LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSESSANTOTTESIMA PARTE

17/04/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Il piatto che presenterò oggi è una ricetta che ho creato tempo fa;  l’arista con le erbe e quest’anno ho aggiunto anche una salsa ai mirtilli rossi.  Davvero un piatto superbo.

ARISTA ALLE ERBE CON SALSA

DI MIRTILLI ROSSI

IL MIO PURÈ DI PATATE BIANCHE

 

 

 

 

 

 

Ingredienti: un kg di arista di maiale,  vino bianco,  rosmarino aglio nuovo,  salvia,  cerfoglio,  timo,  olio extra vergine d’oliva,  brodo di carne, mirtilli rossi,  tre patate medie,  una noce di burro  latte q.b.,  sale,  pepe,  parmigiano reggiano.

Esecuzione:  mettiamo la carne a marinare con sale,  pepe, olio ,  aglio e salvia.  Il mattino seguente  rosoliamo la carne da tutte le parti in modo che si sigilli perfettamente.  Poi  sfumiamo col vino,  lasciamo evaporare e incorporiamo le altre erbe tagliate in piccoli frammenti; aggiustiamo di sale e pepe,  il brodo,  mettiamo il coperchio e lasciamo cuocere lentamente a calore moderato.  Una volta terminata la cottura lasciamo raffreddare la carne,  poi la taglieremo a fettine più o meno sottili a seconda dei nostri gusti;  la irroriamo con il sughetto che si è formato e la serviamo con la salsa di mirtilli ottenuta dalla composta con l’aggiunta di cannella   con il contorno di purè fatto bene.  Per il purè abbiamo cotto le patate al vapore,  le abbiamo spellate,  e schiacchiate con lo schiacciapatate,  salate,  e mescolate energicamente con la frusta,  abbiamo aggiunto una noce di burro,  latte q.b. poi le abbiamo sbattute ancora mentre  stavano bollendo,  il risultato è di un purè saporito,  leggero e gonfio infine abbiamo messo  due manciate di parmigiano grattugiato di fresco.

Federica   Tutto di squisitissimo,  anche il purè era divino!

18/04/2023

Elena  Oggi presento un primo piatto che però essendo molto sostanzioso potrebbe fare da piatto unico;  sono i lumaconi di pasta di semola di grano duro ripieni e passati al forno.

LUMACONI RIPIENI AL FORNO

Ingredienti: lumaconi di pasta di semola di grano duro,  sale, pepe, olio extra vergine d’oliva,  ricotta di capra,  mozzarella di bufala,  parmigiano reggiano,  prosciutto cotto,  brodo di carne,  porri a listarelle spadellati.

Esecuzione:  mettiamo a cuocere  i lumaconi nel brodo,  nel frattempo facciamo il ripieno,  tagliando a coltello il prosciutto,  setacciamo la ricotta,  e tagliamo a piccoli cubetti la mozzarella;  amalgamiamo bene,  aggiungiamo una manciata di parmigiano,  aggiustiamo di sale e pepe infine incorporiamo i porri passati in padella.  Adesso scoliamo la pasta al dente,  la farciamo,  la disponiamo in una teglia da forno,  mettendo i lumaconi uniti tra di loro in modo che non si rovescino.  Adesso mettiamo un mestolino di brodo e parmigiano grattugiato poi in forno a 180° per 15 minuti.  Eccoli,  fumanti,  molto nutrienti e saporiti,  io l’ho presentato come piatto unico.

Federica  Sono davvero una squisitezza!

19/04/2023

Elena  Ecco un piatto di baccalà in due versioni:  fritto in pastella e l’altro in umido contornato da salsa di verdure miste trifolate.  Gustosissimo!

BACCALÁ IN DUE VERSIONI

Ingredienti:  baccalà,  sale,  pepe,  prezzemolo,  aglio,  cipolla,  acqua minerale frizzante,  farina tipo “00”,  olio extra vergine d’oliva,  olio di semi di arachidi,  alloro,  parmigiano reggiano,  due uova,  cerfoglio,  noce moscata.  per il contorno:  peperoni misti,  patate,  cipollotti,  spezie miste,  vino bianco,  panco,  latte q.b..

 Esecuzione: dissaliamo il baccalà tenendolo in ammollo con acqua per due giorni,  cercando di ricambiare l’acqua almeno tre volte al giorno.  Poi lo tagliamo a pezzi non troppo grandi,  metà lo avvolgeremo nella pastella fatta con acqua,  farina,  sale,  pepe,  poi lo friggeremo e lo metteremo sulla carta assorbente.  Facciamo l’altra versione:  faremo soffriggere uno spicchio di aglio in olio, poi avvolgeremo i quadrotti di baccalà nel panco mescolato con aglio,  cipolla e prezzemolo tagliati finemente,  li facciamo cuocere lentamente in una casseruola antiaderente,   una volta cotto il baccalà  lo bagneremo con  un composto di parmigiano,  uova e un po’ di latte.  Lo giriamo ,  lo rigiriamo e poi  impiatteremo  le due versioni di baccalà in un letto di verdure fatte in casseruola al dente ma cotte bene,  con un giro di olio e un giro di parmigiano.

Federica  Il tutto è assolutamente squisito!  Alla prossima.

20/04/2023

Elena  Questa ricetta non è nuova, la realizzai i primi tempi in cui scrivevo nel sito,  oggi la ripropongo perché ricordo che era piaciuta tantissimo.

GNOCCHI DI RICOTTA VACCINA

IN UN LETTO DI COMPOSTA

DI SUSINE NERE

Ingredienti:  susine nere del Garda surgelate,  ricotta vaccina,  un uovo, sale,  cannella,  macis,  scorza di limone grattugiata,  farina q.b.  30 g di burro,  salvia,  due foglie di alloro,  ginepro,  parmigiano grattugiato.

Esecuzione:  incominciamo con la composta di susine:  tagliamo le susine a metà,  le mettiamo in una casseruola con un pizzico di sale e cannella,  buccia grattugiata del limone;  le lasciamo restringere del loro sugo.  Setacciamo la ricotta,  aggiungiamo il macis,  sale,  l’uovo,  e un po’ di farina.  Adesso formiamo gli gnocchi poi li passeremo sull’asticella o sopra una forchetta,  li caliamo in acqua che bolle,  li scoliamo e li versiamo nella casseruola dove abbiamo fatto sciogliere il burro con l’alloro,  la salvia, e il ginepro,  Impiattiamo la composta di susine,  sopra adageremo gli gnocchi,  il parmigiano e una spolverata leggera di cannella.

Federica  Meravigliosi!  Questa estate te le porterò così mi delizierai ancora di questi gnocchi.

21/04/2023

Elena   Sono contenta che tu sia riuscito a fare il lievito madre, questo mi piace molto della gente: la tenacia il non demoralizzarsi per così poco,  bravo Marco.  E allora per premiarti oggi ti presento le pizze da taglio al lievito madre,  come quelle che avete mangiato qui da noi.  Se seguirai tutti i passaggi ti riuscirà come quella che piace a te.

ANCORA PIZZA E SEMPRE AL LIEVITO MADRE

Ingredienti per una pizza:  100 g di lievito madre 250 g di  farina tipo “0”,  200 g di farina manitoba,  sale,  50 ml di olio extra vergine d’oliva,  acqua q.b.  Ingredienti per la farcitura,  quello è assoltamente soggettivo.

Esecuzione:  impastare il lievito madre con acqua,  olio,  e le due farine,  amalgamare bene e solo dopo aver raggiunto un impasto omogeneo incorporare il sale.  Lasciare riposare il panetto o i panetti per due ore;  dopo di che incominceremo a reimpastare con l’aggiunta di nulla,  ma soltanto con le mani infarinate.  Stendiamo i panetti nelle teglie, poi lasciamo riposare una notte e il mattino seguente o anche a mezzogiorno meglio ancora,  possiamo farcire le nostre pizze che metteremo in forno a 230° per 5 minuti; le pizze risulteranno morbide,  asciutte dentro e croccanti,  fragranti fuori ma semplicemente golose.

Federica    Squisitissime!  Che vergogna!  Io che non riesco mai a mantenere in vita il lievito madre,  mentre Marco è più bravo di me!  Comunque ti prometto che mi rifarò e  ti stupirò.

Elena  Questo è proprio quello che vorrei.

22/04/2023

Elena  Un primo piatto  squisito,  che lascia un impronta antica di convivialità, adatto come primo piatto prima di un secondo leggero,  ma anche da condividere in una seratapassata con gli amici.  Ho già realizzato più volte questo piatto,  ma ogni volta sembra sempre più buono.

SPAGHETTI AL PESTO GENOVESE

DI CASA MIA

Ingredienti:  spaghetti,  40 foglie di basilico,  sale,  olio extra vergine d’oliva,   100 g di pinoli,  parmigiano reggiano,  pecorino, aglio,  fagiolini,  brodo vegetale.  (Io metto sempre anche un po’ di pepe e peperoncino).

Esecuzione:  laviamo bene le foglie di basilico,  le tamponiamo con un asciughino da cucina,  Mettiamo le foglie di basilico nel pestello,  poi aggiungeremo i pinoli,  l’aglio senza l’anima, e quando avremo raggiunto una consistenza cremosa,  lo trasferiamo in una ciotola, incorporiamo i formaggi grattugiati,  l’olio,  sale e se ci va anche un pizzico di pepe o peperoncino.  Ora portiamo ad ebollizione il brodo dove abbiamo lessato dei fagiolini,  caliamo la pasta,  e quando avrà raggiunto una consistenza giusta la  scoliamo, la versiamo  nella ciotola del pesto.  Possiamo impiattare singolarmente oppure mettere il piattone sul centro della tavola.

Federica  Certo che fatta così è di una bontà!

Elena  Sì,  ti devo assecondare,  è davvero molto buona.  Alla prossima ricetta che sarà dolce.  Ciao!

24/04/2023

Elena   Ecco ci arrivati all’ultima ricetta di questo articolo di cucina,  oggi presentiamo la torta di pesche.  Si può realizzare con le pesche fresche di stagione oppure con quelle surgelate come queste che ho fatto io; la torta sarà ottima se le pesche sono state surgelate o congelate rispettando tutte le regole.

TORTA DI PESCHE

Ingredienti:  350 g di farina tipo “00,  100 g di burro + quello per imburrare la teglia,  180 g di zucchero semolato,  qualche cucchiaio di latte,  zucchero di canna per la base della teglia,  due uova e un tuorlo,  una bacca di vaniglia,  il succo di mezzo limone + la scorza grattugiata,  un pizzico di sale,  una bustina di lievito per dolci,  composta di pesche.

Esecuzione:  facciamo la composta di pesche,  mettendole nella casseruola con un cucchiaio di zucchero,  le portiamo ad ebollizione e le togliamo subito dal recipiente caldo.  Una volta raffreddate le pesche,  togliamo il liquido che hanno lasciato,  poi mettiamo un cucchiaio di farina di riso ben amalgamata e incominciamo a realizzare il dolce.  Sbattiamo le uova con lo zucchero,  la vaniglia,  aggiungiamo il burro a crema,  il pizzico di sale,  la scorza grattugiata del limone,  poi incorporiamo la farina un po’ per volta,  aggiungiamo due cucchiai di latte,  la farina e il limezzo limone spremuto,  mescoliamo bene,  infine aggiungiamo il lievito.  Adesso imburriamo la teglia di 20 cm di diametro,  poi invece di infarinarla ci mettiamo lo zucchero di canna,   le fettine scongelate di pesche a raggiera,  sopra la composta di pesche e poi per ultimo versiamo l’impasto;  inforniamo a 180° per 45 minuti,  controlliamo la cottura prima di togliere la torta dal forno.  La torta va presentata capovolta (il fondo deve essere sopra).  Eccola,  invitante vero? La verità e che è squisita.

