata e il succo  di un limone grande,  trenta g di zucchero,  olio per friggere, zucchero a velo con vaniglia.

Esecuzione:  sbucciamo e tagliamo le mele in quattro parti,  togliamo i semi,  poi faremo delle fette larghe e sottili ma non troppo altrimenti si rompono.  Le mettiamo a bagno con il succo del limone,  e nel frattempo faremo la pastella con il lievito,  olio,  zucchero,  le uova,   la scorza del limone,  la vaniglia e le farine alternate al latte.  Amalgamiamo bene formando così un impasto molto scorrevole.  Lasciamo riposare per un’ora circa,  poi immergeremo le mele a fettine e le friggeremo aiutandoci con le pinze.  Mettiamo la frittura nell’assorbente e dopo qualche minuto circa spolverizziamo le nostre frittelle con zucchero a velo.

Federica  Da vedersi sembrano leggere e gustose,  le voglio fare al più presto.

Elena   Sì,  hai ragione sono leggere,  ben cotte e gustose,  Pensa che il dott. Robert  nonostante non ami i cibi fritti,  queste le mangerebbe a cena,  a colazione e a pranzo.

01/03/2018

Elena  Oggi primo marzo avrebbe dovuto portare una speranza di primavera,  qua da noi invece ha portato la neve,  se non altro è utile per i germi. Incominciamo con una ricetta di crostini  spacca fame,  farciti con cose sfiziose ma anche salutari.

CROSTINI  ABBRUSTOLITI E

FARCITI D’INVERNO

Ingredienti:  filoncini di pane,  bacon,  besciamella leggera,  funghi porcini  e cipolline in agrodolce,  cavolfiore al forno in fonduta di fontina,  frittatine di verdure,  sale,   pepe,  olio extra vergine d’oliva,  peperoncino.

Esecuzione:  tagliamo i filoncini di pane in maniera diagonale dallo spessore di due cm circa.  li spennelliamo con l’olio e li mettiamo ad abbrustolirsi sulla piastra o in forno.  Poi mettiamo tutti gli ingredienti che servono sulla spianatoia di lavoro:  il cavolfiore gratinato con la fonduta,  i porcini in umido e agrodolce,  le cipolline in agrodolce,  il bacon,  e le frittatine.  Una volta fatto il pane,   dividiamo gli ingredienti e li copriremo  con queste leccornie.  Da presentare come antipasto  o come merenda con chardonnay o prosecco delle nostre zone.

Federica   Che belli e che sapori!

Elena  Ti ringrazio,  ci ritroveremo nel prossimo articolo di cucina,  ciao!

LE RICETTE DI CASA MIA DUECENTOQUARANTAQUATTRESIMA PARTE

16/02/2018

IN CUCINA CON AMORE E CON

FEDERICA

Elena   oggi voglio iniziare questo articolo di cucina con un dolce che piace molto ai bambini e ai grandi.  Sono  miei cannoli,  li ho chiamati i cannoli di casa mia perché la ricetta della pasta  e del ripieno è mia.  Si tratta di una frolla molto sottile che si scioglie in bocca.

I CANNOLI DI CASA MIA

Ingredienti:  composta di susine nere,  composta di fichi,  cioccolato gianduia,  cacao amaro,  zucchero a velo,  canditi misti fatti in casa,  e canditi filanti misti sempre fatti in casa,  due cucchiai rasi di panco,  frolla sottile fresca fatta da me con quattrocento g di farina per dolci,  duecento g di zucchero semolato,  un uovo e un tuorlo,  un bicchierino di liquore alle susine regina Claudia,  cinquanta g di burro,  ingrediente segreto una buccia di mandarino grattugiata,  un po’ di lievito per dolci.

Esecuzione:  per prima cosa ho fatto il ripieno usando le composte di frutta fatte nella stagione ecc,  poi ho fatto la frolla, l’ho stesa subito e ho fatto i cannoli con lo stampo,  li ho messi a cuocere in forno preriscaldato a 180°e poi una volta raffreddati ho fatto il ripieno e li ho decorati con canditi filanti,  zucchero a velo con vaniglia e poco miele.

Federica   Se ti dico che sono un elisir di lunga vita ci devi credere.  Sai?  A me piace molto il liquore nella pasta dei dolci,   e anche nelle creme,  perché evapora e lascia un ‘impronta di  sapore che nelle tue ricette si combina sempre in maniera eccellente lascia il tutto leggero e non fa male a nessuno.  Ciao meraviglia!

18/02/2018

Federica    Sai quale torta piace molto ad alcuni dei miei clienti?  Quella che ci hai regalato all’inizio del 2012,  e poi l’hai presentata qui nel sito  ad ottobre dello stesso anno;  era la torta alle prugne nere,  che io faccio spesso e non sono ancora riuscita a farla uguale.

Elena   Sei molto brava e sono sicura che se ti rivelo l’ingrediente segreto avrà lo stesso sapore.  In tutte le mie ricette c’è sempre un ingrediente segreto,  è questione di principio,  ovviamente è solo questione di sapore.

Federica   Perché  non metti la foto della torta che hai dedicato ai miei parenti della Campania?   Ne sono rimasti entusiasti!

Elena  Se me lo dici tu allora sì,  io porto molto rispetto a queste persone e non volevo mostrarla senza il tuo permesso.

  Federica  È  un capolavoro di bontà, e poi hai visto quanto è piaciuta,  hai indovinato i loro gusti era perfetta sotto tutti i punti di vista.

Elena   Non ho indovinato,  mi avevi descritto le persone e non ho fatto fatica a creare questa torta per loro,  anche perché è adatta a grandi e piccini.

TORTA  SPLENDIDA AL CAFFÈ

Ingredienti:  caffè napoletano,  crema mou,  crema chantilly,  una lastra sottile di cioccolato fondente,  crema al cioccolato bianco e torrone,  crema al caffè. Per la copertura:  glassa alla crema  gianduia e malaga fatta con grassi vegetali non idrogenati,  zucchero, pasta gianduia,  pasta malaga,  latte scremato in polvere, cacao,  lecitina di soia.   Per la decorazione  chicchi di cioccolato e caffè commestibili,  torrone,  glassa al gusto gianduia, torrone.

Esecuzione:  per prima cosa facciamo la lastrina di cioccolato fondente facendo fondere il cioccolato con un po’ di acqua,  lo stendiamo ancora caldo sopra due fogli di carta da forno, lo livelliamo prima con la spatola e poi con una lastrina di metallo.  lasciamo asciugare fino a quando non sarà indurita perfettamente.  Ora faremo le creme e ci serviremo dell’abbattitore: faremo la crema al caffè con farina di carruba,  poco zucchero;  poi passiamo alla crema chantilly (facciamo una bella crema pasticciera e  poi verrà alleggerita con la panna semimontata.   Ora facciamo la crema mou con il caramello,  poco burro e panna da montare senza zucchero,  e adesso facciamo la crema al torrone e cioccolato bianco:  con latte,  farina di riso e di mandorle,  cannella,  mandorle spezzettate e tostate,  pepe,  zucchero,  rum.  Mettiamo tutto nell’abbattitore e lasciamo riposare.  Nel frattempo prepariamo le glasse,  le terremo mescolate affinché non induriscano e poi incominceremo a fare gli strati con la prima crema,  la seconda,  la lastrina di cioccolato,  e gli altri due strati,  con la crema mou e quella al torrone.  E adesso la ultimiamo con  la glassa di copertura e lasciamo asciugare,   infine lasciamo cadere qualche goccia di glassa al gusto gianduia,  decoreremo con i chicchi di caffè al gusto cioccolato e qualche pezzetto di torrone fresco.

Federica   Un’esplosione di gusti di colori che richiamano la loro terra,  manca solo il colore del mare.  Non posso dirti che è una meraviglia perché è ancora di più!  Grazie!

19/02/2018

Elena   Vorrei che provassi l’arista di maiale fatta al vapore,  sentirai che gusto.

ARISTA  AL VAPORE

Ingredienti:  per sei persone occorrono settecento g di arista circa,  sale,  pepe,  rafano,  aglio,  cipolle dolci,  salvia,  concia per salami,  brandy.  Per la salsa:   qualche uvetta, burro fresco cinquanta g,  brodo di carne,  panco,  un cucchiaino di senape,  olio extra vergine gentile,  un po’ di tartufo e un cucchiaio di funghi in stracotto.  Contorno di finocchi gratinati.

Esecuzione:  Mettiamo la carne in marinatura con la concia per salami,  abbondiamo di salvia e aglio, cipolle tritate.  La massaggeremo bene con queste spezie,  prima la concia,  aglio e cipolle,  poi un po’ di rafano e il brandy.  La faremo dorare in padella e la lasciamo così per una notte,   il giorno seguente la cuciniamo al vapore.  Una volta cotta  toglieremo i residui della marinatura e la taglieremo a fettine.  Abbiamo preparato la salsa con tutti gli ingredienti e l’ abbiamo cosparsa sulle fettine di carne;  serviamo con i finocchi in salsa di latte leggermente gratinati.

