DIALOGANDO CON VOI

14/05/2023

Patty e Marco  Sparleresti mai male di una persona che ti aiuta ed è sincera con te?

Elena  Assolutamente no,  a meno che non ci siano incomprensioni che portano ad equivocare certi atti.  Sparlare sempre di qualcuno bisogna esserci portati per quella strada,  a me piace parlare bene della gente,  o lasciarla nel suo essere.  Quando parlo male di qualcuno,  non sto parlando male,  ma sto dicendo la verità oppure starei meglio a fare silenzio. Purtroppo c’è gente che mette in atto cose brutte nei confronti di altri che non hanno mai fatto nulla di male a loro,  e poi se per caso  si difendono  dicono che non è vero oppure rigirano la frittata a loro favore;  ma come si può vivere con un’anima così?

15/05/2023

Dott.  Robert  Quando facevi i vestiti non ti è mai capitato di sbagliare qualcosa?

Elena  Non che io sappia,  anche perché prima di lavorare per la gente ho cercato d’imparare bene tutto.  Ci sono donne che mi chiedono ancora se posso fare loro degli abiti,  anche importanti come l’abito da sposa e i capppotti.  Io felicemente ho risposto che non lavoro più per l’esterno ma mi sono incamminata in un’altra strada che è quella che avrei voluto fare da sempre:  racconti,  poesie, proseguire i miei studi di medicina e vivere un po’ come piace a me senza sprechi e sapersi guadagnare tutto ciò che mi serve;  lavorare con il computer,  alla mia età non lo faccio per denaro ma per passione.

Linda  E le tue ricette,  sono meravigliose,  buonissime e genuine,  si vede che sono fatte con passione;  peccato che non si possano sentire i profumi e i sapori,  così combinati bene tra di loro!

Elena  La passiaone della cucina l’ho sempre avuta perché mi piace mangiare bene,  nel senso del gusto sì, ma anche per il rispetto della salute;  come tu sai qualche volta si violano le regole che ci siamo imposti,   ma l’importante poi è rientrare.

15/05/2023

Marco di Patty  Hai la spiegazione della poesia che ti ho dato?  Grazie!

Elena  Sì,  anche se questo poeta è meno conosciuto non è meno bravo degli altri;  Luigi Bartolini è un poeta,  scrittore,  pittore e autore di numerosi scritti in cui assume,  di volta in volta,  atteggiamenti polemici e satirici o spregiudicati come in “I conti con l’oste”;  nella poesia che hai scelto,  “Lidi di Roma” il poeta manifesta un amore grandissimo per la sua bambina,  che affronta per la prima volta le acque del mare,  e si rivolge al dio del mare,  Nettuno,  perché come un buon padre protegga la sua figlioletta mentre sta imparando a nuotare,  perché ancora non sa reggersi a galla.  Un giorno altri pericoli dovrà affrontare la bambina e allora il poeta,  già pensa a quali divinità dovrà rivolgersi perché a lei non succeda mai niente.  Con questo accenno malinconico termina la poesia,  che ha tutta un’intonazione scherzosa,  ma anche se al di là dello scherzo,  si scorge una preoccupazione e un amore profondo di un padre vero.

16/05/2023

Elena  Devo dirti che la poesia che hai scelto di V.  Cardarelli è bella,  ma siamo in primavera e tu mi tiri fuori una poesia dell’autunno,  autunno in tutti i sensi per lui  ovviamente,  dopo ti spiego.

Marco di Patty   Guarda che tempo sembriamo o no in autunno?  A me sembra che la poesia s’intoni con questa stagione,  o no?

Elena  La poesia è abbastanza malinconica,  non solo perché il poeta si propone di descrivere il grigiore dell’autunno,   (lui l’autunno lo vede così)  ma è il suo stato d’animo che è pieno di rimpianto per la sua giovinezza che se ne sta andando;  quindi,  paragona l’autunno come una stagione vecchia,  quando dice che aveva già avvertito l’arrivo dell’autunno nei mesi dell’estate,  in alcune giornate ventose d’agosto e nei temporali di settembre,  che improvvisamente abbassano la temperatura e poi ci si ritrova a pensare all’autunno. Il poeta vede la terra spoglia e triste,  e anche il sole non ha più quella gioia dentro di brillare come in estate,  è stanco;  il sole d’estate fa brillare tutto,  anche le foglie. E così l’autunno avanza e con lui si porta via “il miglior tempo della nostra vita”. E questa frase con le virgolette è nella penultima frase della poesia.

Elena  Comunque Marco in autunno quando smette di piovere non si sentono gli uccellini cantare come stanno cantando ora che ha smesso di piovere e siamo in primavera;  in autunno svolazzano indaffarati per prepararsi a partire e li vedi uno ad uno schierati sui fili della luce che sembrano salutare il paesaggio.

Marco  È vero,  ma a me queste giornate buie e piovose mi ricordano l’autunno,  e a te?

Elena  No,  a parte che l’autunno a me piace molto,  lo vedo abbondante,  generoso, e pieno di vita,  ci prepara a salutare una stagione che abbiamo vissuto in allegria,  con le sue giornate calde,  le corse al mare,  ecc. ma anche l’autunno ci regala giorni diversi,  tramonti bellissimi e coloratissimi,  a me sembra invece un’altra vita che nasce.  Ciao,  alla prossima!

18/05/2023

Marco di Patty   Sai che vedendo l’alluvione in Romagna mi ha destabilizzato?  Perché non si fa niente se a provocare tutto questo disastro sono i letti dei fiumi  sporchi di detriti di vegetazione e altro?  Perché si continuano a ripetere queste cose che uccidono le persone?  Quando penso che potrebbe capitare anche a noi…

Elena  Sono in molti a chiedersi il perché ma ci si chiede il perché quando le cose sono già accadute!  Ci sono anche le nutrie che con le loro gallerie fanno crollare gli argini,  e per una  certa categoria di gente guai a toccarle!  Capisco che ogni creatura del cielo sia importante ma mai come un essere umano!  Quanti morti ci sono stati fino ad oggi con le esondazioni dei fiumi?  Senza toccare il disastro ambientale!  Caro Marco speriamo proprio che le cose migliorino!

19/05/2023

Marco di Patty   Allora,  guarda io ho scelto ancora V. Cardarelli con la poesia “Liguria”,  mi piace molto,  la conosci?  Grazie!

Elena  Sì, è una poesia molto bella. Il poeta descrive in questa poesia il paesaggio ligure;  egli si avvale di giochi di realtà per dare vita a questo suo paesaggio ligure.  Parla delle rocce illuminate e riscaldate dal sole,  poi parla di un’argilla pulita,  tenuta sgombra dalle erbe spontanee che a suo avviso  potrebbero deturpare e non solo,  il paesaggio.  Poi nomina l’ulivo gigante che con il suo clima e il suo terreno sono molto favorevoli alla coltivazione degli ulivi,  che secondo lui lì cresce con proporzioni maggiori che altrove.  Il paesaggio è reso visibile e preciso,  le vie sono lastricate perché l’acqua non le riduca a canali di scolo.  Il sole batte sulle pietre e poi striscia via con il venticello del maestrale,  un’immagine per rendere il moto dell’ombra e della luce solare da pietra a pietra su un terreno accidentato.   A lui sembra un giardino fiorito,  a primavera le mimose sembrano effimere tanto sono perfette;  le chiese sono come dosposte ad essere varate,  con le loro absidi a forma arcuata,  e i campanili che somigliano a delle ciminiere,  e sono disposte come navi collocate lungo il piano inclinato di un cantiere,  pronte per il varo.  È tutto così bello in quel paesaggio,  sembra dipinto apposta per dare vita ai poeti!  Ma quel tocco finale della luce della sera che  va spegnendosi e perde i suoi colori vivaci,  lentamente come le luci fioche dei cimiteri.  E qui trapela la sua anima Cardelliana,  che con il vibrare dell’ amore per questa terra in modo sognante e trasfigurato,  dà al paesaggio la stessa impronta della sua anima malinconica.

20/05/2023

Marco di Patty   Ho scelto un’altra poesia di G. d’Annunzio,  “Piazza di Spagna”,  anche questa è molto bella,  mi passi la spiegazione?  Grazie!

Elena  OK.  Il poeta incomincia con descrivere piazza di Spagna, il suo pensiero  si apre verso la primavera,  e dice che febbraio sta per finire  con giornate meno fredde,  e questo tepore fa fluire il profumo dei fiori che ci sono nei banchi dei fiorai,  sente che la piazza rifiorisce come un rosaio al sole tiepido. Anche la chiesa di Santa Trinità dei Monti è illuminata dai raggi del sole,  e bonariamente protegge dall’alto della scalinata la piazza sottostante.  Il poeta vede l’obelisco che sta davanti alla chiesa come uno stelo di una rosa che fiorisce ed è fermo lì che sembra ascoltare la voce della fontana e vede nei suoi pensieri l’immaccolata Concezione che sorride dall’alto e benedice tutto il creato.

Marco  La tua prosa è bellissima!  Come del resto tutte quelle che hai fatto fino ad oggi.  Grazie!

Elena  Grazie!

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSETTANTUNESIMA PARTE

12/05/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Un primo piatto di tagliolini con asparagi e carne,  fanno anche da secondo e contorno.  Questo piatto è squisito ed è sbrigativo da fare,  anche perché i tagliolini si possono realizzare  la sera dopo cena mentre si guarda la televisione,  oppure mentre si chiacchiera con la famiglia,  il ragù si può preparare in precedenza. Ci sono giorni che ci portano via molto tempo,  altri ci si può organizzare benissimo.

TAGLIOLINI CON  RAGÚ DI

CARNE E ASPARAGI

Ingredienti:  asparagi,  carne macinata di vitello,  una costa di sedano,  carota e scalogno,  chiodi di garofano,  prezzemolo,  basilico,  cumino,  vino bianco secco,  sale e pepe,  olio extra vergine d’oliva,  latte,  parmigiano e un cucchiaio di crema di ricotta.  Per la pasta possiamo usare sia la farina di grano tenero o la semola di grano duro;  100-110 g per ogni uovo intero,  sale.

Esecuzione:  Dopo avere impastato e amalgamato il tutto lasciamo riposare per mezz’ora e poi tiriamo la sfoglia abbastanza sottile,  lasciamola asciugare per 15 minuti,  poi l’arrotoliamo su se stessa mano amano che la giriamo l’infariniamo con la semola e andiamo avanti a  tagliare le tagliatelline o tegliolini dallo spessore desiderato.  Per il ragù,  puliamo e laviamo gli asparagi, li tagliamo a pezzetti di due cm circa,  tagliamo anche gli scalogni e li soffriggiamo con olio extra v. d’oliva,  adagiamo gli asparagi e la carne macinata che abbiamo condito precedentemente con una concia di spezie miste e sale;  sfumiamo col vino,  e lasciamo cuocere il tutto per 15 minuti circa.  Prima della cottura definitiva aggiungere mezzo bicchiere di latte e un po’ di crema di ricotta,  lasciare cuocere ancora per due minuti.  A questo punto versiamo i tagliolini in acqua bollente salata,  dopo circa un minuto li scoliamo e li versiamo nella casseruola del ragù,  mantechiamo col parmigiano e un giro di olio e pepe;  il piatto è pronto da servire.