Federica  Presto la farò,  solo a vederla mi prende la voglia,  le pesche le ho anch’io,  le ho messe nel congelatore come mi hai insegnato tu,  le ho mangiate in macedonia anche a Pasqua.

DIALOGANDO CON VOI

12/04/2023

 

DAL VITTORIALE

 

CIMELIO DI GABRIELE D’ANNUNZIO

 

 

 

Marco di Patty  Ho visto che hai messo una foto del Vittoriale, è perché  ti ho parlato di Gabriele D’Annunzio?  Quale poesia mi proponi?

 

 

Elena  Pensavo che me lo dicessi tu.  Facciamo così:  ne scegli una e domani me la proponi per la prosa.

 

Marco di Patty  Ok.  Volevo chiederti la spigazione del film “Parenti Serpenti” io non l’ho visto ma m’incuriosisce.

 

 

Elena  Sì,  te la scrivo subito ma non in questo articolo,  la scrivo in quello precedente dove ho fatto gli auguri di buone feste.

 

13/04/2023

 

 

Marco di Patty   Ho scelto due poesie di G. D’Annunzio:  una è  “La sabbia del tempo”  e l’altra è  I pastori; adesso tocca a te con la spiegazione.  Grazie!

 

 

Elena  Andiamo in ordine,  incomincio con La sabbia del tempo.

 

In questa poesia D’Annunzio è ispirato dal trasalimento che avverte facendo scorrere la sabbia tra le dita:  questo gesto,  così naturale richiama improvvisamente una sensazione molto profonda,  che è quello dello scorrere del tempo,  quel tacito e malinconico che travolge e cancella ogni cosa.  Dalla calda sabbia che scorreva tra le dita il suo cuore avvertì che il tempo trascorreva più inesorabile,  questo fluire del tempo ha un valore più vero di quello che potrebbe sembrare a prima vista.  E poi pensa all’equinozio autunnale che precedendo l’inverno annuncia pioggia e giornate buie e quando arriva l’inverno offusca lo spendore delle salse marine.  E così la mano del poeta è stata per un istante l’urna della sabbia del tempo,  e il suo cuore palpitante per l’ngoscia che lo ha assalito,  è stato come la clessidra,  mentre l’ombra di ogni stelo,  che diventa più lunga man mano che ci s’ inoltra nella stagione invernale e  il sole sembra abbassarsi all’orizzonte,  è come l’ombra dell’ago della meridiana che proietta sul tacito quadrante.

 

 

 Elena  Adesso la spiegazone di “Pastori”

 

In autunno i pastori d’Abruzzo lasciano i loro monti e trascinano i loro greggi verso la pianura,  in terra di Puglia,  al mare,  per svernare.  Questa vicenda si ripete ogni anno da tempo immemorabile,   nella gravità dei gesti  di questi pastori costretti ad una vita lontano  dalle loro case.    E qui alla descrizione si vede e si sente come un grido di rimpianto del poeta perché vorrebbe essere con i suoi pastori,  con quella gente che gli ricorda la sua infanzia,  e i luoghi natii e la sua casa.  Prima di lasciare i loro monti i pastori hanno bevuto a lungo in modo profondo perché rimanga in essi il sapore dell’acqua natia come conforto e illusione lungo la via che li porterà lontano.  Poi pensa al sentiero antico erboso per il quale passano le mandrie,  che è stato segnato dal calpestìo da tutti quelli che sono passati di lì;  ormai è diventato un silenzioso fiume di erbe.  Poi  rivede la lana delle pecore sotto il sole che sembra di un colore biondo brillante che non differisce dalla sabbia del lido.

 

 

Marco  Bellissime!

 

Elena  Grazie!

 

14/04/2023

 

 

Marco di Patty  Perché non mi racconti anche qualcosa di lui,  credo che tu ne sappia molto sulla vita di G. D’Annunzio.

 

 

Sì,  certo,  molte persone che lo hanno amato e lo amano ancora lo ricordano tutt’oggi.  G.  D’Annunzio è stato un personaggio dalla vita molto avventurosa,  e per le folle divenne una leggenda.  Nacque a Pescara nel 1863 e morì a Gardone nel 1938. Compì i suoi studi giovanili a Prato nel collegio Cicognini e nel luglio 1881 conseguì la licenza liceale. Proprio in quel periodo pubblicò le sue prime liriche ispirandosi al Carducci dal titolo”  Primo vere”,  che gli procurarono un’improvvisa notorietà.  Si trasferì a Roma nel novembre del 1881 con l’intenzione di prendere la laurea in lettere presso quell’Università,   che ben presto però smise di frequentare e divenne  collaboratore di riviste famose come “Il Fanfulla della domenica”,  “Il Capitan Fracassa”,  ” La Cronaca Bizzantina” e la “Tribuna”.  La sua fama intanto era cresciuta e pubblicò nel 1882 una raccolta di poesie “Canto novo” eun libro di novelle “Terra Vergine”.  Poi nel 1891 andò a Napoli dove fu redattore del “Mattino”.  Nel 1893 fece ritorno in Abruzzo per la morte del padre,  ospite del pittore Michetti,  e nei due anni successivi scrisse “Il trionfo della morte” e “Le Vergini delle rocce”.  Nel 1898 al 1910 visse quasi sempre in Toscana nella villa di Settignano,  la famosa “Capponcina”,  dove fin dall’inizio visse con la famosa attrice drammatica Eleonora Duse,  che poi fu ispiratrice di molte sue opere. Questo fu il periodo più intenso dei suoi capolavori, fra le sue opere ricordiamo:  i primi tre libri di poesie delle “Laudi”  poi i romanzi:  “Il  fuoco e forse che sì e forse che no”,  i drammi:  “Francesca di Rimini,  La fiaccola sotto il moggio,  La Nave e uno dei suoi più grandi capolavori che è ” Fedra e la figlia di Iorio.  La sua vita disordinata e dispendiosa lo costrinse ad abbandonare la sua fastosa dimora,  la villa di Settignanoche fu messa sotto sequestro dai creditori e i suoi preziosi arredi furono venduti all’asta.  Si stabilì in Francia  ad Arcachon sull’Atlantico fino al maggio del 1915 che poi tornò in Italia dove prese parte attiva alla guerra.  Gabriele D’Annunzio compì mprese audacissime di quella guerra,  ricordiamo la beffa di Buccari e il volo su Vienna.  Durante un ammaraggio forzato il D’Annunzio fu ferito all’occhio destro  e lo perdette.  Fu decorato tre volte con medaglia d’argento e alla fine della guerra lo premiarono con la medaglia d’oro.  Un’altra sua impresa audace da ricordare fu quella di Fiume,  che egli occupò e tenne dal settembre 1919 al 1921.  D’Annunzio poi si ritirò da ogni attività politica  e si stabilì a Gardone fino alla sua morte; dove riprese la sua attività letteraria,  pubblicando varie opere di grande importanza,  come il ” Notturno e le Faville del maglio”.  D’Annunzio è considerato ancora oggi il rappresentante più genuino del decadentismo europeo,  che caratterizzò l’età post-romantica.  Ma il decadentismo d’Annunziano è quasi tutto esteriore:  in esso prevale il gusto non sempre controllato della bravura verbale, della risonanza ritmica,  di un sensualismo esasperato.  Non mancano nell’opera d’Annunziana espressioni di genuina poesia:  nel dramma la Figlia di Iorio,  in molte pagine delle Laudi e nelle prose in cui dette ascolto alla voce della memoria,  come il ” Notturno e Nelle Faville del Maglio”,  troviamo la parte migliore di una produzione vastissima,  rivolta a generi letterari diversi e piena di influssi vari e spesso contrastanti.

 

 

Marco  È tutto così affascinante che non vedo l’ora di andare a visitare il “Vittoriale”.  Grazie.

 

 

17/04/2023

 

 

Marco di Patty  Il professore mi ha dato un romanzo da leggere,  in questi due giorni l’ho letto tutto,  e quello di Leonardo Sciascia “Il giorno della civetta”  con “Mi ci romperò la testa”;  lo conosci?  Se è sì,  vorrei che me ne parlassi,  per una mia conferma.  Grazie!

 

 

Elena  Sì,   L’argomento del romanzo “Il giorno della civetta” è la storia di un delitto:  del presidente di una cooperativa edilizia,  Salvatore Colasberna,  che opera in un paese della Sicilia,  viene ucciso con la lupara mentre sta salendo sull’autobus.  Immediatamente si fa di tutto per fare apparire questo omicidio come un delitto passionale,  ma il capitano dei carabinieri Bellodi non si lascia ingannare e dà inizio alle indagini riuscendo ad individuare il mandante,  dopo aver costretto con uno stratagemma due personaggi del luogo implicati nella vicenda,  Zicchinetta e Saro Pizzuco,  ad accusarsi a vicenda e quindi ad accusare il vero mandante:  il capomafia don Mariano Arena.  Vengono tutti e tre incriminati,  ma subito gli amici e i protettori del mafioso si muovono ed arrivano fino a Roma,  e durante una licenza del capitano nella città di Parma,  Zicchinetta,  dopo essersi procurato un perfetto alibi,  ritratta la confessione insieme a Saro Pizzuco,  e così escono tutti e tre dal carcere.  È da parte di Sciascia,  l’amara constatazione che gli sforzi di un uomo solo sono vani contro la mafia e le sue ramificazioni.  La conclusione del romanzo lascia aperto uno spiraglio di speranza,  con l’affermazione del capitano:  “mi ci romperò la testa” è un impegno a ritornare in Sicilia e a risolvere il caso,  ma oggi sappiamo che era solo un’illusione,  che quella mafia che allora stringeva forti legami con alcuni uomini di potere,  quel sistema di ingiustizia e di soppraffazioni non è stato affatto debellato,  anzi,  è penetrato in gran parte delle strutture della società.

 

 

Marco  Però  mi dispiace,  ma non trovo giusto che le persone di legge abbiano paura,  e tu?

 

 

Elena  La paura non ha mai determinato nulla!  Ma non averne porta alla morte!  Bisogna agire con cautela e come si ramificano loro si devono ramificare anche chi li combatte. Ciao a domani.

 

 

19/04/2023

 

 

Marco di Patty    Posso dirti che se penso alle mafie,  non riesco a dormire la notte;  anche perché vorrei rendermi utile per aiutare chi lotta per la sua sconfitta.

 

 

Elena  Non sentirti in colpa perché tu di colpe non ne hai di certo.  L’unica cosa che puoi fare è quella di non essere mai dalla loro parte;  se tutti la pensassero così  la mafia scomparirebbe.

 

 

Marco  Di questo puoi starne certa,  io non sarò mai e dico mai dalla parte di quella gente!  Ma non riesco a capire il perché certa gente si aggrega a loro?  Per soldi?  Non credo che essi vengano pagati,  anzi la mafia se può te ne prende ma non ti dà nulla.