Federica   Fatta così l’arista ha un gusto strabuono è molto tenera che si scioglie in bocca.

20/02/2018

Elena   Un’altra ricetta degli spaghetti,  appetitosi,  e rispettano la salute.  Sono gli spaghetti  alle sarde e ricciola,  con un po’ di bottarga.  Che bontà!

SPAGHETTI  ALLE SARDE E

GALLINELLA

Ingredienti: tre cipolle fresche,  uno spicchio di aglio,  polpa di gallinella al forno,  sarde sotto sale,  un po’ di bottarga di tonno, olio extra vergine d’oliva,  aceto di mele,  brodo di pesce fatto con pesce verdure e spezie,  a piacere parmigiano grattugiato,  origano fresco.

Esecuzione:  Facciamo un soffritto di cipolle tagliate fini,   e lo spicchio di aglio intero, li rosoliamo bene ma non li bruciacchiamo;  Adesso togliamo quasi tutte le cipolle,  spumiamo col vino o brandy,  e aggiungeremo le sarde ben pulite e lavate,  poi la gallinella e facciamo bollire un minuto.  Portiamo il brodo ad ebollizione,  buttiamo gli spaghetti e nel frattempo completeremo il ragù,  aggiungendo sale,  pepe,  origano fresco,  un po’ di bottarga,  l’olio e la spuma di olio e cipolle bianche fresche per dare cremosità.  Scoliamo gli spaghetti al dente e li mettiamo nella casseruola del ragù,  li mescoliamo bene a fiamma bassa, poi spegneremo e aggiungeremo ancora un giro di pepe,  olio e parmigiano.

Federica   Un piatto da sogno!

Elena  Grazie!  Alla prossima.

21/02/2108

Elena   Sai cara Fede?  Ieri sera io e Patty ci siamo divertite a fare questa torta,  è come quella che ho fatto a voi per la colazione,  eccola nella foto sotto.

TORTA  ROSA BLU

Ingredienti:  cinque uova intere,  duecentocinquanta g di zucchero semolato,  zucchero a velo con vaniglia,  un bicchierino di rum,  una bustina di lievito per dolci più due pizzichi,  trecento g di fecola di patate,  cento g di farina per dolci,  190 g di burro sciolto a temperatura ambiente,  buccia di cedro e di mandarino grattugiate.

Esecuzione:  ho lavorato il burro sciolto a temperatura ambiente con lo zucchero fino ad ottenere una crema liscia in modo da sciogliere lo zucchero,  adesso frulliamo le uova a crema,  poi li incorporiamo a filo, e sempre mescolando uniamo le farine,  il liquore,  le bucce di agrumi grattugiate, e dopo avere amalgamato il tutto  uniremo il lievito e trasferiremo il tutto in una teglia per ciambella.  Ecco il risultato,  bella,  soffice,  e buona ,  si può anche farcire e la parte superiore si usa per la colazione;  infatti ho fatto il segno con il coltello in caso volesse farcirla.

Federica   Quella torta era di un buono,  perché ricca leggera e allo stesso tempo soffice,  sai che qui da noi è una delle torte che piace di più alle persone anziane e ai bambini?

Elena   Grazie!  Ci sentiremo per il prossimo articolo.

Federica   Non ne vedo l’ora,  perché se è come  penso ne sentirai delle belle!  Ciao.

TU E IL 2018-19 COSA VUOI SAPERE?

15/02/2018

IL TUO 2018-19 FATTO CON IL

CUORE

Sono io Donatella,  nata quarantacinque anni fa sotto il segno del Cancro con ascendente Pesci.  Io non so se a questo mondo ci sia dolore più grande della perdita di una figlia giovane, è una cosa che va oltre ai confini della norma,  della realtà,  di ciò che è vero e non ci credi,  perché avviene un distacco tra il corpo e la mente che non riesci più a farla entrare e riprendere il suo posto di sempre.  Ci vuole una potenza combattiva che io non trovo più,  mi sento più morta che viva,  forse perché è l’unico modo per sentirmi vicino a lei.  Per capire se  sta bene,  sentire se ha freddo;  in quel luogo non si sa se sia per sempre o se è vero che in qualche modo si ritorni.  Io vivo come se giorno e notte fossero un tutt’uno,  e spero solo che questo non accada mai a nessun altro.  Grazie!

Perdere una figlia giovane è  come per un bambino perdere un genitore.  Tutti noi abbiamo perduto qualcuno che amiamo molto e anche dopo tanto tempo  il dolore resta incancellabile.  In qualche modo bisogna aggrapparsi ancora di più alla vita,  per se stessi e col tempo tutta questa nebbia fredda si farà da parte,  perché loro da lassù ci amano e non vorrebbero vederci così,  hanno bisogno di trovare la pace.  La qualità della vita può decisamente migliorare se s’incomincia a pensare davvero anche a se stessi,  addirittura il tempo  non è sempre nemico,  darà ancora la possibilità di essere non dico felici ma sereni. Bisogna liberare la vitalità,  per raggiungere l’equilibrio interiore,  mettere in primo piano la creatività e realizzare i propri sogni nel cassetto.  La buona sintonia con te stessa guarisce la mente e la qualità del quotidiano migliorerà sempre di più. Inizia da lì,  auguri di cuore!

Elena  Lasagna

20/02/2018

Sono Dina ho cinquant’anni e sono nata sotto il segno dell’Ariete con ascendente Capricorno.  Confessarti questa cosa mi sembra di chiedere l’elemosina,  ma non mi sembra giusto quello che io e mia madre stiamo vivendo.  Secondo noi è una vera ingiustizia,  perché  mia madre riconosciuta invalida al 100%  e bisognosa di cure costose percepisce una pensione di trecento euro mensili.  Com’è possibile?  Quando in giro ci sono ancora falsi ciechi che non solo hanno una pensione adeguata,  ma hanno anche una quota di accompagnamento per i loro familiari.  Quante ingiustizie ci sono a questo mondo!  Dici che avrò giustizia o devo arrendermi?  Grazie di cuore!

Dina,   ci sono cose che fanno rabbrividire,  e la  realtà che stai vivendo è una di queste. Ci sono percorsi confusi,  impraticabili,  che se presi con leggerezza non se ne uscirà mai.  Quindi è giusto prendere questa cosa di petto e afferrare la situazione per portarla nel posto giusto.  Il tuo medico dovrebbe rimboccarsi le maniche e mandare la cartella clinica di tua madre dove verrà ascoltato e ci saranno di nuovo indagini per verificare una volta per tutte la situazione molto precaria.  Posso immaginare i disagi che si sommano!  Un malato non dovrebbe avere anche di queste preoccupazioni.  Personalmente non riesco ad accettare queste cose! Possibile che nessuno se ne sia accorto di questa cosa fuori posto?  Controllano tutti  gli ammalati o lo fanno a giorni alterni?  Il mio consiglio è quello di non rassegnarti,  vedrai che non resterà solo un sogno quello di poter vivere con dignità,  è un vostro diritto!  Troppi disagi per una persona che soffre già per la sua malattia!  Combatti per tua madre senza mai provare sentimento di delusione,  e sono certa che presto verrà anche quel momento!  Auguri bellissimi!

Elena  Lasagna

05/03/2018

Sono G.  nata ventotto anni fa sotto il segno del Leone con ascendente Gemelli.  Convivo da più di tre anni con un uomo di circa quarant’anni,  lo credevo una persona meravigliosa fino a quando non ho avuto bisogno di una mano.  Se si ama davvero una persona si desidera la sua felicità o perlomeno la sua realizzazione,  ebbene ho capito che invece di darmi una piccola mano a salire,  lui mi ha dato una grossa spinta a scendere.  Il mio problema è che con la gente sono troppo ottimista,   invece ci sono persone malate che vorrebbero schiacciare anche la loro madre!  Vorrei tanto incontrare la persona giusta per convivere una vita serena con rispetto reciproco  e lealtà che non sia distruttiva nei confronti degli altri e di se stesso.  Ci riuscirò?  Grazie!  Ho bisogno di sapere.

In questo periodo è importante l’autocontrollo che di solito a te non manca mai,  ma sono sicura che su di lui non ti stai sbagliando.  La tentazione di sapere se troverai l’uomo della tua vita è grande, e ti capisco perché  scoprire certe cose si resta un po’ scossi,  amareggiati,  ma se stai attenta quando arriverà lo riconoscerai,  abbi fiducia in te stessa. Sei attratta dal proibito,  ma non per questo potresti mettere in pericolo il vero amore.  Per te la pace,  la felicità sono sempre stati minacciati da esigenze di questo tipo,  vivere la quotidianità con un amore sbagliato non è facile,  quindi dovresti prima lasciarlo e poi iniziare un nuovo periodo,  il sentimento vero crea un clima speciale e va tenuto sotto controllo.  Meno egocentrismo,  più obbiettività ti servirebbero per capire la tua vera priorità e bada bene che anche se credi che sia il lavoro,  ti sbagli di grosso,  perché per una come te  vivere senza un autentico amore su cui contare è pericoloso,  ti inaridisce l’anima e tu sei una persona solare che non può permetterselo.  I miei sono veri auguri,  so che ce la farai!

