Marzo 1, 2023 admin LA NOSTRA SALUTE LA NOSTRA SALUTE RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE 133ESIMA PARTE 01/03/2023 Ci sono persone affette da stipsi ostinata che non trovano nessun prodotto efficace per sconfiggerla. Oltre alle erbe che ci hai fatto vedere nelle tisane, ne hai scoperto altre di nuove che possano coadiuvare questa patologia? Alessandra e Giovanni Se cerchiamo di coadiuvare la stipsi con le erbe non si ricava nulla, si dovrebbe trovare la medicina o una tisana efficace per poter guarire questo disturbo fastidioso. Prima di tutto secondo i medici dicono che bisognerebbe aiutarsi con l’alimentazione, sia per chi soffre di stipsi ostinata e di colon irritabile. Poi sì con le tisane o i purganti, questi ultimi non bisognerà abusarne per non creare assuefazione. Oltre alla senna c’è anche un’altra erba di origine messicana chiamata “Gialappa” si trova nelle erboristerie già dosata in tisana o in capsule. Il suo nome latino è Exogonium purga della famiglia delle Convolvulacee. Originaria appunto del Messico e delle Ande, coltivata in tutta l’America centro-meridionale. Si tratta di un’erba perenne con un fusto liscio, ha le foglie cordiformi (non è quella della foto sopra) e fiori campanulati di color rosa. I tuberi, contengono vari principi attivi resinosi di struttura glucosidica, tra cui la convolvulina, costituiscono una droga che si chiama come la pianta “Gialappa”. Un tempo la usavano come purgante drastico proprio contro la stipsi ostinata; si dice che fosse molto efficace perché è anche un decongestionante nell’ipertensione e negli edemi generalizzati. 06/03/2023 La fragilità ossea, è collegata anche con la fragilità capillare o ai vasi arteriosi e venosi? Marco di Patty No, non sempre, si puo essere affetti da fragilità ossea e cioè quando le ossa vanno incontro a un processo di decalceficazione o per senescenza o per uno stato di carenza transitorio come la gravidanza o per carenza di vitamina D. La fragilità capillare, dei vasi arteriosi o venosi, questo è un sintomo comune a diversi stati patologici in cui i capillari e i piccoli vasi si rompono con facilità a seguito di trumi o nelle malattie emorragiche, nelle disvitaminosi da carenza di vitamine K, P, C oppure pluricarenziali nelle gravi sufficienze epatiche e in alcune tossicosi endogene ed esogene. Queste patologie se prese in tempo possoo guarire completamente. Elena L. È vero che se assumiamo troppe vitamine possono accumularsi nei tessuti determinando stati di ipervitaminosi? Marco di Patty Sì, è vero, però non tutte. Le vitamine vengono classificate in due gruppi, in rapporto alla loro solubilità in acqua (vitamine idrosolubili) o nei grassi (vitamine liposolubili). Queste ultime sì, che tendono ad accumularsi nei tessuti e possono dare ipervitaminosi, e sono: Vitamina A, D, E, K. Ma la carenza di una determinata vitamina provoca l’avitaminosi, ma più significativo è il fatto che possono insorgere manifestazioni patologiche derivanti da un insufficiente o non equilibrato apporto vitaminico, come ad esempio l’arresto della crescita nei soggetti giovani, l’anoressia, la comparsa di disturbi digestivi, perdita di peso, la ridotta resistenza dell’organismo alle infezioni e agli agenti tossici e lo scadimento delle condizioni generali. Elena L. 08/03/2023 Mi parleresti del “Bioritmo” Grazie! Marco di Patty Il Bioritmo è un’alternanza, una successione sistematica di attività biologiche che si ripetono ciclicamente, in stretto rapporto con i naturali periodi astronomici e geofisici. Con ritmo giornaliero o quasi si svolgono numerosi processi fisiologici e biochimici nell’uomo, negli animali , oltre a un’infinita varietà di fenomeni biologici che interessano direttamente la vita degli insetti, dei pesci, degli uccelli ecc. I bioritmi vengono in genere considerati una forma di adattamento all’habitat naturale come gli organismi viventi