 

 

Elena  Criminali non si nasce,  ma ci si diventa.  Certe persone stanno dalla loro parte perché sono persone deboli,  si sentono dei grandi al solo pensiero di essere dei criminali;  io ne conosco purtroppo e pensare che è tutto il contrario:  la persona forte non è cattiva e non commette mai atti di violenza contro il mondo.  Sono persone che cercano protezione e aiuto per portare avanti la vita di tutti i giorni, ma non sanno che stanno facendo del male al paese ma più di tutti a loro stessi e ai loro figli.

Arrivederci al prossimo articolo!

 

Marco Facciamo storia,  italiano o andiamo avanti con madicina?  Tanto li devo fare tutti.

 

Elena  Decidi tu.

 

 

 

 

 

ARRIVEDERCI CI RITROVEREMO QUI IL 12 APRILE

05/04/2023

 

 

In occasione di queste festività dedicherò un po’ di giorni alla famiglia,  agli  amici e parenti.   A tutte le persone affezionate che mi seguono e a tutti voi  Auguri!  Intanto potete leggere ricette e altri articoli in archivio.   Ciao!  Elena  L.

 

 

Dott.  Robert   Quello che posso aggiungere di molto importante per la gente è che in questi paesi ci sono in giro prevaricatori travestiti che riportano cose non vere per denigrare persone innocenti;  degli oconi corrotti che pensano di non essere riconosciuti.  Usano il potere di professioni che non avrebbero mai dovuto intraprendere;  si intruffolano ovunque!  Ma quello che fa più schifo è che vengono ascoltati da persone che come loro non dovrebbero occupare posti come quello  di essere a contatto con il pubblico!  INFORMATI STOLTO CHE COSA SIGNIFICA LA PAROLA SINGHIOZZO!

 

 

Elena  Eccoti la spiegazione del film “Parenti Serpenti”.

 

 

Si tratta di un film molto triste, perché purtroppo rispecchia la verità di ciò che succede in alcune famiglie povere di cuore e di intelletto.  Ci sono due genitori anziani con figli ormai grandi e sposati (maschi e femmine)  che hanno lavorato una vita per crescerli e farli studiare,  si sono occupati anche dei nipoti;  e tutte le grandi feste come il S. Natale e altre festività importanti si riunivano tutti a casa dei loro genitori con i rispettivi bambini.  Si divertivano e progettavano la loro vita in allegria,  fino a quando uno dei genitori non si ammalò  e poi lo seguì anche l’altro;  invece di pensare ad organizzarsi come meglio potevano gestire la cosa,  inscenarono un omicidio per liberarsi dei loro genitori ammalati provocando un incendio o meglio dire uno scoppio della stufa che avevano in anticamera per farli saltare in aria,  e così fu.   Spero di essere stata esatta nella descrizione perché il film l’ho vidi più di vent’anni fa!  Dimmi tu se questa cosa non ti lascia l’amaro in bocca?  Per fortuna ci sono persone belle dentro come tu e tua madre e gli altri otto nostri amici,  spero che viviate per l’eternità!

 

Marco  Sono sconvolto!  Per me non esiste niente di più bello dell’affetto della famiglia e delle persone che ti amano.

 

Elena  Anch’io la penso così!

 

 

 

 

 

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSESSANTASETTESIMA PARTE

03/04/2023

IN CUCINA CON AMORE E

CON FEDERICA

Elena   Incominciamo l’articolo con un primo piatto sostanzioso e gustoso,  sono i ravioloni con salsa di verdure miste e pesto di tacchino in salmì.  Strepitosi!

RAVIOLONI CON SALSA DI VERDURE

E  TACCHINO IN SALMI’

Ingredienti:  Per la sfoglia:  due uova,  200 g di farina per pasta fresca e sale.  Per il ragù:  olio extra vergine d’oliva,  pomodoro in salsa fatta in casa,  origano,  salvia,  guanciale,  parmigiano reggiano.  Per il ripieno:  coscia di tacchino,  vino rosso,  brandy,  farina q.b. (un cucchiaio) cipolle,   carote,  sedano,  chiodi di garofano,  bacche di ginepro,  pepe,  sale,   alloro,  timo,  un dl di panna fresca.

Esecuzione: iniziamo con il salmì:  togliamo la pelle alla coscia di tacchino,  facciamo dei taglietti sulla polpa coscia perché penetri la marinatura,  poi aggiungiamo i chiodi di garofano,  il ginepro,  il pepe in grani,  il sale, il trito delle tre verdure, infine versiamo il vino e lasciamo marinare per una notte.  Poi scoliamo il liquido e asciughiamo bene la carne;  scoliamo anche le verdure e le mettiamo a rosolare in poco olio con la coscia di tacchino, la giriamo,  sfumiamo con del brandy,  aggiustiamo di sale e pepe, poi incorporiamo il cucchiaio di farina e il liquido della marinatura.  Cuociamo a fiamma bassa per un’ora o fino a cottura desiderata poi versiamo la panna e lasciamo intiepidire;  una volta cotto il tutto passiamo la carne al tritatutto,  insieme alle verdure ,  aggiungiamo un po’ di parmigiano e il ripieno è pronto.  Adesso impastiamo la sfoglia,  tracciamo dei cerchi grossi,  mettiamo il ripieno e chiudiamo con un altro cerchio,  sigilliamo il contorno e li caliamo in acqua bollente salata.  Una volta scolati i ravioloni li mantechiamo nel sugo al pomodoro e finiamo con dadini di guanciale resi croccanti in padella.

Federica  Ma sono divini!

04/04/2023

Elena   Alcune persone che conosco vorrebbero la mia ricetta della zuppa di cipolle.  La mia è fatta anche con i funghi porcini secchi,  è buonissima e molto gustosa.

LA MIA NUOVA ZUPPA

DI CIPOLLE

Ingredienti:  un kg di cipolle bianche e uno scalogno,  alloro,  ginepro,  prezzemolo,  due chiodi di garofano,  funghi porcini secchi,  una patata grossa,  vino bianco per sfumare,  mezzo bicchiere di latte,  pepe,  sale, olio extra vergine d’oliva.

Esecuzione:  puliamo bene le cipolle e lo scalogno,  mettiamo a soffriggere lo scalogno e un giro di olio,  sfumiamo col vino bianco, aggiungiamo le patate tagliate a grossi pezzi,  le cipolle affettate,  gli aromi,  sale e pepe e un itro di acqua.  Facciamo cuocere lentamente fino a metà cottura e solo allora aggiungeremo i porcini secchi ammollati un’ora prima in acqua tiepida ;  lasciamo cuocere ancora per 15 minuti e poi togliamo dal fuoco.  A questo punto togliamo i pezzi di patata,  la schiacciamo  e con un po’ di latte formiamo una crema,  la incorporiamo alla zuppa,  aggiungendo una o due manciate di parmigiano grattugiato e un giro di olio a crudo.

Federica  Deliziosa!

12/04/2023

Elena   Come vi avevo promesso eccomi qui con la ricetta del giorno;  oggi ho preparato per voi lo strudel di pasta brisée,  salato,  una ricetta fatta con il cuore.

STRUDEL  SALATO

Ingredienti per la pasta brisée:  300 g di farina tipo “0”,  125 g di burro oolio extra vergine d’oliva,  sale,  un uovo intero.  Per la farcitura:  mozzarella di bufala,  prosciutto,  catalogna,  porcini surgelati,  olio extra vergine d’oliva,  brandy,  mezzo porro,  timo,  parmigiano reggiano grattugiato,  sale,  pepe.

Esecuzione:  prima di tutto dobbiamo scottare la catalogna,  tagliarla finemente,  e condirla con olio,  aceto e formaggio;  seconda cosa trifoliamo i funghi facendo rosolare il porro tagliato fine in poco olio,  aggiungiamo i funghi e sfumiamo col brandy,  poi li mettiamo a raffreddare vicino alla catalogna.  Adesso prepariamo la mozzarella,  la togliamo dal latticello,  la tagliamo a spicchi e la mettiamo a sgocciolare in un recipiente con i fori.  Prepariamo anche il prosciutto e incominciamo ad impastare la pasta brisée usando il burro a temperatura ambiente,  uniamo la farina,  il sale e incominciamo ad amalgamare gli ingredienti,  facciamo riposare il panetto per mezz’ora.  Adesso stendiamo la pasta fino a raggiungere lo spessore di qualche millimetro,  mettiamo il ripieno,  poi chiudiamo arrotolandolo su se stesso come fosse un salame;  lo mettiamo in forno a temperatura di 200°  per 15 minuti.  Controllare  la cottura prima di sfornare lo strudel. Eccolo nella foto in alto.

Federica  Questo è talmente buono che fa girare la testa.  A maggio ti chiamerò a farne una decina per il pranzo di nozze;  lo serviremo a fettine come antipasto.  Grazie!

13/04/2023

Elena  Oggi presento ancora dei ravioli ma questi sono vegetariani,  deliziosi ugualmente.

RAVIOLI VEGETARIANI

 

 

 

 

Ingredienti:  un kg di cozze,  finocchi,  carote,  una patata,  cren,  sale,  pepe, burro,  parmigiano reggiano grattugiato,  crema di taleggio, olio extra vergine d’oliva,  aglio fresco,  prezzemolo, un chiodo di garofano,  origano fresco e salvia.  Per la pasta  occorrono:  due uova,   duecento g di farina per pasta fresca,  sale.

Esecuzione:  per prima cosa facciamo il ripieno dei ravioli pulendo bene le cozze,  poi le facciamo aprire in una casseruola dove abbiamo messo olio,  aglio,  sale e pepe,  un chiodo di garofano.  Una volta aperte le togliamo dal loro guscio,  e le metteremo insieme alle verdure che abbiamo sbollentato e portato a cottura giusta,  (finocchio e carote e una patata) abbiamo passato tutto al mixer in modo leggero,  non deve essere una poltiglia ma neanche troppo evidente.  Abbiamo amalgamato bene il tutto con il parmigiano,  cren, sale,  pepe, e  ancora un po’ di prezzemolo.  Adesso facciamo l’impasto dei ravioli e poi li realizziamo in una forma rettangolare;  li caliamo in acqua bollente salata poi li condiremo con olio,  burro e una crema di taleggio,  cospargeremo un po’ di origano e salvia.  Il piatto è incredibilmente squisito.

Federica  Sono squisitissimi!

14/04/2023

Elena  La ricetta di oggi è un classico:  scampi e patate al cartoccio.  Il tutto buonissimo,  ovviamente a chi piace il pesce.

SCAMPI AL LIMONE CON

PATATE AL CARTOCCIO

Ingredienti: scampi q.b., patate,  panco,  prezzemolo,  salvia,  aglio,  rosmarino,  olio extra vergine d’oliva,  limone,  sale,  pepe.

Esecuzione:  prepariamo gli scampi per la pulitura del budellino facendo un’incisione sotto e con uno stecchino lo si sfila,  poi si lavano bene e si mettono a marinare con olio,  limone,  sale e pepe.  Intanto che loro prendono la marinatura tagliamo le patate a spicchi o a rondelle,  le mettiamo nella carta da forno,  le saliamo,  le spruzziamo con l’olio,  mettiamo le erbe tritate,  un po’ di panco,  poi le avvolgiamo bene  e le riavvolgiamo con la carta stagnola  che metteremo nel camino di fianco alle braci.  Quando le patate saranno pronte,  incominceremo a riscaldare la piastra per abbrustolire gli scampi.  Ecco il piatto nella foto sopra.