Federica  Come al solito la tua pasta e tutto il resto sono squisitissimi!

13/05/2023

Elena   Ed eccoci qua con un’altra torta di mele per Linda e Robert;  l’ho realizzata con tanta cura,  perchè possano gustare una cosa  deliziosa e genuina.  Anche se siamo in primavera le mele sono ancora buonissime,  quindi la torta è risultata squisita per gli ingredienti freschi e genuini ma anche per la mia cura che le ho dedicato.  Ve lo meritate.

LA MIA ENNESIMA TORTA

DI MELE

Ingredienti:  un kg di mele,  250 g di zucchero,  100 ml di olio extra vergine d’oliva gentile,  4 uova,  50 g di uvetta,  rum per dolci, zucchero a velo vanigliato, una bacca di vaniglia,  300 g di farina per dolci,  canditi al limone e all’arancia fatti in casa,  liquore all’amaretto mezzo bicchierino  (la giusta dose sarebbe quella di una tazzina di caffè normale non ristretto) mezzo cucchiaino di cannella, una bustina di lievito per dolci.

Esecuzione: sbucciamo e tagliamo le mele a fettine,  poi le mettiamo in una ciotola grande con il succo di limone.  Sbattiamo le uova a crema con lo zucchero,  aggiungiamo l’olio a filo,  poi la farina,  la vaniglia,  l’amaretto,  l’uvetta ammollata nel rum e strizzata,  incorporiamo anche i canditi,  mezzo cucchiaino di cannella,  il lievito  infine le mele,  prima le asciughiamo.  Prendiamo una teglia dal diametro di 22 cm,  la imburriamo,  l’infariniamo e togliamo bene l’eccesso di farina,  poi versiamo il composto della torta e inforniamo a 180° per 50-60 minuti;  prima di toglierla dal forno controllare la cottura.  Una volta intiepidita spolverare con lo zucchero a velo vanigliato.

Federica  Mi hanno detto che quella torta di mele era ghiottissima!  Quando verrò a trovarti ti porterò i miei limoni,  così faremo la torta di tanto tempo fa con i miei limoni. Grazie!  Ciao!

15/05/2023

Elena  Un bel risotto fatto bene con sapori delicati e preziosi possono sostituire tutto il resto,  per me ovviamente.

RISOTTO AL VINO DEL GARDA E

AI TUBERI DELLA MIA AMICA

FEDERICA

Ingredienti:  riso per risotti,  brodo di carne,  un porro,  alloro,  chiodi di garofano,  sale,  pepe, olio extra vergine d’oliva,  vino passito del Garda crema di parmigiano,  una grattata di tartufo della mia amica Federica.

Esecuzione:  facciamo un soffritto con il porro,  sfumiamo col vino,  aggiungiamo due chiodi di garofano,  sale,  pepe, e qualche foglia di alloro.  Lasciamo sfumare e in un’altra casseruola facciamo tostare il riso senza alcun grasso;  versiamo un bicchiere di vino e lasciamo cuocere il riso senza coperchio per 10 minuti,  dopo di che incorporiamo il soffritto e il brodo.  Lasciamo ultimare la cottura sempre al dente,  e nel frattempo facciamo la crema di parmigiano 24 mesi con un po’ di latte.  Spegniamo il fuoco,  aggiungiamo mezzo bicchiere di vino,  amalgamiamo bene,  aggiungiamo la crema di parmigiano infine le scagliette di tartufo.  Il risotto è pronto da servire.

Federica  Un risotto così,  lo mangio solo da te.

Grazie cara Fede!

16/05/2023

Elena  La ricetta di oggi è di un pane sottile e bolloso,  fatto sempre con il lievito madre;  rosulterà leggero leggero come una nuvola (è una mia ricetta nuova).

PANE LEGGERO LEGGERO

BOLLOSO

Ingredienti:  400 g di farina digrano tenero tipo 1,  70 ml di olio extra vergine d’oliva,  sale,  origano,  100 g di lievito,   madre,  50 ml di latte,  un pizzico di rafano, acqua tiepida q.b. per ottenere un impasto omogeneo.

Esecuzione:  mettiamo il lievito madre in una ciotola, aggiungiamo metà l’olio, il latte,  l’acqua,   un pizzico di rafano, il sale e la farina e amalgamiamo bene il tutto.  Poi si prende l’altra metà dell’olio e si fa assorbire bene sempre massaggiando il panetto.  Ora lo lasciamo riposare per 4 ore,  poi lo riprendiamo e aggiungiamo ancora tre cucchiai di olio;  si ripete l’operazione e si lascia riposare per altre quattro ore;  infine prendiamo l’impasto lievitato e lo stendiamo sottile di circa mezzo cm,  anche più sottile,  ritagliamo dei cerchi e dei rattangoli o quadrati,  lo lasciamo riposare sopra la teglia da forno per 15 minuti e lo inforniamo a 200 ° per 3 minuti.  Eccolo nella foto sopra,  bello fragrante bolloso  e dorato,  ma soprattutto molto ma molto buono.  Possiamo spolverarlo di origano,  oppure si può anche metterlo nell’impasto.  Eccolo qua il pane leggero come una nuvola.

Federica  Mamma mia che fragranza e che bontà!

17/05/2023

Elena  Maggio,  non solo è il mese delle rose ma anche quello delle fragole;  ecco la  mia marmellata di fragole per le crostate. Le marmellate fatte in casa si possono realizzare in diversi modi,  ognuno ha il suo;  io ho cercato di trovare il metodo migliore attraverso questi anni con i miei esperimenti.

MARMELLATA DI FRAGOLE

Ingredienti metodo 1)  :  ogni kg di frutta 500 g di zucchero,  un baccello di vaniglia e due cucchiai di succo di limone.

Ingredienti  metodo 2): ogni kg di frutta 3 hg di zucchero semolato, una bustina di addensante.

Esecuzione 1)  si lavano le fragole e si tagliano a piccoli pezzettini,  poi si aggiunge lo zucchero,  il succo del limone,  e i semi di vaniglia.  Si amalgama perfettamente il tutto e si versa in una padella  (sarebbe sempre meglio fare le marmellate non troppo abbondanti,  il massimo due kg per volta) larga e bassa antiaderente.  Si fa cuocere a fiamma bassa per circa un’ora,  dopo di che si versa il tutto nel passaverdure e si macina,  poi si riversa nella padella,  si raggiunge una temperatura alta e si invasa in barattoli di vetro sterilizzati.

Esecuzione 2)  Si procede come nell’esecuzione 1)  nel senso del lavare le fragole e tagliarle a piccolissimi pezzi,  ma qui cambiano le cose:  si mescola l’addensante allo zucchero (non ci va il succo del lmone),  poi si amalgama bene alla frutta e si porta ad ebollizione ad alta temperatura.  Si fa bollire così  per due minuti,  poi si macina e si fa ribollire per altri due minuti sempre a fiamma alta;  si invasa bollente in barattoli precedentemente sterilizzati.

18/05/2023

Elena  Sto pensando a quante ricette di peperoni ripieni ho eseguito,   ecco un’altra nuova ricetta sempre coi peperoni ma con un ripieno diverso.  Squisiti!

PEPERONI RIPIENI AL

TONNO ROSSO

ingredienti:  peperoni colorati dalla costa grossa, tonno rosso,  cipollotti,  mozzarella,  sale,  peperoncino piccante,  origano,  parmigiano reggiano,  olio extra vergine d’oliva,  salsa di pomodoro fatta in casa,  capperi,  olive verdi,  panco,  basilico,  vino bianco secco.

Esecuzione:  abbiamo iniziato con il pulire i peperoni dai semi e da tutti i filamenti bianchi,  poi li abbiamo tagliati a metà e li abbiamo messi in acqua bollente salata per 10 minuti.  Li abbiamo tolti dall’acqua e asciugati.  Nel frattempo abbiamo spadellato il tonno con olio,  il cipollotto tagliato finemente,  sale,  pepe, e peperoncino.  Poi abbiamo tagliato il tonno a coltello e messo nel macinatutto con le olive,  i capperi,  un giro di olio,  due cucchiai di salsa di pomodoro,  il parmigiano,  il basilico,  l’origano fresco, il panco e abbiamo ottenuto in bell’impasto consistente e profumato.  Abbiamo poi riempito le strisce di peperoni aggiungendoci anche dei bocconcini di mozzarella e li abbiamo fissati con uno stecchino.  Li abbiamo messi sopra la carta da forno, e li abbiamo messi in forno a 180° per 10 minuti.  Intanto abbiamo fatto un soffritto con un’altro cipollotto,  capperi e abbiamo sfumato col vino,  aggiunto la salsa di pomodoro e tre acciughe;  abbiamo amalgamato bene e abbiamo steso i peperoni ripieni.  Eccoli nella foto sopra.

Federica  Una ricetta deliziosa!

RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CENTOTRENTACINQUESIMA PARTE

04/05/2023

Marco di  Patty  Nel testo ho un tracciato di una malattia che però non c’è scritto nulla di cosa si tratta o come si cura:  è l’Oligofrenia  Fenilpiruvica.  Grazie.

 Elena    Questa è una malattia che saprebbero  spiegarti meglio  Robert e Linda,  ma ti dico quello che so,  che poi l’ho imparato da loro. Si tratta di una malattia metabolica ereditaria,  caratterizzata da deficienza mentale,  con tremori,  accentuazione dei riflessi,  pigmentazione bruna della cute,  con ritardo dello sviluppo somatico.  La sua origine viene da un  difetto del sistema enzimatico epatico deputato alla trasformazione ossidativa  della fenilalanina in tiroxina.   Quindi forti quantità di  fenilalanina non metabolizzata e di alcuni suoi derivati si accumulano nei tessuti,  che poi raggiungono elevate concentrazioni nel sangue,  nelle urine e nel liquido cefalorachidiano.  In particolare l’accumulo di queste sostanze nel cervello provoca atrofia e alterazioni tossiche e degenerative di alcune strutture del sistema nervoso centrale.  Il trattamento di questa malattia richiede un rigoroso controllo della quantità di fenilalanina assunta con gli alimenti perché un difetto di questa sostanza aggrava infatti la  sintomatologia,  mentre l’assunzione di quantità molto piccole può compromettere ulteriormente l’accrescimento corporeo,  perché questa sostanza  è indispensabile per la sintesi proteica.