attuano come espressione di caratteri iscritti nel patrimonio genetico e trasmessi per via ereditaria. nell’uomo si osserva un andamento ciclico di alcuni parametri fisiologicile cui variazioni sono talmente compenetrate nelle abitudini da non essere quasi percepite. Si possono citare come esempio di atività fisiologiche periodiche l’intensità delle percezioni sensoriali (sensibilità gustativa, la capacità di memorizzare, il quadro elettroencefalografico, la velocità di reazione agli stimoli, la funzione respiratoria e circolatoria, la sintesi e la secrezione degli ormoni, la composizione del sangue, ecc. Altri periodismi, come il ritmo sonno-veglia, non soltanto vengono percepiti normalmente, ma con la loro estrema regolarità forniscono all’organismo la principale nozione del tempo. Negli anni passati, con il progressivo affinamento dei metodi di indagine biologica, è stato possibile dimostrare una periodicità a livello di singole strutture o funzioni cellulari, quali il metabolismo delle proteine, la biosintesi degli acidi nucleici, le condizioni di permeabilità della membrana cellulare, i cambiamenti del volume nucleare. Queste acquisizioni hanno fornito un contributo di grande importanza alla medicina, specie nei settori aeronautico e spaziale, nel campo della tossicologia industriale e della medicina del lavoro. Elena L. 11/03/2023 Marco di Patty Mi parleresti ancora delle vitamne? Perché le vitamine sono classificate con le lettere dell’alfabeto? Come ad esempio A,B,C, ecc. Grazie! Elena La nomenclatura tradizionale delle vitamine, basata sulle lettere dell’alfabeto, è ancora molto usata sebbene una commissione internazionale abbia stabilito i termini di denominazione scientifica ufficiale delle diverse vitamine. Come il dosaggio, un tempo era definito in unità biologiche, oggi è determinato in unità di peso, fatta eccezione per le vitamine A e D, questo perché ormai è nota la struttura chimica delle varie vitamine, come quelle dei gruppi A, D, E e lacido ascorbico, sono composti ternari, costituiti da carbonio, idrogeno e ossigeno, altre vitaminecome quelle del gruppo P, la B2, e la b6, sono composti quaternari, costituiti da carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto. Altre ancora come la vitamina B1, che presenta accanto ai quattro precedenti elementi lo zolfo, sono composti quinari. La struttura della vitamina B12 è tipica perché è l’unica nella quale compaia un elemento metallico, il cobalto. Un tempo le vitamine venivano estratte dai materiali naturali che ne sono ricchi, ma questa produzione è molto complicata e anche costosa, per cui è stata gradualmente soppiantata nella produzione industriale delle vitamine con metodi di sintesi totale o parziale. Nei metodi di sintesi totale, con cui si produce la maggior parte delle vitamine, la molecola della vitamina viene costruita da molecole più semplici ottenute sempre artificialmente. Nwei metodi di sintesi parziale invece la molecola della vitamina viene ottenuta modificando la molecola di composti naturali facilmente accessibili e di struttura chimica simile a quella della vitamina richiesta. Così la vitamina D viene prodotta dall’ergosterolo, uno sterolo estratto dai lieviti, l’acido ascorbico viene prodotto partendo dal glucosio ottenuto per idrolisi dall’amido di patate e di mais. La vitamina B12 viene ottenuta per fermentazione, estraendola dai brodi di coltura dello Streptomyces griseus che la produce abbontantemente. Le funzioni svolte dalle vitamine nell’organismo ovviamente variano da un composto all’altro. 