Aprile 24, 2024 admin LA NOSTRA SALUTE RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CENTOQUARANTASEIESIMA PARTE 24/04/2024 Gianni Il medico mi ha prescritto dei farmaci per abbassare la pressione arteriosa, a volte però non la sento alta, la misuro ed effettivamente è così; vorrei poter saltare qualche giorno perché ho paura che poi mi si abbassi troppo. Il medico mi ha anche detto che devo autogestirla, tu che ne pensi? Grazie! Elena Dipende tutto da quali medicinali stai prendendo. Ci sono farmaci che non si devono assolutamente sospendere, perché certi farmaci capaci di bloccare i ricettori che sono situati nel cuore, nelle arterie, nelle arteriole dei muscoli scheletrici e dei bronchi che contribuiscono all’eccitamento cardiaco, e alla vaso- e broncodilatazione. Il blocco dei recettori a livello cardiaco riduce la contrattilità e la gittata cardiaca e il tempo di conduzione atrio-ventricolare mentre quello a livello arteriolare diminuisce la pressione arteriosa. Da queste azioni derivano gli effetti antiipertensivo, antianginoso e antiaritmico di questi farmaci. Ne esiste tutta una serie che si differenzia per varie proprietà; alcuni di essi sono cardioselettivi nell’azione di blocco e questo costituisce un vantaggio perché possono essere impiegati anche nei soggetti asmatici, nei quali uno spasmo bronchiolare indotto può aggravare la sintomatologia respiratoria. Si tratta comunque di farmaci che possono essere associati anche a diuretici, ad altri antidepressivi ed antiaritmici, ecc. Quindi tu mi capirai che io devo vedere che tipologia di farmaci sono i tuoi. Io non posso dirti di sospendere temporaneamente perché potrebbe anche partirti un ictus; quella è una cosa da vedere e comprendere fra te e il tuo medico curante. Comunque un medico serio non ti dirà mai di sospendere ma di modificare il dosaggio, oppure di cambiare farmaci. 27/04/2024 Marco di Patty Qualè la differenza tra herpes zoster e herpes semplice? Grazie! Elena L’herpes zoster è noto anche come il “fuoco di S. Antonio, è causato dallo stesso virus “neurodermotropo della varicella; si manofresta in casi isolati o in piccole epidemie. I sintomi compaiono qualche giorno prima con dolori nelle sedi in cui si manifersterà l’eruzione cutanea con febbre, poi sempre monolateralmente lungo il decorso di uno o più tronchi nervosi vicini, con placche eritemato-edematose che possono rimanere a questo stadio, o più frequente si ricoprono di gruppi di vescicole dal contenuto limpido, poi torbido accompagnate da parastesie o anche forti dolori nevralgici persistenti specie nelle persone anziane anche dopo la risoluzione della dermatosi. La durata varia da una a quattro settimane, poi avviene l’essicamento delle vescicole con esiti cicatriziali, anche pigmentate e spesso permanenti. Le sedi più frequenti sono : la cervicale, la cervico-brachiale, l’intercosatale, la toraco-addominale, la regione della branca oftalmica del trigemino, ecc. L’herpes semplice è dovuto ad un altro virus dermotropo, di cui si riconoscono più sottotipi: questo virus si localizza negli strati basali dell’epidermide o delle mucose, preferibilmente nelle regioni periorifiziali; in quella sede rimane un tempo indeterminato per poi proliferare improvvisamente, dando la malattia, in conseguenza di alterazioni locali o generali dell’ospite: stress da lavoro, malattie infettive, cambiamenti repentini di clima, ecc. recidivando a volte sempre nello stesso posto con estenuante insistenza, si manifesta sulle labbra, sul contorno delle narici, , sulle guance, sui genitali esterni, sui glutei, nell’occhio con eruzione acuta accompagnata da prurito, bruciore, di chiazze erimato-edematose, sulle quali si sviluppano gruppetti di piccole vescicole, tese a contenuto sieroso che si dissecca in croste giallastre. Anche per l’herps semplice esiste un vaccino. 09/05/2024 Marco di Patty Credo che mia madre abbia i calcoli biliari, perché dopo i pasti si sente stanca e ha dei dolori sulla parte destra dove c’è il fegato. Per fare un esame radiografico, bisogna assumere medicine affinché si veda bene se ci sono i calcoli? Se ci sono possono guarire senza sottoporsi alla cirurgia? Grazie! Elena Sì, per sottoporsi ad una colecistografia si dovrà opacizzare la colecisti con delle sostanze somministrate per via orale che eliminate dal fegato, defluiscono insieme alla bile per le vie biliari e si raccolgono nella colecisti. Dopo il controllo radioscopico e l’esecuzione di uno o più radiogrammi si somministra al paziente un pasto grasso che determina l’insorgenza di contrazioni colecistiche. Con questa modalità è possibile visualizzare la colecisti e durante lo svuotamento della stessa, il lume del dotto cistico e del coledoco. I calcoli biliari possono essere formati da colesterina, da bilirubinato di calcio o anche da entrambe le sostanze. L’origine della malattia