A proposito,  la fenilalanina è un amminoacido contenuto nella maggior parte delle proteine animali e vegetali;  è essenziale ma in eccesso si accumula nei tessuti,  nel sangue e nel cervello…

10/05/2023

 Marco di Patty   Qual è la differenza tra streptococco e stafilococco?   Grazie!

Elena   Sono entrambi genere di batteri che appartengono a famiglie diverse.  Lo streptococco appartiene alla famiglia Lattobacillacee,  caratterizzato da elementi gram-positivi, sferici ed ovoidali, disposti in coppia  spesso a catenelle,  sono immobili tranne alcune ceppi del gruppo Enterococcus.  Gli streptococchi sono largamentre diffusi in natura,  in tutti i materiali organici che contengono zuccheri in alta concentrazione.  Si repertano nel cavo orale e nell’intestino dell’ essere umano,  nei prodotti fermentati,  nei latticini,  nella frutta fermentata.  Alcune specie di streptococco sono responsabili di infezioni cutanee, come piaghe,  follicoliti,  o di infezioni delle mucose,  come angine,  sinusiti,  otiti, e ancora come reumatismi articolari, scarlattina ecc.

Lo  stafilococco appartiene alla famiglia Micrococcacee comprendente elementi sferici,  gram-positivi,  immobili,  a volte disposti singolarmente,  ma più spesso raccolti tipicamente in grappoli caratterizzati dalla proprietà di produrre pigmenti gialli o arancio,  specialmente in terreni contenenti  elevate concentrazioni di cloruro di sodio.  Gli stafilococchi sono diffusi nell’acqua,  nell’aria,  nella terra, sulla cute e sulle membrane mucose,  nasali ecc.  Le specie parassita dell’umano è uno stafilocco patogeno agente eziologico di frequenti  processi infettivi a carattere suppurativo;  esistono ceppi responsabili di gravi affezioni come la polmonite,  meningite e setticemie.

11/05/2023

Marco di Patty   Che cos’è che causa la dissenteria negli esseri umani?   E l’infiammazione al periostio?  Grazie!

Elena  A scatenare questa patologia è un batterio:  La Shigella dysenteriae ne è la causa,  questo genere di batteri appartiene alla famiglia Enterobatteriacee,  sono elementi bastoncellari,  aerobi,  Gram-negativi,  immobili.  Per caratteristiche biochimiche e culturali,  le Shigelle sono molto simili alle specie del genere  Salmonella,  dalle quali differiscono soprattutto per la mancanza di ciglia.  Vengono trasmensse con acqua e cibi contaminati da escrementi,  le Shigelle sono agenti della  bacillare,  si localizzano a livello del tratto gastro-enterico,  senza invadere il torrente circolatorio.

L’infiammazione al periostio è un processo flogistico,  che può essere a decorso acuto o cronico.  La più comune è detta “periostite semplice”.  Si manifesta con essudato sieroso seguendo i traumi di leggera o media intensità,  senza soluzione della continuità delle parti molli,  questa tipologia si risolve con il riassorbimento dell’essudato.  Mentre la periostite purulenta e flemmonosa è determinata da un’infezione batterica: stafilocco o streptococco piogeno.  I germi di solito provengono da ferite suppurate delle parti molli, o da focolai purulenti vicini,  dal midollo osseo,  da focolai lontani per via ematogena.  Esordisce con un’infiltrazione sieroso-emorragica del periostio e del connettivo paraosteale,  che poi diventerà ben presto purulenta;  il periostio si rigonfia,  si rammollisce e si scolla per il penetrare del pus fra di esso e la superficie dell’osso.  Nei casi più gravi si necrotizza e si fonde nel pus che invade il connettivo circostante,  costituendo il flemmone profondo peri-e paraosteale.  In certi casi fortunati il periostio se non è stato distrutto,  si riaddossa nuovamente alla superficie ossea e non subentra nessun’altra alterazione.  Nei casi più gravi invece il periostio risulta distrutto per almeno una certa estensione.  Le periostiti croniche sono quasi tutte da considerarsi  come esiti di forme acute,  come nei casi di necrosi ossea estesa. Le periostiti si manifeatano con dolori,  rossori, e impotenza funzionale delle ossa colpite.

18/05/2023

Marco di Patty   I diverticoli che cosa sono?  Come e dove si formano?  Grazie!

  Elena   Nella medicina,  i diverticoli sono dilatazioni circoscritte che appaiono come il prolungamento di una cavità o di un organo;  come ad esempio il diverticolo di Meckel,  appendice a fondo cieco,  annessa all’ultimo tratto dell’ileo.   I diverticoli si possono formare anche durante lo sviluppo embrionale di un organo, come il diverticolo ipofisario.  Poi abbiamo i diverticoli del colon,  del duodeno,  dell’apparato digerente,  della vescica ecc.  In anatomia patologica,  è una malformazione di origine congenita o acquisita,  dell’apparato digerente o della vescica, o altri organi cavi  che può dare luogo a una infiammazione a causa del ristagno di feci o di altri materiali.  La diverticolosi del colon e del duodeno,  è un’affezione che spesso risulta asintomatica,  ma purtroppo a volte può essere la causa di importanti emorragie e di altri disturbi legati proprio della diverticolosi che se non presi in tempo potrebbero essere fatali.

22/05/2023

Marco e Patty   Il malassorbimento,  che cos’è?  Come ci accorgiamo di essere affetti da questa patologia?  Grazie!

 Elena   Il malassorbimento è proprio una patologia importante perché è caratterizzata da un deficit di trasporto di vari principi nutritivi atteaverso la mucosa intestinale.  All’inizio di questo scompenso,  vi possono essere fattori molteplici di natura intestinale,  cioè stati infiammatori,  malformazioni congenite ecc.  oppure anche di natura extra-intestinale come malattie biliari,  del fegato alterazioni del circolo linfatico,  o ematico e scompenso cardiaco,  ecc.  I principi nutritivi che non vengono assorbiti dall’intestino danno origine a disturbi complessi e caratteristici,  con stanchezza e altro ancora.  Nelle forme globali di malassorbimento,  la mancata assimilazione delle proteine,  dei carboidrati,  dei grassi,  determina un quadro sintomatologico caratterizzato da malnutrizione,  da carenza vitaminica,  emissione di faci voluminose  e maleodoranti e distensione abnorme  dell’addome dovuta all’accumulo di gas e di materiali indigeriti nel lume intestinale.

Marco   Come possiamo regolarci se siamo in “bradicardia”  oppure se abbiamo solo un po’ rallentato il ritmo cardiaco?  Grazie!

Elena  Al di sotto di una frequenza  delle pulsazioni al minuto non  siamo ancora malati patologici de invece di 60,  siamo 58,  e poi è tutto da vedere e distinguere la vera patologia.  I tipi fondamentali di bradicardia sinusale,  dovuta alla diminuita attività del nodo del seno provocata sia da sostanze tossiche che agiscono direttamente sul nodo del seno,  sia da un’eccitazione vagale. La bradicardia da dissociazione,  dovuta al blocco dello stimolo sinusale lungo il suo tragitto e dall’avvento di centri di stimolazione della contrazione più periferici e quindi più lenti del nodo del seno.

24/05/2023

Marco di Patty  Che cos’è la malattia di Bürger

Elena  Questa patologia è detta anche “tromboangioite obliterante”,  che dapprima interessa le piccole e medie arterie,  poi anche le grandi con sede elettiva agli arti inferiori e ai visceri.  Queste forme di tromboangioite è l’infiammazione della tunica intima di un vaso associata a trombosi.  La tromboangioite è sistematica,  a carico di tutte le arterie,  vene,  linfatici a carattere segmentario,  tromboocclusivo permanente e completo,  con sviluppo di anastomosi o di rete collaterale.  Colpisce più frequentemente il sesso maschile,  benché nell’eziopatogenesi  si è potuto osservare che la costituzione,  il tabagismo,  i traumi,  le infezioni,  e altri fattori come il freddo,  eccessi fisici e mentali costituiscono importanti fattori predisponenti.   La sintomatologia può essere ischemia relativa nello sforzo,  ischemia a riposo,  disturbi trofici fino alla gangrena.  All’inizio specie durante la deambulazione,  compaiono dolori al polpaccio,  piede o natica di un arto,  che costringono il malato ad arrestarsi fino alla scomparsa del dolore;  i dolori però ricompaiono subito dopo la ripresa della deambulazione.  Successivamente la cute delle estremità diventa fredda,  bianca e poi cianotica con edemi,  ulcerazioni e ragadi al calcagno,  con dolori violenti a riposo,  flebiti migranti e la scomparsa del polso arterioso periferico.

25/05/2023

Marco di Patty   Esistono i meccanismi di difesa in psicologia?   Grazie!

Elena  Sì,   è una modalità attraverso cui l’individuo cerca di proteggere il proprio “Io” in tutte le circostanze che vengono vissute in modo spiacevole e ansioso.  Il termine,   originariamente psicanalitico,  è ancora oggi usato da tutte le correnti psicologiche e i meccanismi di difesa vengono considerati i più importanti strumenti nell’adattamento dell’individuo all’ambiente.  A essi viene riconosciuta una notevole importanza anche per la strutturazione della personalità di ciasun individuo,  per la formazione degli atteggiamenti,  ecc. Ai vari meccanismi di difesa vengono dati nomi diversi come rimozione,  proiezione,  subblimazione,  razionalizzazione,  ecc.

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSETTANTESIMA PARTE

03/05/2023

INCUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Ed eccoci qui con la torta per Marco a cui è piaciuta tantissimo,  si tratta di una torta ai bignè  con ricotta e panna fresca,  molto ma molto gradita da tutti i miei amici.

TORTA AI BIGNÈ CON

RICOTTA E PANNA FRESCA

Ingredienti: bignè fatti in casa,  panna fresca 200 ml,  crema pasticciera  realizzata nella maniera tradizionale ma con l’amido di mais, e lo stesso vale per la crema pasticciera al cioccolato,  poi quattro etti di ricotta vaccina,  zucchero semolato 200 g,  aromi naturali,  6 tuorli per lo zabaione e 250 g di zucchero,  liquore al rum,  una bacca di vaniglia,  400 g di zucchero per il caramello e 200 g di burro per la crema mou.  Per la guarnizione rivestimento:  200 g di cioccolato fondente 50%,  una moka di caffè,  liquore all’amaretto mezzo bicchiere,  e olio di semi di arachidi per la lucidatura.