Elena  Lasagna

LA SENSIBILITA’ ALLA LUCE DEL SOLE

12/02/2018

CHE COS’È LA LUCE?

Che bellezza la luce del sole e dell’acqua!   Eppure tutto questo viene considerato dal punto di vista medico una medicina e un cosmetico naturale.  Ma nasconde le sue insidie:  la luce è costituita da onde visibili percepite dall’occhio e che consentono di vedere dai raggi infrarossi,  che emanano calore;  dai raggi ultravioletti UVA e  UVB  ( i raggi UVC vengono arrestati nella loro corsa verso la terra dallo strato di ozono esistente nell’atmosfera). L’irraggiamento UV rappresenta solo il 10% dell’energia solare,  ma è la causa principale dell’insorgere delle allergie alla luce. In un individuo normale l’esposizione alla luce solare  provoca una pigmentazione immediata,  per quanto superficiale ed effimera ;  poi da 6 a 24 ore più tardi,  causa un eritema seguito da pigmentazione accentuata,  più profonda e durevole. Nel corso di qualche giorno si verifica un ispessimento dello strato corneo,  che abbinato alla pigmentazione limita gli effetti dell’esposizione alla luce solare.  Ma quando meno si può aspettarselo,  può instaurarsi una condizione fisica,  biologica ed anche psichica che provoca una reazione negativa della pelle.  La causa di questa condizione può essere determinata da difetti talvolta congeniti esistenti nel sistema fotoprotettivo della pelle:  carenza di acido nicotinico intracellulare,  mancanza di melanina;  difetti del sistema di ripristino dell’acido desossiribonucleico  (ADN);  difetti della sintetizzazione della vitamina PP.  Inoltre a volte può trattarsi di sensibilizzazione dermica provocata da qualche sostanza estranea all’organismo in se stesso,  ma immessa per via esterna.  Continua.

13/02/2018

Ci sono molte reazioni anomale che elencarle tutte in maniera dettagliata ci  vorrebbero molti giorni e magari poi  non interessano più di tanto,  anche perché  gli errori si fanno e molti non se ne curano affatto,   beh,  fatti loro.  Quello che veramente conta è la loro origine:  Possono essere di origine genetica e/o metabolica,  come pelle chiara,  molto chiara,  rossastra,  albinismo,  xeroderma,,  pigmentosi,  porfiria,  pellagra,  ecc.  Poi abbiamo le dermatosi aggravate dall’esposizione come ad esempio l’erpete,  vitiligo,  lichenismo,  discromie,  cloasma,  ecc.  Poi abbiamo le patologie derivanti dall’esposizione alla luce solare ripetuta e prolungata nel tempo,  come:  pelle prematuramente senile e cheratinizzata,  cheilite cronica e attinica,  ecc.

Le forme fototossiche con eritema e manifestazioni collateral,  forme fotoallergiche con prurito eczema acuto, lupus eritematoso, ecc. Eruzioni cutanee polimorfe di natura attino-reticolare,  la cui origine è forse ancora sconosciuta.  Da questa indagine di massima risultano sei gruppi di anomalie di base,  tra le quali l’albinismo,  che comporta l’essenza totale di pigmenti,  è una forma non più molto rara. Tutte le altre forme di fotosensibilizzazione sono invece molto diffuse anche se la maggior parte della gente tende cocciutamente ad ignorare.

Come ho già fatto notare negli anni precedenti,  i raggi assorbiti cronicamente dalla pelle possono alterare gravemente la struttura del tessuto connettivo.  Il risultato non è solo l’invecchiamento precoce della pelle,  ma,  sotto l’azione dei raggi ultravioletti,  le lesioni subite dall’ADN  (acidodesossiribonucleico, che costituisce l’elemento di base per il rinnovo delle cellule)  vengono riparate da speciali enzimi.  A lungo termine questi enzimi  svolgono sempre di più torbidamente la loro funzione,  per cui possono verificarsi delle mutazioni fisiobiologiche che tendono ad accentuarsi col passare degli anni.  A volte può svilupparsi persino una forma cancerosa.  Continua.

14/02/2018

Le principali malattie che vengono scatenate e/o aggravate dalla luce e che purtroppo sempre in aumento sono:  l’herpes,  che si insidia in prossimità di un orifizio naturale,  (bocca, narici, ecc.);  il cloasma,  una maschera d’ingrossamento dei tessuti che si forma in mezzo alla fronte e si ripartisce quindi su ambedue i lati sopra l’arcata sopracciliare.  La follicolite, che si presenta in forma di eruzione,  con piccole pustole simili all’acne localizzate sul viso,  sul petto e sulla schiena.  La regola generale da seguire è inequivocabile:  non bisognerebbe mai trascurare nemmeno la più piccola anomalia dermatologica e medica.  Sarà utile spiegare alle pazienti con questi disturbi di seguire alcune regole da non trascurare come ad esempio:  cercare di non restare a lungo nelle zone troppo soleggiate,  modificazioni drastiche di abbigliamento (coprirsi in modo adeguato)  Frenare o sospendere un uso incontrollato di medicinali,  cosmetici e altro,  ma proteggere la pelle usando un ottimo prodotto molto filtrante che blocchi i raggi UV ed accresce la resistenza naturale della pelle.  Oppure usando un prodotto  schermo totale caratterizzato da un fattore opacizzante,  costituito da una composizione inerte tipo ossido di zinco e diossido di titanio.  Questo prodotto ha il compito di riflettere i raggi UV,  bloccando la penetrazione profonda nella pelle.  Continua.

17/02/2018

Le sostanze comunemente definite fotosensibilizzanti,  cioè quelle che sotto l’azione dei raggi solari acutizzano la sensibilità cutanea,  impregnano l’epidermide e si verificano due tipi di reazione:  una normale e l’altra anormale.  Un’imprevista esagerazione della reazione normale:  si tratta di un eritema più o meno edermatoso del tipo “colpo di sole”,  che può arrivare fino all’ustione.  Le lesioni sono limitate alle zone esposte all’irraggiamento solare.  L’incubazione è breve,  dura solo qualche ora.

Reazione Anormale:  in questo caso la reazione è del tutto anomala e si presenta in forma di orticaria,  eczema,  prurito.  Si tratta di una reazione di tipo allergico,  definita “fotoallergia”;  l’incubazione si svolge in un periodo che va da sette a ventun giorni.  Fototossicità e fotoallergia si sovrappongono frequentemente l’una all’altra,  aggravando notevolmente la situazione.  In un gran numero di casi la sostanza fotosensibilizzante non può essere identificata (gruppo 6) e allora si parla di “lucite idiopatica”,  che comprende l’eruzione solare polimorfa,  l’attinoreticolosi, le varie idroanomalie,  ecc.

Le manifestazioni più correnti sono:  dermatite arborea,  si tratta  di una dermatosi abbastanza frequente,  che si instaura nei primi giorni di esposizione  all’irraggiamento solare.  È caratterizzata da macchie brunastre infiammate e ricoperte da rotonde bollicine pruriginose,  che riproducono con estrema precisione i contorni e le nervature delle piante e del fogliame con i quali la pelle è stata in contatto.  Poi abbiamo le dermatiti pigmentogene che sono caratterizzate da macchie bruno-scuro,  molto durature ed inestetiche.  Abbiamo la “dermatite classica” (chiamata a ciondolo)  Si presenta in forma tondeggiante  quasi perfetta più o meno largamente dimensionata,  di colore rosso-brunastro e situata nel bel mezzo del petto. Continua.

19/02/2018

L’argomento è di portata vastissima,  e questo elenco è piuttosto approssimativo e non troppo esauriente,  ma offre comunque alcune indicazioni molto affidabili al riguardo delle sostanza che danno sensibilizzazione alla luce,  le più cattive e già note ed accertate.

Incominciamo con “le furocurmarine”  sono presenti nel prezzemolo,  nel geranio,  nel finocchio,  fichi,  bergamotto,  vaniglia,  essenza di lavanda,  legno di sandalo,  ecc.

I “salici lanilidi alogeni e loro derivati”:  si tratta di sostanze antibatteriche,  tra cui la più comune  l’esaclorofene e d altre sostanze che sembrano essere state ritirate dal commercio.

Le “cicline e sulfamidici”  fenotiazine contenute nei psicotropici,  energetici, ecc.

Il “fluorocromo”,  contenuto in un colorante molto diffuso (l’eosina)  presente anche nei cosmetici come nei comuni rossetti per labbra,  ecc.

