LE RICETTE DICASA MIA TRECENTOSESSANTUNESIMA PARTE

11/02/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Federica  Oggi devi presentare la torta che ci ha deliziato giovedì scorso:  una delle tue torte di mele,  non la si potrà dimenticare.

TORTA DI MELE FARCITA

Ingredienti: 4 mele,  3 uova,  250 g di zucchero semolato,  zucchero a velo,  100 g di margarina vegetale senza grassi idrogenati,  cannella, zucchero di canna, (la margarina non è vero che faccia male alla salute), 500 g di farina per dolci,  liquore all’amaretto,  alchermes,  latte un bicchierino,  crema all’amaretto, e crema all’alchermes,  amido di mais,  le scorze di un limone e di un’arancia non trattati,  rum,  estratto di vaniglia,  una bustina di lievito per dolci e rum.

Esecuzione:  incominciamo con la composta di mele,  lavando e sbucciando le mele,  si tagliano a fettine,  si aggiunge un cucchiaio di zucchero di canna, la cannella,  la scorza del limone, un bicchierino di amaretto;  si lascia cuocere la composta per pochi minuti,  deve risultare al dente.  Adesso incominciamo a sbattere le uova a spuma e in un’altra ciotola sbatteremo la margarina con lo zucchero,  incorporiamo le uova sbattute alla crema ,  aggiungiamo la scorza d’arancia,  il rum,  un bicchierino di latte,  l’estratto di vaniglia,  la farina, le mele in composta  infine il lievito.  Mescoliamo dal basso verso l’alto,  facendo attenzione di non spapolare le mele,  quando il composto sarà omogeneo incominciamo a metterlo nella teglia imburrata e infarinata facendo gli strati: uno strato di composto,  subito dopo uno strato di crema all’amaretto,  il composto e uno strato di crema all’alchermes infine copriamo con l’ultimo strato di composto della torta.  Inforniamo a 180° per un’ora.

Federica  Le tue torte di mele sono sempre più deliziose!  Sembra che arrivino da un altro pianeta.  Speriamo che non sia il pianeta delle scimmie!  Ciao!

13/02/2023

Elena  Ho la ricetta di un piatto delizioso,  si tratta di pasta.  Una pasta dura mista condita con il pesto di carne.

PASTA DI SEMOLA DI GRANO

DURO MISTA,  AL PESTO DI

CARNE

Ingredienti:  pasta corta mista, arrosto di vitello,  parmigiano,  latte,  pepe,  sale,  olio extra vergine d’oliva, aglio,  sedano, pecorino,  brodo di carne.

Esecuzione:  Prendiamo un pezzetto di arrosto,  mezzo mestolo di brodo,  pepe,  olio,  uno spicchio di aglio senza il germoglio interno,  mezzo gambo di sedano,  pecorino,  parmigiano,  qualche cucchiaio di latte;  mettiamo tutto nel mixer,  frulliamo fino ad ottenere una crema omogenea (se sarà troppo densa possiamo dilurla con il brodo). Adesso caliamo la pasta nell’acqua salata che bolle,  lasciamo cuocere al dente,  poi la mantechiamo nella casseruola dove abbiamo messo il pesto,  infine finiamo il piatto con un giro di pepe. Diventa un piatto squisitissimo!

Federica  E come non crederti?

14/02/2023

Elena  Cara Fede,  oggi ti presento un piatto di pesce:  gli involtini di gallinella in patella,  contornati da sapori di verudure in agrodolce.

INVOLTINI DI GALLINELLA

PASTELLATI

Ingredienti: filetti di gallinella,  prosciutto cotto,  origano,  succo di agrumi al naturale (spremuti in casa),  sale,  pepe,  erba cipollina,  rosmarino, pastella con farina tipo “0”acqua e sale,  olio per friggere,  olio extra vergine d’oliva.  Per il contorno verdure miste in agrodolce di aceto di mele.

Esecuzione:  Mettiamo i filetti di pesce a marinare con sale,  pepe, succo di agrumi. Poi faremo degli involtini con un trito di rosmarino,  erba cipollina,  origano,  aggiustiamo di sale e pepe;  stendiamo le erbe sopra i filetti poi metteremo una fetta di prosciutto e li ripieghiamo su loro stessi fissandoli con uno stecchino. Una volta finito di preparare gli involtini,  li passiamo nella pastella e li friggeremo.  Da servire con una salsa verde e un contorno di verdure miste in agrodolce.

Federica   Fatto così,  il pesce lo mangiano anche i bambini di sicuro.

15/02/2023

Elena  Le frittelle di carnevale si possono fare anche salate,  ecco le mie frittelle farcite.

FRITTELLE DI CARNEVALE

FARCITE

Ingredienti:  filini all’uovo fatti in casa, brodo vegetale,  scalogno,  olio extra vergine d’oliva, spezie miste (sale,  pepe,  noce moscata,  cannelle chiodo di garofano)  alloro,  vino bianco,  succo di un limone,  farina “00”,  olio pre friggere. Per il ripieno:  mortadella ai pistacchi tagliata sottile,  formaggio fondente,  porcini trifolati.

Esecuzione:  mettiamo a cuocere i filini nel brodo,  una volta cotti scoliamo il brodo,  li mettiamo in una ciotola e li lasciamo raffreddare.   Intanto prepariamo un soffrittocon uno scalogno,  aggiungiamo abbondante vino bianco (mezzo bicchiere,  lasciamo evaporare).  Prendiamo il composto della ciotola,  mettiamo le spezie abbondanti,  il succo di limone,  un altro mezzo bicchiere di vino,  infine la farina per creare un composto omogeneo ma non troppo solido.  Abbiamo già fatto i funghi triflati,  preparato la mortadella, e il formaggio;  non ci resta che friggere le frittelle e poi metterle sopra una carta assorbente.  Finita la frittura,  è ora di farcire le frittelle con il fomaggio a fettine che a contatto con la frittella bollente si scioglierà,  poi metteremo i funghi e la mortadella.  Li disporremo in un piatto con vicino degli stecchini.

Federica  troppo buone anzi squisite!

16/02/2023

Elena  Brrrr,  che freddo!  Mangiamoci la polenta calda.  Il gustoso e versatile baccalà in umido con polenta,  squisito!

POLENTA E BACCALÁ

Ingredienti:  baccalà,  aglio,  prezzemolo,  spezie, panco,  parmigiano reggiano, olio extra vergine d’oliva,  aceto di vino bianco,  rosmarino,  polenta.

Esecuzione:  scicquiamo e mettiamo a bagno il baccalà per due giorni interi,  cambiando l’acqua tre volte al giorno.  Poi lo taglieremo a pezzetti,  lo asciughiamo e lo avvolgiamo nel  trito di erbe,  panco e parmigiano.  Facciamo soffriggere aglio e alloro in poco olio,  adagiamo il baccalà,  lo irroriamo con una spruzzata di aceto, poi di brodo e lo faremo cuocere  per 10 minuti;  poi passiamo due giri di olio e lo serviamo ancora caldo con la polenta grigliata.

Federica   Mi piace da matti!

17/02/2023

Elena  Un altro piatto gustoso da consumare con la polenta sono i funghi, di tutte le tipologie,  e cucinati in tanti modi,  sono sempre buonissimi!  Ho provato a fare i pleurotus fritti,  sono squisiti.

PLEUROTUS FRITTI E IN UMIDO

Ingredienti:  funghi pleurotus fritti:  sale,  aceto di mele,  limone,  pepe,  farina tipo “0”,   olio per friggere;  per i funghi in umido  occorrono:  un porro,  sale,  pepe, vino bianco,  aglio, prezzemolo,  timo,  olio extra vergine d’oliva una manciata di porcini secchi e ammollati,  parmigiano reggiano.

Esecuzione:  incominciamo dai pleurotus trifolati,  tagliamo i funghi in modo regolare,  poi li laviamo con acqua e aceto,  li asciughiamo.  In una padella facciamo rosolare il porro tagliato a rondelle,  caliamo i funghi e sfumiamo col vino;  uniamo il trito di erbe,  l’acqua profumata dei funghi ammollati e lasciamo cuocere per qualche minuto.  A fine cottura li irroriamo di olio,  aggiustiamo di sale e una manciata di parmigiano grattugiato.  Per eseguire i funghi pleurotus fritti:  si porto l’olio a temperatura,  poi si calano i funghi lavati precedentemente e infarinati,  poi si scolano dall’olio e si mettono sopra una carta assorbente.  Si possono servire insieme con polenta abbrustolita o all’onda.

Federica  Che buoni!

18/02/2023

Elena   E allora come hai trovato le mie sfogliate ripiene?  Le avevo appena sfornate, la pasta sfoglia è fresca di giornata;  questa volta mi è venuta particolarmente bene.

SFOGLIATE ALLA MARMELLATA

DI FICHI E PRUGNOLO

Ingredienti: farina tipo “00”,  burro,  acqua,  un pizzico di sale.  Marmellate di fichi e di prugnolo, cannella,  scorza di limone e vaniglia, cacao amaro,  zucchero a velo.

Esecuzione:  una volta fatti tutti i passaggi della pasta sfoglia,  la lasciamo riposare in frigorifero per mezz’ora,  intento prepariamo il ripieno delle nostre sfogliate.  Mescoliamo le due marmellate 30% quella di prugnolo perché è più saporita di quella di fichi,  poi metteremo un po’ di cacao amaro,  la scorza del limone e la vaniglia (una bacca).  Adesso riprendiamo la pasta sfoglia in frigorifero,  la stendiamo col mattarello,   molto sottile perché poi se la pasta sfoglia è fatta bene si alzerà tre volte di più;  mettiamo un cucchiaio  abbondante  di ripieno, chiudiamo su se stesse le sfogliate,  le pigiamo ai lati e su tutta la circonferenza e inforniamo a 200° per 15 minuti. Una volta cotte le spolverizziamo di zucchero a velo con vaniglia.

Federica  Fresche così sono una cosa!  Si sciolgono in bocca!  Meravigliose!

20/02/2023

Elena  Oggi invece presento un piatto salato:  le polpette di pesce,  squisitissime!

POLPETTE DI PALAMITA

Ingredienti:  palamita,  5 acciughe sott’olio,  prezzemolo,  aglio,  sale,  pepe,  pane raffermo,  origano, parmigiano,  latte,  olio extra vergine d’oliva, un porro,  vino bianco,  chiodo di garofano,  pangrattato.

Esecuzione:  puliamo il pesce,  lo mettiamo a cuocere in forno,  poi togliamo tutte le lische,  lo maciniamo grossolanamente,  lo uniamo al pane raffermo strizzato e tagliato finemente,  uniamo il parmgiano,  l’origano,  il pepe,  il sale,  le acciughe sciolte non del tutto in poco olio;  formiamo le polpettine,  e le passiamo nel pangrattato.  Adesso tagliamo i porri a rondelle,  li facciamo rosolare in padella e adagiamo le polpette,  le giriamo e le rigiriamo, sfumiamo col vino,  ela sciamo cuocere per 10 minuti.  Le serviremo così insieme ai porri.

Federica  Sono davvero squisite,  molto gustose.

DIALOGANDO CON VOI

08/02/2023

 

 

 

 

Foto del mio amato l. di Garda

 

 

Marco di Patty e gli altri tuoi amici .  Cosa ne pensi di quello che è successo ieri sera a Sanremo?

 

Elena  Sapete già come la penso,  anche se sono una persona accomodante,  non ho commenti al riguardo;  dico solo che se dipendesse da me quel teppistello con Sanremo avrebbe chiuso!  La maleducazione è il pane degli stolti.

 

09/02/2023

 

 

Marco e Patty     Ci sono dei paesi che oltre alla guerra soffrono perché sotto il regime delle dittature,  cosa bisognerebbe fare per una vita migliore per tutti?