Federica  Gli scampi con le patate così sono di un gusto meraviglioso!

16/04/2022

Elena  Ecco la sfogliata al succo di fragole,  Alessandra mi ha detto che era super sia come gusto che come friabilità.  A Giovanni è piaciuta molto come la torta diplomatica che gli faccio ogni tanto.

 

SFOGLIATA AL SUCCO DI FRAGOLE

 

 

 

Ingredienti per la pasta sfoglia:  acqua,  burro farina,  sale.  Per il ripieno:  mascarpone,  fragole mature,  tre uova, (solo il tuorlo), rum zucchero a velo con vaniglia, savoiardi sottili fatti in casa

Esecuzione:  realizziamo la pasta sfoglia nel metodo che più ci aggrada,  ( io consiglio di ripiegarla  almeno 7 volte,  diventa più friabile) una volta stesa,  scegliamo la misura se quadrata o circolare,  la bucherelliamo e la mettiamo in forno a 200° per 15 minuti,  la togliamo dal forno e la spennelliamo con uno sciroppo di zucchero denso ma non troppo,   la lasciamo caramellare per altri 5 minuti.  Adesso sterilizziamo i tuorli,  poi li sbattiamo aggiungendo dello zucchero a velo fino a trovare la dolcezza  preferita,  incorporiamo il mascarpone,  lo amalgamiamo perfettamente alla crema di uova,  aggiungiamo un po’ di rum per dolci,  e incominciamo a stratificare con la sfoglia,  i savoiardi imbevuti nel succo di fragole  che abbiamo ottenuto dopo la loro bollitura,  la crema al mascarpone e via via così fino all’ultmo strato di pasta sfoglia che decoreremo con lo zucchero a velo vanigliato.

Federica  Sai che le torte con la pasta sfoglia che fai tu sono diventate le mie preferite.  Questa non l’ho assaggiata,  ma solo a vederla mi fa venire l’ acqualina in bocca.

DIALOGANDO CON VOI

29/03/2023

Marco di Patty   Riprenderemo le poesie domani,  oggi sono curioso di sapere chi era Gramsci,  come morì,  ecc.  grazie!

Antonio Gramsci nacque in Sardegna,  ad Ales Cagliari,  era di famiglia modesta,  a Cagliari frequentò gli studi liceali e a 17 anni si recò a Torino e frequentò l’università.  Si interessò subito delle condizioni della classe operaia, e dell’organizzazione del lavoro in Italia.  Poi si iscrisse nel partito socialista, e insieme a Togliatti P.  e a Terracini U.  fondòla rivista “Ordine nuovo”.  Poi si distaccò   dal partito socialista e con altri suoi compagni fondò il partito comunista italiano,  nel famoso Congresso di Livorno.  Quando il fascismo s’impadronì definitivamente del governo,  Gramsi continuò la sua opera di resistenza alla dittatura.  Fu eletto deputato,  e godendo dell’immunità parlamentare,  fu arrestato e confinato nell’isola di Ustica.  Processato da un tribunale creato dal fascismo venne condannato a venti anni di reclusione da scontare nella casa penale di Turi in provincia di Bari.  In carcere si ammalò di una grave malattia e lo condusse alla morte nel 1937.  I suoi scritti sono oggi raccolti nelle lettere dal carcere e nei quaderni del carcere.  Prima di ammalarsi Gramsci vinse l’isolamento avvilente con miracolosa energia intellettuale e morale;  un uomo politico e di cultura,  fu naturalmente maestro, chiedendo alle lettere e alle note la parola che gli si toglieva imprigionandolo. Il resoconto minuzioso non è passatempo ma dono di vita,  testimonianza di un sentire che chiede di vivere con gli altri,  di dialogare.  Al figlio nato dopo il suo arresto,  si rivolge con serietà,  senza alcuna pretesa di imporgli le proprie idee.  Egli stimola il giovane a sviluppare le sue capacità,  quelle molte forze latenti presenti in lui,  confermando con forza e serenità la vocazione del ragazzo ad una vita libera e dignitosa!  Elena  L.

Elena  Dimmi se ti basta,  o vuoi tutta la pappardella della sua vita i passaggi ,  tutte  le date ecc.

Marco di Patty   Sì,  mi piace e secondo me è fatto molto bene.   Cambiando argomento, mia madre è ancora giovane, sono molti anni che è sola,  ha solo me,  a volte guarda “Uomini E donne” ,  io le ho detto che se volesse partecipare alla trasmissione per trovare un compagno,  potrebbe andarci che io acconsentirei,  si merita un po’ di felicità.  Però  questa settimana mi ha detto che stanno facendo una specie di bullismo a una signora che si chiama Gemma,  la fanno piangere,  e pensare che è una signora intelligente,  elegante e colta,  la mamma si è raffreddata,  e mi ha detto che se facessero così con lei li denuncerebbe,  per questo dice che sarà l’ultima settimana che guarda questa trasmissione,  sta dalla parte della signora Gemma.

30/03/2023

Marco  di Patty   Ho scelto o meglio dire abbiamo scelto G.Leopardi,  ma non le solite poesie famose,  ma una meno conosciuta  che si intitola ” Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”;  è una poesia molto lunga,  ti lascio il tempo per prepararla.  Grazie!

Elena  Questa poesia è lunga sì,  ma tutto sommato riaffiora sempre l’animo triste del poeta,  quella malinconia  data dall’amarezza che si porta dietro in molte delle sue poesie a causa anche delle confittualità con il padre e per la vita che lui non può cambiare.  Infatti in questo canto esprime i temi più autentici della sua meditazione sulla vita:  della sua riflessione più pacata sulla vita e sulla morte con disincantata filosofia. Una riflessione dolorosa sul male di vivere sulla noia e sulla malvagità   della natura.  L’unica certezza che il poeta,  per quello che dice l’umile pastore,  di avere,  è che quello che prova in questa esistenza e cioè il “male di vivere”,  ritiene che sia peggiore del male della noia.  La vita è descritta come un affannarsi verso il precipizio,  una fuga faticosa verso la morte e dice anche che la vita non ha senso;  niente per lui nell’universo ha un senso perché sostiene che tutto sia dominato da leggi che riducono i fenomeni del mondo fisico al movimento spaziale dei corpi.  Qui la sua forza di polemica dolorosa trova sollievo in un canto,  allo stesso tempo dolente e pacato,  e nonostante la freddezza  con cui il poeta esprime il suo pensiero,  l’aver trasferito ad un pastore i suoi profondi interrogativi sul dolore e sul significato dell’esistenza,  genera un’atmosfera in cui la riflessione diventa più serena per l’ingenuità e la semplicità con cui il pastore interroga la giovinetta immortale.  Le dolorose certezze del poeta  sfociano come dolenti interrogativi negli stupori di un’anima pura,  nell’illusione che questa possa conoscere il significato misterioso della vita.  Questa lucida consapevolezza dell’impossibilità di essere felici dà a questo canto un tono più sereno e per questo anche se sa cosa significa per lui la vita nasconde il suo grande dolore   e  si trattiene dalle imprecazioni e dalla polemica aspra.  Elena  L.

31/03/2023

Marco   Ho preparato una poesia di U.  Foscolo,  “La morte del fratello Giovanni”.

Elena  Questo sonetto il Foscolo lo scrisse per la morte del fratello suicidato;  era in esilio e si rivolse al fratello come se fosse ancora vivo.  Solo la madre si reca sulla sua tomba,  il poeta conosce bene il dolore della madre,  vorrebbe accorrere presso di lei,  ma lui non può fare altro che tendere sconsolatamente le braccia verso di loro;  sente l’avversità del destino e gli intimi affanni del fratello che gli resero insopportabile la vita,  e anche lui aspira alla quiete che ha trovato il fratello nella morte.

Il fratello Giovanni era un militare con il grado di primo tenente,  si uccise con il pugnale per sottrarsi al disonore di un processo per furto.  Fu denunciato da un sottoispettore che gli diede in prestito la somma prelevata dalla cassa della guerra,  per far fronte a un debito di gioco,  somma che il fratello Giovanni non riuscì mai a restituire.  Nel Sonetto non si parla di questa cosa,  ma si nota moltissimo la sua espressione mesta,  dolente che non sa giudicare il gesto del fratello,  ma contempla attraverso la propria esperienza i secreti affanni che travagliano la vita.  Elena  L.

Marco  Quanti sentimenti racchiude una poesia:   espressioni di gioia,  di dolore di tutta la vita presente,  passata e futura.  Grazie!  A domani.

02/04/2023

Marco di Patty   Indovina che poesia ho preparato per la prosa?  “La cavalla storna” di G.  Pascoli,  l’ho letta,  è molto bella.  E tu l’hai studiata tempo fa?

Elena  Sì,  certo,  è una delle prime prose che feci tempo fa.

La poesia parla della vita del poeta dopo la tragedia del padre,   si ripercosse indebitamente nella sua vita che ne risentì così tanto da cambiare il suo carattere e la sua esistenza. La cattiveria degli assassini del padre lo portò alla conclusione che gli uomini della terra non sono altro che atomi del male e che per avidità sono disposti a tutto perfino ad uccidere un uomo a bruciapelo così buono e giusto.  Lui non riuscì più ad essere quel ragazzo felice come quando vivevano tutti  insieme nella sua famiglia;  ora tutto il mondo gli sembra ostile da quella sera che suo padre fu ucciso.  La famiglia Pascoli viveva nella tenuta dei Torlonia in Romagna di cui il padre Ruggero ne era amministratore.  Una sera mentre tornava dal mercato di Cesena col calesse tirato dalla sua amata cavalla  qualcuno gli sparò con un fucile,  la cavalla che aveva per il suo padrone grande amore,  si liberò dalle briglie vincendo il suo istinto alla corsa,  e lo condusse a casa lentamente come se avesse capito che il suo padrone era agonizzante.  Il Pascoli parla della madre che rassegnata all’omertà  o alla vigliaccheria della gente,  cerca di parlare con la cavalla,  implorandola di confermare i suoi sospetti,  quando pronunciò un nome la cavalla rispose con un nitrito si contrappose alla malvagità degli uomini;  lei un animale così fedele mentre gli uomini malvagi uccidono per niente.  Non si seppe mai pubblicamente chi fu l’assassino di quella sera che tolse alla sua famiglia un vero uomo d’onore,  ma i loro sospetti furono confermati dalla cavalla anche più di una volta.  Elena  L.

04/04/2023

Marco di Patty   Il professore ci ha scelto una poesia di Cesare Pavese ” Semplicità”;  vorrei tanto che me la spiegassi ancora in prosa.  E la sua biografia la conosci?  Ti ringrazio.

Elena   Sì,  conosco perfettamente anche le poesie di Cesare Pavese,  le ho sempre imparate tutte.