Come combattere questa fotosensibilità?  Si può ricorrere agli antistaminici,  che cortocircuitano lallergia;  alle gammaglobuline,  che rinforzano il sistema immunitario;  alla vitamina PP;  ai preparati antimalarici sintetici e in casi estremi,  ai corticoidi.  A volte possono essere utili alcune sedute preventive desensibilizzanti ai raggi UV,  che aiutano la pelle alla luce e limitano l’impatto dell’irraggiamento solare nei luoghi molto soleggiati.  Una particolare attenzione ai medicinali sulfamidici,  antibiotici,  tranquillanti,  diuretici,  lassativi,  contraccettivi,  tendono a fotosensibilizzare la pelle.

LE RICETTE DI CASA MIA DUECENTOQUARANTATREESIMA PARTE

10/02/2018

IN CUCINA CON AMORE E

CON FEDERICA

 Elena  Oggi presento un piatto che mi faceva spesso mia nonna quando ero piccola ed è l’orata di fiume con sapori e patate.

Federica   Io non so,  certa gente fa sue ricette tradizionali come gli involtini di verza,  certe minestre, molte ricette di dolci,  come ad esempio i tortellini dolci o biscotti ripieni,  quelli che mi hai dato tu,  lì da voi si fanno spesso nel periodo di carnevale,  ecc.

 Elena  Io quando presento una ricetta tradizionale come ad esempio la carbonara,  dico “la mia carbonara ecc. Tutte le persone possono riprodurre ricette tradizionali,  oppure farle rivisitate,  ma non dire che le hanno inventate loro.  E poi si vede dove arriva la fantasia e la creatività di certa gente!

ORATA DI FIUME CON PATATE

Ingredienti:  orata, patate,  rosmarino,  aglio,  prezzemolo,  sale e pepe,  aceto di mele,  marinatura in vinaigrette,  olio extra vergine d’oliva,  e salsa di accompagnamento.

Esecuzione:  pulire bene l’orata anche dalle lische,  devono essere tolte tutte.  Poi mettiamo il pesce in marinatura con vinaigrette,  dopo due ore la faremo al forno, farcita con un trito di aglio,  prezzemolo,  un ingrediente segreto e sopra stenderemo delle patate tagliate a fette fini con aghi di rosmarino e un giro di olio;  mettiamo in forno et voilà  il pesce risulta cotto a puntino insieme alle patate.  Si serve il pesce con una salsina a piacimento.  Io l’ho fatta con:  capperi,  aglio,  basilico,  prezzemolo,  cipollotti freschi, sale,  pepe,  peperone verde senza la pellicola,  un uovo sodo, olio e aceto di ribes bianco.

Federica  Buono,  mi piace un sacco,  bello succoso!

Elena  Grazie!  A risentirci,  auguro a tutti una buona domenica.

11/02/2018

Elena   All’improvviso mi sono ricordata della festa di S. Valentino e siccome cade proprio nella giornata delle Sacre Ceneri io presento oggi la ricetta di un dolce al cucchiaio,  sempre squisito ovviamente!

DOLCE  S. VALENTINO

Elena  Si tratta di un dolce al cucchiaio fatto con gelato fresco al cacao,  gelato di banane,  sciroppo di frutti di bosco con frutti sciroppati,  e crema al frutto della passione.

Ingredienti: per il gelato alla banana: trecento g di polpa di banana,  due cucchiai di succo di limone, cento g di panna,  cento g di latte, centocinquanta g di zucchero, una bacca di vaniglia.  Per il gelato al cacao:  cento g di cacao amaro, duecento g di zucchero,  trecento g di panna,  cento g di latte, una  bacca di vaniglia, scaglie di cioccolato  fondente dolce.  Trecento g di succo di maracuja,  fogli di pectina,  100 g di zucchero.  PER LA DECORAZIONE DELLE COPPETTE:  GOCCE DI CIOCCOLATO BIANCO E FRUTTI DI BOSCO SCIROPPATI.

Esecuzione:  per prima cosa facciamo il gelato con le banane: frulliamo la polpa di banane con  il limone e la metà dello zucchero, sciogliamo nel latte l’altra metà dello zucchero e l’incorporiamo alla panna e il frullato di banane,  mettiamo la vaniglia e mescoliamo,  poi,  versiamo il tutto nel cestello del gelato  già in temperatura e dopo trenta minuti avremo il gelato pronto.  Mentre facciamo l’altro lo mettiamo nell’abbattitore e proseguiamo per il gelato al cacao.  Setacciamo il cacao,  poi aggiungeremo lo zucchero, la vaniglia, e lavoriamo il composto con la frusta,  versiamo a filo la panna e il latte,  mettiamo la vaniglia e via nel cestello del gelato.  dopo trenta minuti anche questo sarà pronto da gustare,  lo poniamo insieme all’altro nell’abbattitore e nel frattempo tiriamo fuori dal frigorifero la crema  di maracuja alla bavarese.  Adesso prendiamo le coppette,  versiamo qualche cucchiaio di bavarese,  poi i gelati alternati e copriremo con la bavarese,  infine guarniremo le coppette con i frutti di bosco sciroppati e le gocce di cioccolato bianco.  Ed ecco le coppette nella foto sopra.

Federica  Devono essere di un buono da sballo!

Elena  Infatti per questa festa puoi anche sballare!  (Dico a tavola).  Tanti auguri a tutti e buon S. Valentino.

12/02/2018

Elena   Ho fatto questo dolce da forno per Alessandra e Giovanni,  una particolare crostata ai frutti di bosco e mele,  per ravvivare la loro serata.

TORTA  “ROSA E SPINE”

Ingredienti:  cinquecento g di farina per dolci,  una bustina di lievito,  cinquecento g di frutti di bosco misti,  una mela grossa,  duecento g di zucchero semolato,  cento g di burro fresco,   due uova intere e un tuorlo, un bicchierino di grappa alla genziana,  una bacca di vaniglia,  miele,  la scorza grattugiata di un limone,  crema pasticciera al gusto limone.

Esecuzione:  mescolare lo zucchero e il lievito alla farina,  aggiungere le uova,   la vaniglia,  il liquore, il limone grattugiato,  amalgamare e inserire il burro a temperatura ambiente.  Abbiamo già fatto la crema pasticciera,  abbiamo tagliato le mele e  mescolato i frutti di bosco con un cucchiaio di zucchero.  Poi,  abbiamo steso la pasta,  e ne abbiamo lasciata un pezzo per la decorazione,   dopo la base della pasta ho messo la crema pasticciera,  poi,  le mele zuccherate e i frutti di bosco;  infine ho messo dei tocchetti di burro fra una mela e l’altra e spennellato col miele la pasta.  Ed eccola lì sopra.

Federica   È bella,  meravigliosa! Io le conosco bene le tue torte da forno.

Elena  Grazie!

13/02/2018

Elena   Ciao Fede,  voglio presentare dei nuovi tortelloni,  con sapori nuovi e anche magri.

TORTELLONI GUSTOSI E MAGRI

Ingredienti per quattro persone:   due uova,   quattrocento g di semola di grano duro,  o farina per pasta fresca,   cento g di stracchino squacquerone,  cinque foglie di erba luisa,  sedano rapa, aglio,  peperone rosso, pangrattato fine,  parmigiano grattugiato,  sale, tre cipollotti,  pepe,  erba cipollina,  salvia,  pomodorini secchi stufati,  ceci,  olio extra vergine d’oliva gentile,  brodo vegetale per cuocere i tortelloni.

Esecuzione:  facciamo il pesto con le verdure:  sedano rapa  e ceci, lessati e passati al mixer,  aggiungeremo le altre verdure alla piastra e tagliate finemente,  poi saliamo e pepiamo,  incorporiamo il formaggio grattugiato e un po’ di pangrattato,  amalgamiamo bene e leghiamo il tutto con i pomodorini tagliati molto bene.  Quindi facciamo la sfoglia e poi i tortelloni;  li mettiamo  a cuocere nel brodo e poi li passeremo in padella con olio,  erba cipollina e salvia,  un po’ di parmigiano,  infine mettiamo lo squacquerone  sui tortelloni ancora bollenti,  un giro di pepe e il piatto è pronto.

Federica  Bellissimi,  dai nuovi gusti;  i tuoi piatti sono sinceri come te!  Me lo dicono in molti!

Elena   Grazie a tutti!

14/02/2018

Elena  Adesso che sei qui ti faccio vedere la ricetta di oggi,  è una ricetta di magro,  con solo alici e patate.

Federica  Anche se è di magro è una ricetta squisita e salutare.

ALICI E PATATE AL FORNO

Ingredienti:  alici fresche q.b.,  patate,  olio extra vergine d’oliva,  sale,  pepe,  rosmarino,  prezzemolo,  aglio, panco,  aceto di acero, sale.

