Gennaio 22, 2024 admin LA NOSTRA SALUTE, VARIE E RISPOSTE AI LETTORI RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CENTOQUARANTADUESIMA PARTE 22/01/2024 Marco e Patty Che cos’è la serotonina? A che cosa serve? Elena La serotonina è una sostanza fisiologica presente nei tessuti animali, nei batteri e in alcune specie di piante. Le più elevate concentrazioni di serotonina si trovano nel sangue, nelle cellule cromaffini dell’intestino tenue e in alcuni territori del cervello, soprattutto nell’ipotalamo. Sono state trovate forti quantità nel veleno delle vespe e degli scorpioni. Il ruolo fisiologico della serotonina e molto complesso e non del tutto finito di conoscere. Sappiamo che la serotonina determina la concentrazione della muscolatura liscia dei vasi, regola l’automatismo intestinale, modifica la pressione arteriosa, stimola le terminazioni sensitive dolorifiche, dell’intestino, dei bronchi, dell’utero, e della vescica, interviene nei processi allergici e infiammatori, riduce il tempo di sanguinamento, influisce a contenere i dolori dell’emicrania. Si sa dunque che la serotonina interviene nel meccanismo sonno-veglia, nella regolazione centrale della temperatura corporea e in alcuni processi centrali determinanti il comportamento emotivo e l’affettività. Numerosi farmaci attivi sul sistema nervoso centrale, interferiscono con il metabolismo della serotonina. Altri farmaci antagonizzano l’azione della serotonina entrando in competizione con essa a livello dei recettori specifici triptaminergici. 24/01/2024 Marco e Patty qual è la differenza tra neurite e nevralgia? Grazie? Le neuriti si differenziano dalle nevralgie in quanto i nervi presentano lesioni parenchimatose con interessamento del cilindrasse o della guaina mielinica, oppure lesioni interstiziali concernenti il tessuto connettivo intra- e parifascicolare. Le mono neuriti insorgono in seguito a un trauma del nervo interessato o a un’infezione. Si manifestano con paralisi flaccida e atrofia dei muscoli innervati dal nervo offeso, anestesia superficiale nei territori cutanei dipendenti da questo, abolizione dei riflessi tendinei, disturbi vasomotori, secretori e trofici. Le forme cliniche delle neuriti dipendono dalla localizzazione e dalla natura della lesione e dall’interruzione completa o incompleta del tronco nervoso. La natura della lesione che ha compromesso l’integrità di un tronco nervoso ha influenza sulla sintomatologia; le lesioni irritative da ferite infette con penetrazione di corpi estranei danno neuriti di tipo irritativo con sintomi di natura sensitiva e trofica. Ha origine incerta invece le neuriti ascendenti, hanno una forma rara che si osservano come complicazioni di ferite localizzate alla punta delle mani, specie nella zona innervata dal nervo cubitale. Dopo qualche tempo compaiono dolori, che interessano successivamente il dito leso, la mano e l’intero arto, seguiti da fenomeni atrifici e da marcata limitazione funzionale. Le polineuriti si osservano nel corso di infezioni, intossicazioni endogene ed esogene; anche il raffreddamento sembra favorirne l’insorgenza. Si presentano con paralisi flaccide multiple nel dominio dei nervi spinali. ; ipotonia e atrofia degenerativa, eventualmente paralisi nel dominio dei nervi cranici; anestesia, specie alle estremità distali degli arti, abolizione o diminuzione dei riflessi tendinei, disturbi vasomotori, trofici, secretori nelle parti paralitiche ed eventuali alterazioni delle funzioni psichiche. Le nevralgie invece insorgono con dolori spontanei, continui e parossistici, nel nervo, che non trovano spiegazioni in lesioni anatomiche evidenti delle fibre nervose. Da che cosa possono essere scatenate le crisi dolorose? Da raffreddamento, da gravi anemie, da malattie infettive, intossicazioni endogene, ed esogene, traumi, fratture ossee, contusioni, suppurazioni croniche localizzate, focolai ostiomielitici, ecc. Si manifesta con indolenzimento continuo, profondo interrotto con intermittenza da fitte improvvise parossistiche, dolorose, provocate talvolta da un movimento o da un colpo di tosse, anche come da caldo al freddo, o anche spontaneamente… Il dolore esasperandosi esercita la compressione sui punti di emergenza dei tronchi nervosi dolenti e dei loro rami. Nel decorso delle nevralgie si possono verificare fenomenni di natura motoria, ed espressioni irritative; atteggiamenti antalgici, ipereccitabilità muscolare; fenomeni vasomotori e disturbi di secrezione, nonché alterazioni importanti della motilità volontaria, del trofismo muscolare e dei riflessi. Le sedi più frequenti di nevralgie sono legate al decorso dei vari tronchi nervosi. Abbiamo la nevralgia del trigemino, è di solito unilaterale e interessa una sola branca, la mascellare o la mandibolare, raramente comprende l’oftalmica. La nevralgia occipitale è dovuta a irritazione del grande nervo occipitale di Arnold e si manifesta nella regione occipitale e alla nuca. Mentre la nevralgia bronchiale è sostenuta da interessamento del plesso bronchiale di destra o di sinistra, scatenando una sindrome dolorosissima a carico dell’arto superiore omolaterale. Nelle nevralgie intercostali i dolori si evidenziano nella parte laterale e anteriore del torace seguendo il decorso degli spazi intercostali. La nevralgia sciatica è dovuta a irritazione del nervo grande sciatico, associata talvolta a quella del piccolo sciatico. I dolori possono localizzarsi all’anca dietro al grande trocantere e si irradiano in alto verso l’osso sacro e in basso lungo il margine laterale della coscia e a tutta la gamba fino all testa del perone. 