Esecuzione:  S’incomincia con realizzare i bignè facendo la pasta choux con uova,  farina,  burro,  acqua e sale.  Una volta raffreddati i bignè li farciremo con le creme:  metà con la crema gialla e metà con quella al cioccolato.  Poi realizziamo il caramello portando ad ebollizione lo zucchero con l’acqua (poca acqua) e subito dopo il burro;  ora è la volta dello zabaione a bagnomaria,  montando a spuma i tuorli con lo zucchero,  e incorporando man mano il liquore,  sempre mescolando fino ad ottenere una spuma densa e corposa.  Adesso il penultimo passaggio che è quello di incorporare la panna alla ricotta:  prima setacciamo la ricotta con lo zucchero,  poi montiamo la panna e l’incorporiamo alla ricotta fino ad ottenere una crema densa ma scorrevole,  aggiungiamo anche la bacca di vaniglia.  L’ultima preparazione è quella della crema di rivestimento:  facciamo sciogliere il cioccolato fondente nel caffè,  aggiungiamo l’amaretto e mezzo bicchiere di olio,  mescoliamo bene sul fuoco a bassa fiamma per amalgamare il tutto.  La crema deve risultare densa ma scorrevole,  che poi quando si raffredderà sarà come una copertura di guarnizione di tutta la torta,  alternata allo zabaione.  E adesso abbiamo la composizione o assemblaggio della torta:  prendiamo una tortiera trasparente,  mettiamo uno strato sottile di crema bianca con ricotta e panna, poi copriamo con i bignè,  un altro strato di crema bianca,  e versiamo su tutta la torta quattro cucchiai di zabaione,  e quattro cucchiai di crema mou,  poi incominciamo ancora con i bignè  e via via così fino a quando non avremo riempito la ciotola;  alla fine copriamo qua e là con delle cucchiaiate di crema al fondente,  lasciamola cadere dove va,  ed ecco il risultato.  Ma quello che conta di più sono i sapori che insieme formano un’armonia di festa.

Federica  È di una bontà da svenimento!

Elena  Grazie Fede,  lo ha detto anche Marco.  Ecco com’ è nel mezzo,  vedi nella

foto sotto.

04/05/2023

Elena  Il piatto che presento oggi è un primo piatto,  una minestra di carciofi e verdure;  squisita e salutare.

MINESTRA DI CARCIOFI

Ingredienti per quattro persone: quattro carciofi,  una carota,  un porro,  una patata, una stecca di sedano,  basilico,  prezzemolo,  salvia,  alloro,  sale,  peperoncino, olio extra vergine d’oliva,  mezzo bicchiere di vino rosso,  parmigiano reggiano abbondante,  brodo di carne, salsa di pomodoro pronta fatta in casa,  capocollo di maiale a dadini,  pasta mezzana come la gramigna.

Esecuzione:  in poco olio facciamo soffriggere prima il porro tagliato a rondelle,  poi mettiamo il resto:  la carota,  il sedano,  la patata sempre tagliati a piccoli pezzi e i carciofi ben puliti e tagliati a piccoli spicchi.  Facciamo soffriggere,  sfumiamo col vino,  poi aggiungiamo il pomodoro,  il brodo,  la salvia,  l’alloro,  il peperoncino,  un po’ di sale e il capocollo fatto a dadini e grigliato;   lasciamo cuocere il tutto per 15 minuti.  Passato il tempo controlliamo la cottura che dovrà essere al dente poi caliamo la minestra e lasciamo cuocere perfettamente.  A cottura avvenuta aggiungiamo prezzemolo, basilico tritati,  il parmigianoe impiattiamo con una fettina di capocollo grigliato per ogni piatto.

Federica  assolutamente squisita!

05/05/2023

Elena  La ricetta che propongo oggi è un secondo piatto:  il pollo allo spiedo con salsa alle erbe e limone;  squisitissimo!

POLLO ALLO SPIEDO CON SALSA

ALLE ERBE E LIMONE

Ingredienti:  un pollo,  due limoni,  erbe aromatiche preferite,  sale,  spezie miste,  peperoncino,  olio extra vergine d’oliva,  burro chiarificato accompagnato da erbe aromatiche tritate per la spennellatura,  panna 50 ml.  Il contorno adatto potrebbe essere anche un’insalata di fagiolini,  e cipolline in agrodolce.

Esecuzione:  prendiamo il pollo intero,  lo liberiamo dall’eccesso di grasso,  poi lo foderiamo di erbe aromatiche e spezie miste,  peperoncino, olio,  e succo di limone.  Lo lasciamo riposare per una notte,  eil giorno seguente sarà pronto da mettere allo spiedo,  facendolo girare piano piano all’inizio,  poi mano a mano che passa il tempo di cottura lo faremo girare più velocemente sempre spennellandolo.  A cottura ultimata vediamo il pollo che ha perduto quasi tutta la pelle,  ed emana un profumo per tutta la cucina;  lo lasciamo intiepidire e lo tagliamo a pezzi.  Nel frattempo abbiamo fatto la salsa di limone con l’aggiunta di brodo,  erbe sale  e panna. Impiattiamo il pollo e lo decoriamo con questa salsetta piccante e golosa.

Federica  Scommetto che piace a tutti.

06/05/2023

Elena  Due primi fatti con il cuore e con semplicità,  buonissimi!  Sono le pennette al sugo e il risotto al salamino piccante e funghi.

PENNETTE AL SUGO E RISOTTO

AL SALAMINO PICCANTE

Ingredienti per il risotto:  riso per risotti,  sale, peperoncino,  un porro,  funghi porcini freschi e secchi,  olio extra vergine d’oliva,  parmigiano raggiano,  brodo di carne,  vino bianco secco,  erbe aromatiche preferite,  salamino piccante,  crema di taleggio.  Per le pennette:  pennette,  parmigiano,  sugo di pomodoro fatto in casa,  basilico,  aglio,  prezzemolo,  origano,   chiodo di garofano, ginepro, vino, olio extra vergine d’oliva,  latte, sale,  pepe,  peperoncino.

Esecuzione:  incominciamo con i condimenti: per il riso  facciamo il soffritto con poco olio e i porri,  mettiamo i funghi secchi ammollati e strizzati e i funghi surgelati.  Sfumiamo col vino bianco,  aggiustiamo di sale  e peperoncino,  aggiungiamo il salamino piccante,  un mestolo di brodo e lasciamo cuocere per 10 minuti.  Aggiungiamo poi le erbe aromatiche che preferiamo,  e sempre mescolando aggiungiamo anche la crema di taleggio.  In un’altra casseruola facciamo tostare il riso senza alcun grasso,  poi aggiungiamo il brodo,  e a metà cottura trasferiamo il riso nella casseruola del condimento e lì finiremo la cottura.  A cottura avvenuta aggiungeremo una bella manciata di parmigiano grattugiato e il risotto è pronto da servire.  Per le pennette anche qui facciamo soffriggere l’aglio in olio,  sfumiamo col vino,  aggiungiamo poi il sugo di pomodoro,  il chiodo di garofano,  le erbe scelte,  le bacche di ginepro;  lasciamo bollire per 5 minuti,  poi aggiungeremo il latte (mezzo bicchiere circa),  aggiustiamo di sale,  pepe,  peperoncino, un giro di olio a freddo  e parmigiano.

 Federica  Che meraviglia di gusti!

09/05/2023

Elena  Presento i paccheri ripieni fatti a mano con la semola.  Il risultato è ottimo perché sono leggeri,  e gustosi.

PACCHERI DI SEMOLA DI

GRANO DURO FATTI A MANO

 

 

 

Ingredienti:  uova,  semola di grano duro,  sale,  due broccoletti verdi,  4 etti di ricotta vaccina o di capra,  macis o noce moscata,  sale,  pepe,  un porro intero,  olio extra vergine d’oliva,  parmigiano reggiano,  spezie mste un pizzico;  per la besciamella  latte amido di mais,  farina,  burro,  zenzero,  cannella.

Esecuzione:  incominciamo col ripieno lessando i broccoletti al vapore, poi li saliamo e pepiamo,  li schiacciamo con la forchetta oppure li tagliamo a coltello molto finemente. Aggiungiamo il macis,  un pizzico di spezie miste,  sale,  pepe,  il porro tagliato sottile e saltato in padella con poco olio,  mescoliamo il tutto per amalgamare e aggiungiamo il parmigiano grattugiato.  Lasciamo riposare e nel frattempo prepariamo la besciamella con burro farina,  amido,  sale,  un po’ di cannella e una punta di zenzero.  E adesso impastiamo per poi tirare la sfoglia;  poi facciamo dei rettangoli  di 7 cm circa ma preferibilmente tutti uguali,  li riempiamo e formiamo un pacchero e lo sigilliamo bene.  Una volta terminato il lavoro li mettiamo in una padella capiente con un cm di brodo e li lasciamo cuocere lentamente con il coperchio per due minuti.  Poi li trasferiamo in una teglia da forno spalmando prima su tutto il fondo uno strato sottile di besciamella,  adagiamo i paccheri e terminiamo con la besciamella e il parmigiano.  Mettiamo in forno a 180° a gratinare per 10-15 minuti.

Federica  Li ho provati e sono di una bontà da volerli mangiare sempre.

10/05/2023

Elena  Anche oggi propongo una ricetta gustosa, salutare e anche di poca spesa:  si tratta di una ricetta con le sarde,  pasta e sarde al forno e condite con l’aceto.  Buonissime!  Anche se io non mangio pesce,  le ho cucinate col cuore.

PASTA CON LE SARDE

E SARDE ALL’ACETO

Ingredienti:  pasta grossa come rigatoni,  sarde,  peperoncino,  olio extra vergine d’oliva,  aceto di mele,  parmigiano reggiano,  due scalogni,  basilico,  prezzemolo,  alloro,  e origano fresco,  una noce di burro,  5 filetti di acciughe sott’olio.

Esecuzione:  puliamo e laviamo bene le sarde, metà le mettiamo in forno e l’altra metà la cuoceremo in padella con olio,  acciughe, alloro e uno spicchio di aglio.  Una volta cotte le sarde in padella le puliamo dalla pelle,  le tritiamo un po’ e le aggiungiamo al soffritto di scalogni,  sfumiamo con il vino bianco,  aggiungiamo mezzo mestolo di brodo e facciamo cuocere per due minuti.  Intanto sforniamo le rimanenti sarde e le irroriamo con l’aceto di mele e un po’ di olio.  Adesso caliamo la pasta e la cuoceremo al dente,  poi la versiamo nella padella del sugo,  aggiustiamo di sale,  peperoncino e olio,  infine una manciata di parmigiano grattugiato.  Ecco il piatto per una persona;  consiste in un primo e in un secondo perfetti.

Federica  E anche con questo piatto ci fai vedere la tua abilità!

Elena  Grazie!  Al prossimo articolo di cucina.

DIALOGANDO CON VOI

02/05/2023

02/05/2023

Marco di Patty   Come avete passato la festa del primo maggio?

Elena  Benissimo,  abbiamo fatto giardinaggio con tutta la volontà del mondo e la sera ero soddisfatta e felice;  a me piacerebbe  anche molto viaggiare,  ma fare giardinaggio non è da meno.  A proposito,  tu con la ragazza come avete festeggiato?

Marco  La tua torta è stata una cosa!   Che ad un certo punto ero geloso più della torta che di lei!  L’avrei mangiata anche oggi e domani e domani ancora.