C. Pavese  nacque nel 1908 a S. Stefano Belbo,  un piccolo paese delle Langhe.   Studiò a Torino dove si laureò in lettere.  Insegnò alle scuole serali come supplente,  ma non potè essere mai di ruolo perché non era iscritto al partito fascista.  Nel 1930 cominciò a collaborare con saggi sulla letteratura americana alla rivista “La Cultura” di cui nel 1934 ne assunse la direzione;  in quella stessa epoca cominciò la sua opera di traduttore  di autori inglesi e americani.  Nel 1935 fu arrestato per antifascismo e confinato a Brancaleone Calabro da cui tornò nel 1936.    Fu uno dei principali animatori e dirigenti della casa editrice Einaudi,  sorta in quegli anni.  La sua vita la passò ininterrottamente quasi tutta a Torino,  dove morì suicida nel 1950.  Delle sue opere ricordiamo:  I volumi di prosa “Paesi tuoi,  Feria d’agosto,  Il compagno,  Dialoghi con Leucò,   Prima che il gallo canti,  La bella estate,  La luna e i falò,  le raccolte di poesie Lavorare stanca,  e Postuma.  Verrà la morte e avrà i tuoi occhi,  il mestiere di vivere,  Diario,  Notte di festa,  La letteratura americana e altri saggi raccolta quasi integrale degli articoli e dei saggi,  e i due volumi delle lettere.

La poesia “Semplicità la scrisse durante il suo esilio a Brancaleone Calabro. L’idea di libertà per il carcerato si identifica,  con la libera e velocissima corsa delle lepri.  Una volta libero però l’uomo si ritrova oppresso dalla nebia d’inverno,  dai muri di strade,  dall’acqua fredda e la prigione rivive ogni volta che morde in un pezzo di pane… Il ricordo della prigione non abbandona mai l’uomo che vi è stato.  La libertà sognata fra le mura di un carcere non si riacquista uscendone,  perché l’isolamento materiale si trasforma in solitudine esistenziale per l’uomo;  è questo il concetto essenziale della poesia.  I campi arati i ciuffi di rovo spogliati lungo l’argine ancora verde in agosto,  e prima,  i riferimenti della città,  all’osteria,  alla stalla,  richiamano il giudizio espresso dallo stesso poeta e scrittore su “Lavorare stanca” ,  la sua prima raccolta poetica,  definita “l’avventura dell’adolescente” che orgoglioso della sua campagna, immagina con simile la città,  ma vi trova la solitudine e vi rimedia col sesso e la passione che serviranno soltanto a sradicarlo e gettarlo lontano da campagna e città,  in una più tragica solitudine che sarà la fine dell’adolescenza.   E con questa prosa chiudiamo anche questo articolo.   Aspetto altre poesie. Ciao!

RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CENTOTRENTAQUATTRESIMA PARTE

25/03/2023

Perché certi tumori vengono chiamati ” Blastoma”?  Marco di Patty

Questo tumore non è di neoformazione “teratogena”,  vale a dire che sviluppa una formazione localizzata e indipendente.  Un tumore composto da tessuto indifferenziato:  blastoma autoctono,  che origina in un organismo per proliferazionedi cellule che gli appartengono.  Poi abbiamo il blastomapluricentrico, che origina da più cellule disseminate o da certi gruppi di cellule.  Il blastoma teratogeno,  è formato da cellule non appartenenti ai tessuti dell’individuo ospite ma ai tessuti di un altro individuo contenuto dentro l’ospite stesso.   E il blastoma unicentrico,  si origina da un’altra cellula oppure da un singolo gruppo di cellule.  Elena  L.

Volevo chiederti anche se è vero che l’edera è una pianta malefica?  Marco.

N0 Marco non è vero,  anzi  l’edera è considerata da tanto tempo una pianta rampicante benefica,  addirittura si chiama la pianta dell’amore.  Sull’edera avrei mille cose da raccontarti,  ma sai non tutti credono,  quindi lo racconterò a te e a tua madre.

28/03/2023

 Dott.  Robert  Ci sono dei composti tossici che alterano l’attività del midollo emopoietico,  impedendo la produzione delle cellule progenitrici dei globuli rossi,  dei globuli bianchi e delle piastrine? Mi rispondi?

Elena  Sì,  tra i composti più potenti si annoverano gran parte dei farmaci antineoplastici,  alcuni chemioterapici,  vari farmaci del sistema nervoso centrale,  alcuni trattamenti anti-ipertensivisivi, antidiabetici,  diuretici ecc.  Tra gli agenti chimici industriali si distingue anche il benzene. Tra gli agenti fisici si contano le radiazioni ionizzanti di qualsiasi fonte,  comescorie di fissione nucleare,  possono presentarsi nella forma globale,  con interessamento di tutte le forme apparecchi radiografici,  sì,  vi sono ancora, anche se più modernizzati ma lo sono,  ecc.  Le manifestazioni cliniche di questa  tossicità sono:  la leucopenia,  l’anemia e la piastrinopenia.  Le mielopenie tossiche possono presentarsi nella forma globale,  con interessamento di tutte le serie midollari,  più raramente in forma parziale,  bicitopenica o monocitopenica.  Si distinguono inoltre forme acute,  che si instaurano dopo pochi giorni di esposizione al tossico,  e forme croniche che richiedono molti mesi o alcuni anni di esposizione.  Nella maggior parte dei casi il meccanismo d’azione di questi agenti tossici è di tipo allergico o di idiosincrasico;  talora invece il danno midollare si stabilisce direttamente,  come conseguenza di un disturbo sulla sintesi proteica che impedisce la regolare maturazione di uno o di più stipiti cellulari.  Elena  L.

01/04/2023

I Blastomiceti sono nocivi?  A che cosa servono?  Marco e Patty

I Blastomiceti sono saprofiti di sostanze zuccherine,  sono nella frutta,  nel nettare dei fiori,  nel miele,  raramente li troviamo nel latte o in prodotti animali proteici o grassi.  La famiglia comprende i veri lieviti o i lieviti sporigeni,  molti dei quali vengono utilizzati per uso industriale,  per la loro attività fermentativa che operano in assenza di ossigeno.  Si ricordano il lievito di birra,  agente fermentante nella preparazione della birra, e il fermento del vino che appunto presiede alla vinificazione.  I Blastomiceti insieme a batteri acidificanti,  determinano tutta la serie dei latti acidi come lo yogurt,  il kefir, ecc.  Si ritiene che alcuni Blastomiceti  possono essere benefici  ma altri possono interessare  la patologia umana e cioè che possano essere ospiti normali o accidentali di organi interni o esterni come responsabili della formazione di noduli contenenti saccaromicosi.  Elena  L.

03/04/2023

Quando nelle urine c’è la presenza di sangue,  dobbiamo pensare che sia sempre tumore?  Marco di Patty

No,   per fortuna non è sempre così,  ma sono cose da non sottovalutare.  A volte può essere indice di una grossa cistite, di glomerulonefrite,  ecc.  Attraverso il microscopio è evidenziabile ad occhio nudoper il colore rosso che il sangue impartisce alle urine,  oppure è riconoscibile per la presenza di globuli rossi nel sedimento urinario.  Si distingue dall’emoglobinuria e può essere anche simulata dall’eliminazione urinaria di determinati farmaci che conferiscono all’urina il colore rosso.  Tra questi si segnalanoalcune vitamine del complesso B,  la senna,  il rabarbaro,  nell’aloe,  la rifampicina,  la fenolftaleina e nella cascara.  Elena  L.

12/04/2023

Marco   Che cos’è il morbo di Raynaud?  Grazie!

Elena  È una malattia periferica che colpisce per lo più giovani donne,  è un’angiopatia,  con un’eziologia ancora sconoscuta.  Si manifesta con la comparsa di cianosi parossistica alle dita delle mani,  raramente colpisce anche quelle dei piedi,  è molto dolorosa; le dita colpite si presentano pallide come quelle dei morti,  subito dopo diventano bluastre specialmente in corrispondenza delle falangi distali.  Le donne colpite avvertono crisi che possono ripetersi numerose nell’arco della stessa giornata,  oppure alcune non sentono alcun male,  a seconda della gravità della malattia.  Col passare del tempo questa patologia può regredire spontaneamente quasi del tutto,  mentre a volte invece subentrano disturbi trofici delle dita che potrebbero diventare perenni.  La terapia è assolutamente medica e non ci si può affidare a stregoni o a guaritori,  come è già successo in passato;   importante è riparare le mani dal freddo e dall’umidità.

18/04/2023

Che cosa succede negli occhi quando la visione degli oggetti vicini risulta sfumata?  Grazie!  Marco di Patty

Questo lo risolverà sicuramente il medico oculista.  Comunque potrebbe essere un vizio di rifrazione dell’occhio,  per cui,  qundo questo si trova in riposo accomodativo,  i raggi paralleli provenienti dall’infinito convergono in un fuoco situato dietro la retina.  Questo disturbo  o patologia può essere congenita quando è dovuta a  insufficiente ampiezza dell’asse antero-posteriore dell’occhio;  acquisita quando è dovuta a paralisi del muscolo ciliare,  a senescenza o ad asportazione chirurgica del cristallino,  come avviene nella cataratta.  Negli adolescenti e nei giovani,  il difetto,  mediante una automatica ipercontrazione del muscolo ciliare,  viene corretto completamente se è modesto,  solo parzialmente se è elevato.   Oltre ad una certa età bisognerà ricorrere a lenti bifocali,  trifocali o anisoconiche,  a seconda dei casi.  Se invece si tratta di un caso modico,  si avrà una buona visione lontana,  perché compensata dallo sforzo accomodativo,  mentre nella visione vicina si ha facile stanchezza,  annebbiamento visivo,  senso di pesantezza,  con bruciori oculari,  dolori alle regioni sopraciliari,  cefalea frontale,  specie dopo applicazione prolungata.  Elena  L.

21/04/2023

Ci sono patologie importanti che riguardano le nostre ossa oltre all’osteoporosi? Marco di Patty

 Sì,  purtroppo ci sono patologie importanti a carico delle ossa dovute a cause diverse come ad esempio il morbo di Paget,  è caratterizzata da fasi alterne di distruzione e di rigenerazione delle ossa con conseguente disordine strutturale dell’osso colpito.  La malattia colpisce prevalentemente il sesso maschile dopo i cinquant’anni e segue un decorso cronico.  I sintomi più frequenti sono dolori ossei, ipertermia locale,  fratture ossee spontanee e nevralgie.  Poi abbiamo il morbo di Reckling hausen che è causata da anomalie del metabolismo del fosforo e del calcio,  secondario ad eccessiva funzione delle paratiroidi.

Questa patologia colpisce in prevalenza le donne in età media o giovane ed è caratterizzata da decalcificazione ossea,  ipercalcemia e ipofosforemia. I sintomi consistono in dolori e deformazioni ossee,  fratture ossee spontanee,  ipotonia muscolare oltre ad alterazioni anatomiche come la decalcificazione diffusa dello scheletro,  la trasformazione fibrosa del midollo osseo e dell’osso ,  produzione di cisti ossee multiple.  Il decorso è cronico e progressivo.  Poi abbiamo l’osteite tubercolare che si localizza di solito alle ipifisi delle ossa con erosione cavitaria o con infiltrazione:  quando il processo è rarefacente e necrosante si parla di  carie secca,   mentre se l’osso è infiltrato da fungosità carnose si parla di carie carnosa.  L’evoluzione della malattia porta quasi sempre alla formazione di un ascesso,  che tende a raggiungere la cute e l’esterno con un tragitto fistoloso, ma che può anche aprirsi in un’articolazione,  determinando un’osteoartritetubercolare.   Elena L.