 

 

Elena    Bisognerebbe abolire tutte le forme di dittatura in tutti i paesi del mondo.  Ma in tutti i paesi è necessario il rispetto delle regole,  il rispetto di se stessi e degli altri.  La violenza e la criminalità sono sempre in agguato se non dire in aumento,  e di conseguenza i cittadini esigono efficacia della giustizia e delle pene. La costituzione rifiutando la pena di morte,  fa notare che la pena non deve avere il significato di una semplice vendetta,  ma deve essere conforme al senso di umanità e tendere alla rieducazione dei delinquenti,  specialmente se giovani.  Ci sono però persone che non capiscono con le buone maniere,  e quando hanno scontato la loro pena ricommettono gli stessi reati perché si sono fatti un disegno preciso di vita,  per loro rubare,  uccidere e altro sono il pane quotidiano;  con quelli bisogna andarci giù pesanti o ci ritroveremo nel caos se non vicino alla dittatura (i due poli opposti si incontrano).

 

 

10/02/2023

 

 

Marco e Patty  Oggi  10 febbraio è il giorno della commemorazioe dei martiri delle “Foibe”,  sicuramente non ti eri dimenticata.

 

Elena   Certo che no,  tutti quei crimini non si possono dimenticare mai;  nessun crimine è meno di un altro.

 

Marco  Per mano di chi vennero massacrate tutte quelle persone?

 

 

Elena   In questo caso furono le milizie della Jugoslavia di Tito,  anche loro uccisero migliaia di persone innocenti poi gettati nelle “foibe” delle città del Friuli-Venezia-Giulia,   successe verso la fine della seconda guerra mondiale.  Come vedi i criminali e la brava gente stanno in tutti i partiti e ovunque.

 

Marco e Patty   La resistenza fu un fenomeno italiano o andò oltre?

 

 

Elena   La resistenza non fu solo un fenomeno italiano;  essa sorse nelle varie zone d’Europa come reazione immediata al dominio nazista.  Essa fu l’opposizione armata al nazifascismo,  realizzata da nuclei di volontari partigiani,  costituiti al di fuori degli eserciti regolari.  Questi volontari organizzati in piccoli gruppi nelle campagne e sui monti compirono azioni di rivolta verso i nazisti,  ma a volte anche azioni di grande portata militare. Movimenti di resistenza  nacquero come opposizione aldominio nazistae vi aderirono prevalentemente gli strati borghesi e più popolari colpiti dal regime.  In alcuni casi come in Francia,  essa nacque come iniziativa di gruppi militari e conservatori con un prevalente spirito di difesa della nazionalità offesa;  mi stò riferendo al movimento ” Francia Libera” diretto dal generale De Gaulle.  Ma con l’incalzare degli eventi bellici,  la resistenza andò assumendo un orientamento democratico e socialista,  e vide sempre più allargarsi la partecipazione di massa.  Essa presentò il primo grande risveglio democratico dei popoli europei,  ed il primo segno di quella partecipazione collettiva alla vita politica che sarebbe stato l’elemento centrale della riorganizzazione  post-bellica.  In Jugoslavia,  al contrario di ciò che avvenne in Francia,  il movimento di resistenza giudato da Tito ebbe subito un carattere popolare e socialista e si diresse sia contro i tedeschi sia contro i monarchici nazionalisti.

 

11/02/2023

 

 

L’iniziativa antifascista italiana fu diffusa entro tutto il territorio occupato dai nazisti dopo l’8 settembre in Italia,  fu il comitato (CNL) Comitato Nazionale di Liberazione,  sorto a Roma,  di cui facevano parte esponenti dei sei partiti antifascisti esistenti nel Paese.  nella primavera del 1944,  dopo la rivolta di Napoli,  la Resistenza assunse dimensioni di lotta popolare antinazista,  con uno spirito non solo di restaurazione della situazione prefascista,  ma anche di costituzione di un nuovo ordine sociale democratico.  Comitati di liberazione nazionale si formarono in varie città d’Italiacentro- settentrionale,  e sotto la loro guida nacque il “Corpo dei Volontari della Libertà” comandato da Raffaele Cadorna,  Luigi Londo e Ferruccio Parri,  che riunì sotto un’unica  direzione le varie formazioni partigiane.  So soggette ai nazisti,  costituendo delle repubbliche libere, sorrette dalla popolazione ,  le formazioni partigiane riuscirono a liberare piccole zone del territorio soggette ai nazisti,  costituendo delle repubbliche libere,  come la repubblica dell’Ossola,  della Carnia,  ecc.

Non bisogna dimenticare però l’aspetto di guerra civile della resistenza italiana:  accanto ai tedeschi restarono fino all’ultimo i fascisti italiani,  che si accanirono con maggior ferocia contro i connazionali.   Episodi tristissimi da ricordare sono anche quelli delle “Fosse Ardeatine”fanno parte di un patrimonio prezioso storico dell’Italia nata dalla resistenza.  Mentre l’Italia settentrionale viveva episodi drammatici della guerra civile,  la situazione era del tutto diversa nell’Italia meridionale liberata dei fascisti dagli Anglo-americani.  L’attività del CLN fu diretta alla formazione di un governo rappresentativo dei partiti antifascisti.  Particolare rilievo in questa direzione assunse l’iniziativa di Palmiro Togliatti,  segratario del PC,  che da poco rientrato dallURSS in Italia,  offrì la piena disponibilità del suo partito ad una collaborazione politica con tutti i partiti antifascisti sulla base di uno spirito di ricostruzionedella democrazia nel Paese.  Questa svolta politica dette la possibilità di intensificare l’unità antifascista superando le lacerazioni interne al CLN che vertevano soprattutto sulla questione istituzionale (monarchia o repubblica),  che venne per il momento accantonata.  Nacque così un governo presieduto da Ivanoe Bonomi (6 giugno 1944) con la partecipazione di tutti i partiti del CLN,  mentre Vittorio Emanuele l l l trasmetteva i poteri al figlio Umberto che assumeva il titolo di “luogotenente generale del regno”e si impegnava ad indire un referendum istituzionale a guerra finita. Il nuovo governo ebbe sede a Roma, che intanto i tedeschi erano stati costretti ad abbandonare (4 giugno del 1944 grazie all’azione delle forze alleate.

 

Elena  Ho cercato di farla breve,  ma non volevo sorvolare su cose importanti da ricordare.

 

 

13/02/2023

 

Elena  L’argomento non è ancora chiuso,  continuerà fino alla sconfitta del nazifascismo,  se ti va posso dettartelo anche subito.

 

 

Marco di Patty  Grazie,  è lo stesso se sarà domani?  Oggi sono arrabbiato con me stesso perché mi sono lasciato dire cose che non avrei mai voluto sentire,  e cioè ho ricordato ad un mio compagno di scuola che non avrebbe dovuto sparlare male di una ragazza a cui io tengo molto;  il fatto è che non sono cose vere.  Lui agisce così perché pensa che il legame che ho con lei poi ci allontani o rovini la nostra amicizia,  in realtà fa tutto lui! È  lui che sta distruggendo la nostra amicizia!  La cosa grave è che ora che ho scoperto la verità e cioè che era lui a denigrarla,  adesso dice che non è vero;  come si può essere così meschini?  Negare la verità?

 

 

Elena  A me queste cose sono successe più di una volta,  vuoi sapere come mi comporto in merito?  Io li compatisco tutti altrimenti saremo sempre sul piede di guerra,  ed io non voglio rovinare le mie giornate per gente come quella!  Ora so a che cosa ti riferivi quando mi dicesti che persone così non dovrebbero esistere.  Dammi retta non ne vale la pena arrabbiarsi per niente,  sì perché in fin dei conti chi si comporta così non è niente!

 

 

14/02/2023

 

Elena  Volevo dettarti oggi l’altra parte… ma preferisco domani,  così puoi festeggiare questa giornata con la tua ragazza in santa pace,  gustandovi insieme dei manicaretti prelibati.

 

 

Marco e Patty,  Grazie!  Grazie davvero di tutto.

 

 

 

DIALOGANDO CON VOI

03/02/2023

 

 

 

Marco   Come fu l’ingresso dei cattolici sulla scena politica?  Sto parlando degli anni tra il 1800 e il 1900.

 

 

Elena  L’ondata democratica che nei primi anni del secolo sconvolse tutta la società italana,  investì anche il mondo cattolico organizzato.  Questo faceva capo all’opera dei congressi,  un organismo fondato nel 1874 e articolato in varie sezioni,  una delle quali,  la seconda si occupava specialmente di iniziative di carattere sociale e di pubblica utilità;  aveva la sua sede a Bergamo.  Fini ad allora la sua attività più cospicua si era svolta nel campo della costituzione,  sul modello delle casse Raiffeisen che organizzò in Germania istituti bancari speciali aventi lo scopo di favorire gli investimenti, i finanziamenti ed il risparmio dei piccoli e medi proprietari terrieri. Tale enti presero appunto il nome di “casse Raiffeisen;  e con successo nel 1897 le casse rurali cattoliche esistenti erano 705, la maggior parte delle quali in zone di prevalente piccola proprietà,  quali l’alta e media Lombardia e il Veneto a nord del Polesine.  Continua.

04/02/2023

 

 

L’opera svolta dai cattolici a difesa della piccola proprietà negli anni della crisi agraria in queste regioni,  contribuì molto ad accentuare il carattere di quei territori in cui la maggioranza della popolazione appoggiava politicamente le posizioni del mondo cattolico,  che ancora oggi esse hanno e a coltivare nel clero veneto e lombardo un’attitudine al realismo  e al contatto con la gente.  Fu in questo ambiente che nacque e si formò un umile prete di nome “Angelo Roncalli”  che così rimase anche quando divenne papa.  Oltre alla costituzione di casse rurali e società di mutuo soccorso, l’attività della seconda sezione dell’opera dei congressi non andava:  gli intransigenti,  così erano chiamati quei cattolici che a differenza del clerico-moderati,  non erano disposti ad alcuna transazione con lo Stato italiano,  che ne erano alla testa,  e non erano certo disposti ad incoraggiare associazioni che avessero per scopo (anche se dichiarato) quello della resistenza,  quello che oggi si chiama sindacalismo.  Allora operai e padroni dovevano collaborare e non combattersi.  Altri però erano inclini ad interpretare in diversi e più avanzati termini il contenuto del messaggio pontificio di papa Leone XΙΙΙ che il suo insegnamento di una più coraggiosa milizia sociale dei cattolici e di una lotta al socilismo non sul piano dell’opposizione ma della concorrenza.  In questa opposizione nella arroventata atmosfera di fine secolo,  venne sempre più orientandosi un gruppo di cattolici che faceva capo ad un altro giovane sacerdote stabilitosi a Roma,  Romolo Murri il quale nel 1898 fondò una rivista battagliera:  “La cultura sociale”.  Egli si dedicò fin dagli anni dell’università,  all’organizzazione di un movimento politico cattolico aperto alle istanze sociali e al rinnovamento delle posizioni più conservatrici.  Continua.

 

 

05/02/2023

 

I seguaci di Murri, che ben presto si caratterizzarono come “democratici cristiani”,  svolsero negli anni tra il 1898 e il 1902 un’intensa opera di propaganda e di organizzazione riuscendo anche a costruire numerose leghe cattoliche. La roccaforte del nascente  sindacalismo cattolico,  con le sue fabbriche tessili popolate da manodopera femminile e i suoi contadini tradizionalmente legati al clero.  Anche la Sicilia che in quegli anni compiva le sue prime esperienze un altro giovane prete che ben presto fece parlare di sé,  Luigi Sturzo fu tra i più convinti e autorevoli sostenitori del gruppo democratico cristiano facente capo a Murri.  Data l’avversione dimostrata dalla Curia Romana per il movimento democratico cristiano,  si impegnò in seguito nelle amministrazioni locali.  L’atteggiamento ufficiale della Chiesa non fu certo incoraggiante per il movimenti di cui faceva capo Murri:  le istruzioni pontificie del 1902 prima e lo scioglimento dell’Opera dei congressi nel luglio del 1904   poi,   secondo le aspettative dei democratici cristiani,  misero fine  alle sue attività organizzative.  L’ingresso dei cattolici organizzati nella vita politica italiana non sarebbe avvenuto secondo le aspettative dei democratici cristiani,  ma secondo quelle dei clerico-moderati. E così l’avanzata del movimento socialista convincerà franon molto il Papa pioX,  prima ad attenuare,  poi a togliere definitivamente la prescrizione,  vigente dal tempo della brecci adi Porta Pia,  che proibiva ai cattolici di partecipare alle elezioni.  Essi vennero invece sollecitati a unire i loro sforzi a quelli di coloro che difendevano l’ordine costituito contro l’assalto delle forze sovversive.  Comunque quello che fecero i democratici cristiani nel primo novecento non fu spazzato via;  gli inizi del secolo vedevano così l’ingresso sulla scena politica non soltanto dei socialisti, ma anche dei cattolici.  Elena  L.