è più frequente nelle donne che negli uomini. I calcoli di bilirubinato sono frequenti nei soggetti affetti da malattie emolitiche, in relazione alla maggior produzione di bilirubina che appunto si verifica in questi pazienti. La malattia può rimanere asintomatica per molto tempo, addirittura per tutta la vita, poi spesso si manifesta con disturbi dispeptici (come ha tua madre), intolleranza per i grassi, con coliche epatiche, infezioni delle vie biliari, ostruzione delle stesse con ittero. La cura in questi casi è chirurgica. Per le concrezioni di colesterina di piccolo volume, sembra possa essere utile un farmaco, che preso a lunghi periodi possa provocare la dissoluzione dei calcoli. Caro Marco non preoccuparti perché comunque sia la diagnosi si risolverà tutto nel migliore dei modi; al giorno d’oggi di questi interventi ne fanno molti e in poco tempo Patty starà bene. 13/05/2024 Giovanni e Alessandra Come ci si accorge di essere colpiti da una malattia del fegato? Grazie. Elena Il complesso fisiologico del fegato fa sì che le malattie che lo colpiscono si manifestino con una sintomatologia polimorfa, (sono più sintomi che ci fanno capire che si tratta del fegato) integrando nella maggior parte dei casi il tipico quadro dell’insufficienza epatica. Nell’ambito di questa sindrome, che insorge nel corso di epatopatie primitive e secondarie, si possono distinguere una piccola e una grande insufficienza epatica. La prima di entità più lieve è caratterizzata da disturbi gastro-intestinali, nausea, lingua patinata, alito pesante o addirittura fetido, difficoltà nella digestione, irritabilità, meteorismo ecc. Tutti questi disturbi sono attribuiti a gastriti, colecistopatie, ecc. Mentre la grande insufficienza epatica può instaurarsi in modo acuto come ad esempio dal colorito giallastro della pelle data da epatiti virali, negli avvelenamenti da fosforo e da cloroformio, oppure in modo cronico come nella cirrosi, delle epatopatie tossiche e infettive. 15/04/2024 Alessandro di Federica Quante forme di leucemia ci sono? Ho letto che c’è anche quella che colpisce gli anziani, ho paura che mio nonno sia affetto da questa patologia. Grazie! Elena Questa condizione patologica caratterizzata da alterazioni primarie, irreversibili del sistema emopoietico che influenzano la qualità e la quantità dei globuli bianchi, il numero dei quali nel sangue può aumentare considerevolmente, sì, può colpire anche gli anziani, ma di solito non è galoppante come nei giovani. La diagnosi differenziale tra le varie forme di leucemia non è sempre facile. La leucemia mieloide cronica si riscontra soprattutto nel maschio fra 30-40 e i sessanta’anni. La malattia inizia in modo estremamente lento e subdolo, il sintomo più caratteristico è costituito da un enorme aumento della milza. La diagnosi è confermata dal cromosoma Ph nella coppia cromosomiale 21. La leucemia linfatica cronica è tipica dell’età avanzata e anch’essa ha inizio subdolo. I sintomi caratteristici sono l’anemia e la tumefazione dei linfonodi. Le leucemie acute colpiscono preferibilmente l’infanzia, soprattutto nei primi 10 anni di vita. La sintomatologia è variabile estremamente; accanto a forme che insorgono in modo violento, tanto da simulare un episodio infettivo acuto, ma ci sono forme con inizio subdolo e lento, che giungono alla fase acuta in un periodo di tempo molto variabile. La prognosi è sempre riservata e crudele, ma al giorno d’oggi si vive di più perché ci sono dei mezzi terapeutici moderni, grazie ai quali si riesce ad avere remissioni di alcuni anni in casi che un tempo erano sicuramente fatali in poche settimane. La terapia per le cure delle leucemie è tuttora in continua e spesso rivoluzionaria evoluzione, specie per quanto concerne gli aspetti farmacologici. Evviva la ricerca! 16/05/2024 Marco di Patty La madre di un mio compagno mi ha chiesto se l’intossicazione da piombo può colpire anche il cervello. Ti ringrazio. Elena Sì, può colpire anche il sistema nervoso centrale. L’intossicazione da piombo ha quasi sempre carattere professionale, colpisce soprattutto gli addetti a lavorazioni industriali che svolgono la loro attività in ambienti non idonei perché contenenti polveri, vapori di piombo, e prodotti contenenti derivati da piombo. Lavorare in condizioni precarie potrebbe portare non solo all’invalidità permanente ma anche alla morte. L’accumulo di piombo nei tessuti dell’organismo, si verifica soprattutto a livello delle ossa, ma i sintomi di avvelenamento iniziano quando risultano impregnati i tessuti molli come l’intestino, il cervello appunto, i reni e gli organi del sistema omopoietico. I sintomi sono di carattere generale come stanchezza, malessere, coliche addominali, anemia, deterioramento renale ecc. e poi anche la sindrome nervosa conosciuta come encefalopatia saturnina caratterizzata da delirio e accessi convulsivi.