Elena  No!  Non voglio farti ammalare di diabete,  se la dividi allora te ne manderò ancora,   altrimenti no!   Lo sai che non voglio sentirmi in colpa.  Domani la metterò nelle ricette di cucina.

Dott.  Robert e Linda  Ti capita a volte che le essenze del pensiero tradiscano le tue abitudini?  Ti aspettiamo presto!

Elena  Sì,  meno male che mi capita,  perché  certe abitudini sbagliate meglio tradirle non trovi?  A volte mi capita di fare un dispetto al mio realismo puntuale e rigoroso,  non si tratta di tradire l’abitudine,  ma dare un po’ di distanza a una scelta di un modo di vivere,  che poi se dovessi trascurarlo più di tanto non mi sentirei io.

03/05/2023

Dott. Robert e Linda   Anche se ci sono persone gentili oneste che con te fanno il loro dovere,  non t’infastidisce la mancanza di trionfalismo?

Elena  No,  non tanto,  ormai mi conoscete bene,  ciò che conta per me sono i fatti,  l’importante è dimostrare la verità,  questo mi fa sentire ancora più forte,  la giustizia,  anche se non gridata al mondo intero basta avere la meglio sulle avversità che mi sono presentate e per cui ho lottato molto,  cioè scoprire finalmente ed avere la certezza di chi ha sbagliato nei miei confronti,  questo per me è  grande successo.

04/05/2023

Marco di Patty,   come dovrebbe essere secondo te un romanzo fatto bene e raffinato?  Grazie!

Elena   Io la penso come uno dei miei professori d’italiano che conobbi tempo fa:  lui diceva sempre che un vero romanzo perché sia affascinante e raffinato dovrebbe essere  scritto con stringatezza e sobrietà non andare a prendere  o fare troppi giri di parole tanto per riempire le pagine;  il lettore lo avverte e non ne verrà mai a capo,  ma dovrebbe essere scorrevole,  non cadere nel banale e farti venire la voglia di rileggerlo.

Marco  In questi giorni ho studiato molto,  ma mi mancano anche le poesie e le tue prose,  magari un altro giorno perché oggi vorrei chiederti una cosa di medicina;  nell’altro articolo?

Elena  Sì,  in un nuovo articolo di “La nostra salute”.  A tra poco.

05/05/2023

Marco di Patty  Ho scelto la poesia,  è una di G.  Carducci,  le ho lette tutte,  e sono davvero belle,  ancora attuali come “Pianto Antico”.  Grazie!

Elena  Certo,  quelli erano poeti con la P maiuscola.   Il poeta parla di un pianto antico perché il pianto per la morte di un figlio è antico quanto il mondo,  nel senso che un genitore non dovrebbe mai vedere morire un figlio come è successo a lui.  Si dice che sia il dolore più grande  che possa esistere. Infatti il Carducci fu straziato dal dolore per la morte del figlioletto  Dante,  si paragonava ad una pianta colpita da un fulmine che inaridisce e muore,  la vita ormai sembrava senza scopo senza il figlio nel quale aveva riposto tutte le sue speranze.  Quando compose questa poesia era ormai una persona senza alcuna voglia di vivere,  egli si era come trasfigurato nella contemplazione virile di una legge universale. La natura che rifiorisce ogni anno a primavera e gode della luce e il calore del sole;  l’uomo invece quando la morte l’ ha colpito,  non rifiorisce più.  In certi suoi versi si capisce che al poeta mancava il conforto della fede cristiana nella vita futura e perciò il suo dolore,  pur così misurato,  è sconsolato e tragico.

06/05/2023

Dott.  Robert  Secondo te i figli bisognerebbe viziarli?

Elena  Io potrei dirti: e che ne so?  Ma quello che sentivo da piccola mentre spettegolavo in mezzo ai grandi era: ”  I figli non si devono viziare ma si devono amare!” Anche perché io dico se si viziano già da piccoli quando saranno grandi si allontaneranno nel senso che non sapranno amare  solo che se stessi,  ci si sentirà obbligati a mantenerli anche nei loro vizi e chissà che altro.

08/05/2023

Dott.   Robert  Ti ho sempre dato ragione a non infierire su chi ha sbagliato con te,  ma quando una persona continua a perseverare su quella linea,  allora se ascolterai me sarà bene metterci un freno,  se non hanno capito con le buone,  dovranno capire con le cattive;  tu non dovrai nemmeno pagare l’avvocato,  ed è anche in gamba.

Marco di Patty  Mi piacciono molto le poesie di Trilussa,  anche se la maggior parte sono scritte in dialetto romanesco.  Grazie!

Elena  Oggi ne metto una qui e domani metto le altre due più corte.  Ecco la spiegazione di  “Er fume’ e la nuvola”.

In questa poesia il poeta racchiude una satira in versi che colpisce coloro i quali,  volendo apparire quello che non sono,  ad ogni costo,  vantano i loro Natali illustri,  le altolocate amicizie,  mentre provengono da umilissima famiglia.  Indizio d’animo meschino è il vergognarsi delle proprie condizioni e cercare di nasconderle;  che poi si viene sempre smascherati.  Così accade al fumo,  che innalzandosi dalla cappa di un camino verso il cielo,  e incontrata una nuvola bianca,  la rimproverò perché gli intralciava il cammino e la scacciò in malo modo,  vantandosi figlio del fuoco.  Ma la nuvola gli disse:  ” non del fuoco sei figlio,  ma di una braciola di maiale che il cuoco sta cucinando!

09/05/2023

Elena  Ecco le altre due spiegazioni ovviamente sempre di Trilussa :  “L’indecisi” e ” L’uomo e la scimmia”.

L’indecisi.  Questa poesia parla di tante persone che si piegano secondo il vento che spira!  Ora a destra,  ora a sinistra,  senza reagire,  senza idee chiare,  senza fermezza nelle loro condizioni morali e politiche.  Ebbene questi esseri indecisi sferzano il poeta nei suoi versi.

L’uomo e la scimmia.  L’uomo spesso parla a sproposito, con tanta superficialità da non sapere quello che dice.  In questi versi il poeta vuole dimostrare che l’uomo che va per canzonare a sua volta è canzonato o strigliato.  In questo caso voleva bullizzare una scimmia,  ma la scimmia ha bullizzato lui e avendo agito per primo lui non può neanche più reagire.  Qui dice che l’uomo ridicolizza la scimmia dicendole ripetutamente frasi come quanto sei brutta,  quanto sei dispettosa quanto sei curiosa ecc.  La scimmia ascolta e con grande calma gli risponde:  per forza,  guarda quanto ti somiglio!

Marco di Patty   Sono spiritosissime!

10/05/2023

Marco e Patty  Se possiamo permetterci:  la parola “corna”  tu come la consideri?  Grazie!

Elena  Potete permettervi,   eccome se potete,  alla parola “corna o tradimento” io reagisco così:  per me non esiste essere umano più basso di chi tradisce,  piuttosto meglio separarsi che vivere sotto lo stesso tetto con la menzogna!  Per tradire la persona che si ama bisognerebbe essere partiti con la testa, altrimenti non mi verrebbe mai in mente.  Corna o tradimento significa anche tradire se stessi!

12/05/2023

Marco Di Patty   Come mai il Carducci che non era cattolico ha scritto questa poesia?  “Santa Maria Degli Angeli”. L’ho letta bene,  ma non ho capito se suo figlio gli morì prima o dopo questa poesia.  Grazie!

Marco,  in questa poesia non c’è scritto se il figlio era già morto oppure se la disgrazia avvenne dopo;  io credo che la morte del figlio sia avvenuta dopo la poesia “Santa Maria degli angeli”.  Comunque Nel luglio del 1877 G. Carducci andò a Perugia Commissario per gli esami di maturità classica.  Poi si recò a visitare Assisi, e così scrisse al suo amico G. Chiarini di quanto aveva trovato interessante e bella Assisi,  per l’arte la natura,  nei loro accordi con la storia,  con la fantasia,  con gli affetti degli uomini.  Tant’è vero che fu tentato a fare due o tre poesie su Assisi e San Francesco.  Invece egli scrisse solo questo sonetto: S. Maria degli Angeli, che gli fu ispirato dalla visita alla basilica costruita nel luogo dove S. Francesco morì.  Il Poeta contemplando la bella cupola del Vignola,  vorrebbe vedere profilarsi,  sullo sfondo dei monti,  la figura del Santo,  in atto di preghiera,  mentre eleva a Dio il suo canto di lode e d’amore,  che si diffonde nella serenità del paesaggio umbro.

14/05/2023

Alessandra e Giovanni   Preferiresti vivere con furbizia disonesta o con onestà e meno furbizia?  E del rispetto delle regole cosa ne pensi?  Sarà vero che abbassa l’intelligenza?

Elena   Sicuramente vivere con furbizia disonesta è più comodo,  ma vivere con onestà e meno furbizia,  per me dà grande forza;  è una cosa interiore che custodisco da anni,  questa cosa mi regala una forza interiore da spaccare l’acciaio col pensiero.  Per me l’onestà è grande ricchezza.  In quanto al rispetto delle regole anche questa cosa che abbassi l’intelligenza è una grande bufala.  Se non si rispettano le regole non si rispetta nemmeno se stessi;  e il rispetto per se stessi è grande sensibilità e intelligenza.  Pensate se non rispettassimo le regole mentre stiamo guidando!  A parte che  a volte ci sono cose incomprensibili come il litigarsi un posto parcheggio,  non segnalare con la freccia dove stai per svoltare ecc.

TU E IL 2023/24 COSA VUOI SAPERE?

26/04/2023

 

 

IL TUO 2023/24 FATTO CON

 

IL CUORE

 

 

 

Mi dispiace di non dirti chi sono,  ma è solo una precauzione in più di difesa dalla mia ex amica.  In vita mia non sono mai stata delusa così tanto come quella che ho avuto da chi credevo fosse la mia migliore amica.  L’ho sempre considerata una sorella,  mentre lei invidiosa della mia condizione familiare e sociale si dimostrava molto fedele ma retrospettivamente mirava a distruggere la mia famiglia e così è riuscita nel suo intento.  E pensare che non l’ho mai fatta sentire ciò che non voleva essere:  veniva a casa mia usavamo insieme tutte le mie cose compreso l’idromassaggio e la sauna,  quando acquistavo qualcosa per me ,  la ricordavo sempre,  passavamo molto tempo insieme e l’ho aiutata molto,  evidentemente non le bastava,  voleva anche mio marito;  e così come ha fatto con altre sue amiche ci ha fatto separare e divorziare,  perché io seppi che aveva una storia con mio marito.  Quando me ne accorsi loro negarono tutto, ma io le vidi anche una borsa firmata come quella che lui aveva regalato a me.  Non puoi immaginare che donna è diventata:  cerca sempre di fare del male agli altri,  poi nega tutto!  Io vorrei tanto dimenticare che esiste ancora e che credevo fosse un’amica vera.  Aiutami a togliermi di dosso questo tormento!  Appena starò meglio ti verrò a trovare e ti dirò apertamete chi sono.  Per ora ti ringrazio infinitamentee ti chiedo scusa per la lettera anonima!  Grazie!