 

 Marco e Patty  Che cosa secondo te è e sarà il potere più duraturo del mondo?

 

Elena   Ciò che è costruito sul fondamento dell’amore è immortale!

 

06/02/2023

 

 

Marco di Patty  Che cosa trovi di più ributtante in questa vita?

 

 

Elena  Per me è sempre stato la menzogna e il rubare.

 

Marco di Patty   Ritornando al tempo della dittatura,  ma Mussolini odiava gli ebrei oppure li difendeva?  Ho trovato un po’ di confusione in merito,  informandomi qua e là.

 

Elena  Nel 1932 uno scrittore tedesco di famiglia ebraica intervistò Mussolini.  Tra i diversi argomenti trattati c’è anche quello relativo  alla questione della razza:  in certi brani le opinioni di Mussolini sono nettamente favorevoli agli Ebrei e contrarie ad ogni forma di razismo.  Da lì in pochi anni però egli si allineerà ai folli principi dell’antisemetismo nazista e ispirerà il “decalogo”dove si riporta tutte le idee e le interviste fatte a favore degli Ebrei.  Ma quando poco dopo,  Hitler impadronitosi del potere,  mise al bando tutte le scritture che furono pubblicate anzi firono bruciati tutti i libri che parlavano dei colloqui con Mussolini,  addirittura le copie in circolazione vennero sequestrate.  La svolta si verificò il 14 luglio 1938,  quando dopo che il consiglio dei ministri aveva approvato,  nell’aprile precedente,  la fondazione di uno strano” Istituto per la Bonifica Umana e la Ortogenesi”,  il giornale d’Italia,  uscì a Roma portando in prima pagina una dichiarazione,  firmata da un gruppo di specialisti,  che portava il titolo “Il fascismo” e il problema della razza.  Continua

 

07/02/2023

 

 

Elena  Ciano disse che a redigerla fu Mussolini in persona,  fu il primo documento ufficiale che annunciava il passaggio del fascismo nel campo che fino a quel momento era stato tenuto solo dasiGoebbels e dai Rosenberg.  Il documento era redatto sotto forma di “Decalogo” ed era firmato da 10 studiosi,  in pratica quasi tutti sconosciuti,  assistenti o incaricati universitari di zoologia o di antropologia.  Il più illustre tra loro era il senatore Pende,  ordinario di Patologia speciale all’università di Roma,  doveva smentire la sua apprtenenza al gruppo,  già in data 05 ottobre 1939.  Si trattava di una serie di enunciazioni che Luigi Salvatorelli,  nella sua storia dell’Italia nel periodo fascista,  definisce vaghe,  assurde e scientificamente infondate.  Le razze umane esistono;  esistono grandi e piccole razze;  la popolazione italiana è nella maggioranza di razza ariana e anzi,  contradditoriamente,  esiste una specifica “razza italiana”,  eccetera.  Affermazioni scientificamente infondate,  ma dotate, le ultime due,  di importanza pratica.  Dicevano: ” Gli ebrei non appartengono alla razza italiana”  e i caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non devono essere alterati in nessun modo.  Su queste basi poteva avere inizio qualunque persecuzione.  Non è facile chiarire a fondo l’ultimo atteggiamento di Mussolini sul cosiddetto problema ebraico,  forse perché lo stesso capo del fascismo non aveva idee troppo chiare in proposito.  La sua parola d’ordine iniziale contro gli ebrei fu per il vero piuttosto di procedere sulla via delle “discriminazioni” anziché  su quella delle “persecuzioni” vere e proprie.  Mussolini a volte sognava falò di libri ed opere d’arte ebraici,  alla maniera di Hitler,  a volte si opponeva contro misure pratiche che avrebbero dovuto logicamente discendere di una impostazione della “questione” quella lui stesso aveva dato.  Si poteva quasi dire che l’uomo si sforzasse,  per far piacere al dittatore tedesco,  di provare sentimenti e di manifestare convinzioni che non gli erano del tutto proprie e congeniali.

Certo che Mussolini in quel periodo sembrava essere più interessato,  a una politica genericamente razzista,  che ad una specificatamente antisemita.  All’inizio,  nell’estate del 1937 inquadrò addirittura l’antisemitismo nei suoi ricorrenti sfoghi contro la borghesia,  e contro gli italiani in genere che,  a suo parere,  erano  troppo  “simpatici” e invece dovevano diventare duri,  implacabili e odiosi.  Più tardi il suo antisemitismo apparve  annacquato nella politica demografica generale,  come un elemento aggiuntivo alla preoccupazione costante perché gli italiani non si mescolassero troppo con i nativi delle colonie e del nuovo impero conquistato da Badoglio.  La questione raziale,  del resto, gli scoppiò subito tra le mani e gli si trasformò in gravissime preoccupazioni d’ordine politico generale.

 

Il 28 luglio dopo 15 giorni dalla pubblicazione della famosa dichiarazione,  Pio Xl,  da Castelgandolfo dove trasferì la sua corte estiva,  pronunciò il primo discorso antirazzista.  L’impressione in Italia fu enorme,  la gente ebbe un respiro di sollievo,  e a Palazzo Venezia si reagì con durezza.  Ciano venne subito incaricato di convocare il Nubzio Pontificio,  monsignor Borgoncini,  e di spiegargli i presupposti e i fini del razzismo italiano.  La conversazione,  anche se Ciano riferì di aver trovato il Nunzio personalmente molto antisemita fu condita di aperte minacce alla Chiesa e all’Azione Cattolica.  Il colloquio servì a poco perch^,  pochi giorni dopo e ancora il successivo 21 agosto,  il Papa pronunciò altri discorsi chiaramente intonati al rispetto della personalità e della libertà umana,  così gravemente lesa dalla politica mutuata da Hitler.  Mussolini andò su tutte le furie.  Continua.

08/02/2023

 

 

Mussolini convocò subito padre Tacchi Venturi investendolo con grande ira:  ” Non fatemi perdere la pazienza altrimenti reagisco e faccio il deserto”!  Poi disse:  ” Se il Papa continua a parlare io gratto la crosta degli italiani e in men che non si dica li farò tornare anticlericali”!   Ciò nonstante il Pontefice ,  continuò a parlare e gli italiani,  da questo atteggiamento della Chiesa,  non stettero ad ascoltarlo,  anzi,  dimostrarono ancora più rispetto per la Cattedra di Pietro.  Poco dopo si aprì sulla questione raziale,  una seria crisi con la Monarchia.  Essa culminò nel pomeriggio del 28 novembre,  quando Vittorio Emanuele convocò il capo del governo al Quirinale e gli disse di provare un’infinita pietà per gli ebrei.  Tutta la penosa scena venne ricostruita  vivamente in una pagina delle famose “Agende”di Ciano Galeazzo.  Il vecchio sovrano citò al suo primo ministro il caso dell’ottantenne generale pugliese,  di religione israelita,  solo al mondo e carico di medaglie,  che grazie ad una delle più sconcertanti disposizioni della nuova legge era impedito di tenere un domestico al suo servizio.   Mussolini rispose che la sorte degli ebrei poteva interessare soltanto a quelle ventimila persone con la schiena debole che ancorqa esistevano in Italia,  Il re replicò,  asciutto,  che anche lui doveva essere contato tra questi.  Elena  L.

N.B.  Ciano Galeazzo era il genero di Mussolini.

 

 

 

 

 

 

 

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOSESSANTESIMA PARTE

02/02/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Oggi iniziamo l’articolo con una delizia di pane fatta in casa:  la schiacciata di ciccioli.  Molto gustosa,  piace a tutti o quasi.

SCHIACCIATA DI CICCIOLI

Ingredienti:  500 g di farina tipo “0”,  lievito madre,  sale,  olio extra vergine d’oliva,  250 g di ciccioli freschi e secchi,  latte q.b.

Esecuzione:  prepariamo la fontana con la farina,  aggiungiamo il lievito madre,  l’olio,  sale,  i ciccioli spezzettati in modo vario.  Impastiamo l tutto,  aiutiamoci anche con un po’ di latte per ammorbidire l’impasto.  Una volta raggiunto un impasto omogeneo lo lasciamo riposare per una notte.  Il mattino seguente diamo forma alla schiacciata,  la mettiamo sopra la carta da forno in una teglia,  la lasciamo riposare ancora per due ore,  poi la spennelliamo con l’olio e  inforniamo a 200° per 15 minuti.  Una fragranza e dei sapori antichi incredibili.

Federica  Buonissima!

03/02/2023

Elena  Oggi presento dei ravioli dal sapore nuovo,  inconfondibile,  gustoso e salutare:  sono ravioli con taleggio erbe aromatiche come l’erba ruta,  l’ erba luisa, e l’erba cedrina,  nepetella e nigella.

RAVIOLI DAL SAPORE NUOVO

Ingredienti: due uova,  farine miste,  sale,  olio extra vergine d.oliva,  parmigiano,  salvia.  Per il ripieno: taleggio,  erbe,  pepe, cipollotto,  burro.

Esecuzione:  incominciamo con il ripieno dei ravioli:  facciamo soffriggere il cipollotto in poco olio,  sminuzziamo a coltello le erbe già lavate e asciugate.  Aggiustiamo di sale e pepe,  aggiungiamo il taleggio e lo amalgamiamo bene alle erbe.  Adesso facciamo la sfoglia rompendo le uova sulle farine,  un pizzico di sale e ricaviamo un impasto omogeneo e liscio;  tiriamo la pasta,  mettiamo il ripieno e tracciamo le forme dei ravioli.  Lasciamo riposare per qualche minuto preima di cuocerli,  poi li caleremo in acqua bollente,  li scoleremo nella padella dove abbiamo fatto liquefare il burro con la salvia senza però bruciarlo.  Mescoliamo con delicatezza e aggiungiamo una pioggia di parmigiano grattugiato e pepe.

Federica  sono di un sapore e di una delicatezza incredibile!

04/02/2023

Elena  Durante il mio percorso di ricette di casa mia,  ho eseguito molte crêpe con  ingredienti e farciture diversi,  anche oggi ne presento un’altra versione,  quella leggera farcita con cipolle rosse in agrodolce e crescenza;  gustosissima e leggera.  Questa versione la dedico a mia madre che oggi compie 100 anni.

CRÊPES ALLE CIPOLLE

ROSSE E CRESCENZA

Ingredienti per le crêpes:  due uova,  farina tipo “00”, scorza di limone grattugiata,  spezie miste,  latte,  due cucchiai di olio di mais, un bicchierino di brandy,  sale,  pepe.  Per il ripieno:  crescenza q.b.,  cipolle rosse,  aceto di mele,  tabasco, due cucchiai di miele,  sale,  un pizzico di cannella e zenzero,  una noce di burro.

Esecuzione:  sbattiamo le uova,  aggiungiamo sale,  un pizzico di spezie,  il resto degli ingredienti e sbattiamo bene il composto con la frusta in modo di non fare grumi  (il composto deve risultare leggero,  omogeneo ma non troppo liquido e nemmeno troppo denso).  Ungiamo la padella con il burro,  togliamo l’eccesso e incominciamo a versare il composto nella padella,  un mestolino per ogni crêpe;  una ad una le mettiamo stese sopra il piano di lavoro e poi le farciremo con la crescenza spalmata su tutta la crêpe,  poi le cipolle,  poi le chiudiamo e le disponiamo dentro la teglia con sopra la carta da forno.   Spalmiamo sopra le nostre crêpes un po’ di crescenza e inforniamo per 12 minuti a 180° e il piatto sarà pronto da servire.

Federica  Le tue crêpes sono buone tutte,  squisite e leggere.

06/02/2023

Elena  Oggi presento le nuove lattughe di carnevale dedicate a Marco e Patty.  Adorano le mie lattughe per questo ho inventato per loro una nuova ricetta.

