Giugno 21, 2023 admin LA NOSTRA SALUTE RISPOSTE AILETTORI QUARANTADUE CENTOTRENTASETTESIMA PARTE 21/06/2023 L’ULTIMA PARTE DELLE ARTERIE Proseguiamo con l’arteria iliaca esterna: pari, dà origine all’arteria epigastrica inferiore che risale ad irrorare le zone inferiori della parete dell’addome, e l’arteria circonflessa iliaca profonda con un campo di distribuzione simile alla precedente; all’altezza del legamento inguinale l’arteria iliaca esterna si continua con l’arteria femorale. Arteria femorale: continuazione dell’iliaca esterna, è destinata all’irrorazione dell’arto inferiore; cede un ramo all’arteria epigastrica superficiale per le pareti addominali, le arterie pudende esterne per gli organi genitali esterni, rami per il muscolo quadricipite, l’arteria femorale profonda, e l’arteria grande anatostomotica chepartecipa alla formazione del circolo arterioso del ginocchio, si contina con l’ateria poplitea. Arteria poplitea: continuazione della precedente, prima di dividersi nei due rami terminali, cede rami all’articolazione del ginocchio e ai muscoli gemelli. Arteria tibiale anteriore: ramo terminale della popplitea che cede rami per i due muscoli della loggia anterolaterale della gamba, rami ricorrenti per la circolazione del ginocchio e rami malleolari; si continua distalmente con l’arteria pedidia, che si distribuisce ai tessuti del dorso del piede. Arteria tibioperoniera: breve tronco comune delle arterie tibiali posterioree peroniera, la prima delle quali fornisce rami ai muscoli e ai tegumenti della regione posteriore della gamba, al malleolo mediale terminando con le arterie plantari. L’arteria peroniera si distribuisce oltre che al perone, ai tessuti della regione posteriore della gamba per terminare con le arterie peroniere anteriore e posteriore e con la malleolare posterolaterale. Come nella mano, anche nel piede i rami terminali di varie arterie si anastomizzano tra loro dando luogo tra l’altro alla formazione di un’area plantare, da cui si distaccano gran parte dei rami destinati alle dita del piede. Fine 22/06/2023 Marco di Patty Mi piacerebbe avere anche il sistema venoso. Grazie! Elena L’apparato venoso è costituito da due grossi vasi che sboccano nell’atrio destro del cuore: la vena cava superiore e la vena cava inferiore. Nella superiore confluisce il sangue che proviene dalla testa e dagli arti superiori, anche dal torace. La seconda raccoglie il sangue della parte sotto il diaframma. Nell’atrio destro si getta anche il seno coronario, con il sangue refluo dal miocardio. E anche in questo apparato abbiamo le vene più importanti che sono: la vena cava superiore: impari, formata dalla confluenza delle due vene anonime; riceve anche la vena grande azygos che raccoglie il sangue delle pareti toraciche e comunica con le vene sotto diaframmatiche. Vena anonima: pari, si origina dalla confluenza della giugulare interna e della succlavia. Vena giugulare interna: pari, nasce dal seno venoso laterale, intracranico, raccoglie il sangue proveniente dall’encefalo, dalla lingua, dalla faccia, dalla faringe e dalla tiroide. Vena succlavia: pari, è la vena che convoglia il sangue dell’arto superiore e della parte superiore del torace, ricevendo rami anche dal collo e dall’addome; tra le altre vi confluiscono la giugulare esterna e la giugulare anteriore. Vena cava inferiore: si origina dalla confluenza delle vene iliache comuni; riceve sangue da vasi molto importanti quali le vene epatiche, le vene renali, la vena genitale destra, mentre la sinistra confluisce nella renale. Vene epatiche: raccolgono il sangue refluo dal fegato, sia quello che vi giunge tramite l’arteria epatica, sia quello della vena porta. Vena porta: è un grosso tronco venoso impari, che si distribuisce nel fegato, con una fitta rete di rami e di capillari, portandovi il sangue proveniente dall’intestino e dalla milza, e cioè quello che contiene i prodotti della digestione e quello derivante dalla funzione emocateretica lienale. Tre sono i vasi della cui confluenza nasce la vena porta e cioè la vena mesenterica superiore, la mesenterica inferiore e la splenica o lienale. Continua… 23/06/2023 La vena renale: impari, confluisce alla cava il sangue del rene e della ghiandola surrenale; altri rami surrenali si gettano direttamente nella cava inferiore. Vena genitale: denominazione comune della vena spermatica interna dell’uomo e dell’ovarica nella donna. Raccolgono rispettivamente il sangue deltesticolo e degli altri organi genitali interni femminili; a destra sbocca nella vena cava inferiore, a sinistra nella vena renale. Vena iliaca comune: ramo pari che si fonde con il controlaterale per dare origine alla vena cava inferiore. A sua volta è formata dalla confluenza delle vene iliache interna ed esterna Vena iliaca interna: pari, ripete la distribuzione dell’arteria omonimae raccoglie il sangue degli organi del bacino e delle pelvi. Vena iliaca esterna: pari, continuazione della vena femorale, e confluisce nella vena iliaca comune. Vena femorale: raccoglie il sangue dell’arto inferiore, si continua con la vena iliaca esterna. Le vene, ad