13/03/2023 Marco di Patty Una conoscente mia e di mamma soffre di “malcaduco” o di crisi epilettiche, credi che un giorno guarirà? Elena Tutto dipende dalle varie forme di questa patologia. Questa patologia è un’alterazione dell’attività bioelettrica cerebrale, consistente in turbe parossistiche che tendono a ripetersi episodicamente, accompagnate da diversi fenomeni motori, sensoriali, vegetativi ecc. Si distinguono una epilessia idiopatica da un’altra sintomatica. Nella prima la predisposizione alle crisi è presumibilmente costituzionale, mentre nella seconda è secondaria a lesioni di varia natura. Clinicamente si distinguono un’epilessia generalizzata, in cui la sofferenza interessa tutte le zone corticali, da una parziale, in cui la sofferenza è localizzata in un numero ristretto di aree. L’epilessia psicomotrice fa parte di quelle parziali legata ad una sofferenza del lobo temporale. Nell’epilessia generalizzata si distingue in grande male e piccolo male: La crisi di grande male ha inizio con una fase tonica, clonica, in cui si ha arresto del respiro, con perdita di conoscenza e caduta a terra. Dopo mezzo minuto si passa alla fase clonica con scosse cloniche dei muscoli del volto e degli arti. Subito dopo il paziente entre in stato di coma o meglio dire stato comatoso cil più tipche riemergerà dopo una decina di minuti. Questa crisi può essere preceduta da uno stato particolare, detto aura, in cui possono essere presenti fenomeni motori come allucinazioni, ecc. Nel cosiddetto piccolo male invece di possono distinguere una grande varietà di sintomi: il più tipico è la breve perdita di coscienza di alcuni secondi in cui il soggetto non ha più alcun ricordo. Anche in questo piccolo male si possono avere scosse muscolare con crisi acinetiche, con improvvisa perdita del tono muscolare e anche con la caduta a terra, a è nche la narcosia parossistica, con improvvise cadute nel sonno, ecc. La sintomatologia più tipica di questa malattia parziale è data dalla crisi Jecksoniane. Si hanno crisi Jecksoniane motorie e alterazioni della sensibilitàlesioni nella circonvoluzione frontale prerolandica, costituite da scosse cloniche in gruppi muscolari limitati controlaterali; e crisi jecksoniane sensoriali, con lesione nella circonvoluzione parietale postrolandica in regioni corporee controlaterali. I sintomi dell’epilessia parziale si possono avere anche allucinazioni, crisi vegetative ecc. In questo caso il soggetto conserva una perfetta coscienza. Nell’epilessia psicomotoria, si ha la presenza di automatismi motori, più o meno complessi, e un notevole abbassamento del livello di coscienza e uno stato confusionale. Per la guarigione da questa malattia siamo ancora non si dice in alto mare, ma a oggi non esiste un solo farmaco specifico per debellare l’epilessia, ma ci si può curare con costanza e determinazione arrivando a dei risultati quasi del tuttonormali. L’importante sarebbe prevenire gli attacchi tramite elettroencefalogramma. 18/03/2023 A quale età si manifesta la sclerodermia? O non ha eta? Marco e Patty Questa patologia è caratterizzata da indurimento della pelle con sclerosi progressiva del collagene, portando molte limitazioni funzionali in molti apparati ed organi. Sembra che l’eziopatogenesi sia immunitaria; questa patologia appartiene alle malattie del collagene o collageno. Attraverso a molte e varie manifestazioni tutto fa pensare di distinguere una forma generalizzata e una circoscritta. La prima solitamente ha un decorso progressivo: spesso preceduta da disturbi circolatori come il morbo di Reynaud, inizia alle dita con sclerodattilia, retrazioni e poi mani ad artiglio. Le sedi più colpite sono il viso, che assume un aspetto malaticcio per l’anemia determinata appunto dall’ostacolato movimento delle palpebre, delle labra e della lingua. Il collo, il torace con disturbi della respirazione, con la cute che in un primo tempo diventa edematosa, poi sclerotica e tesa, aderente ai piani ossei; i muscoli con notevoli disturbi viscerali, come disfagia, afonia, stenosi esofagea, ecc. L’apparatom respiratorio, il cuore, le arterie, lo shelettro che va incontro alla decalcificazione ecc. La forma circoscritta ha un decorso più benigno e diverse manifestazioni cutanee. Elena L.