LE MIE NUOVE LATTUGHE

DI CARNEVALE

Ingredienti:  tre uova,  un bicchierino di nocino,  scorza d’arancia grattugiata,  tre cucchiai di olio,  60 g di gherigli di noci,  due cucchiai rasi di zucchero,  estratto di vaniglia,  farina q.b. per ottenere un impasto omogeneo che non attacchi alle dita,  abbondante zucchero a velo con vaniglia, olio per la frittura.’ e carta assorbente.

Esecuzione:  In una ciotola grande versare un po’ di farina,  sbattere le uova,  unire tutti gli altri ingredienti comprese le noci macinate a farina;  impastare il tutto e creare un panetto sodo  non appiccicoso.  Tirare sottile la sfoglia,  poi dare forma alle lattughe:  quella che preferiamo.  In un padella capiente mettere l’olio per la frittura e quando sarà al punto giusto incominciare ad immergere le lattughe una per volta;  scolarle e appoggiarle sopra un grande piatto rivestito di carta assorbente.  Mano a mano che si scolano le lattughe cospargerle di zucchero a velo.

Federica  Le tue lattughe sono molto saporite e leggere,  queste però hanno una marcia in più!

Elena  Grazie!

07/02/2023

Elena  Il freddo dell’inverno si fa sentire,  ci invita a cucinare cibi caldi e un po’ più calorici.  Il piatto che vi presento ora è un altro piatto di polenta,  chiamiamolo pizza di polenta,  leggero,  gustoso e invernale.

PIZZA DI POLENTA

Ingredienti:  farina di mais,  acqua,  sale,  gorgonzola,  funghi porcini,  tartufo,  porri,  carciofi,  coppa stagionata,  origano,  olio extra vergine d’oliva.

Esecuzione:  per 4 persone abbiamo messo 500 g di farina di mais in due litri di acqua in ebollizione con sale,  poi abbiamo mescolato bene e amalgamato eventuali grumi,  e abbiamo lasciato cuocere per 35 minuti a fuoco basso.  Intanto abbiamo cucinato i carciofi trifolati e i funghi, con un porro a persona,  abbiamo sfumato con un po’ di brandy,  salato e pepato, e li abbiamo lasciati cuocere per 15 minuti circa,  alla fine è stato messo il parmigiano reggiano,  un giro di olio e qualche scaglietta di tartufo.  Abbiamo versato la polenta in tegliette da crostata,  le abbiamo condite con l’intingolo di funghi porri e carciofi, poi il gorgonzola,  la coppa stagionata tagliata a fettine sottili,  infine abbiamo messo le tegliette in forno a 200° per 6-7 minuti.

Federica  Cosa vuoi che ti dica se non le solite cose belle,  che questo piatto delizioso l’ho gustato anch’io.  Grazie!

08/02/2023

Elena   Un altro piatto gustoso sono gli spiedini di tutti i tipi,  sono sempre bene accetti perché gustosi.  Il piatto di oggi sono gli spiedini di carne in salsa di verdure.

SPIEDINI DI VITELLO IN SALSA

Ingredienti:  magatello di vitello,  pancetta,  sopressa, peperoni,  cipolle rosse,  melanzane,  sale,  pepe,  peperoncino,  olio extra vergine d’oliva,  aceto di mele,  alloro,  rosmarino,  salvia,  cumino,  aneto,  vino bianco,  succo di arancia.

Esecuzione:  tagliamo il vitello a dadi non troppo piccoli,  li mettiamo a marinare con un giro di olio,  di aceto di mele,  pepe, sale,  alloro,  cumino, rosmarino,  salvia e succo di arancia.  Dopo due ore disponiamo i pezzetti di carne infilandoli negli stecchini alternati da verdure a pezzetti e da qualche pezzetto dei salumi che ho citato sopra;  li spennelliamo con l’olio,  li saliamo,  li pepiamo  e li mettiamo sulla grigliaa fuoco moderato prima e un po’ alto dopo.  A cottura ultimata presentiamo gli spiedini in un piatto di portata e li serviamo con una salsa che preferiamo.

Federica  Buoni,  buoni,  buonissimi!

09/02/2023

Elena  Un piatto di pesce gustoso è quello che ci vuole.  Oggi ho pensato di presentare il merluzzetto in umido,  circondato da patate e cipolle in agrodolce.  Un piatto completo.

MERLUZZETTI IN UMIDO

Ingredienti: merluzzetti, cipolle bianche,  patate.  Pepe,  sale, alloro,  spezie,  olio extra vergine d’oliva, panco,  parmigiano reggiano,  aglio,  prezzemolo,  origano fresco,  cumino,  aceto di vino rosso,  miele, latte,  cerfoglio,  mentuccia,  basilico.

Esecuzione:  dopo avere lavato e tagliato le cipolle le mettiamo  a cuocere con aceto,  un po’ di miele,  un mestolino  di brodo,  alloro,  basilico.  Peliamo e tagliamo le patate,  le facciamo dorare in poco olio,  spruzziamo un po’ di vino bianco,  lasciamo evaporare,   aggiungeremo un po’ di sale,  spezie e brodo vegetale,  lasciamo cuocere fino alla fine;  metà dovranno rimanere intatte e metà si dovranno sciogliere per formare una specie di crema.  Per ultimo cuciniamo i merluzzetti,  tagliandoli a tranci,  mettendoli nella panura composta di sale erbe tritate, pepe,  parmigiano.  In una padella versiamo un po’ di olio e facciamo rosolare i pezzetti di pesce impanati,  poi  aggiungeremo una spruzzata di brodo per portarli a cottura.  Infine serviamo il pesce con patate e cipolle in agrodolce.

Federica  Un piatto gustoso,  stimolante,  piace anche ai più giovani.

10/02/2023

Elena  Oggi voglio riprorre un piatto di pesce molto invitante,  piace a tutti,  si tratta di pesce di mare ai sapori con cime di rapa al tegame.  Buonissimo!

Ingredienti:  gamberi,  orate,  calamari,  cime di rapa,  carciofi,  cipolline ina agrodolce.  Pangrattato,  parmigiano,  cerfoglio,  santoreggia,  timo,  rosmarino,  salvia,  cipolle bianche,  vino bianco,  olio extra vergine d’oliva,  succo di limone,  burro q.b.

Esecuzione:  per prima cosa facciamo la marinatura del pesce,  pulendo bene le orate,  i gamberi e i calamari poi li tagliamo a listarellee li mettiamo a marinare con limone,  erbe,  sale e pepe.  Adesso è la volta delle cime di rapa,  le puliamo dal gambo legnoso,  le sbollentiamo e le strizziamo bene poi,  le mettiamo in padella con burro e parmigiano;  ora tagliamo i carciofi togliendo tutte le foglie legnose,  togliamo anche la peluria nel mezzo,  li mettiamo a bagno con acqua e aceto biancoforte,  e poi li farciremo con la panure di aglio, cipolla,  parmigiano pangrattato erbe miste,  sale e pepe.  Li mettiamo in una casseruola dove staranno stretti fra di loro per non fare uscire il ripieno,  poi aggiungeremo un mestolo di brodo,  copriamo col coperchio e lasciamo cuocere a fiamma bassa fino a cottura desiderata.  Intanto prepariamo il pesce:  impaniamo le orate,  anzi i filetti,  poi scottiamo i gamberi con un po’ di burro e limone,  infine mettiamo a cuocere in una casseruola i calamari tagliati a listarelle,  in un soffritto di cipolla,  li sfumiamo col vino,  infine aggiungeremo i salori che preferiamo,  il brodo e lasciamo cuocere per 10 minuti.  Il tutto risulterà non solo gradevole ma squisito;  ecco il piatto nella foto sopra.

Federica  Sì,  squisitissimo! Da rifare ancora.

LA NOSTRA SALUTE

31/01/2023

Giardino d’inverno

Il valgismo  è solo nell’alluce?  Marco di Patty

Le forme cliniche più comuni e importanti riguardano l’articolazione dell’anca come la coxa valga,  il ginocchio,  il piede e l’alluce.  Il ginocchio valgo è determinato dalla diminuzione dell’angolo fisiologico di 170° aperto all’esterno fra gli assi longitudinali della coscia e della gamba.  Il valgismo si riscontra in alcuni distretti ossei dell’organismo normale, per ragioni statiche e funzionali,  ma è un valgismo detto fisiologico perché fa parte della regolare morfologia anatomica dell’essere umano.  Quando invece il valgismo è patologico ossia per processi morbosi,  congeniti o acquisiti,  primitivi o secondari,  a carico dell’articolazione o delle ossa,  il valgismo fisiologico risulta sensibilmente aumentato,  oppure viene a formarsi un valgismo in un osso normalmente rettilineo  come in diverse patologie compresa quella dell’alluce.  Elena  L.

01/02/2023

Che cos’è la classica pelle d’oca?  Marco e Patty

Questo fenomeno si chiama orripilazione.  È un fenomeno provocato da un violento stato emotivo,   come la paura,  il freddo,  le disgrazie ecc.  La psiche comunica tramite il simpatico,  all’innervazione cutanea che induce la contrazione dei muscoli erettori,  che modificano la posizione del bulbo pilifero quindi del pelo.  L’ orripilazione è spesso accompagnata da brivido e come ho già espresso può essere causata dal freddo che in questo caso provoca la contrazione della pelle,  in corrispondenza dei follicoli piliferi,  sottoforma di pelle d’oca. (i pori che si mettono in evidenza come piccoli rilievi conici).  Elena  L.

02/02/2023

Mi parleresti della malattia di Bürger?  Marcodi Patty

La malattia di Bürger è l’infiammazione della tunica intima di un vaso associata a trombosi.  Dapprima interessa le piccole e medie arterie,  poi mano a mano interessa anche le grandi con sede elettiva agli arti inferiori e ai visceri.  Questa malattia è a carico di tutte le arterie,  vene,  vasi linfatici,  a carattere segmentario, tromboocclusivo permente e completo,  con sviluppo di anastomosi o di rete collaterale.  Colpisce più di frequente il sesso maschile;  e si è potuto osservare che  la costituzione ereditarietà, il tabagismo,  le infezioni,  i traumi,  gli eccessi fisici e mentali costituiscono importanti fattori predisponenti.  La sintomatologia si suddivide in tre fasi:  ischemia relativa nello sforzo,  ischemia a riposo,  disturbi trofici fino alla gangrena.  All’inizio,  durante la deamulazione,  compaiono dolori al polpaccio, piede,  natica di un arto, che costringono il malato ad arrestarsi fino alla loro scomparsa.  I dolori però ricompaiono durante la ripresa della deambulazione;  successivamente la cute delle estremità diventa fredda,  poi cianotica con edemi,  ulcerazioni periungueali e ragadi al calcagno,  dolori violenti a riposo,  flebiti migranti,  scomparsa del polso arterioso periferico.   Elena  L.

14/02/2023

La lipomatosi che cos’è ?  È ereditaria?

La lipomatosi è una distrofia,  il più delle volte dolorosa, caratterizzata da depositi di tessuto grasso sparsi in maniera irregolare,  sostenuta da squilibri neuroendocrini.  Questa malattia si osserva di frequente in seguito ad alterazioni dell’innervazione motrice in emiplegici e paraplegici.  La lipomatosi multipla nodulare cervicale viene causata da disturbi trofici e nervosi da disfunzione dei centri ipotalamici,  ed è una malattia ereditaria che si manifesta appunto con la formazione di masse adipose ai lati del collo e colpisce elettivamente soggetti di giovane età  maschili.  La lipomatosi viscerale può interessare il fegato, e altri organi come pancreas,  cuore; mentre la lipomatosi muscolare,  avviene nella pseudoipertrofia muscolare,  considerando la tesaurismosi da grassi neutri.  Elena  L.

16/02/2023

Marco di Patty   I movimenti ritmici o aritmici impressi al corpo passivamente,  sono dannosi?