Esecuzione:  puliamo e laviamo bene le alici,  togliamo la testa e la lisca centrale, le spruzziamo con l’aceto,   dopo un’oretta le pennelliamo con l’olio,  e le spolveriamo col panco;  ungeremo la teglia grande e le metteremo a cuocere in forno insieme alle patate tagliate a rondelle e tuffate nell’acqua bollente salata per un minuto,  poi le mettiamo nella stessa teglia e le pennelliamo con l’olio,  stendiamo gli aghi di rosmarino e quando il tutto sarà pronto impiatteremo le patate sotto con le alici sopra e per guarnire basterà un giro di pepe e prezzemolo tritato.

Federica   Che belle!  Si mangiano con gli occhi!

16/02/2018

Elena   Ecco la zuppa di castagne che ti avevo promesso.

Federica   Qual è la differenza tra quest’ultima e l’altra che hai presentato tempo fa?

Elena  Cambiano alcuni ingredienti  e la consistenza,  la prima che ho presentato era una minestra di castagne,  anzi di marroni,  c’è differenza,  mentre questa è una zuppa di marroni.

ZUPPA DI MARRONI

Ingredienti:  un kg di marroni,  due rametti di rosmarino,  un cucchiaio di miele,  sale,  pepe, succo e buccia di limone grattugiata,  olio extra vergine d’oliva gentile.

Esecuzione:  laviamo e tagliamo le castagne,  poi le mettiamo in forno a 200 g per cinque minuti,  le togliamo dal forno e le sbucciamo da tutte le pellicine.  Poi le metteremo a cuocere in un litro di acqua con un rametto di rosmarino,  succo di limone e sale.  Una volta raggiunta la cottura le passiamo al mixer con il loro brodo,  e un poco di olio,  ma non le maciniamo troppo lasciamoci anche dei pezzetti e qualche castagna intera dà consistenza ed è bella da vedere.  Infine metteremo un po’ di pepe bianco,  il miele e la scorza di limone grattugiata.  Servire in coppette da zuppa aggiungendo anche un rametto di rosmarino fresco.

Federica  Molto invitante.

Elena  Non è solo buona ma ha un elevato valore nutritivo,  poi è anche molto digeribile.  Al prossimo articolo,  ciao!

RISPOSTE AI LETTORI CENTOQUARANTASETTE

08/02/2018

 

Perché in certe famiglie litigano fra loro per dei soldi?

 

Francesca

 

Ti rispondo con un’altra domanda:  perché esistono gli avvocati?  Perché certe persone o hanno perso il senso dell’obiettività o sono egoiste da volere ciò che non è loro o entrambe le cose.

 

Elena  Lasagna

 

Secondo te le persone deboli sono malate?  Ci sono uomini e donne che si lasciano soggiogare dai propri partner,  e loro per paura sfogano le proprie frustrazioni su persone che hanno avuto la sfortuna  di avergli voluto bene davvero.

 

Francesca

 

A volte vivere con persone così ci si può ammalare di depressione,  e la depressione non ragiona,  ma poi quando si ritorna in sé  si dovrebbero risolvere i propri errori con la coscienza,  se questo non avviene significa che l’egoismo ha il sopravvento.  Ti confesso una cosa:  non mi sono mai piaciute le persone deboli,  e bada bene che le persone deboli sono sempre le più arroganti e ignoranti,  quelle che cercano di farsi voler bene con il possesso,  la cattiveria ecc.  e i ladri sono persone deboli.

 

Elena  Lasagna

 

09/02/2018

 

Cosa pensi del ” festival di Sanremo 2018?

 

Alessandra e Giovanni

 

Io penso che sia uno dei più azzeccati dopo tanto tempo.

 

Elena  Lasagna

 

09/02/2018

 

Cosa pensi del tranviere che ha assassinato Jessica?  Credi alla sua versione che è stata legittima difesa perché lei era munita di coltello?

 

Dott.  Robert

 

Assolutamente no!  Per me è peggio di un animale della foresta!

 

Elena  Lasagna

 

Cosa pensi di chi detta buoni propositi?

 

Dott.  Robert

 

Io li ringrazio!  Ma ci sto attenta perché il male si insinua ovunque!  Ho sempre ammirato la gente sapiente e saggia,  da loro ho imparato molto.

 

Elena  Lasagna

 

13/02/2018

 

Le bugie fatte ai fini del bene,  sono perdonabili o sono da condannare come le menzogne?

 

Angela

 

Se si chiamano bugie “bianche” significa che non fanno del male a nessuno,  ma è per far star bene qualcuno,  questo è l’importante,  però le bugie sono sempre bugie.

 

Elena  Lasagna

 

14/02/2018

 

Ci sono alcuni individui che ancora al giorno d’oggi si ostinano a replicare che alla vista di alcune persone si sentono male perché  portano sfiga!

 

Alessandra e Giovanni

 

Essere superstiziosi è da molti,  non c’è nulla di male credo,  ma quelli del vostro racconto,  quelli non sono superstiziosi,   è solo una scusa per giustificare il loro odio e invidia nei confronti di chi è migliore di loro,  ecco perché al solo pensiero che certe persone esistano,  quei buoni di nulla si sentono male!

 

Elena  Lasagna

 

14/02/201

 

Vorrei la verità,  non importa anche se brutta,  ma ho bisogno di sapere la pura verità!  Grazie!

 

R.

 

Sì,  è inutile girarci intorno,  perché tanto intelligente come sei ci saresti arrivata comunque.  Tienti forte,  a farti licenziare sono stati loro ma soprattutto il tuo ex,  quel verme che vorrebbe esistere solo lui,  e pensare che è una delle persone più ignoranti che abbia mai conosciuto indirettamente.  Tempo fa ti ha fatto credere di essere del tuo partito,  solo per interesse,  come del resto fece e continua a fare su di te in altre cose che ti riguardano.  In realtà anche se lavora dall’altra parte e con loro fa a vedere che si comporta da antagonista,  lui è sempre stato del partito dei tuoi datori di lavoro;  come dice il proverbio tra delinquenti  “cane non mangia cane”,  ma sta pur certa che arriverà il giorno della tua vendetta, e allora sei tu che riderai.  Come fa una persona di sessant’anni a non volere vedere in giro donne che hanno la sua  età!  È un delinquente vestito a festa!  Sai dei più schifosi perché non vuole darlo a vedere! E se si vergogna di quello che fa è ancora peggio perché ne è consapevole!

 

Elena  Lasagna

 

16/02/2018

 

Qual è la sensazione che hai provato nel vedere che certe cose erano come mi avevi detto tu?

Alessandra e Giovanni

 

Non è una cosa appagante per me,  anzi,  non vorrei mai indovinare certe cose!  Siamo arrivati ad un punto che pensare  di essere in una giungla è ancora poco!  Ci sono persone e cose fuori posto,  molto fuori posto.

 

Elena  Lasagna

 

17/02/2018

 

Ti senti lusingata quando qualcuno prende le tue ricette per presentarle a modo suo o addirittura per lavorare alla tele? Se fossimo in te non solo faremmo le ricette ma anche l’oroscopo e vedrai che il tuo successo sarà assicurato e senza persone come hanno loro che riportano le cose che succedono nelle famiglie .

Dott.  Robert,  Linda, Federica,  Alessandro,  Giovanni,  Alessandra ecc.

 

No,  non sono lusingata perché  quelle e quelli li chiamo ladri, io le ricette me le sudo,  e le faccio con il cuore,  non guardo mai una trasmissione di cucina,  mentre loro trovano tutto pronto!  Che schifo!  E dicono pure mandatemi le vostre ricette!   E poi pubblicano i libri e voi li pagate,  ma non sono tutti così,  certi hanno una loro dignità!  Come sono cadute -i in basso! Stanno cucinando bene gli stupidi,  ma è ora di finirla!  Le mie ricette sono della gente e non vostre!

 

Elena  Lasagna

 

17/02/2018

 

C’è gente che ha ancora critiche negative sui presentatori di Sanremo 2018,  specialmente di Michelle Hunziker tu cosa diresti a quella gente?

 

Linda

 

Ogni individuo ha i propri gusti,  ma le critiche negative gratuite sono sempre fatte da stupidi,   invidiosi  e stolti perché c’è anche molta gente compresa io che li ha trovati molto ma molto bravi.  In quanto a Michelle Hunziker è una donna sempreverde,  bella,  intelligente,  solare e simpatica.

 

Elena  Lasagna

 

18/02/2018

 

A chi ti riferisci quando dici mele marce?

 

Alessandra e Giovanni

 

Mi riferisco sempre alle solite mele marce,  quelle di sempre  dalle quali mi sto difendendo,  rubano e occultano le cose degli altri: loro hanno sempre un asso nella manica che spunta al momento opportuno, così per confondere le cose,  ma arriverà giustizia anche per loro!

 

Elena  Lasagna

 

18/02/2018

 

Sei una persona felice!  Ci dai la tua ricetta?