27/01/2024 Marco e Patty Che cosa determina un aumento della quantità di sangue in un organo? Si guarisce? Grazie! Elena È determinata principalmente da una vasodilatazione capillare, dovuta ad un afflusso di sangue arterioso. Può essere provocata da fattori chimici, meccanici, psichici, termici; rappresenta il primo momento di ogni processo infiammatorio. Gli organi interessati aumentano di volume assumendo un colorito rosso intenso. Il quadro istologico è caratterizzato da rami aperti al circolo fino alle loro più piccole diramazioni, con il lume dilatato e pieno di globuli rossi. Questa cosa avviene perché è condizionata da un ostacolato defflusso di sangue dall’organo e comporta un sovrariempimento dei capillari e delle vene. la causa più frequente è l’insufficianza acuta o cronica del cuore. In questo caso gli organi interessati presentano un colore rosso bluastro con aumento di volume e edematosi. 30/01/2024 Alessandra Per curare l’ipertiroidismo usano la tiroxina? Grazie! Elena Con la tiroxina di solito si cura l’ipotiroidismo, per curare l’ipertiroidismo usano dei farmaci tireostatici. Ci sono diverse categorie di questi farmaci: inibitori della sintesi di ormoni tiroidei, gli inibitori della captazione dello iodio da parte della tiroide, lo iodio e gli ioduri. Importanti composti della prima categoria sono sostanze con struttura tiomidica, in grado di impedire l’ossidazione dello ioduro e il processo di cmbinazione delle iodotirosine. I composti della seconda categoria bloccano la captazione dello iodio da parte della tiroide, agendo con meccanismo competitivo, sostituendosi allo iodio nel processo di captazionee di concentrazione nella ghiandola. Poi c’è anche una soluzione acquosa somministrata per bocca ioduro di potassio, che blocca la secrezione ipofisaria di ormone tireotropo, riducendo il volume e la vascolarizzazione della ghiandola. Lo iodio inibisce la liberazione di tiroxina e di triiodotironina con un meccanismo non ancora perfetto. 01/02/2024 Marco Per quello che sai, esistono medicine nel mondo delle erbe che sostituiscono i farmaci dell’ipertensione? Grazie! Elena Se l’ipertensione non è ancora una cosa patologica, ossia c’è ma non c’è, si potrebbe curare con l’aglio, oppure il salice la sua corteccia in decotto; sempre sotto stretto controllo del medico. C’è anche un’altra radice che fa miracoli si chiama rauwolfia originaria delle regioni tropicale e subtropicali, ma soprattutto nell’Asia sud-orientale. Questa pianta nella corteccia delle radici contiene vari principi attivi di grande interesse farmacologico; ma solo due specie trovano effettivo impiego nel campo terapeutico: la r. canescens, e la r. serpentina, indicata proprio nel trattamento dell’ipertensione; però le modalità di assunzione e i dosaggi, questo lo può fare solo il medico. 06/02/2024 Marco e Patty Ho conosciuto una persona che sta facendo una cura dimagrante da sé; assume ogni giorno quantità alte di iodio, secondo te così facendo non s’intossicherà l’organismo? Grazie! Elena Secondo me non sono cose da fare. Lo iodio va assunto sotto stretto controllo del medico, sempre che ne siamo carenti per malfunzionamento della tiroide. Hai ragione tu, assumendo quantità di iodio intense, si va incontro ad una condizione tossica dell’organismo. Si manifesta con alterazioni delle vie respiratorie, dei seni mascellari e frontali (sinusiti), della congiuntiva, della mucosa della bocca e alterazioni delle ghiandole salivari; sempre se viene colpito in modo leggero. L’intossicaqzione grave invece è una tossicosi del sistema nervoso centrale, che causa turbe della sensibilità, della motilità, e dello stato psichico. Può accompagnarsi spesso a manifestazioni cutanee come l’eritema, l’acne, edema palpebrale ecc. 07/02/2024 Alessandra e Giovanni Che cosa può scatenare una grossa infiammazione al pancreas? Grazie! Elena I fattori scatenanti questa patologia sono numerosi: la forma parenchimatosa insorge di solito per via ematica nel corso di malattie infettive come difterite, parotite epidemica, tifo addominale, scarlattina, oppure per via ascendente da germi dell’intestino, delle vie biliari, del duodeno, dello stomaco. La reazione dell’organo ai vari agenti patogeni può essere di tipo sieroso, catarrale o purulento; la malattia si manifesta con febbre, dolore epigastrico, dispepsia, stipsi. Questa patologia può essere necrotica o emorragica acuta e si manifesta in seguito all’autodigestione del parenchima da parte degli enzimi contenuti nel succo pancreatico; i fattori eziologici più comuni sono l’occlusione dell’ampolla di Vater o del dotto di Wirsung da parte di un calcolo pancreatico, eccessi alimentari, alcoolismo, traumi. Insorge improvvisamente con dolore acuto in sede epigastrica, vomito stato di shock, con ileo paralitico. Una forma rara congenita familiare di questa malattia è la malattia fibrocistica del pancreas, caratterizzata dall’occlusione dei dotti pancreatici con formazioni di cisti o di ascessi con grave insufficienza funzionale cronica.