24/04/2023

Se ti dico “Tripanosoma”  cosa mi rispondi”?  Grazie!  Marco di Patty

Ti rispondo che è un genere di protozoi mastigofori della famiglia dei Protomastigidi che comprendono numerose specie parassite dei vertebrati.  Questi protozoi hanno corpo estremamente appiattito,  appuntito alle estremità,  munita di flagello, appuntito o arrotondato all’estremità opposta,  vicino alla quale sono situati un blefaroplasto o un granulo basale da cui ha origine il flagello,  che poi corre verso l’estremità opposta bordando il margine esterno della membrana ondulante.  Il nucleo è situato in posizione centrale.  La moltiplicazione ha luogo per divisione binaria o multipla.  La trasmissione del protozoo da un ospite all’altro avviene tramite invertebrati ematofaghi,  nel cui apparato digerente il parassita va incontro a una serie di modificazioni morfologiche.  Elena  L.

Il singhiozzo è una cosa permanente?  Da che cosa è causato?  Grazie!  Marco

Il singhiozzo è dovuto ad una respirazione anomala perché avviene una rapida contrattura spastica del diaframma e contemporaneamente si chiude parzialmente la glotide attraverso cui il veloce passaggio dell’aria espirata produce quel caratteristico rumore,   che non è sempre uguale:  SE SI È

IN UN POSTO PUBBLICO E LO SI VUOLE SOFFOCARE, SI POTREBBE EMETTERE

UN PICCOLO VERSO SIMILE AD UN RUTO .  Le cause possono essere molteplici e varie,  una di queste potrebbe essere una grande emotività duvuta ad una notizia triste o potrebbe essere legato a disturbi gastrici,  dei polmoni ecc.  Il singhiozzo non è un disturbo permanente,  a meno che non sia legato a patologie gravi.  ELENA  L.

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSESSANTASEIESIMA PARTE

24/03/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Il piatto di oggi è un risotto nuovo,  l’ho cucinato con amore e con ingredienti genuini e semplici.  Ma il risultato è ottimo,  non solo per me ma per chi lo ha assaggiato.

RISOTTO DI VERDURE SCELTE

PASSATE AL MACINATUTTO

Ingredienti:  riso per risotti,  sale,  peperoncino, parmigiano reggiano,  latte,  finocchietto selvatico,  carote,  basilico, taleggio,  pomodoro,  macis,  moscato bianco per sfumare,  cipolla dorata,  sedano verde,  olio extra vergine d’oliva,  brodo vegetale ai funghi fatto in casa,  speck del Trentino.

Esecuzione:  Facciamo tostare il riso senza alcun grasso,  in un’altra casseruola soffriggiamo la cipolla rosata,  sfumiamo col moscato,  aggiungiamo due cucchiai di salsa di pomodoro fatta in casa.  Adesso laviamo le verdure e le erbe,  le tagliamo a tocchetti,  aggiungiamo olio,  mezzo mestolo di brodo,  il macis,  il parmigiano e maciniamo il tutto.  Scaldiamo il taleggio con un po’ di latte e lo rendiamo cremoso,  poi uniamo le verdure e il soffritto al riso,  aggiungendo il brodo necessario per la cottura.  A cottura al dente lo togliamo dal calore,  lo mantechiamo con la salsa di taleggio,  lo speck tagliato a listarelle e una manciata di parmigiano;  impiattiamo e buon pranzo!

Federica  Buon pranzo davvero,  era squisitissimo!

25/03/2023

Elena  Dopo un po’ di tempo ho rifatto le focacce vuote per il gelato,  si possono farcire con crema pasticciera,  panna montata e una colata di cioccolato fondente oppure caramello.  Buonissime mangiate anche così senza niente.

Ingredienti:  Lievito madre,  zucchero semolato,  due uova,  aroma vaniglia,  mezzo bicchierino di rum,  farina tipo “00”,  100 ml di olio di arachidi,  arancia grattugiata e bergamotto.  Per il ripieno:  crema pasticciera,  panna montata,  colata di cioccolato fondente oppure caramello mou.

FOCACCE VUOTE E RIPIENE

Esecuzione:  impastiamo la sera prima con il lievito madre,  lo zucchero,  l’olio,   le uova,  gli aromi;  formiamo un bel panetto e lo lasciamo lievitare per un giorno intero.  Poi formiamo delle palline dal diametro di 7-8 cm circa e le lasciamo riposare per due ore,  passato il tempo di lievitazione le spennelliamo con l’uovo sbattuto e le metteremo a cuocere in forno per 25 minuti.  Una volta raffreddate le farciremo con crema pasticciera e panna o altro,  ne ho farcito una ma non del tutto perché si potessero vedere bene le creme,  vedi foto sopra.

Federica  Sai che le avrei mangiate tutte così?  Sono strepitose anche senza farcitura:  morbide,  saporite,  soffici,  profumate,  buonissime,  ancora di più.

Elena  Grazie Fede,  sai?  Bisogna dire che più si cucina e più nascono le idee.

27/03/2023

Elena  Oggi cuciniamo un altro primo piatto che potrebbe essere anche un piatto unico perché sono ravioli con ripieno di cicoria selvatica coltivata,  ricotta di pecora, prosciutto  cotto e spezie.  Buonissimi.

RAVIOLI CON CICORIA

SELVATICA  E SPEZIE MISTE

Ingredienti:  due uova,  200 g di farine miste,  cicoria selvatica,  ricotta di pecora,  prosciutto cotto,  spezie miste,  erbe miste,  parmigiano reggiano,  olio extra vergine d’oliva,  sale  pepe,  burro chiarificato.

Esecuzione:  impastiamo uova farina e sale,  formiamo un impasto omogeneo e lasciamo riposare per 30 minuti.  Intanto sbollentiamo la cicoria,  la strizziamo bene e la tagliamo fine a coltello,  la uniamo alla ricotta,  al parmigiano,  al prosciutto cotto tagliato fine e un po’ di spezie miste.  Poi facciamo il condimento  sciogliendo il burro con la salvia e altre erbe scelte che preferiamo,  una punta di cannella, pepe.  Ora caliamo i ravioli nell’acqua bollente salata, qualche secondo e li scoliamo,  li mettiamo nella casseruola del sugo e finiamo il piatto con erbe fresche e parmigiano.

Federica  Sono gustosissimi e sanno di primavera.

28/03/2023

Elena  È un secondo piatto la ricetta che presento oggi,  un tris cotto al forno e impiattato insieme in un’antica teglia da forno.  Pesce azzurro piccolo e grande contornato da patate passate prima in padella con erbe e spezie. Un tris buonissimo!

  PESCE AL FORNO E PATATE

Ingredienti:  un’orata,  sarde,  patate,  salvia,  spezie miste,  rosmarino,  aglio,  agrumi misti,  prezzemolo,  olive,  panco,  olio extra vergine d’oliva,  pepe,  sale,  spezie.

Esecuzione:  laviamo e puliamo il pesce,  tutto.  Poi lo mariniamo per un’ora con succo di agrumi o aceto di mele ed erbe,  sale e pepe.  Prendiamo una teglia da forno molto larga,  adagiamo il pesce grande per intero(  ho mantenuto le squame perché non si cuoccia troppo),  poi ho impanato le sarde,  le ho spruzzate con l’olio,  ho messo delle erbe fresche; ho steso anche le patate passate per per pochi attimi in padella,  le ho impanate col panco, le ho cosparse di salvia,  rosmarino,  aglio e un poco di olio e ho infornato a 180° poi 200° per 12 minuti.  Ho tolto il tutto dal forno ed ho pulito il pesce dalla pelle e dalla spina centrale,  l’ho ricomposto ed ho impiattato tutto insieme.

Federica  Comunque tutto l’insieme era squisito!

Elena  Grazie!  Però anche se ci metto tutta la passione io il pesce non riesco a mangiarlo è  questione di mare…

29/03/2023

Elena  Il piatto di oggi è un secondo di origine vegetale e pesce  è completo,  perché ci sono le proteine e la verdura;  comunque il piatto è squisito,  così mi hanno detto.

ZUCCHINE RIPIENE

Ingredienti:  cavolfiore bianco,  una patata bianca,  un porro, pesce S. Pietro,  peperoncino,  sale,  parmigiano reggiano,  olio extra vergine d’oliva,  rosmarino,  due zucchine,  limone,  panco,  prezzemolo,  zenzero.

Esecuzione:  incominciamo con il pesce,  lo laviamo bene e lo puliamo dentro da tutto,  lo spennelliamo con l’olio e un po’ di sale e lo mettiamo a cuocere al forno a 180° per 10 minuti.  Lo togliamo dal forno  e togliamo tutte le lische,  poi dopo essere stato condito con olio,  peperoncino,  limone e sale lo passiamo leggermente nel mixer,  ma non dovrà diventare una crema.  La patata e il cavolfiore sono pronti, li saliamo,  aggiungiamo un po’ di zenzero,  olio e li faremo diventare una crema densa.  Adesso mescoliamo la crema di verdure al pesce,  aggiungiamo il prezzemolo,  il porro tagliato a listarelle,  il rosmarino,  il parmigiano e il panco.  Abbiamo tagliato a metà le zucchine in modo verticale,  le abbiamo scavate,  salate e riempite con il ripieno;  sulla superficie abbiamo aggiunto del parmigiano,  del panco,  delle liste di porri,   un giro di olio e le abbiamo messe in forno a 170° per 10 minuti e poi  a 185 per altri 5 minuti,  ed ecco il risultato.

Federica  Buonissime,  morbide,  fragranti e saporite!

30/03/2023

Elena   La semplicità di un piatto di pasta come questo che sto per presentare è di una bontà che si amalgama del tutto con l’aspetto salutare;  semplice ma fatto con amore.  Eccola.

PASTA ALLA CICORIA E TONNO

Ingredienti:  scegliamo la pasta che preferiamo,  cicoria selvatica,  tonno scelto,  olive verdi,  due scalogni,  olio extra vergine d’oliva,  basilico,  origano,  parmigiano reggiano,  sale,  peperoncino,  salvia e rosmarino.

Esecuzione:  laviamo bene la cicoria,  la sbollentiamo poi la metteremo in padella con gli scalogni  soffritti in olio e sfumati col vino.  Aggiungiamo il sale,  peperoncino,  aspettiamo che il tutto s’intiepidisca e mettiamo i filetti di tonno sgocciolati,  le olive verdi,   le erbe e intanto che prende sapore caliamo la pasta,  la scoliamo al dente e la versiamo nella casseruola o nella padella dove abbiamo il condimento.  A questo punto mantechiamo bene e aggiungiamo un’abbondante manciata di parmigiano grattugiato.

Federica  A volte semplicità significa anche bontà!

31/03/2023

Elena  La ricetta d oggi è gustosissima anche se si tratta di una pasta al forno vegetariana,  gustosissima e leggera.

LASAGNE AL FORNO VEGETARIANE

Ingredienti:  carne di soia,  besciamella leggera fatta con latte intero,  olio,  noce moscata,  sale,  pepe,  parmigiano,  farina tipo “00”.  Sedano,  carote,  una melanzana,  due grosse cipolle,  vino bianco per sfumare,  latte, conserva di pomodori fatta in casa,  olio extra vergine d’oliva e ancora formaggio grattugiato,  uova e farina per pasta fresca,  basilico e origano freschi.