 

Alessandra e Giovanni

 

Sì,  ora sono abbastanza felice ma lo sono con me stessa,  nonostante abbia  e abbia avuto persone che mi amano molto,  non è servito fino a quando non l’ho trovata in me stessa.  Mi dispiace per quelli che invece la cercano negli altri,  perché in questo modo non la troveranno mai!   Voi due non avete bisogno basta vedervi insieme!

 

Elena  Lasagna

 

20/02/2018

 

Se qualcuno ti facesse un grande sgarbo da non dimenticartene e vorrebbe che non lo rivelassi a nessuno o negherebbe tutto,  la tua parola contro la sua e basta,  cosa faresti?  Perché a me è successo e fino a quando non avrà pagato non potrò dimenticare.

 

Anna

 

Se le cose stanno così  lo aspetterei fuori e quando meno se lo aspetta gli darei una lezione da non dimenticare,  la sua parola contro la mia!  Quello lì poverino non ha tutte le rotelle a posto!  No,  cosa dico,  quello ha fuori posto  non solo le rotelle!

 

Lasagna  Elena

 

22/02/2018

Cosa pensi delle coppie che si separano,  li giudichi o sei d’accordo?

 

Dott.  Robert e Linda

 

Io in quel senso non giudico proprio nessuno,  non si può vivere insieme quando non  va più d’accordo,  anche se ci sono i bambini è meglio così,  perché sarebbe molto triste farli crescere in un’atmosfera di tempesta,  loro hanno bisogno di amore e di serenità per crescere sani.  Ma anche se non ci sono figli se io mi accorgessi che il mio partner con me soppravvive e basta,  lo aiuterei ad aprire la gabbia per farlo rivivere,  e lo stesso dovrebbe essere anche per la donna.  Dove c’è stato amore vero resta il bene di uno nei confronti dell’altra.  Detesto quegli uomini che si accoppiano per farsi accudire dalla moglie o dalla compagna,  così solo per interesse,  mi sembrano tanto dei buoni a nulla!

 

02/03/2018

Non sopporto quegli idioti che cercano sempre  di far apparire gli altri come loro!

 

Dott.  Robert

 

A chi lo dici?  Sai?  Non ho mai litigato con una persona intelligente,  guarda caso sono sempre gli idioti!

 

Elena  Lasagna

 

02/03/2018

 

Quando dico “beati i ricchi che non devono mai pensare come andare avanti” tu mi rispondi che essere poveri non è male;  come se volessi dirmi che poveri si sta da dio.  Io non ci credo.

 

Angela

 

Io voglio semplicemente farti capire che la povertà e non la miseria, sa vivere bene e non si lamenta mai perché si accontenta di quello che è riuscita a fare da sola,  e questa per me è una vittoria!  Questa è la vera ricchezza;  l’amor proprio ne esce illeso da tutto.

Elena  Lasagna

 

04/03/2018

 

Secondo te cosa bisognerebbe fare per fermare tutti quei  femminicidi,  non ne possiamo più di sentire le stesse cose!  Il mondo è malato!

 

Annalisa e Giancarlo

 

Ci sono leggi fatte male,  cosa conta denunciare se poi non si fa nulla contro chi ha intenzione di uccidere?  Alla prima denuncia  bisognerebbe prendere provvedimenti immediati e cioè la “galera”.  Alla prima persecuzione,  al primo stlaking,  subito la reclusione!  Anche perché quando c’è questa cosa persiste viene voglia di farli fuori per primi,  come cani con la rabbia!

 

Elena  Lasagna

 

05/037/2018

 

Se qualche anno fa non avessi incontrato quel pezzo di m… le cose sarebbero andate diversamente,  ci sono persone che su questa terra  non dovrebbero esserci!

 

Elena  Lasagna

 

 

RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CINQUANTUNESIMA PARTE

02/02/2018

 

 

LE   GHIANDOLE  PARATIROIDI

 

 

Le paratiroidi sono situate nel collo in prossimità della tiroide. Negli esseri umani sono quattro,  due suoperiori o interne,  site posteriormente alla tiroide nel suo stesso spessore,  e due inferiori o esterne,  poste sulla faccia posteriore dei lobi laterali tiroidei,  tra i rami dell’arteria tiroidea inferiore.  in alcuni individui possono trovarsi altre ghiandole paratiroidee chiamate paratiroidi ectopiche site in altre regioni del collo o nel mediastino,  mentre ammassi di tessuto analogo a quello proprio delle paratiroidi possono trovarsi anche nello spessore di altri organi come ad esempio “il timo”.  Hanno dimensioni molto piccole,  di forma ovale dal colorito giallo-bruno;  presentano una struttura follicolare,  con cellule disposte a cordoni,  e sono sempre ben delimitate da una lamina connettivale riccamente vascolarizzata.  La loro funzione è quella di secernere un ormone detto paratiroideo o paratormone,  che è il principale regolatore del livello ematico del calcio e interferisce quindi in molti processi biochimici generali dell’organismo.  Disfunzioni nell’attività paratiroidea possono provocare tetania (in caso di ipoparatiroidismo) ovvero atonia muscolare, calcolosi renale,  aterazioni ossee in caso di iperparatiroidismo.

 

11/02/2018

 

L’ormone paratiroideo o

 

paratormone.

 

Il paratormone è un ormone polipeptidico prodotto appunto dalle cellule principali delle ghiandole paratiroidee.  Il ruolo fisiologico del paratormone è legato strettamente al metabolismo del calcio.  L’ormone favorisce l’assorbimento del calcio introdotto con gli alimenti,  collaborando in questo con la vitamina D;   riduce l’escrezione renale del calcio e ne manda la mobilizzazione a livello delle ossa.   Attraverso questi effetti il paratormone regola l’eccitabilità nervosa,  controlla i processi della coagulazione e i processi contrattili a livello della muscolatura scheletrica e cardiaca,  determina infine il tenore calcico della parte minerale dell’osso. In caso di deficienza di paratormone o ipoparatiroidismo,  che si verificano di solito nel corso di processi tumorali a carico delle paratiroidi o in seguito all’asportazione chirurgica di queste ghiandole  si instaura una grande ipocalcemia,  con convulsioni tetaniche  che portano a morte per paralisi dei muscoli respiratori.  Nei bambini una lieve insufficienza di paratormone,  se associata alla mancanza di calcioo di vitamina  nella dieta, può essere responsabile di uno stato di eccitabilità muscolare o spasmofilia,  in cui seguono brusche contrazioni muscolari all’appicazione di stimoli anche lievissimi sui nervi o sui muscoli.  L’eccesso invece di ormone paratiroideo è una condizione piuttosto rara,  dovuta ad un tumore secernente delle paratiroidi.  Le caratteristiche dell’iperparatiroidismo sono l’ipercalcemia,  la decalcificazione di ampie zone delle ossa e la deposizione di sali di calcio sul rene e in altri tessuti.

 

05/02/2018

 

Mio marito ha una sciatica,  prima è stato colpito all’arto destro,  ora anche al sinistro,  è vero che la sciatica è una malattia psicosomatica?  Grazie!

Agnese

 

Non è da escludere che in qualche modo siano legate  anche alla psicogenesi,  quando si parla di nervi tutto è possibile.  Ovviamente i battibecchi a lungo andare non giovano alla salute in generale perché la sciatica è una nevralgia da irritazione del nervo sciatico.  Essa si manifesta con dolore superficiale e profondo,  intenso e trafittivo lungo il decorso del nervo e delle sue branche terminali.  All’inizio localizzato alla regione lombare,  poi si prolunga in quella glutea,  alla faccia posteriore della coscia ed esterna della gamba e del piede,  mentre in sede lombare tende a diminuire;  infine,  in fase regressiva alle regioni alte dell’arto.  Il dolore costringe all’immobilità e ad atteggiamenti antalgici,  decubito laterale sul lato sano con l’arto malato lievemente flesso al ginocchio, stazione eretta sull’arto sano con il tronco flesso verso il lato malato,  deambulazione a passi brevi con l’arto malato un po’ flesso mandando sempre avanti l’arto sano ecc.  Oltre la sciatica vera esistono altre due forme cliniche:  la sciatica radicolare o funicolare,  sostenuta da fattori artritici,  artrosici,  ernia discale,  ecc. a carico del rachide lombosacrale,  caratterizzata da una fase lombare del dolore molto più lunga e da un’insorgenza da sforzi muscolari.  E la sciatica plessurale legata ad artrite sacroiliaca,  di solito scatenata da un brusco movimento di torsione del tronco e  da altra causa occasionale,  si manifesta con dolori diffusi nella parte alta della natica.