 

 

Mamma mia!  Ma come puoi aver paura di una cretina?  Cerca di dimenticare,  altrimenti non ne verrai fuori!  Cerca un nuovo e forte interesse che  occupi molto del tuo tempo,  almeno fino a quando questa storia finirà di corroderti.  Pensa a una nuova magia per conquistare la felicità,  te la meriti!  Da una parte dovresti essere contenta che hai smascherato quella donna orribile,  e allo stesso tempo ti sei liberata di un’opportunista sanguisuga. Falle vedere la tua forza,  demoliscila!  So che non sarà facile, ma se non trascurerai nulla nella ricostruzione della tua nuova vita,  tornerai a sentire la tua grinta e la tua forza combattiva,  mostrando a te stessa e alle persone care i risultati. Quando ti sentirai padrona di te stessa,  avrai la possibilità di iniziare una nuova relazione,  durevole, senza il rischio di cadere nelle mani di persone che non ti meritano,  o di attaccarti a storie complicate,  ma che i valori del sentimento vengano appagati come meritano le persone come te!  Arrivederci e moltissimi auguri!   Ciao!   Elena  L.

 

 

02/05/2023

 

 

Sono  S.  ho quarantanove anni e vorrei che mi dicessi che non sono pazza ma i pazzi sono quelli che commettono cose come queste.  Ascolta,  e ti ringrazio fin da subito,  io e la mia consuocera siamo state invitate al matrimonio di mio cognato,  lei è venuta a trovarci una sera,  abbiamo parlato,  ci siamo accordate per il regalo,  poi le ho fatto vedere il mio abito,  e sabato me la ritrovo in chiesa con un’abito confezionato identico al mio,  cambiava solo il colore.  Adesso tu dimmi se sono io o se la pazza è lei?  Per lei è tutto normale,  anzi è carino come se mi avesse fatto un favore!  Ma chi ci crede?  Io non sono un’immatura e sono restata lì fino alla fine della cerimonia,  ma non le ho rivolto la parola,  lei si è chiesta il perché!  Ma è mai possibile che le persone siano così in deficit con il cervello?  Grazie!

 

 

Hai fatto bene a non fare scenate da isterica,  ma devo dirti che hai tutte le ragioni del mondo!  Sì,  è vero,  non sono cose importantissime,  ma da questo comportamento ci dimostra il suo carattere:  insicuro,  cafone,  con poco cervello.  Purtroppo a questa età i suoi contorni non si correggeranno più!  Certo che cafonate come questa sorprendono,  ribaltano tutto ciò che avevi creduto nel bene per lei,  lascia una scia vaga di persona egoista e ladra che tra te e lei c’è un abisso,  un’amicizia da accantonare per sempre! La sua mente è buia,  e lo sono anche i suoi sogni,  sempre che ne abbia mai avuti:  passa all’azione e pianta tutto,  se non lo capirà,  peggio per lei!  Ciao  Buona vita a te!

 

 

Ciao,  sono Lisa del Cancro con ascendente Ariete,  vorrei raccontarti moltissime cose,  ma certe cose non credo che si possano dire in questa sede,  non vorrei essere fraintesa e poi non vorrei neanche metterti nei guai.  Posso fermarmi a questo,  che ci sono persone in cui non riesci a capire quando fanno sul serio e quando scherzano,  come si fa a vivere così in sospeso?  Sono sempre stata una persona intelligente e anche molto attenta alla sensibilità degli altri,  ma quando ti dicono una cosa,  il giorno seguente non è più quella,  poi rigirano la frittata a tuo sfavore ecc.  Dimmi come potrei fare?  Grazie!

 

 

A tutto c’è un limite,  se è ironia lo si capisce benissimo,  ma se è una presa per i bassi fondi è un’altra cosa, e un’altra cosa è il voler prendersi gioco di chi credono essere più furbi.  C’è da dire che chi fa questi giochetti troppo furbo non è,  anzi è il contrario.  Vi è più ragione nella mente di un bambino che nella loro maggior saggezza.  Quando qualcuno si comporta così non può essere una persona onesta,  secondo me vuole qualcosa da te!   Il gioco quando è inopportuno per l’avversario diventa un gioco di equivoci,  ma può anche rivelarsi utile e istruttivo. Il fatto triste è che se li fai con loro si arrabbierebbero tantissimo,  specialmente quando come loro si parla di cose importanti.  O riesci a sopportarli per ciò che sono e a combatterli oppure devi tenerli alla larga dalla tua vita;  anche se è un posto di lavoro potresti benissimo riferire la cosa al principale,  prima che tutto degeneri in liti o altro ancora.  Reagisci!  Elena  L.

 

 

08/05/2023

 

 

Sono V.  del Cancro con ascendente Capricorno,  ieri sono stato accusato di avere consigliato male un nostro amico e sua moglie a gestire i loro risparmi,  cosa che non è assolutamente vera.  Io ho soltanto risposto alle loro domande che esprimevano dolore nel saper che i loro risparmi erano fermi lì sul conto corrente e non guadagnavano nulla.  Il mio parere di non banchiere è stato quello di dire come facevamo noi,   e cioè investire qualcosa per coprire la svalutazione,  ma non mi sarei mai permesso di dare indicazioni di questo genere:  ora che i loro risparmi sono diminuiti assai,  la colpa sarebbe nostra.  Io non so se sono davvero in buona fede o se sono dei furbetti che cercano di dare la colpa a qualcuno dei loro errori per essere rimborsati di quello che hanno perduto.  Io so per certo che tutte le persone che tengono i soldi in banca una volta  salgono e una volta  scendono. Come posso fare per liberarmi di queste persone?  Il fatto è che abitano nel nostro stesso palazzo.  Ti ringrazio!

 

 

Ora che la cosa è successa non potrai rimediare in nessun modo se non denunciarli.  E l’altro consiglio sarebbe quello di non parlare mai di cose così delicate alla leggera.  Un’altra cosa per loro sarebbe quella di mettere i loro risparmi in una cassa di ferro o in PVC  in modo che non arrugginisca e sotterrarli in una spiaggia deserta,  dove non sale la marea.  Conosco quella specie di persone,  cercano di farti le scarpe e poi se va male per bene che vada ti incolpano di tutto.  O come dite voi sono dei furbetti,  oppure i panorami della loro immaginazione non sono tanto vasti,  comunque sia bisognerebbe tenere prese di coscienza prima di incolpare gli altri così!  Oltretutto non è stato un consiglio ma avete soltanto rivelato il vostro modo di conservare il denaro.  A me piace molto la gente,  ma quando s’incontrano di questi tipi meglio usare trasparenza e immediatezza nel sentire per capire dove vogliono arrivare;  questa gente non sa che cosa sia il sacrificio, vorrebbero ciò che non è loro,  guadagnare facile senza guardare in faccia nessuno,  e così saranno anche i loro figli.   Elena  L.

 

 

10/05/2023

 

Marco di Patty  Ci sono degli esseri così malvagi che cercano di trascinare gli altri nel loro fango;  se è una donna le dicono:  che brava donna che sei!  O mica tanto?  E ovviamente una persona per bene non si vanta di essere brava,  fino a quando non le toccherà  di difendersi da questi individui sospetti.  Se invece si tratta di un uomo per bene cercano anche lì il pelo nell’uovo.

 

Elena  L’unica cosa da fare sarebbe quella di assecondarli, e basta!  Mi ricordo da ragazzina in un film dove c’era una donna così per bene,  di una sensibilità che sarebbe stata rovinata in mezzo a certa gentaglia,  così decise di vivere nel bosco,  e lì per fortuna incontrò una persona che la capì e dimostrò al mondo che i malvagi sono sempre quelli che usano il loro fango per sporcare quelli  migliori di loro.

 

 

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSESSANTANOVESIMA PARTE

26/04/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Mi hanno chiesto perché non presento più un primo piatto e un secondo insieme,  oggi presento il risotto con gli asparagi e una polpetta gigante sempre con asperaragi di contorno e leccornie per decoro.  Un piatto buonissimo e anche salutare.

RISOTTO AGLI ASPARAGI CON

POLPETTA GIGANTE

Ingredienti per il risotto:  riso per risotti,  un porro solo la parte bianca,  sale,  pepe,  olio extra vergine d’oliva,  alloro,  moscato bianco,  punte di asparagi,  latte,  spezie (noce moscata,  chiodo di garofano),  parmigiano reggiano,  ricotta di pecora,  dragoncello.  Ingr. per il contorno e il secondo:  carne di manzo tritata e salsiccia limone,  sale,  tabasco,  formaggio fuso, pancetta, latte,  asparagi,  parmigiano,  olio extra vergine d’oliva, prezzemolo,  aglio fresco.

Esecuzione:  Incominciamo con gli asparagi,  dopo averli lavati e puliti li mettiamo a cuocere al vapore.  Poi maciniamo un pezzo di carne di manzo una parte tenera come lo scamone,  lo condiamo bene e poi uniamo la salsiccia grigliata e macinata, facendo una polpetta ben composta aiutandoci col coppa pasta;  grigliamo anche il composto e lo lasciamo nello stampo.  Ora facciamo il risotto mettendo insieme riso,  porro tritato,  e spezie;  li lasciamo riposare mentre condiamo il contorno di asparagi, con olio,  limone e parmigiano, sulle due polpette giganti aggiungiamo una fetta di formaggio,  la pancetta grigliata e una crema di asparagi ottenuta al mixer con olio,  sale,  pepe,  una parte verde del porro, asparagi,  parmigiano e se occorre un po’ di brodo.  Ora ci dedichiamo al risotto mettendolo sul fuoco a tostare con gli altri ingredienti,  poi sfumiamo col moscato,  aggiustiamo di sale,   incorporiamo gli asparagi e  il brodo per la cottura.  A cottura al dente aggiungiamo un po’ di latte,  la crema di asparagi, lo lasciamo cuocere ancora due minuti,  infine  aggiungiamo il parmigiano, la ricotta in crema e il dragoncello tritato.  Ed ecco il piatto nella foto in alto.

Federica  Squisitissimo!

27/04/2023

Elena  Cara Patty la zucca che mi hai donato è strepitosa,  sembra appena raccolta:  dolce sostanziosa,  proprio da tortelli,  ed io li ho fatti anche per voi e sono davvero incredibilmente squisiti!

TORTELLI DI ZUCCA IN

PASTA VERDE

Ingredienti:  zucca soda,  due rami di menta dolce, una pianta di basilico,  sale, olio extra vergine d’oliva,  scal0gno,  polpa di pomodoro fatta in casa,  vino bianco,  pancetta steccata,  amaretti,  noce moscata,  parmigiano reggiano,  la scorza grattugiata di un limone,  tre uova,   + mezzo bicchiere di succo concentrato di menta e basilico,  quattro etti di farina per pasta fresca o semola di grano duro.