Elena   Sì,  a volte rendono il nostro corpo sofferente.  Questi movimenti agiscono sull’organo vestibolare dell’orecchio interno,  mettendo in funzione di otoliti e stimolando le terminazioni nervose del nervo vestibolare,  che per via riflessa è deputato a mantenere l’equilibrio,  rendendo editti la corteccia e il cervelletto circa le sensazioni di posizione del corpo.  L’arco nervoso riflesso attraversa il bulbo,  dove prende strette connessioni con il nucleo del vago,  che a sua volta,  in via riflessa,  dà luogo alla sintomatologia:  sensazione di di malessere generale,  cefaslea,  vertigini,  profusa sudorazione fredda,  pallore,  sonnolenza e nei casi più gravi nausea e vomito.  Di norma la sindrome si risolve rapidamente appena cessano le sollecitazioni meccaniche che l’hanno prodotta.  Può essere prevenuta con decubito supino,  orientando il corpo nel senso del movimento e in direzione della marcia.  La terapia è di antistaminici e a sintomatologia iniziata i neuroplegici.

22/02/2023

  Come ci ammaliamo di iperazotemia?  Quali sono le sue origini?  Marco di Patty

L’iperazotemia può essere di origine renale,  quindi si può far sentire con nefriti acute, subacute e croniche;  nefrosclerosi ed extrarenale con vomiti, diarree;  avvelenamenti,   stati post-traumatici; malattie infettive acute ecc.  La determinazione dell’azotemia rappresenta una ricerca fondamentale nel campo delle nefropatie.  Per estensione,  ma impropriamente il termine assume anche il significato di iperazotemia.  Elena  L.

23/02/2023

Ci sono ancora sostanze antibiotiche preparate per sintesi?  Marco di Patty

Sì,  una di queste è prodotta dallo Streptomices  Venezuelae.  Caratterizzano la struttura molecolare del cloramfenicolo una funzione nitrobenzoica e un radicale dicloroacetico che non compaiono in nessun altro composto naturale finora noto.  L’antibiotico puro si presenta in cristalli bianchi,  aghiformi,  di intenso sapore amaro,  solubili in alcool.  Dei due isomeri ottici solo la forma levogira ha effetti chemioterapici.  Questa sostanza antibiotica possiede uno spettro antibatterico notevolmente ampio.  Esso è battericida o batteriostatico in rapporto alle dosi e alla specie microbica sulla quale agisce.  Tra i microrganismi patogeni più sensibili all’antibiotico vi sono:  l’aerobacter acrogenes,  L’Escherichia coli,  la Bordetella pertussis,  la salmonella typhosa,  le Shigelle e vari ceppi di Proteus. Sono inoltre sensibili le Rickettsie responsabili del tifo epidermico e murino,  della febbre Q e della febbre delle montagne rocciose.  Infine l’antibiotico è attivo sui Micoplasmi e sui virus della psittacosi e del linfogranuloma venereo.  Alcuni ceppi dei microrganismiora elencati sono divenuti resistenti al cloramfenicolo;  tale fenomeno costituisce un preoccupante problema clinico,  anche perché spesso gli stessi germirisultano resistenti anche ad altri antibiotici quali la streptomocina,  l’ampicillina,  le tetracicline ecc.  Per l’intensità dell’azione e per l’ampiezza dello spettro batterico,  questo antibiotico figura tre gli antibiotici di largo impiego in medicina.  La sua utilizzazione è particolarmente inducata nella terapia delle febbri tifoidi,  delle infezioni da Rickettsie delle infezioni urinarie di varia origine. E già alle dosi terapeutiche, possiede una notevole tossicità,  potendo causare depressione funzionale del midollo osseo,  con anemia,  manifestazioni allergiche,  nausea ecc.  Elena  L.

26/02/2023

Come si può definire uno stato improvviso di perdita di coscienza?  Marco di Patty

Bisogna prima vedere da che cosa dipende,  perché queste situazioni non sono definibili in un’unica diagnosi;  come si dice in gergo:  bisogna guardarci dentro!  Potrebbe dipendere da uno o più fattori,  come ad esempio insuffucienza cardiaca,  ipertensione arteriosa,  sincopi,  stati epilettici ecc.

Quando sarai medico non avrai incertezze,  perché riuscirai a diagnosticare ogni forma di questo disturbo o patologia.  La sincope,  può essere provocata da intense emozioni,  da stati tossinfettivi,  ipertensine arteriosa,  labilità vasomotoria. Puo essere provocata anche da sforzo grande,  oppure essere conseguente a turbe circolatorie che diminuiscono l’afflusso del sangue al cervello e queste sono chiamate le sincopi cardiache,  con fibrillazione atriale o ventricolare,  collasso cardiaco,  vasodepressione,  trombo,  lesioni intracardiache.  Questa perdita di coscienza può essere improvvisa a volte preceduta da malessere generale,  come nausea,  sudorazione e impressione di mancamento e poi succede che ci si deve lasciare andare in un posto sicuro.  Può essere definita sincope anche alcuni quadri clinici come sincope respiratoria,  arresto degli atti respiratori in seguito a fenimeni nervosi e cioè isterici,  spastici  ad esempio da traumi o da malattie gravi dell’apparato respiratorio;  anche se non si verifica arresto della circolazione ma il sangue non è più ossigenato causa cianosi.   Elena  L.

DIALOGANDO CON VOI

26/01/2023

Fiori finti fatti a mano

Marco e Patty   Quando incominciò la dittatura nazista?

Elena   La data precisa del giorno non lo so bene,  ma so che era il marzo del 1933,  segna veramente una svolta storica nelle vicende di quegli anni.  Dopo l’incendio del Reichstag,  la nuova Camera si riunì senza i deputati comunisti,  ormai in gran parte in prigione o ricercati dalla polizia e comunque esclusi dall’aula nonostante la legittimità della loro elezione.  Alla camera così mutilata Hitler presentò una lunga dichiarazione programmatica nella quale,  senza più alcuna remora,  smentiva anche le promesse fatte il 1° febbraio subito dopo la sua investitura e annunciava senza mezzi termini l’nstaurazione della dittatura. Non solo pronunciò una chiara minaccia all’indirizzo dell’autonomia dei Länder,  ma più esplicita ancora fu la proclamazione della fine di ogni garanzia giuridica per la libertà dei cittadini e la legittimazione del principio delle discriminazioni.  Non meno esplicito fu il linguaggio di Hitler a proposito dell’amministrazione della giustizia:  “In futuro il tradimento della nazione e del popolo sarà punito con spietatezza barbarica” ;  ed era chiaro quello che intendeva Hitler per tradimento e chi fossero i traditori.  Continua…

27/01/2023

Sulla base di queste e  di altre analoghe premesse Hitler sottopose al Reichstag un progetto di legge per sollecitare i pieni poteri,  con lo scopo primo di privare il supremo organo legislativo delle sue prerogative.  Nonostante questo chiaro proposito,  la maggioranza del Reichstag votò l’attribuzione dei pieni poteri a Hitler.  Se si eccettua il partito nazionalsocialista,  che era l’arteficie della riforma dello Stato,  e l’alleato partito tedesco nazionale,  gli altri partiti che votarono la legge eccezionale sancirono in quello stesso momento il loro fallimento e la loro morte politica.  Fallimentare fu soprattutto la sorte dei partiti borghesidell’era Weimariana;  tanto il cattolico partito del Centro, al quale interessava principalmente non pregiudicare i rapporti tra la Chiesa cattolica e il nuovo regime, quanto il partito liberale democratico,  scioglievano ora le loro ultime riserve nei confronti del governo hitleriano.  Tenuti lontano dall’aula i comunisti, l’unico gruppo che votò apertamente contro i pieni poteri fu quello del partito socialdemocratico,  che per bocca del deputato…O.W. respinse decisamente la violazione della costituzione implicita  nella Ermächtigungsgesetz,  non senza pregiudicare un atteggiamento di ferma opposizione esprimendo il suo consenso per la parte della dichiarazione di Hitlerrelativa alla politica estera.  La legge di pieni poteri conferiva al governo la podestà legislativa non solo ordinaria ma anche costituzionale,  pur mantenendo apparentemente inalterati gli istituti   del Reichstag e di un altro organo di governo rappresentativo con poteri amministrativi e legislativi,  la cui sopravvivenza aveva un carattere puramente formale.

Contemporaneamente alla Camere veniva sottratta anche la competenza per la ratifica di una parte dei trattati internazionali;  in questo modo Hitler si liberava anche di eventuali ostacoli nei confronti della sua politica estera.  La validità della legge dei pieni poteri fu fissata originariamente per il periodo fino al 1° aprile 1937,  ma venne successivamente prorogataper altri 4 anni il 30 gennaio 1939 e si ebbe una nuova proroga fino al 30 gennaio 1943,  e a questa data venne ulteriormente prorogata a tempo indeterminato. In pratica  essa rimase in vigore durante tutto il periodo del terzo Reich;  svincolando il potere esecutivo da ogni controllo parlamentare,  essa costitui dal punto di vista formale la costituzionalizzazione di ogni arbitrio,  fornendo lo strumento diretto della dittatura.  Così divennero i padroni del Reich anche a norma della costituzione.

Quella che il teorico della legalità nazionalsocialista,  Carl Schmitt,  aveva definito ” legge costituzionale provvisoria della nuova Germania”,  in realtà ne divenne la costituzione definitiva,  d’ora in poi come amavano dire i capi nazionalsocialistiil vero Reichstag non sarebbe più stato rappresentato dall’effimero e inutile consenso dei notabili del regime e di personalità fiancheggiatrici decorative insediate nel Rechstag,  ma dai congressi del partito,  che si riunivano in solenne assise a Noriberga,  in una pesante cornice coreografica che rifletteva tuttoil cattivo gusto del regime per le riesumazioni neoclassiche accoppiato dall’inclinazione germanica per le costruzioni titaniche e colossali,  simbolo del nuovo imparo millenario.

   Elena  L.  Questa purtroppo è stroria vera.

Marco   Che cosa significa la parola Länder ?

Elena    Länder?  Sono le regioni,  i cui rappresentanti costituivano il Reichsrat.

28/01/2023

Marco e Patty Perché A. Hitler odiava così tanto gli ebrei?

Elena   Hitler era un pazzo come tutti i rappresentanti delle dittature.

Pensa che Hitler fra il 1925 e il 1927 compose un’opera.  L’opera è divisa in due parti:  nella prima è presentata un’autobiografia dell’autore,  mentre nella seconda sono esposte le idee politiche programmatiche del nascente nazionalsocialismo.  Affermata l’assoluta superiorità della razza ariana,  Hitler spiega come la grande,  spietata battaglia da condurre ,  sia quella contro la razza semita,  giudicata di natura inferiore (perché in realtà era un popolo superiore),  colto e intelligente accusata di voler trascinare il mondo intero verso la più spaventosa corruzione.  Due idee fondamentali sostengono tutte le altre tesi del libro:  quella di razza,  valore supremo preesistente anche allo stato e ad essa deve essere subordinato e quella di spazio vitale,  cioè del territorio necessario e sufficiente a difendere,  a mantenere pura e a incrementare la “razza eletta”,  quella ariana,  destinata a dilatare,  per il bene di tutti,  questo suo spazio vitale fino ai confini del mondo.  Costruito fanaticamente sul mito della grandezza e della gloria della nazione tedesca,  l’opera,  essenzialmente antidemocratica,  ha posto le basi sulla più spietata,  disumana e delirante ideologia nazista.

Il suo motto era “sangue – razza e di “territorio nazionale-spazio vitale”  che Itler andò esponendo e che pure alla base del suo progetto di “millenario impero tedesco” da realizzarsi distruggendo il popolo ebraico e dominando sulle altre nazioni.  Elena  L.  Continua.

29/01/2023

Ho sempre pensato che chi vuole dominare il mondo fosse un pazzo,  nel senso giusto della parola;  se fosse stato un cittadino qualunque lo avrebero confinato in un manicomio criminale.  Ora ti posso raccontare ancora  quello che diceva delle sue teorie educative: “Il debole deve essere spazzato via”.  Allora io penso che avrebbero dovuto spazzare via lui che odiava il mondo,  e non lasciargli commettere quelle stragi di innocenti!  Poi  disse:  ” Nei centri del mio nuovo ordine verrà allevata una gioventù che spaventerà il mondo!” Io voglio una gioventù che compia grandi gesta,  dominatrice,  ardita,  terribile!  Questo deve essere fatto!  Essa deve sopportare il dolore,  non deve avere nulla di effeminato;  un animale rapace,  libero e dominatore.  Farò istruire il mio popolo in ogni esercizio fisico,  una gioventù atletica;  questa è la prima cosa ed è la più importante.  Così facendo distruggerò millenni di addomesticamento dell’umanità ed avrò di fronte a me il materiale nobile,  e potrò creare cose nuove.  Non voglio un’educazione intellettuale,  perché il sapere mi rovina la gioventù.  I giovani devono imparare il senso del dominio e devono imparare la paura della morte.  Questo è l’uomo misura e centro del mondo!