 

LE  GHIANDOLE  SURRENALI

 

Le ghiandole surrenali sono poggiate sul polo superiore di ogni rene,  sono a forma di cappuccio e vi si riconoscono una parte gialla periferica o sostanza corticale o corteccia surrenale,  ed una parte centrale più scura,  detta sostanza midollare.  La parte corticale è costituita da cordoni cellulari che appaiono raggomitolati su se stessi nella parte più esterna  (zona glomerulare,  poi scendono dritti verso il centro della ghiandola (zona fascicolata) per terminare con un andamento disordinato,  anastomizzandosi fra loro (zone reticolare)tra i cordoni,  come in tutte le ghiandole endocrine,  corrono numerosi capillari sinusoidali.  le cellule della zona più esterna sono ricche di grassi e determinano il colore dell’organo.  Questa corteccia surrenale rappresenta una ghiandola endocrina distinta dalla midollare;  da essa sono state isolate numerose sostanze con funzione ormonale,  tutte derivate da un’unica struttura chimica steroidea,  ma con attività in parte comuni e in parte differenziate.  Sono stati descritti, ed alcuni anche sintetizzati ed usati in terapia,  come composti ad azione glicoattiva,  dei quali il principale rappresentante è il cortisone,  che interferiscono nel ricambio degli zuccheri ed in quello delle proteine,  hanno un’intensa attività antinfiammatoria ed incidono negativamente nei fenomeni immunitari.  Altri composti fra i quali l’aldosterone,  hanno maggiore attività sul ricambio dell’acqua,  del sodio e del potassio,  altri steroidi surrenalici sono del tutto simili agli ormoni sessuali.  La midollare surrenale è invece costituita da  vari tipi di cellule alcune delle quali sono dette cromaffini perché si colorano elettivamente con certi sali di cromo.  Da queste cellule derivano l’adrenalina e la noradrenalina,  due sostanze molto semplici che rappresentano i mediatori naturali delle sinapsi periferiche del sistema nervoso simpatico ed una certa quota di sinapsi del sistema nervoso centrale.  La loro attività provoca una vaso-costrizione periferica con conseguente ipertensione,  un aumento della gettata cardiaca,  un aumento dellaproduzione di calore,  una degradazione dei depositi di glicogeno,  e quindi “iperglicemia”,  una dilatazione dei bronchi,  un certo stato di eccitazione ecc.  Queste sostanze sono prodotte anche da altre piccole formazioni pseudoghiandolari distribuite lungo i nervi periferici o presso i grossi vasi,  queste formazioni sono note come “paragangli o organi cromaffini”.

 

08/02/2018

 

LE  ISOLE  DI  LANGERHANS

 

Le isole di Langerhans sono piccoli ammassi globosi di cordoni cellulari separati da capillari sinusoidali,  presenti in grandi quantità nel pancreas, esattamente nel “parenchima”  soprattutto nella porzione corrispondente alla  coda.  Tra gli acini ghiandolari del pancreas esocrino si trovano sparsi ammassi di cellule epiteliali in cui si riconosce una struttura a cordoni anastomizzanti,  frammisti a capillari sinusoidi.  Le cellule possono essere distinte in due categorie:  cellule pccole con granuli acidofili che non vengono sciolti dai trattamenti con l’alcool,  usato per l’allestimento dei preparati istologici,  e cellule più grandi,  con granuli che vengono invece disciolti dall’alcool.  Le prime dette cellule α o A, producono il glucagone;  le seconde dette β o B basofile producono l’insulina.  Alcuni studiosi descrivono altri tipi di cellule  (ϒ o C e D) che si trovano più o meno costantemente e la cui attività funzionale è incerta.

 

LA FUNZIONE DELL’INSULINA

 

Questo ormone secreto dalle cellule delle isole di Langerhans del pancreas,  permette alle cellule di tutto il corpo di ossidare il glucosio producendo energia.  La mancanza di insulina determina glicemia e glicosuria,  e cioè il “diabete”  (diabete mellito).  Prima della scoperta dell’insulina (scoperta nel 1921), e della sua somministrazione ai diabetici,  questi erano condannati a morire in un periodo di tempo abbastanza breve.  oggi l’insulina che è una proteina solforata,  si prepara allo stato cristallino e viene somministrata ai diabetici per via parenterale.  Con l’nsulina estratta dal pancreas di bue  e di maiale vengono effettuate varie preparazioni farmaceutiche che trovano impiego proprio nella terapia del diabete mellito.  Quand’è che si parla di insulino-resistenza? Quando occorrono più di 200U.I.  di insulina giornaliera per mantenere i valori glicemici nella norma. L’insulino resistenza può essere acuta o cronica.  La forma acuta si associa di solito a incidenti traumatici,  interventi chirurgici,  infezioni,  forti emozioni,  ecc. ed è dovuta a fattori antinsulinici nel plasma e negli organi.  la forma cronica deriva invece dalla formazione di anticorpi anti-insulina e si verifica dopo un certo periodo di terapia insulinica del diabete;  a essa si ricorre  utilizzando preparati insulinici ottenuti da una diversa specie animale.

 

10/02/2018

 

Si dice che il “timo” non sia importante,  e addirittura in molte persone si atrofizza,  è vero?

 

Detta così,  è molto superficiale,  in realtà è un organo molto importante ed anche di notevoli dimensioni nell’infanzia,  si atrofizza in maniera progressiva dopo la pubertà.  Si trova in uno spazio della cavità toracica,  nella parte mediana tra i due polmoni delimitato in avanti dallo sterno,  in basso del diaframma, posteriormente dalla colonna vertebrale,  mentre superiormente è in diretta comunicazione con lo spazio viscerale del collo.  Questa regione è distinta in due parti:  una anteriore,  più estesa e l’altra posteriore;  nella parte anteriore si trova questa ghiandola o organo che è un’importante stazione linfatica che regolerebbe nel feto e nel bambino lo sviluppo delle attività immunitarie.  Mano a mano che il bambino cresce,  dopo la pubertà,  perde la capacità di elaborare linfociti che in origine è più accentuata di quella degli altri organi linfopoietici  (milza, linfoghiandole).  La struttura del timo presenta una parte corticale costituita dal tessuto linfoide e una parte midollare contenente linfociti e grappoli di cellule situati in un reticolo  (corpuscoli di Hassall).  Il timo è un organo linfoide,  Sotto la sua influenza in epoca infantile si formano le cellule responsabili della produzione degli anticorpi che intervengono nelle reazioni di rigetto di tessuti omologhi trapiantati e delle reazioni  di ipersensibilità ritardata.  Si ritiene che la funzione del timo si svolga attraverso un ormone,  questo agirebbe sulle cellule degli organi linfoidi trasformandole in linfociti immunocompetenti,  precisamente in strutture capaci di formare anticorpi contro proteine estranee.  Il timo sembra anche coinvolto o implicato nella patogenesi delle malattie autoimmunitarie,  come l’artrite reumatoide,  il lupus eritematoso disseminato,  in cui si osservano reazioni di ipersensibilità nei confronti dei componenti dello stesso organismo.

 

 

 

LE RICETTE DI CASA MIA DUECENTOQUARANTADUESIMA PARTE

02/02/2018

IN CUCINA CON AMORE E CON

FEDERICA

Elena   Prima di presentare altri dolcetti facciamo un secondo di pesce molto saporito,  sono degli involtini di sogliole con erbe miste e gorgonzola.  Sono molto buoni.

INVOLTINI DI SOGLIOLE

Ingredienti:  quattro sogliole,  cinquanta g di gorgonzola dolce,  prezzemolo, coriandolo, rosmarino,  aglio, cipolla zucca,  olio extra vergine d’oliva,  pangrattato fine,  dado di erbe miste per pesce alla griglia o al forno fatto in casa,  aceto di mele.

Esecuzione:  prepariamo bene il pesce,  poi lo passiamo nel pangrattato con il dado sbriciolato,  e prima di chiudere l’involtino metteremo un po’ di gorgonzola.  Chiudiamo bene la sogliola e la metteremo in una teglia sopra la carta da forno leggermente unta con olio;  qualche goccia di olio sopra tutto l’involtino e via in forno a 180° per sette minuti.  Poi prepariamo le cipolle tagliate finemente che andranno passate in padella a rosolare con poco olio;  ora tagliamo a fettine la zucca e la cuoceremo in forno,  poi serviremo il tutto con prosecco delle nostre zone.

Federica   Che bel piatto!

03/02/2018

Elena   Ed eccoti i biscotti che ti avevo promesso,  è una ricetta nuova ancora più buona.

BISCOTTI MULTIFORME RIPIENI

Ingredienti:  quattrocento g di farina per dolci,  100 g di farina di mais macinata molto fine,  250 g di zucchero semolato,  zucchero a velo,  bacche di vaniglia,  una bustina di lievito per dolci,  cento g di burro fresco,  due uova e un tuorlo,  mezzo bicchierino di liquore all’arancia.  per il ripieno:  composta di prugne nere,  cacao amaro,  filini di scorza d’arancia e limone un cucchiaio di pangrattato fine;  secondo ripieno:  composta di arance,  cedro e susine bianche (regina Claudia),  pangrattato fine.