Esecuzione:  s’incomincia dalla zucca,  la si cuoce in forno e poi si toglie la buccia e si passa nel passaverdura; la mettiamo in uno scolapastain frigorifero. Il giorno successivo realizziamo il pesto unendo alla zucca gli amaretti schiacciati a polvere,  sale,  pepe,  parmgiano grattugiato,  la scorza del limone grattugiata,  la noce moscata,   poi mescoliamo e amalgamiamo bene il tutto,  e incominciamo a fare la pasta,  facendo la fontana,  mettendo al centro le uova sbattute,  e  il succo delle due erbe verdi,  sale,  e la farina.  Impastiamo bene energicamente,  poi facciamo riposare per 30 minuti il panetto.  A questo punto tiriamo la sfoglia,  e tracciamo dei rettangoli che andremo a riempire con il ripieno di zucca.  Formiamo i tortelli,  la solita forma che uso per quelli di zucca.  Caliamo i tortelli,  li scoliamo e li adagiamo nella casseruola del sugo,  poi li condiamo e li presentiamo così, (vedi nella foto sopra).

Federica   io non dico niente ma so che sono divini!

28/04/2023

Elena  Quando si fa il brodo di gallina,  nessuno vorrebbe mangiare il lesso,  allora mi è venuta l’idea di mescolare sapori,  spezie e pezzi di carne per fare un’infornata mista.  Il risultato è veramente strepitoso perché il tutto è molto saporito e gustoso.

INFORNATA DI VERDURE

SPEZIE E LESSO DI GALLINA

Ingredienti: melanzane grandi,  peperoni gialli,  rossi e verdi,  cipolle bianche,  patate,  chiodi di garofano,  sale,  pepe,  olio extra vergined’oliva,  parmigiano reggiano,  prezzemolo,  peperoncino,  dragoncello,  vino bianco,  salsa di pomodoro,  brodo di carne e lesso di gallina.

Esecuzione:  tagliamo le melenzane a metà,  le saliamo,  e le lasciamo riposare per un’oretta.  Intanto prepariamo le altre verdure:  le laviamo,  le tagliamo a pezzettoni non troppo grandi,  poi tagliamo la carne a dadi,  e condiamo il tutto con olio,  sale,  pepe.  Mettiamo tutte le verdure in una casseruola,  adesso scaviamo le melanzane e lasciamo un cm di polpa per tutta l’area;  la tagliamo a pezzi e la mischiamo alle altre verdure.  Accendiamo il calore,   sigilliamo le verdure e la carne,  poi sfumiamo con il vino bianco;  a questo punto versiamo qualche cucchiaio di salsa di pomodoro,  aggiungiamo tutte le spezie e le erbe tritate,  infine incorporiamo un bicchiere di brodo,  lasciamo cuocere al dente tutte le verdure e la carne,  che poi useremo a farcire le melanzane.  Abbiamo spennellato le melanzane con l’olio,  riempite,  abbiamo messo sopra un bel po’ di parmigiano grattugiato e le abbiamo messe in forno a 160° per 15 minuti.  Il risultato è meraviglioso.

Federica  Sono buonissime,  anche il contenitore  melanzana è squisito e cotto al punto giusto.

29/04/2023

Elena  Un’altra ricetta gustosa e leggera:  scaloppe di tacchino marinate contornate da verdure miste in pastella.

SCALOPPE DI PETTO DI

TACCHINO MARINATE

Ingredienti:  petto di tacchino,  agrumi misti ed erbe miste,  zenzero,  liquore mille fiori,  una noce di burro,  olio extra vergine d’oliva,  sale, pepe.  Per il contorno:  pastella con acqua frizzante e farina doppio zero,  sale,  peperoni verdi,  patate,  salvia gigante,  anelli di cipolle bianche, zucchine,  olio per la frittura, alloro.

Esecuzione:  Scaloppiamo il petto di tacchino,  spremiamo gli agrumi che preferiamo,  mettiamo anche la buccia (solo la parte colorata),  sale,  pepe,  erbe aromatiche e una grattata di zenzero.  Lasciamo marinare per due ore,  intanto prepariamo le verdure,  le tagliamo a piccoli pezzi,  le passiamo nella pastella e le friggiamo.  Poi  togliamo le scaloppine dalla marinatura,  le mettiamo in padella con una noce di burro,  un po’ di olio, sale,  pepe,  le giriamo e le rigiriamo,  spruzziamo con il liquore poi lasciamo evaporare e le serviamo con il loro sugo e le verdure marinate.  Si possono fare così anche le scaloppine di anatra,  faraona e pollo.

Federica   Un bel piatto davvero,  buono,  anche molto salutare.

02/05/2023

Elena   Ecco la mia ricetta del riso alla menta e succo d’arancia,  l’ho provato proprio per avere una ricetta in più da fare quando a tutti noi ci prende la voglia di un risotto sano e saporito.

RISOTTO ALLA MENTA FRESCA

Ingredienti:  riso per risotti,  liquore “strega”,  sale,  pepe, menta fresca,  macis,  olio extra vergine d’oliva,  gorgonzola dolce,  brodo vegetale,  succo d’arancia,  parmigiano raggiano,  cipollotti bianchi,  mezzo bicchiere di latte.

Esecuzione:  mettiamo i cipollotti tagliati finemente nella casseruola con poco olio, la menta e  il riso,  poi li tostiamo e li lasciamo lì fino a quando saremo pronti di cuocere il nostro risotto.  Adesso  accendiamo di nuovo il fuoco,  poi lasciamoli ritostare ancora un po’,  sfumiamo col liquore,  aggiungiamo sale,  un giro di pepe,  togliamo la menta e la mettiamo  fresca,  un po’ di macis e il brodo.  Lasciamo cuocere al dente,  e quando saremo arrivati al punto,  ritogliamo la menta,  mettiamo il succo d’arancia e mescoliamo,  poi il gorgonzola insieme al latte,  mescoliamo e teniamo sul calore in modo che si sciolga il formaggio;  adesso lo togliamo dal calore e aggiungiamo una manciata per porzione di parmigiano grattugiato fresco e impiattiamo.

Federica  Questo risotto è strepitoso di bontà!

I MIEI CONSIGLI DI CUCINA 10

Marco di Patty   Che rapporto hai con il lievito di birra,  secondo te è da abolire?

 

Elena  Certo che no!  Io ho una bella abitudine di usare quasi sempre il lievito madre,  dico bella perché molti maestri panificatori e anche cuochi di successo lo usano sempre e so come si costruisce;  a volte lo uso anche nei dolci,  ma non per questo parlerei male del lievito di birra non mi permetterei mai! Anche  il lievito di birra è una creatura importante,  fa bene a molte cose,  pensa che io lo acquisto per curare le piante.

 

Patty  non si può dire che il lievito madre non sia il migliore,  ho mangiato lì a casa tua,  quindi posso dire che le cose che hai realizzato sia con il lievito madre sia con la pasta sfoglia fresca che fai tu e sia anche la pasta fatta in casa e tirata a mano,  questo è grande ingegno credimi!

 

 

Elena  Una persona o due pensano che a fare tutto a mano io non sia furba.  SONO SEMPRE IN COMPETIZIONE CON ME STESSA  e non ho bisogno di mostrare niente a nessuno più di quello che non mi andrebbe,  l’importante è che faccia sempre di testa mia!  Specialmente in cucina.  C’è sempre un perché se una persona fa qualcosa di diverso,   il mio perché onesto non lo devo giustificare.

 

 

27/04/2023

 

 

Dott.  Robert  La trippa con i fagioli l’hai inventata tu?

 

 

Elena  Certo che no!  Pensa mi ricordo che la facevano quando ero piccola,  si sentivano dei profumi invitanti,  ma quando me la mettevano nel piatto io non la mangiavo,  perché pensavo che fosse grassa.  La trippa con i fagioli in questi paesi del mantovano e del raggiano è un classico;  peccato che c’è chi crede di averla inventata lui e gli altri non la dovrebbero fare.  Come del resto anche il brasato,  lo spezzatino,  e tanti altri  buonissimi piatti che vengono dalla cucina antica  italiana.  Tu sai a me piace molto fare la pasta in casa come ravioli cappelletti ecc.  Ma non ho mai detto di averli inventati io,  posso dire che molti ripieni sì li ho inventati io come molte altre cose.

 

 

Dott.  Robert  Siamo sempre lì!  Quella è prevaricazione.

 

 

Elena  Comunque io dagli stolti resto alla larga!  Che siano conoscenti,  parenti acquisiti ecc.  non me ne frega niente,  con me hanno chiuso per sempre!

 

 

31/05/2023

 

 

Qual è un modo semplice per realizzare una polenta senza grumi?  Grazie!  Marta

 

 

Preparate le dosi dell’acqua e la farina di mais equivalente,  si porta ad ebollizione l’acqua,  poi si versa la farina lentamente e nel frattempo si mescola con una frusta senza mai staccare,  fino a quando si sarà esaurita la farina.  Si porta il tutto ad ebollizione e si mescola di nuovo,  poi si mette il coperchio alla casseruola semi chiuso,  e si lascia cuocere così per almeno 15 minuti senza mescolare,  poi si dà una mescolatina,  si richiude,  si porta a cottura per altri 20 minuti e si versa sopra una placca di legno o dentro as una pirofila.  In questo modo la polenta risulterà liscia e morbida senza grumi.

 

 

01/06/2023

 

 

Sempre Marta mi ha detto:  Ho visto tutte le tue torte specialmente quelle con i canditi e la frutta come le ciliege e l’uva,   ho notato che questa frutta resta nel mezzo della torta,  ossia,  non crolla sul fondo come succede a me.  Come fai a farla restare ovunque a galla?  Grazie!

 

 

Elena  Marta il lievito va messo prima della frutta,  in quanto alle tue torte che non riesci a far stare a galla gli acini di uva,  le ciliege,  o i canditi non riesco a capire che cosa tu faccia!  A meno che la frutta  tu la metta bagnata,  solo così potrei capire del perché scende,  altrimenti non ti verrebbe male neanche se volessi farlo apposta;  oppure il forno non è a calore adeguato e cioè troppo caldo o troppo freddo,  la temperatura del forno per queste tipologie di torte andrebbe sui 180° e mano a mano che si cuoce (dopo mezz’ora circa si scende un po’come ad esempio a 160°( tutto compreso) per 40-45 minuti.

 

 

12/07/2023

 

 

M. mi dice:  sono già sei mesi che uso il lievito madre,  però adesso che fa molto caldo non vorrei che andasse a male, dove posso tenerlo?  Grazie!