Esecuzione:  facciamo un buon ragù soffriggendo le verdure:  cipolle,  sedano,  carote,  e carne di soia tritata,  poi sfumiamo col vino e aggiungiamo il pomodoro,  lasciamo cuocere per mezz’oretta,  versiamo un quarto di litro di latte intero e ultimiamo la cottura;  a fine cottura aggiungiamo il basilico fresco e i filetti di melanzane fatte al forno.  Adesso impastiamo per la sfoglia,  poi tracceremo delle strisce della grandezza desiderata,  le sbollentiamo e le mettiamo subito in acqua fredda.  Incominciamo a fare gli strati:  ragù sul fondo,  formaggio,  pasta,  poi besciamella e si va avanti così fino alla fine;  si cuociono in forno a 170° per 15-20 minuti al massimo.  Sono squisite,  sembra che ci sia la carne vera,  invece è di soia.

Federica  Squisitissime!

01/04/2023

Elena   Cara Fede questa è l’ultima ricetta di questo articolo e proprio oggi voglio presentare la torta paradiso che ho fatto per Marco e Patty;  è venuta bene ed era squisitissima.

TORTA  PARADISO DI NONNA

Ingredienti:  6 uova meno due albumi,  200 g di zucchero,  250 g di burro,  200 g di fecola di patate,  120 g di farina doppio zero,  buccia grattugiata di un limone,  vaniglia o estratto di vaniglia o  vanillina,  250 g di burro,  zucchero a velo vanigliato a piacere,  teglia 22 cm di diametro.

Esecuzione:  montiamo a crema il burro ammorbidito a temperatura ambiente con lo zucchero,  montiamo gli albumi a neve,  e montiamo i tuorli.  Poi uniamo il tutto alla crema di burro,  incorporiamo le due farine amalgamate tra di loro  poco alla volta a pioggia lenta,  mentre mescoliamo,  uniamo la buccia del limone e la vaniglia;  versiamo il composto in una teglia imburrata e infarinata infine inforniamo a 180° per 30- 35 minuti.  Fare la prova dello stecchino prima di sfornarla.

Federica  Che bontà!  È talmente morbida che è più buona così che farcita con la crema di latte o lo zucchero a velo.

DIALOGANDO CON VOI

22/03/2023

Marco di Patty  Indovina che poesia sto imparando?  “Elogio dell’imparare”  di B.  Precht.  Non è difficile ma siccome ha dei versi un poco strani,  nel fare la prosa non vorrei cadere in cacofonia;  ma se mi dai la tua spiegazione ci riuscirò bene come sempre.

Elena  Ok.  L’ispirazione per questa poesia fu suggerita al poeta dall’episodio reale che è la vita.  Egli invita tutti ad imparare,  per riuscire a svolgere questo compito difficile.  Si rivolge all’analfabeta,  invitandolo ad incominciare dalle cose più semplici;  per riuscire a comprendere tutto quello che gli potrà offrire il mondo della cultura.  All’uomo  sfortunato anche se emarginato dalla società può trovare conforto nell’acquisire sapienza.  All’uomo in prigione perché anche se è dietro le sbarre il mondo continua e acquisti il sapere;  perché l’aiuti a non commettere lo stesso errore.  Si rivolge alla donna in cucina,  anche se costretta a restare  ogni giorno isolata dal mondo,  impari,  un giorno le servirà.  Anche per il sessantenne non è mai troppo tardi per imparare e sapere.  Ai senzatetto e gli affamati li aiuterà a costruire quello che a loro manca per arrivare ad occupare un posto nella società.

Non si deve aver paura di chiedere e stancarsi di imparare,  perché solo con la cultura si è in grado di verificare se stessi per non lasciarsi influenzare. Quello che non si sa non ci verrà mai detto.  Sapere per controllare se quello che si fa ci verrà contraccambiato  per partecipare alla vita attiva di tutti.

Elena  Questa è la mia spiegazione,  so che non copierai ma come sempre in questa maniera saprai fare una prosa stupenda.

Elena  Questa poesia è stata scritta molto tempo fa,  quando c’era molto analfabetismo,  in molte categorie di persone,  se il professore l’ha riproposta oggi che siamo nel 2023 è perché in molte cose si sta ritornando indietro;  molti giovani sanno solo di computer e telefonia,  follower ecc. ma non conoscono la geografia,  la storia,  e tutte le altre materie importanti per avere una base su cui è doveroso appoggiarsi per se stessi e per gli altri.

Marco di Patty   Ho fatto la prosa,  l’ho consegnata e il professore mi ha elogiato molto;  però gli ho fatto vedere anche la tua spiegazione,  non mi piace mentire ad una persona come lui:  è sempre pronto ad ascoltarci.  Ci ha anticipato che la settimana prossima faremo  “La casa dei doganieri” di Eugenio Montale;  la sai?   Grazie!

Elena   Sì,  in passato me la chiese una ragazza,  la figlia di una signora che conobbi tempo fa.  Me la ricordo bene perché era un’altra poesia che mi piaceva e mi piace ancora.

Il poeta pensando al passato diventa triste perché sente la nostalgia di un amore perduto,  questa poesia è piena di sogni e di rimpianti.  Egli ricorda la vecchia casa dei doganieri dove un tempo fu il punto d’incontro con la donna amata.  Gli appare desolata da quella sera in cui si spezzò l’idillio e ne prova grande amarezza.  Poi pensa al vento che sferza da anni le vecchie mura della casa e il ricordo del riso dolce di lei risuona nel suo animo triste.  Il tempo  passa inesorabile e quella sorte che lui sogna non si avvera;  lei non c’è più e non vuole ricordare.  Ricorda ancora quando si incontravano,  un filo che non si ricongiunge a lei perché ormai è lontana da tutto questo:  forse si è già fatta un’altra vita,  non sente più il suo respiro come prima come quella sera.  Si allontana sempre di più il ricordo perché il tempo che passa gli toglie ogni speranza.  L’orizzonte va scomparendo come la rara luce della petroliera,  e il poeta immagina di uscire dal sogno ricollegandosi alla realtà.  Lascia la casa dove con tanto rimpianto una sera ha voluto ricordare;  e non sa se ci saranno altri  come lui e cioè lei a ricordare la casa dei doganieri.  Elena  L.

Elena  Anche questa poesia è stata scritta molto tempo fa,  quando si credeva di più nell’amore vero che dura in eterno,  adesso si conoscono e si sposano senza provare innamoramenti che diano un senso a quel legame che dovrebbe essere importante per costruire una vita insieme nel tempo;   se una persona si sposa senza essere innamorata quell’unione non può durare una vita.  L’amore vero non è solo sesso ma soprattutto non è ipocrisia.

24/03/2023

Marco di Patty   Mi piace molto la tua spiegazione della poesia, però vorrei capire meglio cosa significa :  la bussola va impazzita all’avventura e il calcolo dei dadi più non torna;  e poi la petroliera,  e l’ultimo verso “Ed io non so chi va e chi resta”.  Grazie!

Elena  Volentieri.   Le immagini simboliche della bussola impazzita,  che non indica cioè la direzione esatta,  e dei dadi vanamente gettati alla ricerca di una direzione favorevole,  stanno ad indicare lo smarrimento e il disordine interiore del poeta in preda all’angoscia che il ricordo della felicità per sempre perduta gli procura.  Nella donna il ricordo è stato frastornato,  cioè cancellato da altre vicende,  ed è come se dalle mani di lei sia caduto un capo del filo del ricordo,  sì che il filo s’addipana,  si avvolge su se stesso,  torna alla sua matassa.  Ma il capo del filo è tratenuto dal poeta.  Invano egli cerca di ricostruire quel momento di felicità nel suo ricordo seguendo quel filo:  vede sempre più lontane la casa dei doganieri e la banderuola piantata sul tetto,  annerita dagli anni,  che gira senza pietà.  La banderuola sta a significare lo scorrere inesorabile dal tempo.  Ancora l’immagine del filo del ricordo:  un capo è nelle mani del poeta,  ma l’altro è caduto da quelle della donna amata,  che ora è lontana e nell’oscurità il poeta non sente più il suo respiro.  L’orizzonte sembra perdersi in lontananza  per il balenare intermittente delle luci di una petroliera.

E adesso viene l’ultima parte:  Il poeta sente che occorre uscire da quel luogo e dal cerchio struggente dei ricordi.  Il varco è qui? Si chiede il poeta,  mentre la scogliera (il frangente) schiumeggia (ripullula) sulla balza scoscesa.  Ma ormai tutto è vano;  la donna probabilmente non ricorda più nulla di quella sera che ora appartiene solo al ricordo del poeta (questa mia sera),  il quale non sa più chi va e chi resta,  cioè chi sia rimasto vicino a lui e chi si sia allontanato per sempre.  La solitudine e lo smarrimento regnano ormai nel suo spirito.  Elena  L.

25/03/2023

Marco di Patty,  Ne ho scelte altre,  appena consegno questa al professore poi te le dirò;  ne cono sci molte di belle poesie?  Potresti anche consigliarmele tu,  per me va benissimo.

Elena  Meglio che le scelga tu,  oppure fattele consigliare dal tuo professore,  preferirei così,  a lunedì.

27/03/2023

Marco di Patty   Siamo certi che ne sai una più del diavolo,  perché non ci racconti tutto?   L’ho scelta la poesia,  è “Corrispondenze di Charles Baudelaire”.  Se la sai l’aspetto.  Grazie.

 Elena  Sì,  volentieri.  Anche perché come me per C. Baudelaire la natura è una foresta di simboli,  un tempio in cui l’uomo ha quasi l’impressione di annullarsi per penetrarne l’essenza.  In questa poesia le sensazioni si fondono:  sensazioni olfattive come il profumo,  sensazioni visive,  le grandi praterie,  quelle uditive,  gli oboi,  non sono più distinguibili in questo modo tutto particolare di penetrare il mistero della natura.  All’uomo non serve più il rigore logico,  non la conoscenza scientifica,  ma il lasciarsi andare a sensazioni allusive,  non dominate dalla percezione razionale.  In questo tempio che è la natura, l’uomo raggiunge un’estasi dei sensi e dell’anima mai provati prima,  un annullamento di sé e contemporaneamente scopre nuove possibilità,  nuovi mondi favolosi,  misteriosi che si aprono all’uomo che sa leggere la natura e cogliere in essa il senso del divino.

In quanto a quello che mi hai chiesto,  non posso parlare di cose che è vero riguardano tutti noi,  ma non voglio attirare l’attenzione di persone che non se lo meritano perché sono cattive ed hanno la coda di paglia.

28/03/2023

Marco di Patty   Ci sono cose gravi che ancora non sono state scoperte?

Elena  Certo,  purtroppo sì,  una di queste è ancora la pedofilia,  bambini  usati e abusati per denaro,  è sempre quello che fa commettere certe cose di cui un essere umano intelligente dovrebbe vergognarsi:  il denaro e il potere,  per queste due cose si fa di tutto:  si vendono le persone,  si ammazzano nell’anima le persone vere che sanno amare davvero!  Ci sono anche donne complici che pur di non lavorare colpiscono altre donne innocenti e stanno nel giro dei magnacci.  Anche se siamo in Italia quegli esseri si meriterebbero la sedia elettrica!  Più di così non posso dire!

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSESSANTACINQUESIMA PARTE

16/03 /2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena   La ricetta di oggi è saporita,  gustosa e a chi piace il pesce è anche salutare,  si tratta del pesce azzurro con punterelle in agrodolce.  Buonissimo!