Esecuzione:  Dopo avere fatto le composte di frutta,  impastiamo i biscotti facendo la fontana con le farine,  sbattiamo bene le uova con lo zucchero, e le incorporiamo alle farine,  aggiungeremo gli aromi e il burro,  infine il lievito.  Amalgamiamo bene per ottenere un impasto omogeneo e burroso.  Adesso tiriamo la pasta con il matterello e tracciamo le forme che poi riempiremo di composta alla frutta.  mettiamo i biscotti sulla teglia da forno sopra la carta e inforniamo a 175 ° per quindici minuti.  Sforniamo i biscotti e li spolverizziamo di zucchero a velo con vaniglia.

Federica   Questi li faccio subito e li offrirò ai nostri clienti per festeggiare il carnevale.  Grazie!

05/02/2018

Elena   Eccoci qui,  ho fatto una salsa nuova per condire il pesce,  con il mango,  maionese,  capperi e erbe,  è avvero squisita e salutare.

FILETTI DI PESCE MISTO IN

SALSA  NUOVISSIMA

Ingredienti:  filetti di pesce misto,  mango, olio extra v.d’oliva, aceto di acero,  capperi,  farina di mandorle, succo di limone, maionese fresca senza uova,  sale,  pepe, peperoncino,  Per il contorno:  pasta sfoglia e verdure miste: patate,  porri,  zucca,  peperoni;  sbollentate e poi gratinate con parmigiano grattugiato di fresco.

Esecuzione:  mettiamo i filetti di pesce a marinare in un’emulsione di limone,  olio,  sale e pepe.  Dopo un’ora circa li toglieremo dalla marinatura e li cospargeremo di farina di mandorle,  li metteremo nella padella con poco olio o burro, li giriamo e rigiriamo e poi li mettiamo sul piatto da portata.  Abbiamo già fatto la maionese,  e la salsina con le erbe,  la polpa di mango,  i capperi tagliati a coltello con l’aggiunta di un po’ di aceto e peperoncino;  la salsa deve risultare morbida saporita,  non troppo acida ma equilibrata.  Poi stendiamo la pasta sfoglia nelle terrine e la copriremo di verdure tagliate sottili,  olio  e parmigiano.  Quando il tutto sarà pronto serviamo il pesce con la salsa e le terrine di verdure in crosta.

Federica   Lo so come sono questi sapori!  Sono semplicemente meravigliosi.

06/02/2018

Federica   Vorrei sapere se quando si fanno le polpette si devono sigillare,  anche quando sono in umido?  Sai io non sono tanto amante della sigillatura,  anche perché c’è sempre da friggere e le cose fritte saranno molto gustose,  ma la salute non si diverte o sbaglio?

Elena  No,  non sbagli,  basta non usare grassi,  le carni,  le polpette si possono sigillare anche senza i grassi.  Come?  Usando pentole e padelle che non attaccano ai cibi;  quando faccio le polpette uso sempre due padelle o casseruole,  in una le sigillo senza grassi,  le passo così e sprigionano il loro succo,  nell’altra preparo il ragù o di verdure o al sugo di pomodoro scalogno e basilico, poi le immergo lì, e le lascio cuocere a puntino,  in questa maniera prendono il sapore del sugo e sono croccanti fuori e morbide dentro;  sono salutari e gustose. Dai che ti presento dei fagottini di faraona disossata e fatta con i sapori.

LA FARAONA DI CASA MIA

Ingredienti:  acquistiamo la faraona che ci serve, poi la disossiamo e ne ricaveremo delle bistecche, succo e buccia di limone,  salvia,  cerfoglio, olio extra vergine d’oliva,  origano fresco,  rosmarino,  aglio, aceto di ribes,  un bicchierino di brandy,  pepe,  pancetta steccata (una fetta per ogni bistecca), formaggio filante una fettina per ogni porzione, paprika dolce,  brodo di gallina q.b. per cuocere,  e funghi misti trifolati a pezzetti.

Esecuzione:  Mettiamo la carne a marinare per una notte nell’emulsione di erbe aromatiche sale,  pepe, e aceto.  Il mattino seguente faremo gli involtini con il formaggio,  il rosmarino,  l’origano,  e i funghi trifolati,  Li avvolgiamo in una fettina di pancetta e poi li rosoliamo bene,  li sfumiamo don il brandy  e a questo punto li metteremo a cuocere nel brodo.  A fine cottura possiamo aggiungere un cucchiaino di farina nel sugo,  poi emlsioniamo con l’olio o a piacimento si può usare il burro.  Impiattiamo con un rametto di rosmarino e un po’ di origano.

Federica  Anche qui sento già i sapori e il profumo.

07/02/2018

Elena   Restando in tema con i funghi,  oggi  ti mostro delle fettine di vitello con salsa di funghi porcini,  molto ma molto saporite.

FETTINE DI VITELLO A

SORPRESA

Ingredienti:  fettine di vitello,  una  melagrana grossa,  salvia,  funghi porcini,  olio extra vergine d’oliva,  porcini alla piastra,  tritati e conditi con una crema di topinambur,  spezie miste, una noce di burro e un cucchiaio di parmigiano per ogni porzione.

Esecuzione:  per prima cosa mettiamo la carne a marinare nel succo di melagrana,  poi passato il tempo di marinatura la faremo sigillare nella casseruola senza grassi  (o a piacere con olio o burro)  sfumiamo con un po’ di malvasia secca,  poi lasciamo cuocere la carne per qualche minuto aggiungendo la salvia.  A questo punto prendiamo i funghi a pezzetti,  un po’ di olio e burro, un pizzico di sale,  la crema di topinambur e spezie, e facciamo un giro al frullatore,  otterremo una crema omogenea e molto saporita,  squisita;  aggiungiamo un po’ di parmigiano e stenderemo la crema sulle fettine di carne.  Il tutto risulterà ben legato e gustoso con leggerezza.

Federica  Sì,  mi piace moltissimo!

08/02/2018

Elena   Oggi cuciniamo le melanzane,  la melanzana è un ortaggio molto versatile e si presta in mille ricette gustose e leggere;  oggi te le mostro in tre versioni.

MELANZANE  ALL’OPERA

Ingredienti: melanzane tonde,  olio extra vergine d’oliva,  farina di mandorle (mandorle macinate finemente),  sale,  pepe,  spaghetti,  tonno pinna gialla, parmigiano reggiano,  salsa di pomodoro fatta in casa, prezzemolo fresco, cipollotti freschi, vino rosato per sfumare il ragù,  peperoncino,  latticello fresco di giornata,  brodo vegetale per cuocere gli spaghetti.  Dopo circa due ore di marinatura la passeremo in forno per quindici minuti circa;  adesso passiamo ai cerchi,  li mettermo stesi con un po’ di sale e quando saranno uscite  le goccioline  le aciughiamo,  passeremo con il pennello unto, le pepiamo  e metteremo una spolverata di parmigiano grattugiato.  Andranno in forno per dieci minuti,  nel frattempo abbiamo tagliato le altra melanzane a dadi o a cubetti,  e ne abbia tagliati di piccolissimi per la guarnizione del piatto con gli spaghetti.  Ora mettiamo il tonno  in padella ,  lo facciamo dorare,  poi lo taglieremo a piccole strisce che verseremo nel ragù di pomodoro erbe e cipollotti.  portiamo il brodo ad ebollizione e versiamo gli spaghetti,  li toglieremo al dente che andranno mantecati nella casseruola del sugo,  infine metteremo un poco di pepe,  peperoncino,  olio e formaggio,  e per guarnire la melanzana dove abbiamo riposto gli spaghetti metteremo una manciata di dadini impanati nella farina di mandorle e poi fritti.

Federica   Mi piace un sacco tutto questo!   Sai?  Volevo dirti che sono d’accordo con te  sull’impanatura dei cibi,  non amo neanch’io la panatura a pezzetti,  specialmente con mandorle e fiocchi di mais.

Elena   Grazie!  Ogni individuo ha i propri gusti e bisogna rispettarli.

09/02/2018

Elena   Voglio presentare la mia frittata ripiena,  molto saporita e leggera.

UNA DELLE MIE FRITTATE

Ingredienti:  uova,  topinambur,  basilico e prezzemolo,  cipollotti freschi,  sale, pepe, olio extra vergine d’oliva, un cucchiaio  raso di parmigiano per ogni uovo.  Contorno:  insalata mista in vinaigrette.

Esecuzione:  sbattiamo bene le uova per amalgamare le due parti,  unire il topinambur già stufato,  i cipollotti tagliati sottili e passati in padella appena unta di olio,  aggiungere il parmigiano,  il basilico,  aggiustare di sale e pepe e metterla nella teglia antiaderente sulla piastra o in forno;  infine dopo l’impiattamento cospargere prezzemolo fresco.

Federica  Un piatto nobile davvero!  A proposito,  la frittata deve essere alta o bassa?

Elena    La frittata si fa come meglio ci piace!  Grazie!   E con questa ricetta chiudiamo anche questo articolo di cucina.