 

 

Elena   Come sai il lievito madre è un corpo vivo,  come le uova andrebbe tenuto in un luogo fresco naturale,  se qualcuno non ha spazio e se ha una casa caldissima,  lo si può conservare in frigorifero a temperatura bassa;  vedi tu,  o nel cassetto della frutta e verdura oppure in alto nel primo scaffale,  sempre coperto da un telo di lino o di un canovaccio grande sterilizzato,  dipende dal tuo frigorifero.

 

DIALOGANDO CON VOI

20/04/2023

Marco di Patty    Ho scelto medicina,  storia o italiano contemporaneamente,  va bene?  Grazie!  Che cosa significa il trattato della Triplice Alleanza?

Elena  Nel 1882 il 20 maggio veniva stipulata a Vienna la triplice Alleanza tra Austria,  Germania e Italia. Era da parte italiana,  una decisione imposta dalla necessità di uscire dall’isolamento internazionale,  determinato dalla crisi dei rapporti con la Francia conseguenti alla “delusione” di Villafranca,  alla difesa francese dello Stato Pontificio dalle legittime rivendicazioni italiane,  e poi alla conquista della Tunisia (1881) compiuta contro le mire coloniali e gli interessi italiani.  Mentre l’aiuto fornito dalla Prussia bismarckiana nel 1866,  che portò all’annessione del Veneto aveva avvicinato l’Italia agli Stati Centrali,  che riscuotevano anche la simpatia della monarchia Sabauda e dei circoli ad essa vicini per il modello conservatore dell’ordine sociale e politico da essi rappresentato.  Per questi e per altri motivi finì per affermarsi l’abilità politica di Bismarck che poi portò alla triplice alleanza,  rinnovata nel 1887 e nel 1891,  malgrado il dominio austriaco su Trento e Trieste.  Sarà proprio la questione relativa a questi territori a rendere inoperante l’Alleanza nel 1915, quando durante la prima guerra mondiale,  l’Italia prenderà le armi contro l’Austria,  la nemica tradizionale in tutte le lotte risorgimentali.

21/04/2023

Marco di Patty   Un altro aspetto del Romanticismo italiano?  Grazie!  Domani faremo una poesia?

Elena  Ok.  Un altro aspetto del Romanticismo italiano è la rievocazione della storia passata,  compreso il Medioevo,  non solo le origini delle letterature nazionali,  e quindi l’origine della cultura del concetto di nazione,  ma anche uno dei rari momenti di lotta eroica contro l’usurpatore straniero,  per la libertà dell’Italia settentrionale dall’Impero.  Era inevitabile che in questa situazione storica la maggior parte degli artisti si ponesse il problema di risvegliare le coscienze assopite e di richiamare gli uomini all’azione prima del problema letterario.  Forse è questo il motivo per il quale nel nostro Romanticismo,  se si escludono Manzoni e Leopardi,   non ci sono altri nomi di grandi autori.

22/04/2023

Marco di Patty  Vorrei ritornare sulle poesie di S. Quasimodo,  mi piacciono molto,  ne ho scelta una per oggi,  se puoi mi scrivi la spiegazione,  se non hai tempo è lo stesso anche domani,  la poesia s’intitola ” Alle fronde dei salici”.  Grazie!

Elena  A me piace molto questa materia,  quindi non preoccuparti per il mio tempo:  quando non sono puntale significa che  o è successo qualcosa,  oppure è il sito.  Allora, ritorniamo alla poesia  “Alle fronde dei salici”,  Il poeta intende le fronde dei salici piangenti.  A quel tempo la fine della guerra e le sue attrocità ad essa connesse,  tacevano anche le voci dei poeti.  Questa frase l’ha ripresa dalla Bibbia,  dove è detto che gli Ebrei, durante la cattività babilonese, sospesero ai salici le loro cetre:  “Come potevamo cantare in una terra che non è nostra?  Questo intende nella prima strofa.

Il ricordo della guerra appena finita,  che per l’Italia dal 1943 al 1945,  significò anche l’occupazione tedesca e la guerra civile,  detta al poeta questa breve e intensissima lirica,  in cui è definita la sua condizione durante la bufera bellica: l’impossibilità del canto e l’immensa pietà per le sofferenze altrui.  Non è una poesia di odio,  questa come nessun’ altra di Quasimodo:  la sua è sempre una voce di pietà,  di compassione (negli anni ho imparato che è come dovrebbe essere la voce della vera poesia) anche se fra la pietà si può intuire il rimprovero e la condanna della violenza,  da qualunque parte essa provenga,  perché la violenza lascia una scia di lamenti innocenti quello degli orfani che di quegli orrori sono stati vittime inconsapevoli e purtroppo non finirà mai di essere così!

26/04/2023

Elena  Ciao Patty,  ho la prosa della poesia di E. Montale “Maestrale”  che mi avete fatto pervenire lunedì sera;  ho fatto la prosa di fresco,  perché secondo me molte poesie di Montale sono sempre attuali e belle.  Ho la spiegazione di “maretta,  broli,  lameggia,  protesi e la linea del mare.

In questa poesia il poeta paragona la sua vita al mare,  il quale come lui,  è fatto di tempesta e di calma.  Il mare è tornato tranquillo dopo la lotta con il vento impetuoso:  soltanto qualche albero ondeggia leggermente la cima  e qualche piccola onda s’infrange sulla costa.  Il mare ha il colore dell’acciaio,  e come in uno specchio si riflette la vita del poeta,  che nel vedere un uccello volare verso il mare,  incita se stesso ad andare oltre,  sempre più lontano.

Elena  Le parole in cui mi hai chiesto una spiegazione:  la maretta significa mare leggermente mosso;  broli  sono i giardini caratteristici sulla costa ligure;  con lameggia il poeta vuole descrivere il mare splendente come una lama di acciaio;  protesi sono le dita sollevate verso l’alto; e con la linea del mare il poeta intende la superficie marina.

Marco  Ci sono dei poeti che dicono che le prose delle poesie non andrebbero fatte,  perché ogni persona la può interpretare come meglio crede.  Il mio prof.  di italiano dice che non è così: ma dice semplicemente che chi la pensa così significa che non capisce la poesia,  perché una poesia parla da sé e con la poesia una persona esprime ciò che ha dentro l’anima.

Elena  Io le prose le ho fatte sempre anche nelle scuole superiori,  perché mi piace molto comprendere ciò che esprime l’anima delle persone,  ma  lascio libera la gente di pensare ciò che vuole.

28/04/2023

Marco e Patty Abbiamo saputo tutto dal dott.  Robert,  non sappiamo come tu faccia a sopportare certa gente! Al giorno d’oggi le persone parlano e poi rinnegano tutto;  ma sono malate o che altro?  Oppure si confessano  per riferire ciò che vogliono e che non corrisponde a verità!

Elena  Di queste cose ne parliamo a casa mia o a casa vostra,  preferisco così.  A proposito,  dell’altra poesia di Montale,  “Upupa”  l’ho trovata,  ho dato una sbirciatina alla poesia,  per accertarmi di non sbagliare,  ecco la spiegazione.

 Elena   L’upupa è un elegante uccello dal becco lungo e curvo,  con una cresta di penne sul capo.  Ha una cattiva fama presso i poeti,  che non si sa da dove provenga,  è un uccello calunniato:  forse per il suo nome cupo o forse perché sembra un falso gallo a causa della cresta di penne.  Ma questo poeta a differenza di tutti gli altri  invece di considerarla una creatura del malaugurio,  per lui è la gentile annunziatrice dell’imminente primavera,  quindi un allegro folletto che vola felice nella luce e nel sole come un folletto alato che,  senza volere ignora tutto questo.

29/04/2023

Elena  Ecco la prosa della poesia che mi hai portato,  “Sette proverbi”  di Renzo Pezzani.  Lui nacque a Parma nel 1898 e morì a Torino nel 1951.  Fu giornalista,  poeta e scrittore,  e dedicò gran parte della sua attività letteraria ai giovani.  In questa poesia è racchiuso un piccolo e breve racconto di quelle umane felicità,  cui possono aspirare tutti gli uomini:  la gioia dobbiamo trovarla nelle cose che ci circondano,  non nelle illusioni lontane che forse non si realizeranno mai..  Se vogliamo conseguire un bene non dobbiamo avere timore delle sofferenze a cui andremo incontro;  il pane è l’alimento migliore per chi ha fame,  come la nostra casa,  per umile che sia,  è più accogliente per noi di una reggia.  Non bisogna aver paura dei sacrifici se vogliamo formarci una buona posizione;   i pensieri cattivi lasciano un’impronta nera sulle nostre anime;  quando si è commesso un peccato,  per essere purificati,  non c’è che un pianto veramente di pentimento.

Elena  Scommetto che hai scelto questa poesia perché il poeta somiglia un po’ a mia nonna vero?  Solo che lei non lesse mai una poesia in vita sua,  era guidata dal suo buon senso da una grande intelligenza e dalla sua saggezza.

30/04/2023

Elena    Marco  eccoti le due prose del Pezzani che mi hai chiesto:  ” I due sentieri  e La scuola di campagna”;  incomincio dalla prima.

“I due sentieri”     Nella mitologia di Ercole ,  l’eroe dalla forza prodigiosa,  narra che un giorno si trovò ad un bivio:  da una parte la strada della virtù,  faticosa ma piena di gloria;  dall’altra parte quella del vizio,  facile,  allettante,  ma ingloriosa.  Quale scegliere?  Ercole non esitò e imboccò la via della virtù.  Come Ercole ciascuno di noi deve fare la sua scelta.  Quando un bambino nasce,  un angelo si mette al suo fianco, e da quel momento,  insieme essi giocano,  ridono,  piangono e pregano Dio.  ma un giorno essi arrivano ad un bivio:  di qua la strada del dolore che conduce a Dio,  di là quella del piacere che porta al male.  Nella poesia l’angelo scongiurerà il bambino di non aver paura e d’imboccare con coraggio il sentiero irto di spine,  in fondo al quale c’è l’eterna gioia.  A volte il bimbo non ascolta la voce dell’angelo,  e si lascia attrarre dai beni che non portano alla felicità e alla gloria,  ma all’egoismo ecc.  ma spesso il bimbo ascolta il suo angelo e lo segue per le vie del bene.  Vanno insieme cantando in mezzo alle difficoltà e Dio li benedice.

Seconda prosa   “Scuola di campagna”:    Dopo tanto tempo il poeta torna a rivedere la scuola,  dove trascorse la sua infanzia  e la trova immutata:  perfino la maestra è la stessa,  ha solo la voce più sottile e stanca.  Il tempo sembra non essere passato,  e il poeta si sente trasportato all’indietro fino ai giorni lontani delle prime classi elementari…Entra zitto zitto in classe,  si siede all’ultimo banco e insieme con i bimbi anch’egli pronuncia le lettere dell’alfabeto.

Marco  Bellissime!  Nostalgiche che sano di vita.