E poi sappiamo tutti quali orrori fece. E pensare che le persone forti sono quelle che amano il popolo come se stesso,  e che la bellezza vera è quella che abbiamo dentro di noi,  verso di noi e verso gli altri.   Anche perché gli uomini belli e scemi come li voleva lui non hanno mai concluso nulla!   ( a pensarci bene avrebbe dovuto togliersi di mezzo da solo,  dal momento che non era né bello e nemmeno intelligente,  ma aveva solo una mente criminale)! Elena  L.

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Dott.  Robert e Linda   Chiudiamo questo argomento portando nel cuore sempre questi innocenti caduti per mano di un governo pazzo e crudele,  ladro di vite umane.

Elena  Come dicono le grandi menti:  “L’importante è non dimenticare”.

Dott.  Robert e Linda  Secondo te sono più figli i figli legittimi che per i genitori non ci sono mai e pensano solo all’eredità,  oppure i figli acquisiti che danno amore,  affetto ai loro genitori fino alla fine dei loro giorni?

Elena  Il sangue non è acqua,  questo è vero,  ma se è vero che i figli sono di chi li cresce,  sarà pur vero che i genitori sono di chi li accudisce.

02/02/2023

Alessandra e Giovanni   Siamo curiosi di sapere da te come hai trovato la cucina nei posti dove sei stata all’estero?

Elena   Non è che io abbia viaggiato tutto il mondo,  ma nei posti all’estero dove sono rimasta per qualche giorno,  in certi altri di più,  la cucina peggiore in tutto e per tutto l’ho trovata in Francia;  non solo in una città di provincia,  ma anche nella bellissima capitale;  allora il piatto più prelibato erano le” lumache”,  io ho preferito mangiare delle uova,  e pensare che era un ristorante famoso.  Poi Londra nel ristorante “Ginos”  allora famoso,  la sera si mangiava  al lume di candela,  ma nonostante fosse il ristorante con gestione italiana,  io ricordo ancora quei piatti nostri rovinati;  persino la pizza era una cosa inmangiabile.  Poi in altri posti trovare un caffè decente era un’impresa.  A Vienna in un famoso ristorante ho mangiato la torta sacher,  quella sì che non l’avevo mai mangiata così buona da nessuna parte,  era paradisiaca,  tutto si perdeva in una fragranza di sapori con note profumate di aromi che ne provo ancora la piacevolezza.  Tutto sommato se una persona italiana resta fuori all’estero per molto tempo io credo che senta la nostalgia della nostra cucina;  per me è imbattibile in tutte le regioni,  chi più  chi meno;  l’Italia resterà sempre al primo posto.

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOCINQUANTANOVESIMA PARTE

25/01/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Anche oggi voglio presentare un piatto di gnocchi nuovi,  eseguiti con amore e creatività.  Eccoli nella foto sotto.

GNOCCHI e CREATIVITÁ

Ingredienti:  ricotta vaccina,  e ricotta di pecora 50%,  parmigiano,  zucca,  scalogni,  fagioli borlotti,  spezie miste,  panco 35% 15% di farina dipo “0”,  80 ml di mosto di vino conservato con acetilsalicilico,  crema di formaggio robiola,  latte q.b.,  olio extra vergine d’oliva,  origano,  vino bianco,  brodo vegetale,  pepe,  noce moscata.

Esecuzione:  incominciamo con soffriggere gli scalogni,  poi mettiamo i fagioli già cotti precedentemente,  i dadini di zucca,  facciamo rosolare e sfumiamo col vino bianco,  aggiungere un po’ di brodo e finire la cottura al dente.  Adesso scaldiamo il mosto a un attimo prima dell’ebollizione,  prendiamo una ciotola capiente e mettiamo il mosto bollente,  il panco,  un po’ di farina e mescoliamo bene,  aggiungiamo la noce moscata,  le due ricotte mescolate insieme,  appena l’impasto  sarà omogeneo (senza mescolare troppo) tiriamo delle corde e tagliamo dei dadi;  una volta tagliati tutti li faremo passare sopra l’asticella per gli gnocchi,  oppure sopra una forchetta,  ecc.  Caliamo gli gnocchi in acqua bollente con il sale,  poi li scoleremo e li  finiremo di cuocere nel sugo,  infine una spolverata di parmigiano reggiano.  Sono squisitissimi!

Federica  Mamma mia! che bontà

26/01/2023

Federica  Sai non credevo proprio che il pesce spada fosse così buono abbinato alla pancetta,  e il contorno di zucca in pastella poi!  Stanno bene insieme,  il tutto è buonissimissimo!

Elena  Bisogna sempre provare,  abbiamo così tanti ingredienti meravigliosi per poterci sbizzarrire anche in cucina,  soprattutto in cucina;  oggi presentiamo involtini di pesce spada in contorno di zucca in pastella.

INVOLTINI DI PESCE SPADA

CONTORNO DI ZUCCA

Ingredienti:  pesce spada,   pancetta steccata,  sale,  pepe,  succo di bergamotto,  cumino,  panco,  prezzemolo,  erba cipollina e erba cedrina,  spezie miste,  rosmarino,  brandy,  zucca,  farina sale,  vino bianco secco e acqua frizzante,  farina tipo “0” olio per friggere.

Esecuzione:  mettiamo le fette di pesce spada a marinare per qualche ora nel succo di bergamotto.  Nel frattempo prepariamo la farcia con il panco,  le spezie e le erbe;  prepariamo anche la zucca a mini fettine sottili;   la pastella con farina tipo “0”,  acqua minerale frizzante e vino bianco secco.  Adesso togliamo il pesce dalla marinatura,  mettiamo la farcia,  lo giriamo su se stesso e l’avvolgiamo in due fettine di pancetta,  poi lo fissiamo con uno stecchino;  lo mettiamo sulla carta da forno oleata e  via in forno per 20 minuti a 170 °.  Intanto prepariamo la zucca:  fettina per fettina la passiamo nella pastella e poi in padella nell’olio olio bollente.

Federica  Se ho detto che il piatto è buonissimo,  ho detto poco perché è squisitissimo!

27/01/2023

Elena  Un bel piatto di bucatini ogni tanto ci vuole.  Oggi presento i miei bucatini ai peperoni cruschi con stufato di carciofi in crema di parmigiano reggiano e toma.

BUCATINI AI PEPERONI CRUSCHI

Ingredienti:  bucatini,  cuori di carciofi,  peperoni cruschi,  parmigiano reggiano, toma,  brodo vegetale q.b. per fare la crema di formaggio,  olio extra vergine d’oliva,  sale,  pepe,  aglio,  cumino,  vino per sfumare,  origano.

Esecuzione:  prepariamo subito i carciofi lasciando solo il cuore,  li tagliamo a spicchi e li teniamo a bagno per 15 minuti in acqua e aceto.  Nel frattempo facciamo il soffritto in poco olio,  mettiamo due spicchi di aglio,  mettiamo i peperoni cruschi tagliati a pezzetti già fritti in precedenza,  sfumiamo col vino,  lasciamo evaporare,   poi aggiungeremo i carciofi a spicchi e li porteremo a cottura.  Adesso facciamo la crema di formaggio,  e caliamo i bucatini in acqua bollente salata,  li cuoceremo al dente ,  una volta scolati li metteremo nella casseruola del ragù.  Mantechiamo,  aggiungiamo la crema di formaggio,  dei pezzetti di peperoni fritti e il piatto è pronto da gustare.

Federica  Anche questo piatto è squisitissimo,  con i peperoni  cruschi in due versioni: quelli insieme ai carciofi e gli altri croccanti aggiunti alla fine.  Meravigliosi!

28/01/2023

Elena  Il dolce della settimana lo presento oggi:  è un gelato dal sapore che secondo me piace a tutti,  è quello del bergamotto.  Un gelato che non ha bisogno di accompagnamento per il suo profumo e grande sapore.  Indescrivibile!

GELATO AL BERGAMOTTO

Ingredienti:  due frutti di bergamotto,  250 g di zucchero,  330 ml di panna,  100 ml di latte,  un uovo,  un cucchiaino di estratto di vaniglia.

Esecuzione:  lavare bene con cura i due frutti, tagliarne uno a fettine non troppo sottili,  farle caramellare in metà dello zucchero,  poi sbucciare l’altro frutto come si fa con le mele,  tagliare anche i residui bianchi e poi dividere le fette togliendo le pellicine trasparenti,  versare l’altra metà dello zucchero in una casseruolina e adagiamo anche le fettine o quello che ne resta,  cioè il loro succo,  farle addensare un po’,  aggiungere l’estratto di vaniglia,  una volta lasciato intiepidire amalgamare l’uovo sbattuto.  Mescolare il latte con la panna,  incorporare anche la composta ottenuta dalle fettine di bergamotto,  zucchero e uovo sbattuto.  Amalgamare bene e versare il tutto nel cestello del gelato già in temperatura;  dopo 30 minuti il gelato sarà pronto,  (si può decorare con le fette  sciroppate di bergamotto) .  Un gusto e un sapore che appagano la fatica.

30/01/2023

Elena  Torniamo ad un secondo piatto gustoso e salutare:  trota salmonata e carciofi ripieni alle erbe.

TROTA SALMONATA E CARCIOFI

RIPIENI

Ingredienti:  trota salmonata,  carciofi,  panco,  peperoni,  olio extra vergine d’oliva,  sale,  pepe,  succo di agrumi,  aceto di mele,  parmigiano reggiano,  alloro,  prezzemolo,  ginepro,  cipollotti,  brodo vegetale,  concia per salami,  issopo.

Esecuzione:  puliamo bene il pesce,  lo mettiamo a marinare nel succo di agrumi misti,  saliamio e pepiamo,  poi lo lasciamo marinare per qualche ora.  Puliamo i carciofi dalle foglie in eccesso,  li mettiamo in ammollo in acqua e aceto,  nel frattempo prepareremo una farcitura saporita con panco,  parmigiano,  concia per salami,  ginepro,  cipollotti (la parte verde),  prezzemolo e alloro.  Asciughiamo un po’ i carciofi,  li riempiamo bene,  poi li mettiamo ben disposti in una casseruola in modo che non si inclinino svuotando la farcia;  aggiungiamo il brodo,  li lasciamo cuocere a fiamma bassa fino cottura preferita.  Adesso tagliamo i peperoni e il resto dei cipollotti,  li disponiamo ben aperti nella padella capiente e adagiamo anche la trota salmonata.  Doriamo bene da ambo le parti,  poi la lasciamo nella padella ad insaporirsi insieme alle verdure di cottura,  decoriamo con qualche fettina di arancia o di ananas.  Il risultato è ottimo come sapore e come apparenza.

Federica   Squisito anche questo piatto!

31/01/2023

Elena  In cucina con Federica abbiamo fatto esperimenti per poter eseguire con successo ” Il salame dolce al cioccolato”,  ricetta antica,  qui da noi è stato uno dei primi dolci che ho mangiato,  oltre alle frittelle,  budini  e ciambelle;  a quei tempi nella ricetta erano incluse le uova,  ma poi col passare degli anni,  nel mio paese di origine,  le uova erano state sostituite dal cioccolato fondente liquefatto insieme al latte.  Domenica  sera abbiamo fatto il salame dolce come piace a Linda e a Robert:  senza il burro,  l’abbiamo sostituito con l’olio.  È riuscito benissimo,  con dei sapori nuovi per il salame dolce.

SALAME DOLCE AL CIOCCOLATO

CON L’OLIO

Ingredienti:  200 g di cioccolato fondente,  300 g di biscotti secchi,  90 ml di olio di arachidi,  60 g di zucchero a velo,  20 g di cacao amaro,  10 amaretti sbriciolati in polvere,  60 g di mandorle tostate,  aroma alla vaniglia,  mezza arancia grattugiata (la buccia) latte q.b.