esclusione di alcuni grossi tronchi e delle vene superficiali, quelle che si trovano appena sotto la cute, seguono il decorso delle arterie ed il più delle volte sono doppie, per ogni arteria corrispondono due vasi venosi frequentemente anastomizzati tra loro. Tra le vene superficiali, quelle dell’arto superiore hanno una disposizione incostante, ma sono quasi sempre riconoscibili una vena basilica mediale e una vena cefalica laterale entrambe confluenti nella vena ascellare. Nell’arto inferiore sono costanti una grande vena safena che ha inizio sul dorso del piede e percorre tutta la faccia mediale dell’arto per andare a confluire nella vena femorale, ed una piccola safena che decorre sulla faccia laterale della gamba e si getta nella vena poplitea dietro al ginoccho. Fine 24/06/2023 Elena Ieri sera ho detto a tua madre che per completare l’apparato circolatorio è necessario che tu impari anche il sistema linfatico; te lo scrivo anche qui. Il sistema linfatico è una serie di strutture anatomiche che fanno parte e partecipano contemporaneamente all’apparato circolatorio e a quello omopoietico. La sua funzione è dedita al trasporto della linfa: un liquido che deriva dai fluidi interstiziali, e presenta una composizione diversa a seconda dell’organo di origine. Questa funzione è conformata da un’immensità di canalicoli che partono da tutti i tessuti (tranne che la placenta) e si riuniscono in vasi sempre più grandi che terminano alla confluenza tra le vene giugulare e succlavia dei due lati. I canali più piccoli hanno parerti formate da sole cellule endoteliali; procedono dalla periferia verso il centro, la parete si ispessisce per via dello strato connettivale che ha fibre elestiche e muscolari.I vasi linfatici più grandi sono forniti di un sistema valvolare sul tipo di quello delle vene. Soltanto i vasi maggiori hanno una topografia costante, mentre per i più piccoli, il percorso è assai veriabile. Lungo il percorso dei vasi linfatici sono intercalati i linfonodi: accumulo di tessuto linfatico, hanno una forma dei reni, racchiusi da una capsula connettivale che invia verso l’interno dei sottili sepimenti. In superficie di ogni linfonodo, il tessuto linfatico è ammassato in piccoli noduli chiamati follicoli linfatici, dove si riproduconi i linfociti. Verso la parte centrale il tessuto linfatico è distribuito più uniformemente. La regione corticale è circondata da uo spazio continuo in cui circola la linfa che arriva attraverso i vasi linfatici afferenti. Da questo spazio e cioè il seno linfatico, la linfa si dirige verso la midollare, scorre attraverso cordoni cellulari rivestiti da endotelio raggiunge la parte concava del linfonodo da cui si dipartono i vasi efferenti procedendo verso il centro della circolazione. I linfonodi sono il più delle volte riuniti in gruppi che sono le stazioni linfatiche, a localizzazione fissa. I vasi linfatici dei vasi nferiori del bacino e dei visceri addominali confluiscono attraverso stazioni superficiali e profonde, nei linfonodi che circolano nel tratto lombare dell’aorta. I vasi efferenti di questi linfonodi si riuniscono in un’ampolla, la cisterna di Pecquet, dalla quale un grosso vaso collettore, che è il dotto toracico, sale lungo la colonna vertebrale per gettarsi nella confluenza fra vena succlavia e giugulare sinistra. Dopo aver ricevuto anche la linfa della parte sinistra del torace con il tronco bronco-mediastinico, la linfa dell’arto superiore dello stesso lato col tronco linfatico succlavio e quella della metà sinistra del capo col tronco giugulare. A destra i tronchi linfatici citati si riuniscono in un breve vaso, il dotto lonfatico destro, che sbocca all’unione della vena giugulare e della succlavia di destra. La prograssione della linfa nel sistema è dovuta alla pressione dei liquidi interstiziali, alle fibre muscolari delle pareti dei linfatici, alla presenza di valvole che impediscono il reflusso, all’azione dei muscoli che contraendosi comprimono i vasi; alla minor pressione del sangue nelle grosse vene rispetto a quella dei dotti linfatici. Con la linfa si riversano nel sangue, oltre a componenti specifici provenienti dai diversi organi, anche i linfocitioriginati nei linfonodi. I linfonodi, dall’altra parte, rappresentano importanti stazioni di difesa per un azione di filtro sulla linfa e per la partecipazione al sistema immunitario dell’organismo. Elena Da questi elementi puoi studiare uno ad uno il loro percorso e la loro funzione per capire e memorizzare. Marco di Patty Grazie! Mi piacerebbe avere un consiglio da te, una lezione di vita, perché so che parli con il cuore. Elena Anche tu come pochi eri adulto a cinque anni, non credo che tu abbia bisogno di dritte ; sei più maturo della tua età, lo hai dimostrato dalla scelta che hai fatto, sto parlando della tua ragazza. Comunque io credo che la cosa più bella per una persona sia quella di essere forte con grinta ma soprattutto leale. La lealtà fa di tutti gli esseri umani persone vere, la sincerità è un grande valore, questo credo che tu la sappia già; difendi sempre i tuoi diritti e i tuoi sogni senza mollare mai!