PESCE AZZURRO CON PUNTARELLE

IN AGRODOLCE

Ingredienti:  pesce azzurro,  succo di agrumi,  erbe aromatiche,  sale,  peperoncino  puntarelle,  ghiaccio,  olio extra vergine d’oliva,  sale,  pepe,  miele,  arance,  noci,  cipolla rossa,  olive verdi,  aceto di mele.

Esecuzione:  laviamo e puliamo il pesce,  lo mettiamo a marinare con il succo di agrumi,  sale e peperoncino,  olio e le erbe che preferiamo.  Dopo qualche ora lo metteremo in forno a 170° per 10 minuti.  Lo togliamo dal forno,  lo cospargeremo di erbe e lo impiattiamo con un contorno di puntarelle.  Abbiamo lavato le puntarelle,  tagliate sottili e messe nel ghiaccio per due ore.  Nel frattempo abbiamo preparato la salsa tagliando le olive,  un’arancia,  la cipolla rossa tagliata sottile e spadellata,  sgusciato le noci,  e abbiamo fatto una salsa con aceto,  olio,  miele,  sale e pepe;  l’abbiamo emulsionata perfettamente e poi condito le puntarelle.

Federica  Un piatto meraviglioso!

17/03/2023

Elena  Un piatto di pasta è quello che ci vuole,  questa ricetta l’ho pensata mentre facevo giardinaggio, pasta e melanzane con sapori delle erbe e dell’orto.

PASTA ALLE MELANZANE

Ingredienti:  maccheroni,  olio extra vergine d’oliva e olio di arachidi,  sale,  pepe,  basilico,  origano,  cerfoglio,  scalogno,  sedano,  macis,  pomodori freschi,  vino,  melanzane,  peperoncino,  parmigiano reggiano,  latte,  alloro,  brodo vegetale.

Esecuzione:  tagliamo le melanzane a cubetti,  le saliamo e le lasciamo riposare per due ore.  Intanto facciamo la salsa di condimento,  soffriggendo gli scalogni,  poi sfumiamo col vino,  aggiungiamo i pomodori tagliati a pezzetti  (prima abbiamo tolto la pelle sbollentandoli e immergendoli successivamente in acqua ghiacciata),  saliamo,  mettiamo le erbe,  il peperoncino,  il sedano tagliato a dadini,  l’alloro,  poi mettiamo il coperchio e facciamo bollire fino a ridurre il sugo;  una volta cotto aggiungeremo l’olio e aggiustiamo di sale o di pepe.  Caliamo la pasta nel brodo vegetale,  poi la scoliamo e la metteremo nella casseruola del sugo,  mantechiamo e mettiamo qualche manciata di parmigiano grattugiato e i cubetti di melanzane fritte.

Federica  Una pasta così buona e leggera,  per me ha un voto alto!

Elena  Grazie Cara Fede.

18/03/2023

Elena  Per festeggiare la giornata di papà e del nonno ho realizzato una torta rispettando i loro gusti.  Questa torta racchiude sapori antichi come le mele e sapori intramontabili di cui ne andavano golosi.  Eccola!

TORTA DAI SAPORI ANTICHI

CHE NON TRAMONTERANNO MAI!

Ingredienti:  pasta frolla fatta con farina tipo “00”,  zucchero due uova,  due cucchiaini di lievito per dolci,  due bacche di vaniglia,  scorze di limone e arancia grattugiate,  noci,  liquore amaretto,  60 g di burro chiarificato.  Per il ripieno:  crema di fichi,  cacao,  scorza di bergamotto,  07 g di colla di pesce,  oppure amido di mais.  Un’altra composta di mele con amaretti,  zucchero semolato,  vaniglia,  succo di limone e di arancia,  cannella.  Per la copertura:  una mela spadellata con zucchero di canna.

Esecuzione:  il giorno prima ho fato le composte,  quella di mele e quella di fichi,  bergamotto e cacao.  Il giorno seguente ho fatto la frolla con gli ingredienti sopra elencati in più le noci sgusciate  e macinate finemente.  Poi ho assemblato tutti i composti ed ho formato questa torta squisitissima;  l’abbiamo messa in forno a 180° per 40 minuti e più.

Federica   Ne ho assaggiate di torte di mele lì da te,  ma questa è nuova,  ha dei sapori che rimangono impressi nella mente e nel palato.

20/03/2023

Elena   Voglio presentare un altro piatto di pasta,  molto gustoso,  anzi sono due ricette in un piatto,  eccola nella foto sotto.

CONCHIGLIONI ALLA CREMA DI

ZUCCA E BUCATINI AL PESTO

NUOVO,  UN ALTRO.

Ingredienti:  conchiglioni,  una fetta di zucca,  latte q.b.,  parmigiano,  noce moscata,  buccia di limone grattugiata,  sale,  pepe,  peperoncino,  amaretto, olio extra vergine d’oliva,  una cipolla rossa,  pancetta.  Bucatini:  scalogno,  prezzemolo,  cerfoglio,  mandorle pelate,  olio extra vergine d’oliva,  pecorino romano,  pepe,  sale,  crescione,  rosmarino fresco,  buccia grattugiata di bergamotto,  parmigiano reggiano.

Esecuzione:  incominciamo con la zucca,  la facciamo lessare al vapore,  intanto prepariamo gli altri ingredienti nel mixer,  il parmigiano,  la crema al parmigiano,  l’olio,  sale,  pepe,  la scorza del limone grattugiata,  il latte,  noce moscata,  un po’ di peperoncino infine la polpa di zucca,  due cucchiai di liquore all’amaretto.  Adesso misceliamo bene,   e formiamo una vellutata meravigliosa e profumata.  Ora facciamo l’altro pesto con le erbe,  i due formaggi,  l’olio,  le mandorle,  il crescione sale,  pepe,  il bergamotto,  se occorre aggiungere un bicchierino di latte o panna.  Misceliamo il tutto,  e adesso non ci resta che cuocere la pasta:  prima una e poi l’altra.  Le scoliamo divise poi le condiremo divise in  due  ciotole;  le impiattiamo dentro una teglia di porcellana e le serviremo ben calde.  Sulle conchiglie abbiamo messo dei filini di cipolla rossa spadellata e dei dadini di pancetta.

Federica  Buona,  buonissima!

21/03/2023

Elena  Facciamo degli involtini squisiti con la carne e altri con i peperoni.  Non sono troppo unti e nemmeno asciutti.  Molto gustosi.

INVOLTINI DI CARNE E DI PEPERONI

Ingredienti:  peperoni,  carne di manzo tenera,  patate,  funghi,  sale,  pepe, prezzemolo,  olio extra vergine d’oliva,  prosciutto,  ricotta, parmigiano reggiano,  vino bianco,  succo di agrumi misti, tabasco,  tropea.

Esecuzione:  battiamo la carne e la stendiamo bene,  poi la mettiamo a marinare con olio,  succo di agrumi e pepe.  Nel frattempo facciamo gli involtini con i peperoni.  Li puliamo bene dai semi,  e dalle nervature bianche che sono nell’interno.  Li spennelliamo e li mettiamo sulla piastra per pochi secondi.  Setacciamo la ricotta,  l’aggiustiamo di sale,  aggiungiamo il pepe,  il parmigiano , il prosciutto a fettine sottili,  la cipolla tropea tagliata sottile e facciamo un impasto omogeneo.  Ora mettiamo il ripieno nei peperoni e li stendiamo nella casseruola dove abbiamo messo un giro di olio.  Togliamo le bistecche dalla marinatura,  mettiamo un altro ripieno che abbiamo fatto con le patate,  il prezzemolo,  altro condimento,  e la crema di porcini fatta con erbe,  olio e ricotta.  Chiudiamo bene gli involtini,  poi li adagiamo nella casseruola insieme agli altri,  accendiamo il fuoco,  e quando si sentirà lo sfregolio dell’olio aggiungeremo mezzo bicchiere di vino bianco,  lasciamo evaporare,  abbassiamo il calore  e mettiamo il coperchio;  lasciamo cuocere per 10 minuti circa. Impiattiamo gli involtini e li serviamo con verdure a nostro piacimento.

Federica   Buonissimi immagino di sentire il profumo.

22/03/2023

Elena   Voglio mostrare le mie crostatine salate fatte con pasta sfoglia fresca;  una ricetta da buffet che può essere adatta per la colazione e per la merenda.

CROSTATINE SALATE DA BUFFET

Ingredienti:  spinaci freschi,  mozzarella di bufala,  mortadella,  parmigiano reggiano,  cipolla caramellata,  un uovo per spennellate,  sale,  pepe,  una noce di burro,  una patata di media grossezza,  pasta sfoglia fresca appena fatta.

Esecuzione:  iniziamo la sera prima a fare la sfoglia,  impastiamo bene acqua,  farina,  burro e sale,   poi facciamo i passaggi necessari perché risulti molto friabile e la lasciamo in frigorifero per una notte;  il mattino successivo faremo l’ultimo passagio e la tiriamo sottile.  La mettiamo nelle tegliette da crostatine e teniamo un po’ di pasta per le rifiniture.  Adesso lessiamo gli spinaci un attimo al microonde,  li strizziamo bene,  li  passiamo in padella con una noce di burro,  sale pepe e parmigiano.  Abbiamo già lessato anche la patata, la passiamo al mixer e la rendiamo una crema che condiamo con sale,  pepe e prezzemolo;  adesso tagliamo la mortadella a listarelle,  e tagliamo anche la mozzarella a dadini  dopo averla lasciata a sgocciolare in uno scolapasta.  Mettiamo il tutto in una ciotola,  amalgamiamo bene e mettiamo il ripieno nelle tortine,  poi le decoriamo con dei listini di pasta fatti arrotolare su se stessi  come fossero degli spaghettoni che spennelleremo con uovo sbattuto.  Mettiamo in forno a 200°- 220 per 15 minuti.

Federica  Sono strabuone!

23/03/2023

Elena  Presento le tagliatelle fatte in casa,  con il colorante delle foglie di  tarassaco,  sono buonissime.

TAGLIATELLE  GIALLE E

VERDI FATTE IN CASA

Ingredienti per la pasta:  due uova,  duecento g di farina mista,  mezzo bicchiere di succo di foglie di tarassaco,  sale,  pepe,  pomodori freschi,  scalogno e porro,  olio extra vergine d’oliva,  parmigiano reggiano,  fagioli borlotti congelati,  basilico fresco,  guanciale,  carota,  sedano,  latte,  peperoncino,  origano.

Esecuzione:  abbiamo incominciato dal sugo:  abbiamo cotto i borlotti al vapore,  poi li abbiamo messi nel soffritto di scalogno,  porro,  carota,  sedano e pomodori,  origano peperoncino,  basilico,  sale e latte.  Intanto abbiamo messo il guanciale a sciogliersi in una padella di acciaio col coperchio a fuoco basso.  Per ultimo abbiamo fatto le tagliatelle:  metà abbiamo usato le uova e l’altra metà il succo di foglie di tarassaco.  Una volta fatta e tirata la pasta le abbiamo tagliate a mano.  Prima di calarle in acqua bollente le abbiamo lasciate riposare per 30 minuti;  poi sono state calate in acqua e sale  scolate al dente e tuffate nel sugo di pomodoro e fagioli,  le abbiamo mantecate,  aggiunto il parmigiano grattugiato infine il guanciale e amalgamato bene prima di servire.

Federica  Sono buonissime sai?  Leggere gustose,  piene di sapori.