Esecuzione:  Prima abbiamo tagliato con le mani i biscotti,  per non farli diventare tutti uguali,  poi abbiamo sciolto il cioccolato con un po’ di latte (circa mezzo bicchiere con sciolto il cacao),  poi abbiamo mescolato il cioccolato sciolto all’olio,  amalgamandolo bene,  abbiamo messo la polvere di amaretti,  gli aromi, lo zucchero,  infine i biscotti cercando di farli assorbire aiutandoci con un po’ di latte.  Per ultimo abbiamo messo le mandorle tostate e abbiamo mescolato per distribuirle bene. Abbiamo raccolto il tutto dando forma al salame,   avvolto nella carta da forno e messo nel freezer per tre ore.  Se eseguite tutto alla lettera il salame di cioccolato verrà buonissimo come questo della foto.

Federica  Una delizia veramente,  l’abbiamo pensato per chi deve salvaguardare il colosterolo.  Se non diciamo che dentro abbiamo messo l’olio,  nessuno lo potrebbe mai pensare.

01/02/2023

Elena  Siamo arrivati anche alla fine di questo articolo,  ma lo lasciamo con una ricetta nuova di un risotto golosissimo:  il risotto con le susine rosse di settembre.

RISOTTO ALLE SUSINE ROSSE

Ingredienti:  riso per risotti,  brodo vegetale,  un cipollotto,  sale,  pepe,  susine rosse in composta cucinate con brandy,  menta e cannella (messe a surgelare) foglioline di menta,  scorza di mezzo limone,  latte,  taleggio e parmigiano,  olio extra v.  d’oliva.

Esecuzione:  facciamo rosolare il riso insieme al cipollotto in poco olio a fiamma bassa,  sfumare con il brandy.  Aggiungiamo subito il brodo,  sale,  pepe,  cannella,  mentuccia e lasciamo cuocere al dente.  Una volta pronto il riso lo mantechiamo con la crema di taleggio,  infine spolverizziamo con qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato.  Presentiamo il piatto con qualche fogliolina di menta e qualche pezzetto di susine.

Federica  Un piatto equilibrato,  saporito e brillante e anche salutare.  Squisitissimo!

LE RICETTE DI CASA MIA TRECENTOCINQUANTOTTESIMA PARTE

16/01/2023

IN CUCINA CON AMORE

E CON FEDERICA

Elena  Iniziamo questo articolo con una ricetta semplice ma gustosa e molto salutare:  un bel risotto ai fiori di tarassaco. In questo autunno mite ho raccolto i fiori di tarassaco e li ho conservati per fare intingoli,  risotti e creme.

RISOTTO AI FIORI DI TARASSACO

Ingredienti:  due scalogni,  petali di fiori di tarassaco,  mezzo porro,  un pizzico di spezie miste,  crema di parmigiano,  latte q.b.  pecorino grattugiato,  sale,  pepe,  vino bianco e brodo vegetale.

Esecuzione:  facciamo soffriggere in poco olio il porro e gli scalogni tritati,  in un’altra casseruola mettiamo a tostare il riso,  aggiungiamo sale,  pepe,  un pizzico di spezie,  i fiori di tarassaco e lasciamo riposare senza coperchio per un’ora.  Mescolamo il tutto,  sfumiamo col vino,  aggiungiamo il brodo q.b.  e lasciamo cuocere fino a cottura ultimata,  mescolando di tanto in tanto.  Nel frattempo facciamo la crema col parmigiano:  grattugiando il formaggio,  poi mescoliamo in poco latte,  e mano a mano che mescoliamo aggiungiamo il latte a cucchiaiate,  fino a crema ottenuta.  Abbiamo tolto il riso dal calore e lo abbiamo mantecato con la crema,  una girata di pepe e una spolverata di pecorino grattugiato.  Il risotto è pronto da gustare.

Federica  Semplice ma di un gusto!

17/01/2023

Elena  Oggi ho preparato le tortine di S. Antonio,  sono dei dolcetti antichi,  risalgono alla mia memoria da quando avevo 05 anni,  nella mia famiglia si usava fare una torta unica alle mandorle,  la famosa “torta sbrisolona” poi in altre si facevano le mini torte o paste alle mandorle,  eccole nella foto sotto.

TORTINE ANTICHE ALLE

MANDORLE

Ingredienti: 150 g di farina di semola rimacinata,  150 g di farina doppio zero più quella per la lavorazione,  un bicchierino di liquore alla vaniglia,  aroma rum,  300 g di zucchero semolato,  100 g di burro,  un uovo e un tuorlo,  una bustina di lievito per dolci,  100 g di mandorle spellate,  125 g di mandorle integrali.

Esecuzione:  in un recipiente grande mettere le due farine,  lo zucchero,  il burro sciolto,  il liquore,  le uova,  150 g di mandorle tritate (non finemente),   amalgamare bene il tutto,  aggiungere il lievito e il resto delle mandorle, senza lavorare troppo l’impasto,  perché quest’ultimo deve sbriciolarsi.  Imburrare le formine,  e sbriciolare l’impasto:  fare uno strato sottile ma gli stampi dovranno essere coperti perfettamente,  infornare a 185° per 20 minuti.  Le tortine risultaranno  fragranti e squisite.

Federica   Che bella e che buona tradizione!

18/01/2023

Elena   La polenta d’inverno è un’alimento molto ma molto importante,  la farina di mais è senza glutine,  poi  fa molto bene alla circolazione e con intingoli non troppo grassi è gustosissima;  si può gustare appena fatta oppure lasciata raffreddare e fatta abbrustolire sulla piastra.  Eccola in questa ricetta la vediamo che accompagna gli ossobuchi con verdure,  buonissimo il tutto.

POLENTA E OSSOBUCHI

ALLE VERDURE MISTE

Ingredienti:  polenta appena cotta,  ossobuchi,  farina tipo “0”q.b.,  vino rosso,  sale,  pepe,  tabasco,  sedano,  carote,  porro,  scalogno,  basilico,  cerfoglio,  origano,  salsa di pomodoro,  spezie miste,  brodo vegetale.

Esecuzione:  per prima cosa mettiamo gli ossobuchi a marinare nel vino,  cipolle,  sale e pepe.  Poi si tagliano i bordi perché i nervetti non si arriccino,  si passano nella farina,  si fanno rosolare in poco olio da ambo le parti e sui lati.  In un’altra casseruola si mettono tutte le verdure tritate,  si fanno saltare,  poi si uniscono gli ossobuchi e si sfuma col vino,  si aggiungono le spezie,  le erbe,  il brodo e si lasciano cuocere lentamente fino alla fine.  Nel frattempo si fa la polenta quaranta minuti prima della cena o del pranzo,  in modo che si serve appena tolta dal fuoco.  I vostri ospiti aspetteranno con ansia di ritornare a pranzo da voi,  perché è un piatto leggero,  invernale e squisito.

Federica   Mia madre quando li fa al ristorante usa sempre la tua ricetta.

Elena  Mi fa piacere.

19/01/2023

Federica  Devo dirti che i tuoi gnocchi alla rapa bianca,  ricotta, castagne e rafano sono di una bontà senza limiti.

GNOCCHI NUOVI

Ingredienti:  castagne,  ricotta di pecora,  rapa bianca,  rafano,  un uovo intero farina tipo “0”,  sale.  Per il condimento: erbe che preferiamo,  olio extra vergine d’oliva, una noce di burro e parmigiano grattugiato.

Esecuzione: setacciamo la ricotta,  uniamo il  sale,  un pizzico di rafano,  le castagne lessate e macinate,  la rapa cotta al microonde e spapolata,  l’uovo,  la farina quanto basta circa cento g e quella per la lavorazione.  Formiamo delle corde non troppo grosse,  le tagliamo a pezzetti di circa 1cm e mezzo,  poi li passiamo sugli appositi strumenti per gli gnocchi;  li caliamo nell’acqua che bolle e li metteremo nella padella del condimento,  infine spolveriamo con il parmigiano.

Federica  Dire che bontà è poco!

20/01/2023

Elena  Oggi presento il piatto il baccalà in una nuova versione:  non in pastella ma impanato e fatto in padella,  molto gustoso e non unto.  gradevolissimo.

BACCALÁ IN SALSA PEPERONATA

Ingredienti:  baccalà,  panco,  prezzemolo,  origano,  aglio,  olio extra vergine d’oliva.  per la salsa:  peperone rosso,  verde,  e giallo,  patate,  un porro,  salsa di pomodoro,  sale,  parmigiano,  olio,  spezie miste,   vino bianco,  brodo vegetale.

Esecuzione:  tagliamo il baccalà a piccoli pezzi,  facciamo un trito di aglio,  prezzemolo,  origano e lo mescoliamo al panco,  poi impaniamo bene (senza uova) il baccalà,  lo teniamo ancora dentro il recipiente dove c’è rimasta la concia,  in modo che si compatti bene.  Intanto facciamo la salsa peperonata,  tagliando a listarelle i peperoni,  il porro,  e le patate.  Facciamo rosolare solo il porro in poco olio,  poi  sfumiamo col vino e aggiungeremo il pomodoro,  i peperoni,  le patate,  le spezie,  e il brodo,  (un mestolino) lasciamo cuocere senza lasciarli appassire troppo;  a fine cottura aggiungeremo il parmigiano e l’olio extra vergine d’oliva,  e serviremo il baccalà con questa salsa.

Federica  Mi piace molto il tutto:  come l’hai cucinato e l’accompagnamento.  Buonissimo piatto!

21/01/2023

Elena  Ecco l’ultimo dolce che ho fatto per Alessandra e Giovanni,  il loro dolce preferito è la torta diplomatica,  ma hanno aprrezzato molto anche questo alle mele e caffè.

PLUMCAKE GIGANTE ALLE

MELE E CAFFÈ

Ingredienti:  tre mele,  un cucchiaio di caffè liofilizzato,  250 g di zucchero semolato,  tre uova,  450 g di farina per dolci, una bustina di lievito per dolci,  100 g di burro.  Per la composta di mele:  un limone intero,  un bicchierino di liquore all’amaretto,  due cucchiai di zucchero,  due bacche di vaniglia, un cucchiaio di farina o di panco.

Esecuzione:  Per prima cosa laviamo e tagliamo le mele a fettine non troppo sottili,  aggiungiamo lo zucchero,  il succo di limone,  le scorze del limone tagliate e caramellate,  la vaniglia doppia e il liquore.  Portiamo ad ebollizione e lasciamo cuocere le mele per un minuto.  Quando le mele si saranno raffreddate prendere un po di liquido e sciogliere la farina o il panco,  poi mettere sul fuoco e mescolare alcuni secondi.  In una grossa ciotola sbattiamo le uova con lo zucchero,  aggiungiamo il caffè,  il burro sciolto,  la farina,  il lievito,  la composta di mele,  lasciandone da parte un po’ per la decorazione;  passare il tutto nello stampo imburrato,  mettere sopra al centro dello stampo una file di fettine di mele tenute da parte,   poi infornare a 180° per 45 minuti.  Il risultato è eccellente:  morbido,  asciutto,  profumato e leggero.  Eccolo nella foto sopra.

Federica  Che bontà!

Elena  Sì,  me lo hanno riferito.

23/01/2023

Elena   Oggi il mio piatto è una minestra molto gustosa,  si tratta di minestra di ceci,  patate,  gamberetti,  calamari e polipetti,  meravigliosa davvero.

MINESTRA DI PATATE,  LEGUMI

E PESCE

Ingredienti:  patate,  ceci,  calamari,  polipetti,  gamberini,  origano,  sale,  pepe,  alloro,  vino bianco secco,  un porro,  brodo vegetale e conchiglie di pasta,  parmigiano.

Esecuzione:  fare soffriggere in poco olioil porro tagliato a rondelle,  le patate,  aggiungere i ceci precotti poi sfumare col vino,  salare un po’  aggiungere le erbe,  e aggiungere il brodo,  fare cuocere lentamente e nel frattempo cucinare i gamberetti in padella con una noce di burro,  cucinare i calamari tagliati a piccoli filetti per 10 minuti,  infine cuocere per 20 minuti i polipetti.  Quando la minestra di legumi è pronta, versare le conchiglie di pasta,  per ultimo aggiungere il pesce, pepe, un po’ di parmigiano e impiattare.

Federica  Questo piatto è completo ma altrettanto buonissimo!

24/01/2023

Elena  Ecco un altro dei miei panini,  un pranzo completo con pane fresco,  salsicce,  verdura e legumi.  Buono,  buono,  buonissimo.

UN ALTRO DEI MIEI PANINI

Ingredienti:  pane fresco,  lattuga,  scarola,  piselli,  salsa di pomodoro,  alloro,  tabasco,  salsiccia,  vino rosso,  piselli,  olio extra vergine d’oliva,  funghi misti,  cipollotti, (champignons,  porcini prataioli) pecorino stagionato,  brodo vegetale,  uno spicchio di aglio,  sale,  pepe.

Esecuzione:  abbiamo fatto soffriggere i cipollotti tagliati a rondelle,  abbiamo messo le salsicce grigliate e tagliate a pezzetti,  poi,  sfumato col vino rosso,  aggiunto la salsa di pomodoro,  le spezie,  i piselli, e un po’ di brodo vegetale; abbiamo lasciato cuocere per 15 minuti.  Nel frattempo trifoliamo i funghi:  li laviamo e li puliamo bene poi li tagliamo a piccoli pezzi,  e li caliamo nella padella dove abbiamo fatto soffriggere l’aglio,  sfumiamo col vino,  un po’ di sale e pepe,  lasciamo cuocere per qualche minuto.  Ora che abbiamo tutti gli ingredienti pronti laviamo le insalate,  le asciughiamo e componiamo il panino,  eccolo nella foto sopra.

Federica  Squisitissimo!

DIALOGANDO CON VOI

14/01/2023

 

 

A casa di Federica

 

 

Dott.  Robert  e Linda   Che cosa pensi dell’alimentazione a base di farine di insetti e piatti fatti con larve,  e altri insetti ricchi di proteine?  È  progresso?

 

 

Elena  Se va tanto di moda, apriremo un ristorante dove cucineremo a buon mercato,  faremo una scorta di grilli e larve gratis perché le larve le faremo noi con qualcosa di andato a male e lo stesso vale per gli altri insetti.  Dai che sto scherzando!  Solo a pensarci mi viene da vomitare!  Poi secondo me  tutto  questo non è progresso,  ma tanto regresso.  E pensare che se la pazzia non inquinasse il pianeta e non demolisse molte nazioni intere come hanno già fatto ci sarebbe cibo per tutti,  ma proprio per tutti quanti,   senza ricorrere a insetti che nascono da cose marce,  morte e puzzolenti.  Dovrebbero pensare invece di far coltivare tutti quei terreni  incolti che ci sono in tutte le nazioni e ricostruire i paesi per poter far vivere tutti come esseri umani,  e non questa pazzia che va avanti così da quando c’è il mondo.   Quando ci penso mi arabbio anche con me stessa,  perché nessuno sa fermare le guerre.

 

 

16/01/2023

 

 

Dott.  Robert e Linda   Noi ci conosciamo da molto tempo,  e purtroppo in passato abbiamo sentito cose ingiuste su di te,  se parliamo così è perché ci conosciamo troppo bene.  Possibile che certe persone non riescano mai a comprendere la verità e dire la cosa giusta?  Anziché calunniare e cioè dire cose inventate?  Non c’è niente di peggio che dipingere una persona dei propri difetti e orrori,  perché si capiscono bene,  parlano di loro senza neanche rendersene conto,  gettando però il loro sudiciume su di te!  Questa si che è bruttezza dell’anima ed emerge nello spirito della persona,  emana mediocrità falsità da tutti i pori!

 

 

Elena  Sarà perché spettegolando di dice che si campa di più!  Per me non è così!  E secondo voi?

 

 

Dott. RobertE Linda   Certo che non è così!  Chi fa queste cose non è in pace con se stesso e con il mondo.  Sono persone che non conoscono ancora loro stesse;  ecco perché gettano il loro fango sugli altri,  lo chiamano spettegolare,  ma lo spettegolare non include così tanta cattiveria e falsità!

 

Marco di Patty   Quelle persone lì non dovrebbero neanche esistere.  Ma adesso cambiamo argomento per tirarci su,  ho una domanda per te:  preferisci chi fa le domande o chi dà le risposte?

 

 

Elena   Io preferisco chi fa le domande,  chi si pone delle domande quasi sempre sa trovare le risposte per andare avanti e per cancellare l’ignoranza.  Chi non si domanda mai niente non sa neanche come va la vita e tutto quello che ne consegue.  Spesso mi faccio molte domande,  a volte non trovo subito le risposte,  ma non ho mai mollato fino a quando non scoprivo la verità!

 

 

Marco e Patty  Ci sono persone con più di ottant’anni che sognano ancora,  cosa ne pensi?

 

 

Elena  Tutti noi nel nostro profondo abbiamo echi,  stupori,  che ci fanno continuare a sognare  (significa che siamo vivi) e non sempre un’apparenza troppo sobria e dura non sa celare queste meraviglie,  anzi,  è il contrario;  quando nessuno li vede si lasciano andare e ritornano se stessi,  poi si rimettono la corazza rinnovando misura e proporzioni,  qualcuno poi può restare imprigionato dentro quella corazza ed allora sarà troppo tardi;  meglio essere se stessi sempre!

 

Dotto Robert e Linda  Hai visto o sentito  che oggi hanno dato il via alla vendita di larve farine di grilli e altri tipi di insetti,  sui mercati nei ristoranti e nelle gastronomie?  Io posso accettare tuttele mode,  il progresso ben venga,  ma questo è inconcepibile!

 

 

Elena  A chi lo dici,  ora i carabinieri del N.A.S. dovranno correre in molti posti dove ci saranno persone senza scrupoli che ci faranno mangiare queste schifezze nei ristoranti a nostra insaputa;  già fino ad oggi questo tipo di persone facevano di tutto per manipolare cibo scaduto e cibo non consentito dalla legge,  figuriamoci  quello che salterà fuori! Prima o poi vedremo degli scandali peggio di quello che possiamo pensare.

 

21/01/2023

 

 

Alessandra  Vorrei tanto che ogni giorno ci fossero belle notizie,  di scoperte che fanno il bene dell’umanità,  e altro ancora, come cambiamenti negli esseri umani,  niente omicidi specialmente sulle donne e tanto altro ancora.  Invece vedo che ogni gorno che passa più  guardo la TV e i giornali ne rimango sconvolta,  tra criminali,  assassini e ladri siamo arrivati al bivio e anche di più.  Basta!

Che impressione ti ha fatto la vicenda della nostra diva G.  Lollobrigida?  Mi dispiace così tanto che farei carte false perché riposasse in pace e che avesse giustizia.

 

 

Elena   Secondo me l’unica cosa da fare perché riposi in santa pace,  non bisognerebbe spettegolare su di lei,  sulla sua vita passata e inventarsi cose orribili per denigrarla  per fare notizia;  non se lo merita.  Una donna che ha lavorato fino all’ultimo respiro merita grande rispetto.  Oltre tutto è anche una delle attrici che io ho ammirato molto e niente potrà farmi cambiare idea mai!

 

23/01/2023

 

 

Marco di Patty   Dopo le superiori vorrei fare medicina su questo non ci piove,  però mi piacerebbe anche portare avanti italiano e storia,  poter scrivere bene,  solo che mi mancano ancora certe basi,  ad esempio la narrazione,  se devo narrare una storia,  l’ambiente,  vorrei farlo in modo corretto,  ma non so da dove cominciare.  Tu invece lo fai semplicemente parlando senza neanche accorgertene,  io sono più introverso,  forse è questo,  ma per esempio partiamo dal tema,  come si fa a scrivere in modo perfetto un tema?  Grazie!

 

 

Il tema per esempio è il motivo dominante di un racconto,  il significato profondo di un messaggio artistico,  nella sua connotazione stilistica.  Può accompagnarsi ad altri motivi complementari,  costituendo ciò che si dice la tematica dell’opera.   La ricerca della tematica è il momento essenziale dell’operazione critica,  sempre se vogliamo mantenere una certa linea tradizionale.  È evidente che l’individuazione dei motivi dominanti non potrà ridursi ad una generica elencazione di sentimenti psicologici come l’amore,  l’eroismo,  la morte ecc.  La tematica è all’incrocio di una    precisa visione della vita,  collocata in un contesto storico-culturale che condiziona la formazione dell’autore,  e di una determinata poetica letteraria,  che orienta la scelta espressiva e l’intenzionalità artistica   dell’opera.  Il tema comunque non coincide con la trama,  ma va colto attraverso lo sviluppo della narrazione.  La trama è l’insieme delle vicende che formano l’azione o l’argomento della narrazione,  si può dire che è la favola l’invenzione di una qualsiasi azione narrativa.  Mentre la forma della trama è l’ordine particolare degli avvenimenti del racconto,  lo schema dei rapporti reciproci che fatti e personaggi vengono ad assumere nella narrazione.  Poi ci sono i protagonisti che rivestono certi ruoli.  L’ambiente,  perchè una narrazione sia possibile è necessario collocare l’azione dei personaggi nello spazio e nel tempo:  questa dimensione è appunto l’ambiente, quello naturale a quello storico-sociale,  come la famiglia,  la città,  la società in genere.  Poi il decorso narrativo riguarda innanzi tutto il rapporto tra il narratore e i personaggi.  Il narratore ne sa di più dei personaggi,  deve leggere nel cuore e nella mente delle sue figure,  ci mette a conoscenza dei loro più intimi segreti,  a volte sa ciò che i personaggi stessi non riescono a capire di se stessi e degli altri.  Anche nella narrazione in terza persona si può pensare che il narratore conosca la vicenda dal punto di vista di un personaggio.  A domani  E.L.

24/01/2023

 

Una caratteristica del romanzo moderno è il cosiddetto ” stile indiretto libero o discorso vissuto,  attraverso il quale il narratore dà la parola indirettamente ai personaggi,  inserendo nel racconto, come parte integrante di esso.

Un’altra tecnica narrativa,  di cui le persone colte fanno cenno,  e il “monologo interiore, che consiste nella diretta trascrizione del flusso di idee,  impulsi o sentimenti che si agitano nella coscienza o nell’inconscio di un personaggio.  In questo modo il lettore penetra direttamente nella vita interiore,  nel pensiero del personaggio principale,  e lo svolgimento interrotto di questo pensiero,  sostituendosi alla forma abituale del racconto,  ci informa di quello che il personaggio fa,  e di quanto gli accade.  Questo è il flusso di coscienza  (stream of consciousness )  che non coincide né col tipico  soliloquio che compare nel racconto tradizionale,  né con il diario intimo,  né con la semplice narrazione in prima persona:  tutte forme  lontane da presupposti inconsci da cui sgorga spesso il monologo interiore,  il quale sebbene coincida preferibilmente con un racconto in prima persona,  può però atteggiarsi anche in forme psudoobiettive di terza persona.  Elena  L.

 

25/01/2023

 

Marco e Patty   Andando sull’argomento cucina,  cosa pensi della cucina in generale sia quella italiana e quella nel mondo?  Dici che sparirà nel tempo?

 

 

Elena  Io credo che fino a quando l’essere umano sarà in condizioni di ragionare,  di usare la propria intelligenza e al di là,  farà in modo di non privare il mondo di poter apprezzare la cucina di tutti i Paesi,  perché la cucina è cultura,  è vita,  e più che andare avanti con delle sostanze chimiche che a lungo andare uccideranno ancora di più dell’inquinamento,   perché l’essere umano è fatto di carne e di sangue,  si dovrà mantenere tutto questo come uno scrigno dorato che sa  di vita.  D’ora in avanti non bisognerà più aggregarsi a persone potenti e crudeli che vogliono distruggere per essere  padroni del mondo,  ma padroni di che?  Della morte?  A costo delle vite dei loro figli e dei figli che verranno, di molte vite umane e del benessere che l’uomo ha creato sulla terra con la sua intelligenza e i suoi sacrifici.  Ma dovrà aggregarsi invece a chi vuole mantenere tutto questo,  anzi,  a chi vuole migliorare e lo sta già facendo.  Ribadisco,  solo l’intelligenza vera e la grandezza di spirito può mantenere tutto questo ancora per lungo tempo o per sempre!  Tutto il resto è il nulla!